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Felpato12

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!" è un anime scolastico-sentimentale del 2012, tratto dall'omonima light novel e che ha riscontrato un notevole successo, dovuto anche al lavoro sulla serie che è continuato negli anni con la pubblicazione di episodi speciali e del film sequel del 2018.

La storia si incentra su un argomento principale, la "Chuu-2 byou" ovvero la sindrome da seconda media, che indica illusioni e speranze tipiche della prima adolescenza, che potremmo definire anche come un modo bambinesco di comportarsi e vivere la propria vita. I protagonisti della vicenda sono Yuuta Togashi che da poco ha superato la Chuu-2 byou e non vede l'ora di cominciare una nuova esistenza con l'avvento del primo anno delle superiori e Rikka Takanashi che, invece, è nel pieno della sindrome e che dopo aver scoperto il passato di Yuuta si interessa a lui. Tra i due, che iniziano a passare insieme intere giornate, sia a scuola che a casa, non può che nascere un forte legame di amicizia destinato a trasformarsi in qualcos'altro.

L'opera, che ricordo essere un anime scolastico-sentimentale, adempie perfettamente ai suoi "doveri". Non mancano né la vacanza al mare, né il festival che vede la sua conclusione con il falò e né tanto meno però, una certa originalità, che in realtà distingue tutti i tipi di opere, fatta eccezione per qualcuna. L'originalità sta nel tema principale, la Chuu-2 byou, che ho trovato molto innovativo e che soprattutto trova una spiegazione logica e molto profonda nel corso dell'opera; ci viene di fatti spiegato il perché del modo di comportarsi ancora così infantile di Rikka, che non riesce a superare un trauma del passato. L'autore, a mio avviso, vuole farci capire una cosa importante ovvero che, e qui cito "Così è la vita" di Aldo, Giovanni e Giacomo, non tutti gli esseri umani di fronte al dolore hanno la stessa reazione. C'è chi dedicandosi al lavoro o allo studio riesce a superare velocemente un trauma e chi invece, non riuscendoci, trova sotterfugi infantili come nel caso della nostra Rikka, e alla fine, aiutati anche dagli altri, in qualche modo si riesce sempre ad andare avanti.

Da questo punto di vista l'opera è molto profonda, eppure, soprattutto all'inizio, non manca la comicità, che però ho trovato talvolta un po' fastidiosa, così come la scelta di appesantire fin troppo sul finale il carico drammatico dell'opera, che inizialmente era del tutto assente. Di contro ho molto apprezzato le animazioni, soprattutto durante i finti combattimenti, degne di un'opera di azione e le musiche che hanno accompagnato i diversi momenti della storia, da quelli comici a quelli introspettivi. Inoltre trovo molto simpatici e ben studiati anche tutti i personaggi di contorno, dalla apparentemente buona e sempre disponibile ma perfida fino al midollo Shinka, passando per la apparentemente perfida ma in fin dei conti dolce Toka (l'opposto della precedente) fino alla innocua e bella addormentata Kumin-senpai, che ho particolarmente apprezzato soprattutto nell'ultima puntata. Parlando invece di personaggi principali, breve nota dedicata a Rikka che, nel suo essere infantile e spesso impacciata, ho trovato adorabile e con una voce che le si confà perfettamente.

Per quanto riguarda il finale dell'opera, credo che sia giusto, conforme a quello che vuole essere il messaggio dell'opera. Di fatti, a dispetto di molti, non disprezzo per nulla l'evoluzione e la successiva (ri)regressione di Rikka che avviene nelle puntate finali e che lascia spazio ai successivi OVA e film sequel.

Caldamente consigliata.


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silvestro00

Episodi visti: 13/12 --- Voto 9
Visti tutti gli episodi, concluso anche questo anime, e che dire davvero molto interessante, vedendo qualche immagine non avrei immaginato di trovarmi una storia di questo tipo davanti (anzi, ero anche abbastanza scettico). Animazioni molto belle e adatte al tipo di serie che voleva trattare e con degli effetti nei momenti giusti niente male che hanno avvalorato le scene che già per il contesto erano molto emozionanti. La trama è sviluppata molto bene e con una struttura per nulla pesante, anche se forse io avrei preferito conoscere un po' di più il gruppo che si è creato e conoscere più nel dettaglio quello che pensavano o avevano vissuto; ma comunque si sono concentrati sulla storia principale che davvero mi ha sorpreso, prima di tutto per il finale e la sua morale, successivamente per le varie vicende narrate che non avevo immaginato. A mio parere sono stati molto bravi a rappresentare quelle scene e a trasmettere emozioni e pensieri dei personaggi. Nel complesso per i personaggi, la trama e il finale che sono stati molto belli io gli do 9.


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Archlord91

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Sinceramente, non mi aspettavo questo genere di anime, bensì un classico fantasy da mondi paralleli che vanno a intrecciarsi con il mondo reale. Ciò che potrebbe risaltare è sicuramente la tipologia di animazione, il disegno e le luci. Sin da subito ho notato che il tratto morbido e la luce che a tratti pareva quasi soffusa hanno donato all'opera un tratto piacevole, rilassante e quasi "etereo", come se si trattasse di un sogno. Per quanto concerne l'andamento della trama, trovo non sia affatto spregevole, e riesce a proseguire lasciando ampio spazio per gli sketch e riflessioni importanti, anche se brevi. Per quanto riguarda i personaggi, trovo che si sia riusciti a caratterizzarli a sufficienza, in modo che lo spettatore ne risulti non già pienamente appagato, ma soddisfatto. Preferisco non dire nulla riguardo alle tematiche che si affrontano, poiché credo sia meglio riuscire a coglierle personalmente. Quello che posso dire con certezza, per quanto resti una certezza personale, è che "Chuunibyou demo Koi ga Shitai" riesce ad affrontare temi, anche delicati, in maniera estremamente leggera e piacevole, anche se una o due lacrimucce non si risparmiano di certo.


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winterbird

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Anime veramente dolce e molto carino, dagli splendidi disegni sia per quanto riguarda i personaggi sia per quanto riguarda gli scenari. Nonostante contenga qualche elemento tipico del genere sentimentale, la storia ha tratti propri e originali che la rendono interessante pur nella sua semplicità.

