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Ennesimo anime tratto da una visual novel, "Fortune Arterial" si rivela un anime complesso e controverso, tanto da giustificare i più diversi punteggi di gradimento. È la storia di un normale studente che, stufo di girare di continuo a cusa dei continui trasferimenti lavorativi del padre, torna nell’isola in cui è cresciuto da bambino per frequentare il liceo. Qui ha il classico incontro/scontro con una bella ragazza e, al solito, ritrova l’amica d’infanzia che aveva lasciato. Inizierà la sua vita scolastica e si ritroverà invischiato dalle “perfide trame” del presidente del consiglio studentesco, nonché fratello della bella ragazza di cui sopra.

La peculiarità dell’anime sta proprio in questo, nell’essere una storia di vampiri ambientata in una scuola e andando contro vari cliché sui vampiri stessi. Non è infatti la prima opera di questo tipo, pensiamo a "Tsukihime" o alla serie di novel "Draculeia" ma qui tutto viene trattato in maniera originale e, anzi, con profonde riflessioni sulla vita, sull’importanza dei ricordi, di stringere legami con gli altri. Quante volte gli anime hanno esaltato il tema del viaggio per diventare forti e saggi. Eppure qui viene evidenziato l’aspetto negativo del viaggiare troppo, ovvero non riuscire a legarsi a nulla, ridursi ad essere dei semplici uccelli migratori. Chiarissimo, a questo punto, il dialogo tra il protagonista e la compagna che non ha, invece, mai lasciato l’isola. Altro tema è l’accettare i limiti degli essere umani e sapere che non si avrà necessariamente la felicità con poteri speciali o lunghe vite. Bellissimo, poi, l’episodio in cui le due sorelle si affrontano e si aprono il cuore reciprocamente, spiegando l’una all’altra i contrasti sempre provati ma mai dichiarati.

Il ritmo della storia è un argomento controverso, dato che ad alcuni appare troppo lento, tanto che invece che dodici si sarebbero potuti fare solo sei episodi. Personalmente comunque, trovo che un po' di lentezza non abbia guastato, non foss’altro perché ci permette di familiarizzare con i personaggi. Anche le psicologie degli stessi sono buone e ognuno sarà più di quanto non possa sembrare a prima vista.
La grafica, con i colori rossi e vividi e la regia sono buone e le sigle sono ottime, con testi riflessivi. L’ecchi c’è ma non è molto forte come invece capita in altre serie tratte da novel eroge. Il finale buono, forse un po' accelerato ma che ha il merito di non lasciar nulla d’inspiegato.

In conclusione una serie valida, con molti spunti di riflessione e che, se volete qualcosa di diverso e originle, specialmente sui vampiri, non vi deluderà.

Voto (con un pizzico di generosità): otto.