Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes - Recensione della Deluxe Edition del successore spirituale di Suikoden

Tutta la storia e le tre avventure extra del Season Pass.

di Revil-Rosa

Il crowdfounding è una soluzione fantastica, è un modo bellissimo per permettere a brand o idee di venire finanziate anche quando un publisher non se la sente di correre il rischio e il team non ha una base economica solida. Ci sono progetti di autori sconosciuti o quasi che vedono la luce grazie al loro fascino, come nel caso di Edge of Eternity (qui la recensione), altre volte invece troviamo autori famosi che riescono a riportare in auge vecchie glorie come Yu Suzuki ha fatto con il leggendario Shenmue III. Eiyuden Chronicles rientra nella categoria di Mighty n. 9 o Bloodstained: Curse of the Moon, sequel spirituali di titoli iconici i cui publisher non hanno più portato avanti nonostante una fanbase molto interessata.
 
Eiyuden Chronicles recensione

Così come Mighty No. 9 è Mega Man senza Megaman e Capcom e Bloodstained è un ritorno a Castlevania quando Konami non sembrava interessata al brand, Eiyuden Chronicles è Suikoden dopo che l'ultimo capitolo principale della saga è uscito nel 2006. Una lettera d'amore alla serie dei 108 eroi e ai suoi fan siglata direttamente dagli autori originali. Poter parlare di questo titolo a non troppa distanza dal lancio di Suikoden I & II HD Remaster, pur essendo quasi per casualità, fa un certo effetto ed è difficile non pensare che il gioco di Rabbit & Bear Studio non abbia giocato un qualche ruolo nella decisione di riesumare i due classici Jrpg di Konami dopo tutto questo tempo. Da notare anche che Yoshitaka Murayama, uno dei due founder dello studio nonché autore di Suikoden, è mancato durante le fasi finali dello sviluppo rendendo Eiyuden Chronicles il suo ultimo regalo al mondo dei videogiochi. Sorge spontanea una domanda: perché parliamo ora di Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes e non al suo lancio? Perché la versione presa in esame oggi è quella definitiva comprendente, oltre a tutti gli aggiornamenti gratuiti, le tre storie aggiuntive del Season Pass per un'esperienza completa dell'avventura dei più di cento eroi.

La storia si apre con il protagonista Nowa che si unisce alla Guardia, una sorta di servizio civile paramilitare, allo scopo di scoprire il mondo mentre mette alla prova le sue abilità. La prima missione del ragazzo lo vede coinvolto in una tanto rara quanto sospetta collaborazione con il pericoloso Impero Galdiano per l'ispezione di una importante miniera antica situata sul confine tra la contea di Grum e l'Impero.
 
Eiyuden Chronicles recensione

Tra diffidenze e tensioni politiche, la missione si conclude con un grande successo che porta i due gruppi a stringere un legame forte e pone le basi per una pace duratura tra l'Alleanza e l'Impero, ma la sete di potere dei vertici non lascia ben sperare nessuno... Come da tradizione, questo non sarà che il primo sassolino di una valanga di eventi che scombussoleranno l'intero continente di Allraan, una tempesta di colpi di scena che vede i due protagonisti al centro di una emozionante storia dai sapori forse fin troppo classici ma non per questo meno efficace.

Nonostante la più scialba delle premesse per un protagonista, Nowa si rivelerà ben presto molto più del generico eroe buono dei Jrpg, questo pur condividendo con loro molti aspetti. La sottile ironia di alcune risposte e le situazioni in cui viene tirato a mezzo, unito al suo approccio genuino ai problemi, lo rendono piuttosto piacevole e, soprattutto, un ottimo collante per le numerose personalità con cui si entrerà in contatto. Eiyuden Chronicles, proprio come Suikoden, ha un modo tutto suo di portare avanti la storia: il focus viene posto sui personaggi coinvolti nella vicenda rendendo così l'evento in atto non solo un tassello più o meno importante per la trama generale, ma anche e soprattutto una presentazione del nuovo protagonista che alla fine si unirà al numeroso gruppo, supportando l'avanzamento del giocatore in tanti modi diversi e arricchendo l'esperienza di gioco globale sia lato narrativo che di gameplay.
 