Lo svolgimento dei vari momenti della trama è molto lineare e bilanciato, senza essere mai noioso né caotico.
Molto interessante è l'utilizzo del tema del gioco alla scoperta di sé quale fulcro di tutta la vicenda, quel gioco che non solo costituisce una parte importante dell'infanzia, ma che è importante per scoprire appunto se stessi e gli adulti che si diventerà: senza questa fetta essenziale della vita di ognuno non è infatti possibile gestire serenamente se stessi nella nostra formazione, sana, verso l'età delle scelte, quel tragitto che ha inizio nell'adolescenza e porta al susseguirsi dei momenti dell'età adulta; è proprio grazie alla leggerezza con se stessi, cioè alla serena convivenza con i propri lati più genuini e spontaneamente bambineschi in senso buono, che il protagonista si renderà in grado di distinguere fra gioco e vita, fra compagnia instabile fra compagni di gioco... E amore.

Il tutto è accompagnato da scene tipiche dello shounen scolastico, ambientate all'interno di club e aule al di fuori delle lezioni (sono forse alcune di queste scene a risultare un po' rallentanti).


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Toshi92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
La storia si apre su Yuuta Togashi, un liceale che vuole lasciarsi alle spalle la sindrome della seconda media. Così viene chiamata quella sorta di condizione mentale dei giovani giapponesi che immaginano di vivere in un mondo fantasy dove loro sono dei guerrieri/maghi sopiti che combattono il male. Questo li farà comportare in maniera ridicola agli occhi dei loro coetanei, vestendosi in maniera bizzarra per andare a scuola, parlando come se si trovassero in un gioco di ruolo. Il nostro protagonista Yuuta ha sorpassato questa fase e decide di iscriversi in una scuola superiore dove non si è iscritto nessuno dei suoi vecchi compagni di classe delle medie per poter ricominciare da zero. Le cose per lui si complicheranno quando farà la conoscenza di una ragazza della sua classe, Rikka Takanashi, che ha ancora la sindrome della seconda media e che rischia di far ricadere anche lui nella sua immaginazione.

Non è la prima volta che incontro questa cosiddetta sindrome della seconda media in una commedia scolastica. Però questo è il primo anime che la usa come perno portante di tutta la vicenda. La storia quindi come si sviluppa? Con il protagonista che cerca di condurre una normale vita da liceale e la nostra protagonista femminile Rikka Takanashi affetta dalla sindrome della seconda media che cerca di trascinarlo nelle sue avventure nel mondo della fantasia. E la prima cosa che azzecca l'anime è proprio Rikka Takanashi, perché è una ragazza molto divertente e dolcissima. Non a caso ha vinto il premio come miglior personaggio femminile ed è arrivata seconda come miglior personaggio moe nelle classifiche di questo sito. Ma oltre a lei, anche gli altri personaggi femminili che fanno da contorno alla storia sono ben realizzati. Dalla migliore amica di Rikka, Sanae Dekomori, anche lei affetta dalla sindrome della seconda media che farà da spalla alle fantasie di Rikka. Poi abbiamo Shinka Nibutani, anche lei come Yuuta ha superato tale sindrome della seconda media e cerca di condurre una vita normale, ma costruirà pian piano un rapporto particolare e divertente con Sanae Dekomori. E, infine, Kumin Tsuyuri; nonostante il suo ruolo piuttosto marginale, è difficile dimenticare la sua passione per i sonnellini. Solo il protagonista maschile, come è di rito ormai in queste storie, è un personaggio abbastanza generico che serve per permettere allo spettatore di immedesimarsi in lui.

Per quanto riguarda la storia, nonostante mantenga dei toni leggeri, non mancheranno momenti di riflessione, in cui l'anime cerca di farci capire come rinchiudersi a volte nelle nostre fantasie possa aiutarci a superare momenti difficili della nostra vita.

In definitiva, un anime decisamente carino, che consiglio a tutti gli appassionati di commedie scolastiche per la sua freschezza e i suoi personaggi femminili davvero ben fatti.


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klunk

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
La "Chuu-2 byou", è "la sindrome della seconda media", ovvero quando un adolescente si lascia trascinare dalle tentazione di fuggire dalla realtà rifugiandosi nelle proprie fantasticherie. A soffrire di questo disagio è Rikka Takanashi, vicina di casa e compagna di scuola di Yuuta Togashi, il protagonista di questa storia, che incontrerà una sera mentre scende sul suo balcone. I due stipuleranno presto un insolito contratto che li porterà ad essere sempre più uniti.
"Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!", è una commedia scolastica sentimentale per nulla scontata, dove la trama racconta, oltre ad amori giovanili, come affrontare la realtà per un adolescente possa non essere sempre facile, e come il rifugiarsi nelle fantasie a volte sia l'unica soluzione. Infatti la storia sembra essere molto spensierata e divertente, ma a ben vedere nella sua interezza presenta alcuni spunti di riflessione, e così anche la chuunibyou, solitamente cosa infantile e immatura, ha in questo caso la sua ragione d'essere.
I personaggi sono divertenti e ben caratterizzati, alcuni anche originali, ma su tutti svetta ovviamente Rikka, sempre con la sua benda all'occhio destro per tenere a bada il potere dell' "Occhio Demoniaco". Ragazzina dolce e delicata che dovrà fare i conti con i prorpi sentimenti.
Mi ha divertito molto anche il personaggio di Dekomori, "serva" di Rikka nel loro mondo immaginario, con lunghissimi capelli raccolti in due code (che fa roteare a mo di armi!) e la parola "Death" sempre in bocca.
Ad impreziosire l'anime c'è anche l'ottimo comparto tecnico, classici se vogliamo, ma carinissimi i disegni, con un animazione fluida e convincente, che da il suo meglio nelle scene dei combattimenti di fantasia di Rikka.
Non mi hanno entusiasmato le sigle e la colonna sonora, certo non pessime, ma comunque non memorabili e certo mai all'alteza di tutto il resto dell'opera.
In definitiva se amate le storie sentimentali a sfondo scolastico, condite da un pizzico di fantasia e tenerezza, vi consiglio di vedere questo "Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!", un anime divertente ma anche riflessivo, che merita di essere visto fino alla fine.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" è una serie anime che ha riscosso un buon successo per via della sua trama concentrata su ragazzi che soffrono la "Chuu-2 byou", ovvero "la sindrome della seconda media".

