Stellar Blade – L'altra recensione approfittando della versione PC
Non bisogna giudicare il libro dalla copertina, anche se...
di Marcello Ribuffo
«I giochi avevano sempre avuto personaggi maschili, perché i giocatori erano ragazzi. Ma questi ragazzi non avevano smesso di giocare; erano solo cresciuti e cosa preferirebbero guardare: un riccio, un idraulico o il sedere sodo di Lara Croft? Col senno di poi, la risposta era ovvia».
Cominciamo così, con una dichiarazione di Ian Livingstone, Creative Director di Eidos e ora Presidente onorario, ripresa da uno speciale suddiviso in due parti su Tomb Raider che in qualche modo, si sposa bene con questa nuova recensione di Stellar Blade. Come avvenuto altre volte su queste pagine, l'arrivo su PC di un titolo ci dà l'opportunità di esprimere un secondo parere, un nuovo punto di vista che, siamo sicuri, può arricchire l'analisi e il dibattito su una determinata opera.
Stellar Blade si sa, è divenuto famoso per la sua protagonista EVE, per le polemiche generate soprattutto da IGN France e per le dichiarazioni di Kim Hyung-tae (uno dei fondatori del team sudcoreano), con la protagonista creata appositamente per attrarre un certo tipo di pubblico. Ma oltre quest'elemento, di cui discuteremo, fortunatamente c'è di più, un'impalcatura di un videogioco sicuramente derivativo ma che brilla soprattutto nel suo combat system. Ma vediamo tutto nel dettaglio.

Rimandandovi anche alla recensione di Luigi, cominciamo questa nuova analisi partendo proprio dal pomo della discordia: EVE. Non è la sede adatta per discutere degli stilemi stilistici sudcoreani, di come l'iconografia della bellezza raggiunga picchi spaventosi e di come la chirurgia plastica venga utilizzata come se si andasse dall'estetista. Benché Stellar Blade non sia il primo lavoro di Shift Up (famoso soprattutto per Goddess of Victory: Nikke), questo nuovo gioco ha dato modo a molti di approfondire una cultura molto diversa da quella occidentale e per certi versi, anche da quella giapponese.
La creazione della protagonista, plasmata sulle fattezze della modella Shin Jae-eun, è stata parecchio criticata, eppure, non è certo la prima volta che vediamo questa situazione. Come raccontato nello speciale su Tomb Raider, già Lara Croft era passata attraverso queste polemiche, con una sessualizzazione estrema che ha perfino fatto allontanare il suo creatore Toby Gard dal team di sviluppo. Ma si potrebbero citare anche Bayonetta, Eva e Quiet della serie Metal Gear Solid o 2B di NieR: Automata, e allora perché EVE di Stellar Blade è così problematica? Giocando il titolo, ci si accorge quasi subito del problema: il contesto.
Se la sessualizzazione di Bayonetta è quasi parodistica, con tutto il titolo sopra le righe, se Eva e Quiet si mostrano per come sono perché fa parte della loro caratterizzazione e 2B è sì un fan service, ma con una discreta eleganza, EVE è totalmente fuori posto (per tanti aspetti). Non c'è ovviamente nulla di male nel creare un personaggio femminile dalle statuarie forme, e non c'è niente di male nel vestirla con tute attillate. È una pura questione di design e creatività, che può piacere o meno ma di sicuro, non va spenta sul nascere. Il problema sono le tante nanosuit extra, sbloccabili in-game che trasformano la protagonista in qualcosa di sconnesso da contesto e per certi versi infantile, se non proprio volgare. E EVE non è nemmeno caratterizzata per essere “sexy”: è anche il personaggio più piatto dell'intera struttura narrativa di Stellar Blade, un personaggio privo di una reale personalità e che sembra quasi in balia degli eventi.
Il problema nasce dunque da qui, da un contesto abbastanza serioso, che ricalca in pieno quanto raccontato in NieR: Automata (del resto è il gioco preferito di Kim Hyung-tae) e che non lascia spazio a ilarità o grottesco. Il fan service, insomma, è qualcosa che va studiato bene e quello qui presente ha più l'aria di essere un carosello di mod inserite da giocatori che non vedono l'ora di vedere le forme di EVE. Un vero peccato, perché tutta questa questione ha totalmente spostato il focus sulle reali qualità del gioco, per certi versi anche sorprendenti.
