Intervista a Roberto Genovesi, nuovo direttore Rai Kids: “Gli anime torneranno in tv”

"È già in corso una selezione mirata. I primi risultati si vedranno nel 2026"

di Ironic74

Roberto Genovesi (Roma, 6 agosto 1965) è uno scrittore e giornalista italiano. Da aprile 2025 è il direttore di Rai Kids, la Direzione di Genere della Rai dedicata a bambini, ragazzi e adolescenti. Noi di AnimeClick abbiamo già avuto il piacere di collaborare con lui in occasione del Cartoons on the Bay 2017, edizione particolarmente incentrata sull’animazione giapponese. In quell’occasione abbiamo potuto constatare la passione che da anni lo accompagna per il mondo dell’animazione e della cultura pop.
 


 

Questa è la prima intervista che rilascia nel nuovo ruolo di Direttore di Rai Kids, e ha scelto di farlo con un sito di settore, un segnale importante di un diverso approccio che fa ben sperare per il futuro dell’animazione sui canali Rai. Ne abbiamo quindi approfittato per fargli qualche domanda sul presente, ma soprattutto sul futuro.


Puoi raccontarci qualcosa di te? Cosa hai fatto prima di diventare Direttore di Rai Kids? Chi ha buona memoria ti ricorderà per la lunga e proficua esperienza con Cartoons on the Bay, il festival dell'animazione organizzato dalla Rai.

Mi occupo di fumetti, videogiochi e cartoni animati praticamente da sempre. Ho iniziato con le storiche riviste della Comic Art, ho tradotto gli albi di Conan, realizzato videogiochi e giochi di ruolo (Nathan Never), scritto romanzi (e continuo a farlo), diretto festival (Expocartoon) e creato eventi. Sono stato autore di trasmissioni Rai per ragazzi e, nei ritagli di tempo 😊, per venticinque anni ho fatto il giornalista. Ho diretto Cartoons on the Bay per sedici anni e Rai Libri per due. Insomma, non mi sono annoiato.


Sei un grande appassionato di cultura pop e anche scrittore, ma qui ci interessa in particolare l’animazione. Come è nato il tuo amore per questo mondo?

Fin da piccolo, quello dei cartoni, dei fumetti e del fantastico in generale è stato un rifugio rispetto a una realtà che non mi piaceva. Mi attraggono i valori che questi mondi trasmettono: chiarezza, trasparenza, distinzione netta tra bene e male — cose che, nella realtà, spesso mancano. Meglio sognare. E così, da passione personale, è diventata una professione.


In cosa consiste il tuo ruolo attuale? Di cosa si occupa Rai Kids?

Rai Kids è una delle Direzioni di Genere della Rai. Produce contenuti — serie animate, live action e programmi — destinati al pubblico 0-13 anni. Vanno in onda su Rai Yoyo e Rai Gulp, su RaiPlay e, in parte, anche sui canali generalisti. Grande attenzione è riservata alle produzioni italiane ed europee, come previsto dal Contratto di Servizio.

 


 


Passando all’attualità: dai palinsesti pubblicati online, abbiamo visto che Rai 2 ospiterà al mattino una fascia dedicata ai cartoni animati, con alcune novità e un grande ritorno come Goldrake. Puoi spiegarci di cosa si tratta? Il paragone con Latte e Cartoni, da poco concluso su Italia 1, è stato inevitabile. Si tratta di qualcosa di simile o di diverso?

Per la prima volta dopo tanti anni, la TV dei ragazzi torna su una rete generalista. Da settembre, su Rai 2, dalle 6:45 alle 8:30, parte una nuova fascia mattutina. Non sarà solo un contenitore di titoli, ma un vero progetto editoriale. A fare da filo conduttore ci sarà Arianna Craviotto, il nuovo volto Rai per il pubblico 8-12, che accompagnerà il palinsesto con brevi intermezzi ispirati al linguaggio dei social, dove è già molto seguita.


Come sono stati scelti i titoli per questa fascia?

Abbiamo strutturato la fascia in modo progressivo, con titoli per i più piccoli all’inizio e, a seguire, contenuti pensati per fasce d’età più alte.


C'è stata qualche polemica sul fatto che Goldrake andrà in onda al mattino presto, quando molti adulti non possono seguirlo. Come rispondi a questa osservazione? Sarà possibile rivederlo su RaiPlay?

Si tratta di un falso problema, perché oggi la programmazione viene sempre condivisa con RaiPlay, che per il pubblico di Rai Kids è un alleato strategico. Tutto ciò che va in onda sui canali lineari è disponibile anche in modalità on demand sulla piattaforma. Non è questione di “recuperare” qualcosa: è una scelta coerente con l’evoluzione della Rai in chiave media company.


 


Puoi anticiparci altri cambiamenti importanti che coinvolgeranno l'animazione in Rai?

Continueremo a investire fortemente nelle produzioni italiane ed europee, non solo per obbligo contrattuale ma come opportunità per proporre prodotti di alta qualità, competitivi sul piano internazionale. L’ho ribadito a Cartoons on the Bay e ad Annecy: ho chiesto alle aziende italiane del settore di alzare l’asticella.

Mi sto occupando personalmente della selezione dei nuovi progetti, assegnando le produzioni in base alle caratteristiche delle varie factory. E sì, anche gli anime avranno il loro spazio. È già in corso una selezione mirata. I primi risultati si vedranno nel 2026. Stiamo anche lavorando per ampliare il target, includendo adolescenti e young adult, attraverso strumenti nuovi che annunceremo entro fine anno.


Possiamo aspettarci il ritorno di titoli storici come Guru Guru o Anna dai capelli rossi, magari con le loro  nuove versioni? E ci saranno anche nuove serie molto seguite dai giovani?

La risposta è sì su tutta la linea, ma non posso ancora entrare nei dettagli o fare nomi. Quando scrivo un romanzo, mi chiedo sempre se mi piacerebbe leggerlo. Lo stesso criterio lo sto applicando qui: proporremo solo contenuti che vorrei vedere se fossi nel target di riferimento. E visto che non mi sono mai accontentato facilmente...


Grazie di tutte queste informazioni, Roberto. Prima di salutarci, quali sono le tue speranze e ambizioni per il futuro della Rai e di Rai Kids in particolare?

Ho promesso discontinuità, e la manterrò. Sono un vecchio nerd e un fan di questo mondo. Uno di voi che è finito al comando. Preparatevi a stupirvi. Ma, soprattutto, continuate a suggerire e criticare. Fa parte del gioco di squadra.

 



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