La trama si concentra su Yuuta Togashi, un ragazzo al primo anno delle superiori che si è lasciato alle spalle la Chuu-2 byou, e mentre sta in casa, una ragazza che ancora soffre di questa sindrome, Rikka Takanashi, si presenta sul balcone di casa sua. I due stringeranno subito un buon rapporto e tra di loro stipuleranno un contratto, ovvero quello che i due dovranno uscire insieme.

La storia si sviluppa più che bene, inizia dando un'idea generica di cosa sia la sindrome della seconda media, per poi mostrare il primo incontro dei due protagonisti; gli episodi anno avanti mostrando sempre più eventi divertenti e interessanti, con l'aggiunta di nuovi personaggi. Ovviamente la storia principale prende forma durante le puntate per poi concretizzarsi verso il finale dove scopriremo tanti aspetti fondamentali dei personaggi, e cosa gli ha portati a vivere in quel mondo fantasioso.
I personaggi della serie sono molto divertenti, soprattutto la protagonista Rikka che per via della sua sindrome, rende qualsiasi cosa, anche la più noiosa, molto divertente; Yuuta è riuscito a debellare completamente quella sindrome che in genere mostra illusioni e speranze dei giovani adolescenti. Anche i personaggi secondari della serie sono ben realizzati su ogni aspetto, e a modo loro influenzeranno la trama, sempre con una certa dose di stupidità mirata a divertire.

Il comparto tecnico è uno dei migliori mai visti, disegni ottimi e buona dose di colori che rende la grafica davvero eccellente, così come le animazioni molto fluide durante l'azione scaturita dall'immaginazione dei ragazzi; il comparto sonoro è anch'esso ben riuscito, infatti la opening è molto carina e le musiche di sottofondo sono sempre azzeccate. Consiglio assolutamente questa serie anime davvero ben riuscita.


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DoppioZero

Episodi visti: 13/12 --- Voto 10
<b>Attenzione: presenza di spoiler</b>

Chuunibyou, o Chuu-2 byou per i più pignoli, è la cosidetta "sindrome della seconda media", argomento "principale" trattato nell'anime. In poche parole, alcuni adolescenti, durante la seconda media, vengono afflitti da questa sindrome, la quale li porta a: rendersi totalmente ridicoli. Più precisamente, si costruiscono un "mondo parallelo" fatto dalla loro immaginazione, con super poteri, super cattivi, mostri, chimere e chi più ne ha più ne metta. Senza rendersi conto che stanno vivendo nel "mondo reale", e tutti i loro comportamenti verranno visti come "estremamente ridicoli" da tutti coloro i quali non hanno e non hanno passato questa sindrome.
La storia narra di un ragazzo, Togashi Yuuta, che, alla vigilia del suo inizio alle scuole superiori, ricorda i suoi comportamenti negli anni precedenti, alle medie, mentre, appunto, aveva la Chuunibyou. E a quanto pare è estremamente imbarazzante ricordare certe cose. La notte stessa conosce la co-protagonista, Takanashi Rikka, senza sapere a cosa andrà incontro. Si ritroveranno in classe insieme, ma lui nel suo "ultimo saluto" al suo vecchio alter ego: il "Dark Flame Master", viene visto dalla ragazza che subito inizia a perseguirlo, riportando i suoi ricordi a galla e non solo davanti a Yuuta. Si formerà un gruppo, composto dai due protagonisti, un'altra ragazzina affetta dalla sindrome, una compagna di classe dei due protagonisti ex-chuunibyou e una loro senpai che crederà per tutto il tempo che il loro club sia semplicemente dedicato ai pisolini. Inizieranno le avventure per tutti, ma già da subito si nota un certo attaccamento fra Yuuta e Rikka. Uno vede nell'altra una ragazza molto dolce, e quasi prova pena per lei in quanto ancora sotto effetto della sindrome. Mentre l'altra arriverà presto ad innamorarsi di lui. Saranno svariate le avventure che il gruppo vivrà in entrambe le stagioni, ma diciamo che, bene o male, la storia è incentrata sulla stravagante nascita dell'amore fra i due protagonisti, aiutati in diverse occasioni dagli altri personaggi.

Chi di noi, soprattutto da giovane, non si è reso ridicolo per colpa della sua esagerata fantasia? Magari imitando qualche personaggio del proprio anime preferito, o credendo di essere all'interno di un videogioco? Penso nessuno. E penso che sempre nessuno di voi, nonostante l'imbarazzo di certi momenti, voglia cancellare certi ricordi: questo è ciò che siamo, quello è ciò che ci ha portati ad essere le persone che siamo ora. I nostri ricordi sono delle cose preziose, a prescindere da cosa si è vissuto, e probabilmente quelli "più imbarazzanti" o anche i "più drammatici" sono la causa principale che ci ha fatto crescere e diventare le persone che siamo ora. Ma, chissà? Forse tutti siamo affetti dalla Chuunibyou!

Personalmente era da tempo che cercavo un anime del genere. Mi ha lasciato davvero senza parole, e penso che ad ora sia il più bello che abbia mai visto. Non essendo un amante del soprannaturale (spesso non mi vanno giù manco i grandi classici), questo è stato davvero un bel colpo per me. L'elemento soprannaturale è presente, ma tutto frutto di immaginazione di uno o più dei personaggi, il che mi ha lasciato davvero sorpreso: complimenti per l'originalità. I disegni, le animazioni e ambientazioni sono davvero ben fatti. La storia l'ho trovata tutt'altro che scontata, anzi, i colpi di scena ci sono stati. E con il susseguirsi delle puntate c'è stato anche un cambiamento dei pensieri nei confronti dei personaggi: mentre nelle prime puntate si vede Rikka semplicemente come una "bambina al liceo" e si spera nella nascita dell'amore fra Yuuta e Shinka, andando avanti, e quando Rikka inizierà sempre più spesso a mettere da parte la "maaschera" datagli dalla sindrome, non si potrà provare amore per una ragazzina tanto docile, ingenua, dolce, timida e impacciata. Tanto che nella seconda stagione si arriva a maledire chiunque si metta in mezzo nella storia fra i due. Credo di dover dare onore anche alla colonna sonora, sia del durante puntata, che non lasciano l'anime alle "sole voci" spesso frustrante come cosa. Sia nelle due sigle di apertura e due di chiusura. Personalmente ho apprezzato parecchio la prima ending, sia dal punto di vista musicale, che grafico.

