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Completamente realizzato con la tecnica dello stop motion (che a molti può risultare un po’ indigesta), “Denshinbashira Elemi no Koi” (letteralmente traducibile con “l’amore del palo telefonico Elemi”) è essenzialmente una storia d’amore. Una storia d’amore impossibile.

Non vi aspettate una tragedia alla Romeo & Giulietta, perché qui la difficoltà del rapporto sta nella diversità dei due innamorati… lui un normalissimo uomo come tanti altri; Lei, Elemi…. È un palo del telefono! Ebbene sí, una storia d’amore dunque tra un essere umano ed un oggetto.

Indubbiamente è stata una scelta originale, per quanto molti fan dell’animazione si dilettino da anni a fare fanart che rendano animati oggetti di tutti i giorni, per dar loro un aspetto più umano ed appetibile.
Originale e, secondo me, anche ben riuscita. Perché per quanto Elemi sia un semplice palo, i suoi sentimenti sono più umani di quanto possa sembrare: lei ama come una donna… ha dubbi, incertezze, ha paura di mettersi in contatto con Takahashi, il tecnico che l’ha riparata e del quale si è innamorata. E a fare da sfondo alle sue paure, ci sono gli altri pali, nei dintorni, che le fanno notare quanto impossibile e assurdo sia questo amore, dal momento che gli umani hanno desideri diversi, che lei non potrebbe mai appagare.
Tuttavia, Elemi rappresenta in tutto e per tutto un concentrato di sentimenti puramente umani: anche la sua ribellione alle regole la fa apparire come una bambina, che si ritrova invischiata per la prima volta in un’emozione del tutto nuova, che non sa controllare.

Riassumendo, il film ha un incipit molto interessante, andando a parlare di una tematica super abusata come l’amore, in maniera originale, senza cadere mai nel melenso.

L’unico difetto della pellicola è la lentezza, che effettivamente fa sembrare i 45 minuti scarsi di visione, molti di più. Tuttavia, è un prodotto talmente piacevole, che mi sento di consigliarlo a chi cerca qualcosa di nuovo.