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“Quando un essere vivente prova dolore, versa lacrime. Ma coloro che versano lacrime quando sono tristi sono soltanto gli esseri umani. Grazie. Grazie per le tue lacrime”.
Questo cortometraggio, prequel dell’indimenticabile “Pokemon il film - Mewtwo contro Mew”, ha l’ambizione di arricchire il background di uno dei pokemon più affascinanti dell’intero universo realizzato da Satoshi Tajiri, rivelandosi un prodotto incredibilmente sorprendente sotto tutti i punti di vista. Partendo dalle pittoresche ambientazioni iniziali e finendo ad una narrativa quasi finalfantasiana dallo stampo melodrammatico tipicamente nipponico, “Pokemon - Le origini di Mewtwo” si presenta in una forma molto più matura, se equiparata alla puerile spensieratezza della serie. Dimenticatevi la leggerezza tipica del brand, le vicende si sviluppano senza quei pleonastici filtri moralisti necessari a indorare la pillola ai bambini, toccando argomentazioni che si rivolgono anche ad un target più maturo.

La perdita di una figlia, e quindi il desiderio di rivederla a tutti i costi un’ultima volta, giustifica i terribili esperimenti di clonazione condotti dal Dr.Fuji? In realtà la risposta è eticamente molto semplice: no, assolutamente no. Tuttavia, grazie anche ad una narrativa dalla prospettiva neutra (libera dalle catene del solito dualismo bene/male bianco/nero), le azioni del dottore vengono spiegate e motivate, senza risultare però immuni da biasimo.

Buona la veste grafica, dalla tratteggiatura delicata senza grosse sbavature che si esalta sui fondali e leggermente meno sul chara. Musiche nostalgiche degne del miglior Shinji Miyazaki ci accompagnano per dieci minuti di piacevole animazione giapponese che difficilmente non gradirete.
Il risultato finale è un prodotto di ottima levatura capace di intrattenere qualsiasi tipo di spettatore, dal neofita al più esperto.
“Pokemon - Le origini di Mewtwo” è un’opera toccante, a tratti quasi poetica, che saprà emozionare grandi e piccoli senza schierarsi esplicitamente da una parte o dall’altra, come ormai ultimamente troppo spesso accade. Questo cortometraggio non si circoscrive a un target di bambini o di adulti, piuttosto si colloca nel mezzo un po’ come fa “One Piece”, nel mezzo come la terra di Tolkien. Un tassello prezioso nel mosaico Pokemon.

Voto: 8