Sinceramete avrei preferito due stagioni da 24 piuttosto che una da 13 e una da 12. In quanto, questo si presenta sopratutto nella prima, gli eventi si svolgono molto e troppo velocemente. In 12 puntate ( festa di natale escludendo), gli avvenimenti sono troppo veloci anche sul punto di vista di relazioni scolastiche. Per non parlare poi dell'evoluzione di Rikka in soli 12 episodi, in quanto nella fine prima stagione, si arriva addirittura a credere che la giovane sia quasi "guarita" dalla sua sindrome. Nota d'onore anche per aver proseguito con una seconda stagione, in quanto la prima e basta avrebbe solo peggiorato il "troppo veloce" (che nonostante tutto permane).
Sinceramente credo di parlare un po di parte, in quanto, mi sono legato parecchio a questa serie, davvero stupenda. Avendo finito entrambe le stagioni in meno di un fine settimana.

Consiglio questo anime a TUTTI. No non è vero. Lo consiglio principalmente a chi come me non regge il surreale, con super poteri, e minacce di distruzione del pianeta da parte di qualche razza aliena. Ripeto, a loro lo consiglio vivamente, perchè il fatto "c'è, ma in realtà è solo immaginazione" mi ha lasciato davvero di stucco. Lo consiglio a chi, fin'ora ha guardato anche troppi anime drammatici, questo è davvero simpatico, in certe scene ci si fanno davvero grasse risate. Ma allo stesso tempo lo consiglio anche a chi è molto sentimentale e incline al romanticismo: la vena emotiva dentro l'anime non manca, ammetto che mi è scesa la "lacrimuccia" in più di una puntata. E non manca nemmeno la vena romantica, in quanto la storia d'amore fra i due ragazzi è davvero dolce, carina... STUPENDA! Lo consiglio anche a chi cerca anime che trattano temi un pò più seri. Sinceramente come questo ne ho trovato mezzo pochi: la diversità e l'accettazione della stessa da parte di pochi è un'argomento trattato abbastanza seriamente, ma senza andarci giù troppo pesante. Serie che facevano lo stesso con la stessa tematica, probabilmente ne potrei citare solo due, esagerando tre.

Vivamente sconsigliato: agli abitudinari, stereotipati, a coloro che si adeguano. O che hanno una visione molto rigida della vita. Potreste trovare questo anime fin troppo noioso
Sconsigliato: a chi è ancora legato agli Shonen, o che comunque adora serie di un certo tipo. Conosco persone che sono rimaste deluse dall'originalità del superpotere presente ma non realmente, tanto che alcune di queste non sono nemmeno arrivate a metà stagione.

"Distruggi la Reltà! Synapse, Rompi! Bandisci questo mondo!"
"Reality be rent! Synapse, break! Banishment, this world!"


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Helki

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" è una serie anime composta da 2 serie di 12 episodi ciascuna, un OAV che si piazza tra le due serie e svariati special.
Trama: La sindrome da seconda media sembra essere una malattia terribile, chi ne soffre si comporta come un bambino, giocando e distorcendo la realtà con la propria immaginazione. La nostra protagonista, Rikka, ne soffrirà ma grazie all'aiuto dei suoi nuovi amici e in particolare di Yuuta cercherà di superare questa fase adolescenziale.

Una serie all'insegna del divertimento, le situazioni assurde create da una ragazza che si atteggia a bambina e da dei ragazzi che fanno di tutto per lasciarsi alle spalle i loro momenti più imbarazzanti dovuti alla giovane età scateneranno vicende assai spassose.
Dal punto di vista tecnico abbiamo un'opera degna di nota, la grafica con le caratterizzazioni e le ambientazioni rende davvero bene e a questo si aggiungono le battaglie mentali dei personaggi, le quali daranno un tocco action alla serie con buoni effetti grafici (ho apprezzato molto la rappresentazione visiva esagerando i "combattimenti" proprio come fanno i bambini); anche la colonna sonora è buona e riuscirà a fare il suo lavoro durante i momenti più sentimentali, i quali non mancheranno.
"Chuunibyou…" è una serie abbastanza bambinesca e forse per questo non è apprezzabile da tutti, ma avremo anche situazioni problematiche dove i personaggi si dovranno impegnare a fondo per superare le difficoltà causate da traumi e rapporti difficili.

Consigliato a tutti, a questa serie non manca praticamente niente e i personaggi sono davvero ben caratterizzati, quindi vi consiglio di darci almeno una chance; sono due ottime stagioni con un finale soddisfacente.

Voto Personale: 8
Voto Oggettivo (per quanto possibile) nel Genere: 8


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Kida_10

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
"Chuunibyou demo Koi ga Shitai! " è una serie della stagione autunnale 2012 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta da un'omonima light novel.

Il protagonista principale è Togashi Yuuta un ragazzo che si appresta a frequentare il primo anno di liceo con tutti i buoni propositi di dimenticare il suo triste passato; la sua vita sociale alle scuole medie era stata compromessa da una strana malattia: la sindrome della seconda media. Per citare le prime parole di Yuuta: "E' una 'malattia' spaventosa, ma al tempo stesso affascinante. Si dice colpisca gli studenti in pieno periodo puberale, solitamente in seconda media. Lo sviluppo dell'autocoscienza si fonde con l'immaginazione tipica dell'infanzia e li porta ad assumere strani comportamenti".
Dopo essersi ridicolizzato per molto tempo davanti ai suoi coetanei, Yuuta guarisce dalla malattia e decide di ricominciare una nuova vita normale in una scuola lontana, ma ovviamente non puo' prevedere che nella nuova classe incontrerà un altro caso di "Chuu-2 byou", una piccola e graziosa ragazzina di nome Rikka Takanashi.
Fra i due nascerà subito una buona complicità e...

