Cells at Work! - Lavori in corpo: su Netflix a giugno lo scoppiettante film campione d'incassi
Dopo aver conquistato i botteghini nipponici e il pubblico del Far East Film Festival di Udine, il film approderà a breve in streaming su Netflix
di zettaiLara
Poi, ha fatto divertire il pubblico del Far East Film Festival, dov'è stato proiettato in anteprima per l'Italia lo scorso 25 aprile.
Ora, per l'irriverente pellicola Cells at Work! (Hataraku Saibō) dell'acclamato regista Hideki Takeuchi, arriva la conferma dell'approdo in streaming tramite Netflix, che la proporrà anche nel nostro Paese dal prossimo 13 giugno 2025.
Cells at Work! - Trailer ufficiale (sub eng)
All'interno del corpo umano si dice ci siano circa 37,2 trilioni di cellule. Globuli bianchi, globuli rossi, piastrine, linfociti B e T, cellule Natural Killer, macrofagi, mastociti e molte altre ancora. Il film ci da l'opportunità di osservare queste cellule che lavorano senza sosta all'interno del nostro corpo, senza mai fermarsi un attimo. Tra di loro c'è anche un giovane globulo rosso impacciato che tende ad incontrare molto spesso batteri con l'intenzione di invadere il corpo umano, ma fortunatamente non è solo, perché ci sono i globuli bianchi pronti a intervenire in suo aiuto.
Ricordiamo che malgrado l'esordio in patria sul finire dello scorso anno, il 13 dicembre 2024, il film risulta comunque il secondo live action più visto dell'intero anno in Giappone; è anche la pellicola nipponica di maggior successo di sempre distribuita da Warner Bros, superando anche il record detenuto per oltre dieci anni dal film Rurouni Kenshin: Kyoto inferno.

A onor del vero, tuttavia, l'opera ispirata all'omonimo manga di Akane Shimizu, che ricordiamo essere pubblicato anche nel nostro Paese da Star Comics, aveva iniziato a macinare cifre di un certo tipo già da ben prima del suo sfavillante debutto nei cinema giapponesi.
Per produrlo sono state infatti reclutate oltre 7.500 comparse, 600 delle quali utilizzate nelle riprese di un'unica giornata; il film può contare sullo staff deputato alle scene acrobatiche che già aveva lavorato con successo ai cinque film di Rurouni Kenshin, capitanato da Takahito Ouchi, ed è stato lo stesso attore protagonista, Takeru Sato, a suggerirne l'impiego.
Le riprese si sono svolte sulla scala più ampia vista finora per un film giapponese, con 31 location sparse in più di 21 città del Giappone.

Alle recenti candidature per i Japan Academy Prize, infine, il film ha ricevuto ben sei candidature come Miglior Direzione Artistica a Masumi Miura, Miglior Montaggio di Hiroshi Matsuo, Miglior Direzione del Suono di Takashi Kanasugi, Migliore Attrice non Protagonista a Mana Ashida e Miglior Attore non Protagonista a Rihito Itagaki, nonché per le Migliori Musiche al gruppo Face 2 fake.

Queste le nostre impressioni sul film:
A chi serba affezionate memorie d'infanzia con la serie animata "Siamo fatti cosi", l'idea scaturita dalla mangaka Akane Shimizu per la sua opera Cells at work! non sembrerà forse più di tanto eccezionale. C'è tuttavia un dettaglio da non dimenticare: quando un particolare concept passa per una elaborazione "made in Japan", il risultato potrebbe serbare delle sorprese. La fama del film era stata preceduta da innumerevoli notizie circa lo stratosferico budget impiegato da Warner Bros, il variegato cast di noti attori che godono di cameo più o meno importanti, e l'ottima performance in termini di incassi al botteghino nipponico.
A ragion veduta, la pellicola intrattiene che è un vero, solido piacere.
A ragion veduta, la pellicola intrattiene che è un vero, solido piacere.

La costruzione della storia alterna un duplice piano in contemporanea: da un lato le disavventure di un maldestro globulo rosso e di un cupo ma valoroso globulo bianco, all'interno di quel macchinario straordinariamente complesso e magnificamente perfetto che costituisce il corpo umano. Impeccabili le performance dei due protagonisti, interpretati da Mei Nagano e da un quasi irriconoscibile Takeru Sato.
Dall'altro lato, lo spaccato di vita della giovane liceale Niko e del suo irresponsabile padre, interpretato dal sempre brillante Sadao Abe, ci espone tutti i loro comportamenti, sentimenti e azioni che sollecitano "risposte dall'interno": talora si tratta di vere e proprie 'esplosioni' con effetti a catena, altre volte ci si ritrova a stupirsi di quanto siano incredibili i processi che, a nostra insaputa, avvengono di continuo nei nostri corpi.
Ed è così che, spesso proprio per (de)merito del personaggio di Abe, innumerevoli e notevolmente ben costruite sono le scene che fanno scaturire grasse risate, se non addirittura grassissime, a firma della regia di quel Hideki Takeuchi che non delude proprio mai.
Se si aggiungono ambientazioni accurate e ricercatissime, una colonna sonora coi fiocchi curata dai Face 2 fake, scene d'azioni ineccepibili e interpretazioni attoriali intense e calibrate, rimane poco altro da aggiungere: il film sa far divertire e commuovere, trattenere il fiato e riflettere, a più riprese, anche sulla rilevanza del saperci prendere cura della nostra più preziosa custodia. Senza mai mancare, naturalmente, di "fare i compiti per casa" e compiere ogni giorno il nostro dovere, per il bene collettivo.
Dall'altro lato, lo spaccato di vita della giovane liceale Niko e del suo irresponsabile padre, interpretato dal sempre brillante Sadao Abe, ci espone tutti i loro comportamenti, sentimenti e azioni che sollecitano "risposte dall'interno": talora si tratta di vere e proprie 'esplosioni' con effetti a catena, altre volte ci si ritrova a stupirsi di quanto siano incredibili i processi che, a nostra insaputa, avvengono di continuo nei nostri corpi.
Ed è così che, spesso proprio per (de)merito del personaggio di Abe, innumerevoli e notevolmente ben costruite sono le scene che fanno scaturire grasse risate, se non addirittura grassissime, a firma della regia di quel Hideki Takeuchi che non delude proprio mai.
Se si aggiungono ambientazioni accurate e ricercatissime, una colonna sonora coi fiocchi curata dai Face 2 fake, scene d'azioni ineccepibili e interpretazioni attoriali intense e calibrate, rimane poco altro da aggiungere: il film sa far divertire e commuovere, trattenere il fiato e riflettere, a più riprese, anche sulla rilevanza del saperci prendere cura della nostra più preziosa custodia. Senza mai mancare, naturalmente, di "fare i compiti per casa" e compiere ogni giorno il nostro dovere, per il bene collettivo.