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8.0/10
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"Made in Abyss" è un anime (tratto dall'omonimo manga) del 2017 piuttosto popolare. Partendo dal presupposto che a me piace, vediamo quali sono i punti di forza e quali i più deboli, cercando di capire se merita tutta la popolarità che vanta.

Brevemente, capiamo di che parla.
In un pianeta Terra assolutamente normale, c'è un'isola caratterizzata da una profonda voragine nel centro. Attorno ad essa è stata costruita una città di esploratori con l'intento di svelarne tutti i misteri. La protagonista è Riko, una bambina cresciuta in orfanotrofio, che, in seguito alla rinvenuta di alcuni oggetti della madre, un'esploratrice famosa, decide di partire per le profondità dell'abisso. La aiuterà un robot trovato per caso in una sua esercitazione con l'orfanotrofio.

Commento alla trama.
Premettiamo subito che l'anime non conclude la storia. Infatti, come detto, è tratto da un manga, e questo è ancora in pubblicazione. Sono usciti nove volumi del manga, e la stagione animata arriva fino a circa metà del quarto volume, quindi la valutazione può essere solo parziale.
Detto questo, trovo che la trama finora sia alquanto semplice. Superata la meraviglia iniziale per l'originalità dell'ambientazione e per un'avventura che promette spettacolo, rimane ben poco nel seguito. Infatti i nostri protagonisti affrontano questo viaggio tutto sommato senza troppi intoppi, senza sconvolgimenti nella linea temporale o nello spazio percorso; sarà che l'abisso ha uno sviluppo prevalentemente verticale, ma questa linearità la troviamo tutta nella storia. Non dico che l'anime non ha in serbo emozioni per noi, ma solo che non sarà di certo la trama a darcele.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Anche negli ultimi episodi, con l'infortunio di Riko, sappiamo già che per lei è prevista una pronta guarigione, perché ci troviamo nel quarto strato, e non può di certo finire qui l'avventura. Sarebbe stato interessante se questo avesse avuto delle ripercussioni sul suo fisico, che sia una disabilità o un nuovo potere, ma sembra proprio che così non sarà.

Fine parte contenente spoiler

Anche dei personaggi non posso ritenermi particolarmente soddisfatto, ma c'è da dire che anche qua, trattandosi di una storia ancora non completa, non si può dare un giudizio definitivo. Comunque sia, per quanto mi è possibile, provo a dare una prima valutazione.
Da Reg, poverino, essendo un robot, non possiamo aspettarci molto. Ha un aspetto umano molto forte che troviamo soprattutto nei momenti drammatici, lo vediamo piangere, disperarsi, gridare aiuto e rammaricarsi se non riesce in qualcosa, ma dal punto di vista caratteriale non ci sono elementi che spiccano.
Riko va benissimo come bambina: assurdamente ingenua, goffa, ridicolmente sognatrice. Questo però cozza con l'aspetto più determinato, tipicamente di una persona adulta, che la porta ad affrontare il più pericoloso dei viaggi. In realtà si potrebbe anche dire che la risolutezza è figlia del "ridicolmente sognatrice" che dicevo, come al solito dipende dai punti di vista, quello che posso dire con sicurezza è che il risultato è un personaggio ancora da costruire, immaturo, che ha bisogno di tempo, e al momento non mi convince.
Solo apparizioni per gli altri. Vorrei spendere solo due parole per Ozen, che viene dipinta come una persona impenetrabile, glaciale, "creepy"... Alla fine è la più buona fra i fischietti bianchi. Effettivamente è piuttosto rude e fredda, ma non trovo il senso di tutto il mistero che la avvolge prima che venga conosciuta bene.

Solo un cenno per la sceneggiatura. Tenendo presente che la maggior parte dei personaggi, compresi i protagonisti, sono poco più che bambini (intorno ai dodici anni), possiamo aspettarci dialoghi infantili certamente, ma non si può neanche pretendere che il pubblico si accontenti di un piattume generale nella semplicità dei dialoghi. Diretta conseguenza della premessa è che almeno gli adulti (ne contiamo almeno tre di una certa importanza) diano qualcosa in più, ma così non è. Non dico che ogni anime debba avere una sceneggiatura al livello di "Psycho-Pass", ma è un elemento importante per chi vuole distinguersi dalla massa e punta a diventare titolo di spicco.

Finora, per riassumere, ho espresso le mie perplessità. Adesso si passa ai punti forti, che troviamo più che altro con l'aspetto tecnico.
Bastano poche sequenze, infatti, per renderci conto che stiamo guardando un anime dalla grafica eccellente. La luminosità dell'ambiente, i giochi d'acqua, il realismo della nebbia o della flora, fa tutto pensare a un livello altissimo di qualità grafica. Anche nei pochi scontri possiamo notare animazioni fluide e naturalezza dei movimenti. Da apprezzare anche le inquadrature nel dettaglio di alcune parti del corpo che, oltre a far risaltare l'abilità registica, sottolineano la qualità grafica.
Sono soddisfatto anche per le musiche, anche se, a dire il vero, sono sempre le stesse riproposte con una certa frequenza, e questo potrebbe un po' stancare.
Insomma, complimenti alla Kinema Citrus, casa di produzione che personalmente mi era ignota fino ad oggi.

Un altro privilegio, già citato ma che ripropongo in questa sezione, è l'originalità della storia.

Nella sezione della trama invece accennavo a una non assenza di emozioni. Queste sono perlopiù concentrate sul finale, grazie ai personaggi di Nanachi e Mitty (non dico altro per non rovinare la sorpresa). Altre scene emozionanti le possiamo trovare un po' sparse qua e là, ma, ripeto, non si può dire che sia un anime ricco da questo punto di vista.

Per concludere, sicuramente parliamo di un ottimo lavoro, per quanto perfettibile (magari con le stagioni successive). Considerando che le perplessità espresse riguardano soprattutto fattori che possono migliorare, e sicuramente sarà così, con lo sviluppo della storia, non posso farli valere molto. Al contrario, i pregi sono obiettivi e immutabili. Per questo credo che 8 sia un voto congeniale, metterei anche mezzo voto in più se la storia fosse più abbinabile ai miei gusti, ma dal 9 in poi credo che si esageri.