Eiyuden Chronicles Hundred Heroes rece

Sottolineiamo che la storia non è un susseguirsi di eventi slegati con nuovi personaggi a farne da protagonisti-a-tempo-determinato, anzi, seppur parte del fascino del gameplay stia proprio nella rotazione a volte forzata dei personaggi, la trama avanza spedita e compatta come in altri giochi di ruolo, semplicemente lo stile usato per dare colore al tutto è lo stesso che ha reso Suikoden il titolo tanto amato e iconico quale è diventato. A rendere più intrigante una certa scena o sequenza non è solo la regia generale che va a costruire tensione e curiosità come in ogni storia, ma la presenza dei vari personaggi 'principali' che rendono quegli stessi eventi più 'personali' per il gruppo e danno una certa continuità, quindi si è generalmente più interessati ad avanzare e alla fine più decisi ad usare questo o quel personaggio non solo per mere scelte strategiche, ma anche per preferenze rispetto alle loro motivazioni verso la causa... oppure semplice estetica, dopotutto anche l'occhio vuole la sua parte, no? Detto questo, alcuni personaggi hanno davvero poco da dire e danno la sensazione di essere presenti solo per fare numero e dare qualche opzione di gameplay in più.

Come nei più classici dei Jrpg, la storia arriva a coinvolgere tutto il continente di Allraan spostandosi fisicamente tra le tante regioni e città seguendo sia le manovre ai veritici della politica sia guardando i problemi di piccole cittadine di campagna, le quali magari affrontano proprio in prima linea i risultati di una di quelle scelte dei vertici. Ciò che rende questi passaggi di prospettiva efficaci e intriganti è sempre il discorso dei numerosi protagonisti che, con i loro punti di vista e il loro personale modo di essere, permettono al giocatore di apprezzare tutte le cause e gli effetti della storia, in grande e in piccolo, con gli occhi di qualcuno che viene realmente coinvolto da tutto questo... e non come un rispettabilissimo gruppo di eroi armati di cristalli o prescelti del drago intenti a ribaltare le sorti del mondo per decreto divino nonché perché, casualmente, ogni esponente del gruppo viene da un posto diverso.
 
Eiyuden Recensione

Come già accennato, gli oltre cento personaggi reclutabili non sono tutti combattenti da portare in battaglia, alcuni potranno fornire un supporto passivo, altri daranno accesso a meccaniche extra da usare dentro o fuori gli scontri mentre altri ancora serviranno per rendere la base più ricca. Il gameplay, al di là delle differenze più o meno marcate dei personaggi giocabili, è estremamente classico e vede un party di sei personaggi impegnato in scontri a turni. Ogni gruppo schiera tre personaggi davanti e tre dietro, a seconda dell'arma e dell'abilità un personaggio può raggiungere determinati spazi: un praticante di arti marziali può attaccare solo di fronte dunque sarebbe inutile porlo nelle retrovie, un arcere invece non ha problemi a colpire ovunque ma porlo davanti è poco funzionale perché lo si espone a tutti gli attacchi nemici. Oltre alla gestione degli spazi, ogni personaggio può contare sulle Lenti, antichi artefatti fondamentali tanto in battaglia quanto nella storia.

Creati da una misteriosa civiltà antica e decaduta, le Lenti permettono ai personaggi di sprigionare potenti abilità, magie o potenziamenti di varia natura. Ogni personaggio ne può equipaggiarne un certo numero dettato dal livello e di un certo tipo legato alle peculiarità del singolo: i maghi potranno usare le magie mentre gli spadaccini avranno accesso a Lenti con mosse speciali più fisiche. Le abilità possono consumare punti magia oppure una barra apposita che si ricarica in autonomia ogni turno, una soluzione interessante per differenziare le magie e permettere ai personaggi di poter sempre sfoderare attacchi speciali grazie alla gestione delle risorse e al tempismo e non solo per questioni di statistiche o oggetti consumabili per recuperare punti magia.
 
Eiyuden Recensione ps5

Da notare che le battaglie boss hanno praticamente sempre un comando aggiuntivo situazionale che dona allo scontro un ritmo diverso: che sia nascondersi dietro a delle macerie per evitare un potente raggio laser o una leva per tirare un masso intesta al gruppo nemico – o amico, se l'avversario sfrutta il tempismo giusto! - contro i boss c'è sempre una variante che aggiunge profondità allo scontro.

