Film giapponesi rinviati in Cina: stop a Crayon Shin-chan e Cells at Work per le tensioni politiche
Le dichiarazioni della Premier Takaichi su un possibile conflitto con la Cina provocano il rinvio dei film nipponici nei cinema cinesi.
di Ironic74

La crisi diplomatica ha avuto origine dalle dichiarazioni della Prima Ministra giapponese Sanae Takaichi del 7 novembre scorso. Durante un intervento al parlamento, Takaichi ha affermato che un eventuale attacco cinese a Taiwan potrebbe costituire "una situazione che minaccia la sopravvivenza del Giappone", aprendo quindi alla possibilità di un'azione militare da parte di Tokyo. Questa formulazione fa riferimento alla legislazione del 2015 introdotta dall'amministrazione Shinzō Abe. La risposta di Pechino non si è fatta attendere: i funzionari diplomatici cinesi hanno condannato fermamente le dichiarazioni, e il ministero degli esteri cinese ha invitato i propri cittadini a evitare viaggi in Giappone, citando preoccupazioni per la sicurezza. Le compagnie aeree cinesi hanno iniziato a offrire rimborsi gratuiti per i voli da e per il Giappone da sabato scorso.
La decisione di rinviare le uscite è stata presa dai distributori e dagli importatori cinematografici dopo una rivalutazione delle prospettive complessive dei film giapponesi in Cina e del sentiment del pubblico cinese, come riportato dalla CCTV. Il caso di , Demon Slayer - Il castello dell'infinito rappresenta una situazione particolare. Il film è stato distribuito venerdì scorso con un buon risultato (QUI ne parliamo) segnando il miglior debutto di sempre per un film giapponese in formato IMAX in Cina. Tuttavia, secondo la CCTV, il film avrebbe incontrato "forte insoddisfazione tra il pubblico cinese" in seguito alle dichiarazioni di Takaichi, con un calo nelle vendite dei biglietti. Al momento i biglietti per Demon Slayer rimangono comunque disponibili nei cinema cinesi, ma il futuro dei film giapponesi attualmente in programmazione rimane incerto.
Il tempismo di questa crisi è particolarmente delicato per il mercato dell'intrattenimento giapponese. La Cina rappresenta infatti il mercato più importante per il turismo verso il Giappone: da gennaio a settembre 2024, ben 7,48 milioni di visitatori cinesi si sono recati nell'arcipelago nipponico, più di qualsiasi altra nazione. Le tensioni hanno già avuto ripercussioni economiche immediate: i titoli azionari giapponesi legati a turismo, compagnie aeree e retail hanno subito forti cali, mentre gli investitori valutano l'impatto della risposta cinese. Questa situazione evidenzia come le tensioni geopolitiche possano avere conseguenze dirette sulla diffusione della cultura pop giapponese, storicamente molto apprezzata in Cina.
Fonte: ANN, BBC