"Chuunibyou demo Koi ga Shitai! si è rivelata essere una serie incredibilmente divertente e piacevole da seguire. La trama è originale e presenta degli ottimi spunti e delle idee geniali durante ogni singolo episodio; nel corso delle dodici puntate non ci sarà mai un momento di noia, mai un buco nella sceneggiatura e mai un passo falso.
I protagonisti sono fra i più originali e simpatici di sempre, riescono a catturare lo spettatore e a farsi amare sin dalla prima puntata; i produttori sono riusciti a formare un gruppo incredibilmente azzeccato, che sarà in grado di ridicolizzare qualsiasi situazione e di incenare delle gag esilaranti con una naturalezza incedibile. Fra tutti i personaggi spicca indubbiamente Rikka, che con la sua doppia personalità, introversa e sicura fuori, ma sotto sotto timida e fragile, non potrà far altro che spingere lo spettatore a fare il tifo per lei e ad emozionarsi per ogni suo piccolo problema e delusione.

Dal punto di vista tecnico un lavoro da 10 su tutti i fronti. Graficamente uno spettacolo, ottimo il design dei personaggi, ambientazioni varie, suggestive e molto dettagliate, si uniscono a delle animazioni fluide e, fiore all'occhiello, a degli effetti speciali incredibili! (se ne vedessero più spesso di questo livello nelle serie dove i combattimenti costituiscono l'elemento principale!)
Il comparto sonoro, anch'esso perfetto, propone delle OST incredibilemente dolci e delicate, in grado di creare sempre e in pochissimi secondi l'atmosfera richiesta e delle sigle di apertura e chiusura altrettanto valide. Il doppiaggio è perfetto, le voci sono azzeccate e ricche di espressione, meglio di così non si poteva proprio fare.

Se la prima parte dell'opera è a sfondo prettamente scolastico e si concentra sulle conseguenze della malattia, sulle fantasie dei personaggi e sulle loro strambe abitudini, nella seconda metà viene analizzato maggiormente il rapporto fra Rikka e Yuuta e soprattutto viene mostrato il triste passato della ragazza e fornita una valida spiegazione sul perchè cerchi di scappare così ossessionatamente dalla realtà. La storia prende una piega drammatica e riesce ad emozionare in maniera incredibile. Quella che appariva come una serie leggera e spensierata si è rivelata in realtà essere ricolma di elementi su cui vale la pena di riflettere: è sempre la scelta migliore accettare la realtà? anche se essa non porterà a nient'altro che dolore? e soprattutto è giusto giudicare qualcuno per la scelta presa?
A voi la risposta, nel frattempo non posso far altro che consigliare a tutti la visione di questo piccolo capolavoro. Un 10 pienissimo.


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mk00

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Questo anime scolastico e un po' sentimentale ha il grande pregio di tener attaccato lo spettatore il PC per la frequenza di immagini, scene, atteggiamenti simpatici e spiritosi di vari protagonisti. Uno dei rari anime scolastici dove la trama non cerca seni esposti o intravisti. I suoi personaggi sono tutti ben caratterizzati e costituiscono un bel gruppetto dove ognuno ha un suo ruolo nella storia e tutti contribuiscono a portare a termine queste dodici puntate che, a dire la verità, per mio parere, avrebbero pure potuto essere di più.
Il filo conduttore è la pretesa somiglianza fra una protagonista, che frequenta il primo anno delle scuole superiori, e qualche eroina immaginaria con poteri strabilianti e facente parte di qualche mondo fantastico e il suo inserimento in una comitiva piuttosto eterogenea. Probabilmente a vari di noi è capitato di volerci immedesimare in qualche eroe della TV, cinema, musica e improvvisare ualche scazzottata ala Bud Spencer, qualche giro di chitarra alla Van Halen, qualche mossa di judo alla Karate kid o presa di Wrestling alla Hulk Hogan. Sono mmagini(o ricordi) di infanzia piuttoto consueti che poi, ovviamente, svaniscono con il cambio di interessi della fase adolescenziale: questa è la normalità che, pero' non appartiene alla protagonista, Rikka.
Le prime cinque-sei puntate sembrano assolutamente demenziali ma non di una comicità stupida; successivamente, si passa ad una parte in cui si abbinano a momenti frivoli anche pause riflessive o piu' impegnative.
Rikka, la protagonista indiscussa è una ragazzina che, per vari motivi (senza anticipare altro) si comporta in un modo non adeguato alla sua età. Cioè, affianca al mondo reale un proprio mondo immaginario (come è successo in fondo a vari di noi da ragazzini...) e lo trasporta nella quotidianità, nell'ambiente scolastico, nell'ambiente familiare. Tutto ciò genera gag simpatiche e combattimenti (immaginari ma forse reali nella sua fantasia) che stupiscono anche per la qualità del disegno.
Fra i vari protagonisti, per me, un posto d'onore merita Kumin, il mio personaggio preferito. La sua presenza, il suo atteggiamento nel gruppo, il suo "spirito" nel club scolastico, rendono piacevoli (almeno per me) le sue apparizioni.
Disegni ben fatti e ho apprezzato anche la varietà e le scelte delle colonne sonore che si accompagnano molto bene alle scene conferendo, specie nele prime puntate un valore aggiunto a momenti direi quasi esilaranti.
Voto: 8