Quello che non lo è purtroppo è la narrativa. Stellar Blade ci porta in un lontano futuro in cui la Terra è occupata dalla specie “aliena” Naytiba, con EVE e compagne che dovranno lottare fino all'ultimo sangue per liberarla. Con un discreto cast di personaggi e una trama che si dipana fino a diversi finali multipli, quello che il lavoro di Shift Up racconta presenta grossi problemi di ritmo e colpi di scena assolutamente prevedibili ore prima che vengano svelati.

Per quanto possa apparire interessante una nuova umanità che non riconosce più casa (la Terra) e ciò che l'ha caratterizzata nei secoli precedenti, il tutto si perde in un bicchier d'acqua, anche se si nota come in Shift Up si siano sforzati nel creare qualcosa che restasse nella memoria o quantomeno risultasse interessante.
Il suo derivare dai prodotti di Yoko Taro mostra in realtà come il talento in questo tipo di opere sia fondamentale. Si può quasi ricalcare in pieno la storia creata da qualcun altro ma se non si hanno le doti, l'intelligenza, l'eleganza, le sfumature e il genio di turno, il tutto si mostra scialbo e privo di carattere. Non è tutto da buttare però: alcune quest secondarie sono ben strutturate e il background narrativo riesce a scaturire nel giocatore una certa curiosità. Come si è arrivati a quel punto invoglia a esplorare le varie zone della Terra alla ricerca di segreti, documenti e missioni extra in grado di far luce su quanto accaduto. Sappiamo già che Stellar Blade 2 è in lavorazione e le potenzialità per fare nettamente meglio ci sono tutte.
Anche la scrittura dei dialoghi lascia il fianco a qualche critica, spesso banali e che non aggiungono davvero nulla a quanto mostrato. Come detto precedentemente, ricalcare la profondità di NieR senza averne il talento genera queste situazioni, una storia piatta, priva di mordente, almeno fino ai finali, il punto più alto da questo punto di vista. Incredibilmente, visto i tempi, Stellar Blade è completamente doppiato in italiano, con un discreto lavoro che però non riesce a restituire al meglio tutte le sfumature emotive dei protagonisti, soprattutto di EVE. Per goderselo appieno dunque è consigliabile l'inglese ma se proprio volete fare le cose in grande, il coreano è la soluzione perfetta. Come per il francese in Expedition 33 (qui la recensione), la lingua d'appartenenza della studio restituisce sfumature in più, trasformando Stellar Blade quasi in un'opera teatrale. E l'intera opera ne guadagna.
La struttura di gioco cerca di mettere assieme due mondi assai contrapposti, quella dei cosiddetti soulslike (anche se in realtà siamo più dalle parti di Sekiro) e lo styling action/RPG, con combattimento spesso uno contro uno, dove imparare pattern dei nemici è fondamentale. Eppure, il tutto si sposa anche con il dinamismo quasi di un hack 'n' slash, con colpi rapidi, concatenazioni e finisher devastanti. E incredibilmente, funziona. Nelle varie aree a disposizione, che si alternato tra lineari e non, EVE è una vera macchina da guerra ma in grado di andare al tappeto con due o tre colpi ben assestati. È per questo che Shift Up ha messo insieme diversi elementi per cavarci di impaccio, a cominciare da un moveset che prevede parry e schivate perfette. Tuttavia, non è esattamente assimilabile a Sekiro, anche per un certo ritardo dell'input che andrebbe chiarito se voluto o meno. Bisogna infatti anticipare l'azione di qualche centesimo di secondo per far si che queste due movenze siano efficaci e spammare a caso il tasto dedicato non è la soluzione.

