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La seconda serie di "Senki Zesshou Symphogear" sotto certi aspetti si dimostra migliore della precedente: ha un ritmo più veloce e maggiormente focalizzato sull'azione, in quanto la parte introspettiva è stata ridotta all'osso (ed è comunque funzionale alla trama), e questa la ritengo una cosa positiva, perché l'introspezione della prima serie, anche se non inutile, mi dava un’impressione di tentativo non molto riuscito di realizzare una analisi più profonda, e finiva così per appesantire la narrazione. Qui, invece, i personaggi centrali sono già definiti, mentre per quelli nuovi ci si accontenta di poche pennellate qui e là (abbastanza efficaci), quindi c'è una analisi più semplice e stringata che si adatta meglio a un'opera che punta soprattutto all'azione.
Anche gli scontri si possono tutti definire come vere e proprie battaglie, sono costruiti bene e sanno intrattenere. Purtroppo non ho trovato momenti da 'Wow!', però ci sono altri momenti di dramma e violenza che colpiscono abbastanza, dato che la serie in generale non ha un tono cupo, e si spingono anche più oltre rispetto ai momenti analoghi visti nella serie precedente.

Le animazioni sono apprezzabili, colorate e scintillanti (sebbene nelle ultime puntate ci sia qualche dettaglio un po' grezzo), e le musiche orecchiabili, mentre il fanservice gratuito è piuttosto ampio, però almeno evita certe cadute nella ridicolaggine.
A guastare in parte il giudizio positivo, ci sono tuttavia due cose: la narrazione fin troppo prevedibile, che già nei primissimi episodi mi ha fatto intuire subito come sarebbe finita (almeno la prima serie tentava di imbrogliare un po' le carte), e poi il fatto che alcune scelte mi sanno di troppo forzato e di inutilmente contorto.

Dunque, a "Senki Zesshou Symphogear G" avrei potuto dare sette e mezzo, se avesse avuto una trama costruita meglio e una narrazione meno intuibile, ma resta comunque una buona serie, quindi le do 7+.