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kurobato

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" secondo me è davvero un ottimo anime e ha tante buone qualità. Una delle cose che ho apprezzato durante la visione è stata la trama. Davvero originale e molto simpatica. Riesce ad intrattenere bene e presenta piccoli colpi di scena piacevoli che la rendono ancora più interessante. Aggiungere a tutto ciò una storia d'amore è stato un colpo di genio. Alla trama darei un 8.
I personaggi poi... sono tutti adorabili e ben caratterizzati. Da buon lolicon che sono ho apprezzato in particolare la protagonista, Rikka, e la sua "servant", Dekomori. Simpatico anche il protagonista, un po' meno interessanti gli altri due personaggi main ossia Kumin e Shinka. Un'altra cosa che ho apprezzato davvero molto è il legame tra i due protagonisti. Loro due insieme sono qualcosa di unico, ho davvero gradito le scene romantiche perché i due sono molto innocenti e danno un loro modo di vivere le questioni amorose. Ai personaggi darei un 8.5.
L'aspetto grafico è ottimo, belle le animazioni e adoro il character desing. L'aspetto sonoro, invece, non è il massimo. La opening è piacevole ma non mi ha fatto impazzire, la ending e le OST invece non le ricordo affatto. Darei un 7.5.
La scorrevolezza è un altro dei punti forti di questo anime. L'ho sempre trovato interessante e non mi ha mai stancato più di tanto. L'idea di inserire una storia d'amore poi è geniale perché rende il tutto più intrigante. Anche a questo aspetto darei un 8.5.
Il mio voto complessivo per questo anime è un 8.1 che si arrotonda per difetto a 8. Lo consiglio vivamente a tutti, soprattutto ai lolicon perché sono sicuro che lo apprezzerete proprio come è successo a me.


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Demani

Episodi visti: 10/12 --- Voto 6
Nonostante le valutazioni che vedo in giro siano stellari ho trovato "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" una produzione deludente e un po' pesante, al di là del fatto che tutta la storia della "8th grade syndrome" l'ho trovata una pagliacciata; alle scuole medie ascoltavo musica che ora ritengo terribile, avevo gusti e attitudini di cui mi trovo in imbarazzo a parlare, certo, come no, ma è assurdo rasentante il ridicolo il fatto che non uno, non due, ma sia considerato un fenomeno abbastanza comune che gli adolescenti si rifugino platealmente (e ostinatamente) nelle loro fantasie in modo quasi schizofrenico, senza incontrare, per altro, ostacoli seri nell'istituzione o nella famiglia, però a parte il discorso di verosimiglianza che qualcuno criticherà, questo non è di certo l'unico elemento che mi ha portato a boh, essenzialmente nemmeno concludere questa serie.
L'immaturità di tutti i personaggi è disarmante: il conflitto dei personaggi, per non calare la cosa troppo nel verosimile o in qualcosa che possieda un minimo di spessore, è puntualmente tradotto nel linguaggio chuuni ossia in cose senza parvenza di senso o serietà che però alludono vagamente a qualcosa che può sembrare il loro struggle interiore.
Questo possiamo banalmente attribuirlo al fatto che nessuno se la sente di inspessire troppo una serie, al costo magari di renderla pesante, ma qua personalmente ho trovato la situazione delirante: personaggi con coscienza di sè pari a quella del tasto "Spedisci Recensione" qua sotto, situazioni su cui non serve fare ironia perchè sono autoironiche - e, per evitare fraintendimenti specifico, non autoironiche in modo voluto - senza commentare il fatto che alcuni fra i personaggi principali sono pressoché inutili, altri sono re-edizioni di personaggi già presenti però con un appeal diverso, che ne so, un paio di codini biondi e qualche anno in meno per i nostri amici lolicon.

Per il resto non me la sento di non dare almeno 6 perchè le animazioni e la grafica in generale sono fatte bene e danno una base solida di apprezzamento, per il resto, non c'è assolutamente alcuna ragione per cui dovreste voler guardare questo anime.
Baci.


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Delandur

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ho visto Chuunibyou demo Koi ga Shitai dopo averne sentito molto parlare e soprattutto dopo aver letto numerosi elogi su di esso. Nonostante non mi sia dispiaciuto non l'ho trovato un anime perfetto, né tanto meno così bello come le descrizioni che avevo letto o sentito; in realtà l'ho trovato un anime simpatico come tanti altri.

Ma ora passiamo alla trama: La storia narra di Yuuta, un ragazzo che appena iniziate le superiori vuole lasciarsi alle spalle i suoi trascorsi alle media; difatti a quei tempi lui aveva la così detta "sindrome della seconda media" della quale si vergogna terribilmente. Ma appena iniziata la scuola incontra la sua vicina del piano di sopra, una ragazza della sua classe ancora nel pieno della sindrome. Durante lo svolgersi della storia la loro relazione crescerà sempre di più grazie anche a molti simpatici personaggi secondari che incontreremo con il passare delle puntate.

I personaggi sono la parte più carina dell'anime, sono molto simpatici e ben costruiti, in particolare Rikka e Kumin mi sono piaciute un sacco, entrambe sono caratterizzate in modo molto tenero e divertente. I personaggi sono inoltre sviluppati partendo da una base tendenzialmente piatta (Kumin dorme sempre, Nibutani e Yuuka voglio cancellare il passato ecc.), ma con l'evolversi della storia si dimostrano tutt'altro che banali.
Il reparto tecnico è di tutto rispetto; disegno, animazioni e soprattutto musiche sono molto carine, da questo punto di vista non posso lamentarmi.
Per il momento ho solo elogiato questo anime, allora perché ho scelto questo voto? Per un motivo molto semplice, non mi ha trasmesso quasi nessuna emozione. Non aveva battute o situazioni particolarmente divertenti (come mi sarei aspettato da una commedia) o momenti drammatici, sentimentali o commoventi; nonostante sia una sola pecca dopo tanti pregi, per me, purtroppo, è molto grave perché la mia opinione è che un anime abbia come scopo primario l'intrattenimento, e questa opera in particolare ne dava poco.

In conclusione ve lo consiglio, perché a me non è piaciuto particolarmente per motivi prettamente soggettivi, quindi a voi potrebbe garbare parecchio essendo comunque realizzato in maniera quasi impeccabile.