Esattamente come in Suikoden, le battaglie a gruppi sono solo una delle tipologie di combattimento insieme ai duelli 1 contro 1 e alle battaglie su larga scala che coinvolgono grandi eserciti. Le battaglie a gruppo sono le più frequenti, è la tipologia base di battaglia, i duelli sono invece scontri ricchi di pathos tra due soli personaggi e vedono un sistema di attacco-contrattacco che li rende emozionanti ma anche un poco randomici. Le battaglie su larga scala vedono una griglia su cui muovere dei plotoni, ognuna dei quali è composti da numerosi soldati guidati da uno o più personaggi principali che definiscono statistiche e abilità della macro-unità. Questa tipologia di scontri offre un diverso tipo di strategia, rendendo giustizia alle guerre tra eserciti, combattute effettivamente da numerosi soldati e non da un gruppo ristretto di eroi, inoltre mettono in risalto la bellezza di avere tanti personaggi principali tra le proprie fila.
 
Eiyuden Recensione ps5

A fronte di un battle system solido e sufficientemente profondo e una storia intrigante con uno stile narrativo diverso dal solito, il suo essere così simile a Suikoden in tutti gli aspetti non conferisce a Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes nessuna personalità e se da un lato è bello tornare a ritmi e atmosfere di una serie particolare come quella dei Jrpg di Konami, dall'altro parte una volta terminato l'effetto nostalgia rimane poco per chi ha già esplorato per bene Suikoden. Le storie aggiuntive dei DLC sono molto simpatiche e danno quel senso di completezza in più che si è visto in Final Fantasy XV con gli Episode dedicati ai vari protagonisti, tuttavia se nel gioco di Square-Enix quelle fasi erano così cruciali da domandarsi perché non fossero già incluse (tranne Gladio) qui si parla di curiosità verso personaggi importanti più che di tasselli di storia importanti. Seguire cosa hanno fatto determinati personaggi prima di unirsi al gruppo o poter esplorare "l'altra fazione" per comprendere meglio certi passaggi è interessante ma decisamente non vitale nell'economia generale della storia. L'avventura di Markus è la più interessante perché va a fare luce su un personaggio principale misterioso, ma è più una scusa per tornare in compagnia dei propri personaggi preferiti che non un capitolo importante per Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes.

Il vero tallone d'Achille del gioco è il lato tecnico. Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes in versione PS5 porta la console a surriscaldardi in alcune fasi più concitate, spegnersi male senza preavviso con il rischio di compromettere il sistema. I salvataggi automatici nel passaggio tra un'area e l'altra permettono di non perdere (troppi) dati quando questo succede, ma è snervante dover giocare sapendo che da un momento all'altro il gioco potrebbe interrompersi non per volontà del giocatore. Su PlayStation 4 la situazione migliora sensibilmente, ma lo scotto da pagare sono salvataggi incompatibili, sprite meno dettagliate e un frame rate minore; certo, anche sulla 5 il frame rate è un po' ballerino ma l'effetto visivo rimane molto gradevole mentre su PlayStation 4, giustamente, la grafica generale è meno di impatto. Un vero peccato considerando la qualità delle sprite e la bellezze delle tante città in gioco.

GIUDIZIO FINALE

Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes nasce come lettera d'amore per i fan di Suikoden, rimasti orfani di un Suikoden 6 per troppo tempo e su questo il gioco riesce alla grande. Le peculiari atmofere della serie di Konami si respirano in ogni dialogo, scena o battaglia ma dopo il fantastico tuffo nel passato sarebbe stato bello trovare anche qualche elemento un po' più personale e, nel bene o nel male, questo si avverte poco. Il gameplay è divertente il giusto e i tre tipi di battaglie rendono giustizia alle situazioni messe in piedi dalla storia, ma essendo un elemento caratteristico di Suikoden non stupiscono e quindi perdono efficacia.
I DLC sono una piacevole aggiunta, non sono molto lunghi e migliorano episodio dopo episodio: la storia di Marisa lascia un po' perplessi, quella di Seign risulta piacevole e Markus si potrebbe classificare come la migliore forma di contenuto post-game. In sintesi, le carte in regola Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes le aveva tutte, soprattutto pensando al divertente Eiyuden Chronicles: Rising (qui la nostra recensione), ma la poca personalità e i problemi tecnici tagliano le gambe all'esperienza portandolo dall'essere potenzialmente un titolo memorabile ad un'avventura dimenticabile. Un vero peccato che, speriamo, non si ripeta con il secondo capitolo attualmente in sviluppo.

Gioco testato su PlayStation 5 e PlayStation 4.

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