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9.5/10
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Ogni volta che mi approccio a un genere sci-fi dico sempre a me stesso che è impossibile farmi impressionare, soprattutto quando pensi di aver visto una buona fetta del genere ed esserti quindi abituato ai vari plot twist, ma puntualmente vengo smentito.

"Steins;Gate", tratto dall'omonima novel, offre un ottimo spunto su un argomento abusato come i viaggi nel tempo, con una sceneggiatura ben pianificata e dagli ottimi colpi di scena, condita da personaggi caratterizzati ad hoc ai quali è difficile non rimanere affezionati.

Sostanzialmente possiamo dividere la serie in due parti: la prima parte consiste nel farci trasportare nella vita quotidiana dei membri del laboratorio di gadget futuristici, di come entrano in contatto e si creano dei legami fra di loro attraverso gag spassosissime; nella seconda parte si entra in un circolo vizioso fatto di momenti critici e cupi dal quale sembra impossibile uscire, fino al tanto declamato finale dal sapore amaro, che prende consapevolezza di sé in modo naturale e convincente.

Rintaro Okabe è un megalomane che vive di monologhi, conosciuto anche come lo scienziato pazzo Kyoma Hooin. Inseme ai suoi compagni Daru e Mayuri, scopre che è possibile alterare il tempo grazie al microonde telefonico e, con l'aiuto di Kurisu, cercherà di comprendere i vari meccanismi della macchina del tempo, ma dovranno stare attenti al SERN, un'organizzazione segreta che non può permettere che altre persone siano a conoscenza dei viaggi nel tempo.
Tra di loro c'è una buona sintonia e le situazioni divertenti sono all'ordine del giorno. Si prendono costantemente in giro, pizzicandosi a vicenda con dei soprannomi e dandosi dei pervertiti a vicenda. Mayuri pare essere l'unica con un po' di coscienza, nonostante parli di sé in terza persona, e il suo marchio di fabbrica di quando entra in scena ("Tutturu!") diventerà presto contagioso.
Man mano che avanziamo, il gruppo si allarga, e faremo la conoscenza di altri elementi fondamentali che non sono buttati a casaccio, bensì hanno uno sviluppo e un approfondimento necessario ai fini della trama.
Dopo un inizio bomba la serie tende a stare sulle sue fino al tragico climax che colpisce quando meno te lo aspetti, e continuerà a sbalordire per i vari colpi di scena durante il mutamento degli eventi, arrivando a un finale spiazzante.
Okabe potrebbe apparire svitato e superficiale all'inizio, e si lascia trasportare facilmente dal suo “alter ego” senza pensare alle conseguenza, ciononostante capirà l'importanza dei suoi errori e farà di tutto per proteggere i membri del laboratorio.

La cosa divertente è che la serie poggia su un avvenimento accaduto realmente e che riguarda John Titor.

In conclusione, "Steins;Gate" è certamente un ottimo sc-fi dai plot twist encomiabili, che passa da momenti allegri a toni tragici con ottime transazioni, seguito da personaggi spassosi e un finale che incornicia splendidamente quanto pianificato e che congiunge tutti i pezzi al proprio posto.