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Una volta conclusa la visione di questo OAV, la tentazione di liquidarlo con un 'tutto qui?' è piuttosto forte.

La trama, infatti, non solo è molto semplice e davvero prevedibile (lei fa amicizia con lui e insieme combattono un nemico, vecchia conoscenza di lui) ma anche la narrazione è ridotta all'osso, senza alcun approfondimento, e poteva andare bene se questo fosse stato l’episodio 0 di una successiva serie ma essendo rimasto un capitolo unico, la sensazione di incompiutezza è forte.

A colpire, in positivo, è però il design dato ai robot e alle ambientazioni, non solo molto curato ma anche molto caratterizzato, che sembra guardare con efficacia più al fumetto europeo che a quello nipponico (viceversa il design della protagonista umana è molto più da anime anni 80). Oltre a questo si può aggiungere che l'OAV ha un discreto ritmo, che proprio grazie alla sua semplicità evita le lungaggini e riesce a non annoiare, ed è preceduto da un prologo live action realizzato con una certa cura. Insomma, è un titolo di per sé soltanto senza infamia e senza lode, ma può essere visto anche come tentativo di coniugare visivamente due diverse tradizioni della fantascienza.

Voto: metto 6 però è più tra il 5,5 e il 6.