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EdmondDantès

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Recensire una serie come "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" non mi risulta molto facile, soprattutto perché voglio evitare di fare anche un minimo spoiler sulla trama, la quale, spiegata a parole, non renderebbe.
Vorrei solo dire che è un titolo che mi ha molto colpito. L'idea di fondo è sicuramente originale e viene sfruttata molto bene dagli sceneggiatori. La trama è avvincente fin dal primo episodio e si sviluppa in modo maturo toccando argomenti a mio parere interessanti, come il desiderio di fuggire dalla realtà o quello di essere "normali" per essere accettati dagli altri.
È poi notevole il numero e la varietà di emozioni che vengono trasmesse allo spettatore. Si passa infatti dalle scene divertenti dei primi episodi a quelle più drammatiche, per finire con un tocco di sano romanticismo.

I personaggi sono piacevoli e, sebbene siano abbastanza stereotipati, è un particolare trascurabile, in quanto la vera protagonista, Rikka, è unica. Ho molto apprezzato il suo background, che non commento per il motivo detto all'inizio.
La grafica è ottima. Il character design è decisamente moe, tuttavia consiglio a coloro che, come me, non ne sono grandi fan di non lasciarsi scoraggiare e di dare un'opportunità alla serie. Ciò che è degno di nota sono le animazioni, che risaltano in particolar modo negli scontri immaginari.

Per concludere, consiglio questa serie a chiunque. Il mio voto sarà infatti 9, in quanto non sono mai rimasto deluso durante la visione.


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Eoin

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Chūnibyō demo koi ga shitai! è un anime del 2012, composta da 12 episodi di durata canonica e tratto da un'omonima serie di light novel.
Al centro della vicenda vi è proprio la Chūnibyō, anche nota come Sindrome della 2^ media, fenomeno endemico del Giappone e che interessa specialmente gli studenti di scuola media: chi ne è affetto, di solito influenzato da videogame, anime e manga, crede sinceramente di vivere in un mondo fantastico, in cui è possibile fare sfoggio di straordinari poteri, generando un netto distacco dalla realtà.
Il protagonista, Togashi Youta, è uno studente di 1° liceo deciso a lasciarsi alle spalle il suo illusorio passato ( per lui fonte di grande imbarazzo), tanto da iscriversi ad una scuola lontana da casa, dove nessuno lo conosce. O almeno così crede. Infatti, in breve incontrerà Rikka Takanashi, sua vicina di casa, ancora preda delle proprie inarrestabili fantasie.
Verranno introdotti altri personaggi, alcuni dei quali affetti dalla Chūnibyō, altri che l'hanno superata o che non hanno pregiudizi al riguardo e chi, infine, la osteggia apertamente.
Prodotto dalla Kyoto Animation, questo anime è, ancora una volta, caratterizzato da una componente tecnica di primo livello: ottima colonna sonora, animazioni spettacolari, sia per le scene di vita quotidiana che per le rappresentazioni dei combattimenti, ricchi di effetti speciali, che si sviluppano nella mente dei protagonisti. Molto belli anche gli sfondi e i colori. I personaggi, maschili e femminili, hanno un design gradevolissimo, addirittura ancora più moe rispetto ad altri anime dello stesso studio.
I personaggi principali, Rikka e Youta, sono ben approfonditi psicologicamente, coi loro dubbi e incertezze, mentre quelli secondari sono un po' più stereotipati, ma comunque interessanti.
Chūnibyō demo koi ga shitai! è, da un lato, una commedia divertente, piena di situazioni esilaranti ( fra tutte, il realizzare che gli avvincenti scontri che avvengono tra i personaggi sono in realtà ridicole pose plastiche con padelle e ombrelli) ma, allo stesso tempo, non si risparmia un pizzico di dramma, davvero commovente, e alcuni momenti molto teneri.
La serie affronta la Sindrome di 2^ media con diversi approcci, mostrando sia i vantaggi che gli svantaggi di una vivida immaginazione. Particolarmente toccante il messaggio secondo il quale sia sbagliato estraniarsi dalla realtà e rifugiarsi in un mondo inesistente per sfuggire ai propri traumi; tuttavia, crescere non significa rinunciare definitivamente alla propria fantasia, specie se questo comporta negare se stessi.
Anime consigliato a chi desidera intense emozioni senza l'inconveniente di annoiarsi.


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mayedda

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Chuunibyou Demo Koi ga Shitai è una serie anime di 12 episodi del 2012.
Molti di noi almeno una volta nella vita hanno desiderato essere un'altra persona, o hanno desiderato essere diversi almeno in qualcosa; c'è chi ha auspicato essere fisicamente diverso, chi ha desiderato essere più intelligente, chi ha sognato di avere qualcosa in più, o un abilità in più.
Tra le tante fantasie che la mente umana ci propone, c'è anche quella in cui almeno una volta da bambini si è desiderato essere un personaggio fantastico pieno di avventura e anche dotato di super poteri.
Questo è quello che succede in Chuunibyou Demo Koi ga Shitai in cui viene descritta la fase di transizione, tra adolescenza e età adulta segnata perché no dalla presa di coscienza della propria personalità. Questa fase di vita, nell' anime viene chiamata "sindrome della seconda media", proprio perché è un periodo in cui non si è ne bambini e nemmeno adulti e a volte per sfuggire alla realtà, ci si rifugia in un super eroe dei fumetti o dei manga, oppure ci piace crearlo dal niente grazie alla nostra fantasia.

La caratterizzazione dei personaggi in quest' anime è secondo il mio punto di vista originale. Ma fare una descrizione del loro carattere risulta essere un po riduttivo perché non permetterebbe di capire affondo ne i personaggi e nemmeno il senso vero e proprio dell' anime. Mi limito quindi a dire che secondo il mio punto di vista sono originali.

La grafica è veramente ottima e l'espressività dei personaggi è ben interpretata. Tuttavia non mi sono piaciuti gli occhi dei personaggi, ma è giusto un piccolo dettaglio grafico non rilevante ai fini di un giudizio in negativo. Il sonoro è molto buono mi sono piaciute si le opening che le ending e ho apprezzato anche le canzoni disseminate nella serie a metà puntata.

