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6.5/10
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Kanon è considerato da molti il manga più bello della famosa Chiho Saito.
Conoscevo il genere dell'autrice, molto romantico, a volte troppo soap opera. Non esattamente il mio genere, anche se le storie d'amore mi piacciono, se trasgressive.
Quindi ho comprato la serie in blocco perchè, a detta di tutti, Kanon ha qualcosa in più. Un racconto delicato e interesante.
Chiudendo l'ultimo numero mi son detta "si e no".
Nel senso che il racconto è si delicato, armonioso, come il tratto grafico che distingue questa artista.
Ma l'ho trovato poco accattivante e un pò monotono.
Tuttavia devo dire che la trama è ricca e non cade mai nella banalità, non ci sono punti morti, il lettore è continuamente posto a farsi nuove domande sui nuovi misteri che vengono alla luce.
Ogni personaggio ha un ruolo ben definito, nulla viene lasciato al caso.
Kanon vive in Mongolia con la madre, e Tendo, un compositore di secondo livello, arriva ad alloggiare nel suo piccolo hotel per lavoro. Poco dopo la madre di lei muore rivelando che il padre non è morto come le aveva sempre fatto credere, e che lei ha ereditato il talento musicale del padre giapponese.
Kanon quindi parte con Tendo per il giappone, dove lui lavora, per scoprire la vera identità del padre e delle sue origini.
Kanon ha un talento incredibile per il violino, quindi viene subito notata da Gen Mikami, un affascinante direttore d'orchestra molto famoso e potente in giappone, il classico bello e dannato.
Si offre subito di prenderla sotto la sua ala, e come è facile supporre, i due sono destinati ad amarsi.
In verità il personaggio di Mikami mi è sembrato un pò stereotipato: il classico playboy che usa le donne come se fossero oggetti intercambiabili, poco rispettoso dei sentimenti, ma chissà perchè per la protagonista, ovviamente, sente qualcosa di diverso.
A parte questo, la trama è abbastanza realistica e scorre fluidamente. Dalle tavole di Chiho Saito trapela un sentimento potente per la musica classica. L'autrice ci mette tutta se stessa per esprimere ciò che la musica può trasmettere, la poesia, la passione, oltre a darci un'idea di come può essere la vita per chi lavora nell'ambiente.
Star Comics ha pubblicato quest'opera nel lontano 2000, quando i volumi riportavano ancora il prezzo in lire e la lettura era in senso occidentale, senza sovracopertina, con le pubblicità sul retro del volume e le pagine che si staccavano. Quindi per gli esigenti, dico di non aspettarsi troppo sulla qualità del prodotto.
Inoltre ho notato vari errori di ortografia, parole che venivano ripetute, davano un pò fastidio, ma nel complesso non sono schizzinosa.
Il mio voto è 6,5 perchè la trama l'ho trovata comunque poco interessante.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)

In ogni caso, leggendo le altre recensioni si parlava subito di incesto. Se le avessi lette mi sarei rovinata il finale, perchè alla fine scopriamo dopo tante peripezie, che è proprio Gen Mikami il direttore di cui Kanon è tanto innamorata - e ricambiata - ad essere suo padre. Tendo poi, come personaggio, anche se aveva il suo ruolo ben definito nella storia, l'ho trovato piatto e frivolo. Un uomo senza spina dorsale e coraggio.

Ne consiglio la lettura alle amanti degli Josei e delle storie romantiche e romanzi rosa.