Sta di fatto che questo ritardo può creare alcuni grattacapi, soprattutto con alcuni boss. Ma oltre parry e schivate abbiamo a disposizione perk passivi di diversa natura, potenziamenti, un drone di supporto, granate e un risveglio in grado di trasformare EVE in una dea devastante. Mettete tutto questo nel calderone e avrete un combat system dinamico e sfidante, almeno nell'ultima parte dell'avventura. Stellar Blade non è un gioco particolarmente difficile, anche per via di tutte le meccaniche presenti. Salvo un paio di boss finali (e due opzionali in questa versione) il tutto va via senza particolari grattacapi, anche perché si riesce a strategizzare un po'. Le varie dinamiche di gioco portano il giocatore a variare approccio, persino con due sezioni interamente da third person shooter. La derivazione da NieR si vede anche in questi anfratti, con le zone aperte che risultano essere stranamente le più accattivanti. La voglia di esplorare c'è e i diversi piccoli enigmi sparsi nella mappa invogliano a voler collezionare tutto il possibile, persino quelle lattine. Ma da collezionare, abbiamo le già citate nanosuit, alcune davvero “esagerate”: autoreggenti, pizzo, reggicalze, scollature vertiginose e molto altro senza un apparente perché. Ma il “perché” lo sappiamo tutti. Ma per averle, per lo meno bisogna sudare un po': quasi tutte vanno create sacrificando materiale utile per i vari upgrade, o vanno conquistate solo dopo determinati eventi come la pesca. I più maliziosi, insomma, dovranno faticare.
Insomma, Stellar Blade è un enorme minestrone di meccaniche e dinamiche già viste anche se alcune avrebbero avuto bisogno di un ulteriore limatura. Tuttavia funziona e riesce ad avere una propria personalità, anche per via di un comparto artistico che riesce a regalare bei momenti visivi. Si mischia cyberpunk e post-apocalittico, in cui la Idol per eccellenza EVE e le sue sorelle, risultano un po' fuori posto. La sporcizia, il dramma e le difficoltà che il mondo di gioco deve affrontare si scontrano con le fattezze di EVE, un “angelo” venuto da lassù e da un contesto totalmente diverso. E almeno nelle intenzioni artistiche, questo scontro di elementi funziona a dovere, quando rimane nel suo orticello. Anche perché la protagonista conosce molto poco delle usanze e del pianeta di appartenenza. Sarebbe bastata una scrittura un po' più attenta e un po' più di stratificazione per renderla sicuramente più accattivante, non solo esteticamente.

Anche la colonna sonora presenta parecchia varietà, da pezzi puramente rock in alcune boss fight a temi in grado di ricordare ancora una volta NieR (anche perché è lo stesso studio Monaca). Le influenze K-Pop, che avvolgono anche il comparto visivo, colpisce ovviamente quello sonoro con pezzi orecchiabili anche se spesso non mixati alla perfezione. Ma anche l'elettronica fa il suo lavoro e per quanto non sia una colonna sonora divenuta mainstream come quella creata da Okabe, le sonorità di Stellar Blade meritano attenzione, risultando a tutt'oggi un po' sottovalutata.
La versione PC si presenta a tutto punto non solo dal punto di vista tecnico ma anche contenutistico. Entrano in scena il supporto al 21:9, DLAA e soprattutto il supporto al DLSS 4, che si nota parecchio. Rispetto le prime iterazioni di questo sistema, la pulizia d'immagine è nettamente migliorata, con un netto aumento degli FPS (comunque sbloccati). È sicuramente un bel vedere, così come lo sono le sfide aggiuntive ai boss e tutti i contenuti dedicati a Nikke e NieR: Automata. Il primo DLC trasforma Stellar Blade in un TPS discreto, abbastanza impreciso ma utile a sbloccare una delle migliori boss fight del gioco. Quelli di NieR sono decisamente più semplici, in quanto non vi sono quest da completare ma soltanto raccogliere speciali lattine per sbloccare le skin del titolo Square-Enix. Entrambi i contenuti non sono doppiati in italiano.
Stellar Blade è a conti fatti un calderone di elementi ripresi da altri titoli che però, messi assieme, funzionano. Il combat system è il fiore all'occhiello della produzione e tiene in piedi tutto il lavoro di Shift Up. Meno quello narrativo, anche se il background risulta interessante e invoglia i giocatori a esplorare le diverse mappe a disposizione. EVE avrebbe meritato più attenzione a livello di caratterizzazione: il focalizzarsi solo su quello estetico ha finito per compromettere la godibilità del titolo anche se, a dirla tutta, è anche il motivo per cui le vendite stanno andando così bene. Non bisogna giudicare il libro dalla copertina, dunque, perché oltre alle forme, Stellar Blade ha qualcosa in più da offrire.