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"Il giardino delle parole" è uno dei tanti lavori del maestro Makoto Shinkai, che nel mondo dei seinen sentimentali è un vera e propria icona.

L'opera parla di un quindicenne di nome Takao, che spera un giorno di poter diventare artigiano fabbricante di scarpe e, per raggiungere il suo obiettivo, ogni giorno si adopera a disegnare prototipi di scarpe che poi prova a realizzare nell'intimità di casa sua. Nei giorni di pioggia, piuttosto che entrare puntuale a scuola, salta la prima ora e si dirige presso un giardino a disegnare le sue scarpe. Ma un giorno al suo solito posto incontra Yukino, una giovane donna di ventisette anni. I due continuano a incontrarsi per tutta la stagione della pioggia, e finiscono per legarsi l'uno all'altro; ma con l'arrivo dell'estate gli incontri che erano diventati routine iniziano a diminuire. L'estate, paradossalmente, porta con sé la malinconia...

L'opera di Shinkai mette in luce ciò che la società considera anomalo e di conseguenza sbagliato. Un ragazzo che insegue quello che all'apparenza sembra un mero sogno che tutti cercano di spezzare, ovvero fare l'artigiano fabbricante di scarpe, e la complicità tra due persone che nonostante la differenza d'età provano lo stesso sentimento di malinconia ed estraniazione dal mondo esterno, e tra cui non può non nascere un rapporto di "intimità". I due non sono opposti che si attraggono, ma simili che si comprendono e quasi si compatiscono, e che si trovano legati indissolubilmente dagli stessi sentimenti. Shinkai tratta il tutto con estrema delicatezza, tipica della sua penna, riuscendo a farti empatizzare con i personaggi nonostante la breve durata (quarantasei minuti) del film.

A mio avviso l'anime è leggermente meglio rispetto al manga, ma la ragione di ciò non è legata alla trama, che è leggermente diversa, dato che le due opere sono perfettamente bilanciate, ma alla musica. Le musiche che accompagnano le varie scene insieme alla canzone conclusiva dell'anime - "Rain", di Motohiro Hata - rendono l'opera ancora più piacevole e godibile.