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Se volessimo riassumere in poche parole la trama e il significato di questa serie, DARLING in the FRANXX, queste sarebbero sicuramente: amore e amicizia vincono su tutto. Esattamente, i sentimenti e le emozioni, che ci distinguono dalle altre specie, sono delle armi formidabili, oserei dire, imbattibili.

DARLING in the FRANXX è una serie animata del 2018, della cui nascita e pubblicazione si è occupato lo studio Trigger che con il genere mecha ha una certa affinità. La serie che riscosse all'epoca grande successo, vide ben presto anche una trasposizione manga, opera conclusasi nel 2020.

La storia ambientata in un futuro non troppo lontano, vede gli esseri umani abbandonare la Terra per vivere in delle Plantation artificiali, in cui convivono gli Adulti, estranei a quello che succede nel mondo esterno e i Bambini, che invece vengono cresciuti e addestrati per combattere nei FRANXX e proteggere le persone. A capo dell'umanità c'è un gruppo di saggi, capeggiati dalla misteriosa figura del Padre che governa quello che ormai è un mondo distopico e lontano, molto lontano da come lo è adesso. Il protagonista è Hiro, che da piccolo aveva dimostrato abilità speciali, ma ora non è neanche in grado di pilotare un FRANXX con la sua partner, Naomi. Ma la sua vita è destinata a cambiare, quando incontra Zero Two, una ragazza solo per metà umana e che tutti considerano un mostro. Eppure i due si scopriranno stranamente affini e questo perché legati inesorabilmente dal destino.

Innanzitutto partiamo col dire che l'opera nella sua interezza non può non colpire per i numerosi riferimenti ad altre opere del panorama nipponico, da cui riesce a prendere il meglio fino a creare quello che mi piace chiamare, un collage multicolore. Per quanto riguarda la componente mecha risultano chiari i riferimenti a "Evangelion" e "Gurren Lagann", che sono dei capisaldi di questo genere. Ho trovato poi, e non vorrei sbagliarmi, riferimenti ad opere più moderne come "The Promised Neverland" e "Attack on Titan". Per quanto riguarda la prima sicuramente la somiglianza sta nel modo in cui vengono cresciuti i bambini, mentre per il secondo la strana coincidenza che alla fine i nemici, quelli veri, sono altri da quelli che ci aspettiamo. Inoltre la giornata al mare e il mini falò organizzato dai ragazzi strizza l'occhio a tutte le opere scolastico-sentimentali che esistono, da "Toradora!" fino a "Don't toy with me, Miss Nagatoro", tanto per citarne un paio.

Trovo stupendo il modo in cui la componente mecha si mescola a quella sentimentale, poiché entrambe hanno senso e si compenetrano perfettamente l'una all'altra. I Bambini combattono per uno scopo preciso, imposto loro dal Padre e non perché ne abbiano voglia o chi sa quale altro motivo astratto. Ma allo stesso tempo non bisogna mai dimenticare che davanti a noi ci sono degli adolescenti e non dei semplici soldati. Ragazzi che provano dei sentimenti e che trovandosi nel pieno della pubertà non possono fare altro che affrontare i problemi e i dilemmi che quest'ultima comporta. Trovo, di fatti, straordinario il modo in cui viene affrontata e studiata a fondo la psiche dei personaggi, di cui tra l'altro si approfondisce anche il loro passato, per alcuni, molto oscuro.

Parlando dei personaggi, credo che siano stati pensati veramente bene; insieme formano una squadra atipica, ma affiatatissima dentro e fuori il campo di battaglia. Ichigo, leader del gruppo, premurosa fino al midollo nei confronti di Hiro. Goro, amico fedele e su cui fare affidamento nei momenti difficili. Zorome, che fuori si mostra forte e sicuro, ma dentro di se è pieno di insicurezze. Misturu, freddo e distaccato, che ha deciso di non voler chiedere mai l'aiuto di nessuno, dopo essere stato tradito da una persona a lui cara. Hiro, che inizia come il solito protagonista amorfo e depresso, ma che ben presto ritrova la sua vitalità, in particolar modo, grazie a Zero Two, che rappresenta a mani basse il miglior personaggio di tutta l'opera e per cui non basterebbero mille aggettivi adatti a descriverla. Imprevedibile, testarda, pericolosa ma allo stesso tempo estremamente affascinante. Ma ripeto, non basterebbero mille aggettivi.

Ora però veniamo al sodo, al messaggio che l'opera intende lasciarci. In un mondo futuristico, profondamente cambiato, in cui la scienza ha raggiunto dei traguardi notevoli e in cui, purtroppo, le diverse razze continuano a combattere tra di loro per la supremazia, che una volta raggiunta porterà alla nascita di un nuovo nemico, le uniche cose a cui aggrapparsi e che possono salvarci sono: amore e amicizia. E se vogliamo considerare l'amicizia, come una forma di amore, allora DARLING in the FRANXX è il coronamento di questo sentimento stupendo e che quando è vero e reale, può abbattere ogni tipo di barriera, quella della diversità così come quella dello spazio e del del tempo. Hiro e Zero Two ne sono l'esempio lampante. Inoltre credo che ci sia anche un altro il messaggio dell’opera, ovvero che nel mondo troveremo sempre qualcuno disposto ad accettarci così come siamo, con i nostri pregi e difetti, perché ricordiamo ancora una volta, che l’amore vince su tutto.

Infine, un ultimo appunto, ma non meno importante, per le ambientazioni che ho trovato stupende e molto rievocative di altre opere, non solo anime, ma anche videogiochi come "The Last of Us" e poi per le musiche, dalla intro fino all'outro, passando per tutte le canzoni che accompagnano le battaglie e i momenti introspettivi della storia, che calzano a pennello.

Insomma, che dire, un'opera che mi ha affascinato dal primo all'ultimo istante e che mi ha letteralmente tenuto incollato allo schermo e che consiglio vivamente.