Recensione
"How Not to Summon a Demon Lord" è un harem-fantasy del 2018 che trae ispirazione, come di consueto per questo genere di opere, dalla light novel.
La storia ha un inizio molto particolare, direi quasi avvincente che suscita nello spettatore una certa curiosità. Il protagonista, un ragazzo di nome Takuma Sakamoto, grande appassionato di videogiochi tra cui uno in particolare, Cross Reveire, viene evocato in un altro mondo con le sembianze che ha nel gioco. Essendo egli un nerd e avendo pochi, anzi nessun amico, sul gioco ha raggiunto un livello altissimo, e grazie al suo equipaggiamento, invece di diventare il famiglio delle sue due evocatrici, sono le ragazze stesse a diventare sue schiave. Takuma parte quindi con Rem e Shera alla scoperta di un nuovo mondo, in cui le capacità delle persone si misurano in base ai livelli, proprio come in un videogioco.
Come già detto, l'inizio è avvincente e di fatti i protagonisti si ritrovano ad affrontare numerose avventure e sfide, che li mettono a dura prova. Eppure andando avanti non riesce a colpire veramente nel segno, senza attrarre pienamente il suo fruitore. Gli esiti delle sfide sono quasi sempre scontati, dato che il nostro protagonista è di livello 150, in un mondo dove la maggior parte della gente raggiunge a stento il livello 50; inoltre la componente harem non attira per nulla e sembra essere piazzata a caso nell'opera. Alcune scene poi, a mio avviso, sono veramente troppo, degne non di un harem-ecchi, ma di un hentai.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che da un'opera di questo genere, ma dato che ultimamente venivo sempre smentito, speravo potesse accadere anche questa volta, ma così non è stato...
La storia ha un inizio molto particolare, direi quasi avvincente che suscita nello spettatore una certa curiosità. Il protagonista, un ragazzo di nome Takuma Sakamoto, grande appassionato di videogiochi tra cui uno in particolare, Cross Reveire, viene evocato in un altro mondo con le sembianze che ha nel gioco. Essendo egli un nerd e avendo pochi, anzi nessun amico, sul gioco ha raggiunto un livello altissimo, e grazie al suo equipaggiamento, invece di diventare il famiglio delle sue due evocatrici, sono le ragazze stesse a diventare sue schiave. Takuma parte quindi con Rem e Shera alla scoperta di un nuovo mondo, in cui le capacità delle persone si misurano in base ai livelli, proprio come in un videogioco.
Come già detto, l'inizio è avvincente e di fatti i protagonisti si ritrovano ad affrontare numerose avventure e sfide, che li mettono a dura prova. Eppure andando avanti non riesce a colpire veramente nel segno, senza attrarre pienamente il suo fruitore. Gli esiti delle sfide sono quasi sempre scontati, dato che il nostro protagonista è di livello 150, in un mondo dove la maggior parte della gente raggiunge a stento il livello 50; inoltre la componente harem non attira per nulla e sembra essere piazzata a caso nell'opera. Alcune scene poi, a mio avviso, sono veramente troppo, degne non di un harem-ecchi, ma di un hentai.
Insomma, non che mi aspettassi nulla di che da un'opera di questo genere, ma dato che ultimamente venivo sempre smentito, speravo potesse accadere anche questa volta, ma così non è stato...
News