Ho apprezzato il lato romantico della serie, proprio perché viene inserito nell' anime con molta discrezione tanto che non è una componente principale, ma fa da contorno agli altri sentimenti di diversa natura come l'amicizia, la solitudine, l'ammirazione e la riconoscenza.
Nell' anime viene analizzato dal più profondo la presa di coscienza della propria espressività e caratterizzazione della persona, fase della vita che per i più fortunati avviene nella adolescenza mentre per i meno fortunati non ci si conosce mai interamente, nemmeno nell'età adulta. In questa serie anime, questa fase di vita viene elaborata dal punto di vista di chi si il rifugia in un mondo fantastico in cui non solo si pensa di essere dotati di super poteri e da super armi, ma anche di essere i migliori in assoluto, e forse proprio in virtù di ciò si fantastica su questo permettendo di superare, come nel nostro caso, un dispiacere o un trauma grazie alla possibilità di nascondersi dietro questa fantastica armatura fatta di sogni. Il momento più sofferto però, è quando ci si deve tornare alla realtà, per cui ci si deve fare i conti con le avversità, i problemi, le scelte proprie o quelle degli altri. Tutto ciò viene efficacemente spiegato nell' anime meritandosi per questo una valutazione di tutto rispetto. Tuttavia come l' anime ci insegna è anche vero che non vorremmo mai abbandonare quel periodo di transizione, forse proprio perché nascondendosi dietro una falsa facciata ci si permette di rifugiarsi in un mondo molto più rassicurante di quello vero.

Il mio voto è 9 nel complesso, anche perché è iniziato seguendo una trama un po banale, ma si è poi ripreso verso la seconda metà delle puntate, facendomi ricredere e per me è una peculiarità positiva.


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abauzano9

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Un anime tutto da scoprire. Bellissima idea della chuunibyou, la sindrome della seconda media, la quale ti fa impersonare un personaggio fantasioso con poteri magici. Un bell'anime con tratti comici. Il protagonista secondo me è fatto molto bene, sia per come è stato disegnato sia come carattere e, naturalmente, anche la nostra Rikka.
All'inizio è solo una commedia, ma verso la conclusione questa serie diventa in buona parte anche sentimentale.
La trama è fantasiosa e assolutamente fantastica. Mi sono visto tutti gli episodi in tre giorni.
Anche i disegni sono fatti benissimo, sia i tratti che gli sfondi.
Devo dire che all'inizio ero scettico su questo anime, ma alla fine ne sono rimasto stupito perché mi è piaciuto troppo!


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Watashiwa7

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Stavo cercando qualcosa da guardare, così ho cercato fra gli anime che qui su Animeclick.it hanno un voto bello alto. In mezzo a tanti titoli che già conoscevo è spuntato tale "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!", commedia romantica del 2012, di soli dodici episodi, che aveva quasi la media del 9, cosa piuttosto insolita per questo genere.
Approfondendo la questione ho notato che tutti quelli che avevano recensito quest'anime avevano visto tutti e dodici gli episodi, e la maggior parte dei recensori aveva dato 9. Il voto più basso era un 7 di una recensione che sembrava comunque abbastanza entusiasta. Sì, lo so che nelle recensioni non si dovrebbe parlare delle altre recensioni, e che valutare in anticipo un anime servendosi solo di pochi numeri è da fessi. Ma mentirei se dicessi che ho visto "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" in seguito alla sua enorme popolarità. Non avevo mai sentito questo titolo neanche per sbaglio, eppure anche in altri siti trovavo valutazioni altissime.

La faccio breve, tutto ciò non è casuale: quest'anime è oggettivamente uno dei migliori degli ultimi anni. O forse di tutti i tempi, se restringiamo il campo alle commedie sentimentali. Più di questo forse m'è piaciuto solo "Toradora!". I motivi sono tanti, elenco quelli che mi vengono in mente:
1) Non è mai noioso: la storia scorre bene dalla prima all'ultima puntata, senza che si abbiano i "brividi da filler".
2) La caratterizzazione dei personaggi è ottima: non sono la semplice incarnazione di stereotipi, sono complessi al punto giusto. E i comprimari sono gradevoli quanto i protagonisti, a volte persino di più.
3) Il comparto tecnico è da manuale: KyoAni svolge perfettamente il suo dovere, con disegni curati, musiche gradevoli e un ottimo cast di doppiaggio.

Per fare una recensione completa dovrei parlare in dettaglio del personaggio di Rikka e della "sindrome da seconda media", ma finirei per scrivere un trattato di filosofia/antropologia/psicologia. L'argomento infatti è molto interessante, ma anche molto complesso. L'intento di questa recensione è più semplicemente consigliare quest'anime e accodarmi alla sfilza di 9. Considerateli come medaglie al valore per un anime che merita davvero.


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Rygar

Episodi visti: 25/12 --- Voto 7
Riuscire a creare un nuovo genere tra i tanti esistenti è cosa degna di lode, e "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" è riuscito a concepire qualcosa di mai visto prima: il genere "sindromati", ossia tutti quegl'individui con l'età mentale di perenni 13enni che non sanno fare i conti con la propria infanzia/adolescenza e con la realtà che li circonda, e credono di essere personaggi della fantasia. Che siano eroici guerrieri, o potentissimi maghi, o mistici dotati di poteri divini poco importa. I sindromati vivono in un mondo tutto loro, interpretano la realtà a modo loro e sono dannatamente contagiosi. È assai arduo avere a che fare con individui simili.

La sindrome della seconda media è un anime della stagione autunnale 2012 composto da 12 episodi più 6 special inerenti alla storia + 7 micro episodi di puro delirio.

Trama: Yūta Togashi è un ragazzo con un passato da sindromato. Fino alle medie credeva di essere il leggendario "Dark Flame Master", ossia una sorta di guerriero dotato di poteri magici. Questo suo atteggiamento fu causa della sua alienazione con i suoi compagni e motivo di pubblico ludibrio, per cui, con l'entrata nella scuola superiore, disse basta al suo passato imbarazzante, volendo ricominciare da 0 per costruirsi una meravigliosa vita da liceale, con amici e fidanzata. Peccato per lui, poiché una certa Rikka Takanashi, nota sindromata, nonché sua compagna di classe e vicina di casa, una volta venuta a conoscenza del suo passato, sia pronta a tutto pur di riportarlo nel vortice dei sindromati…

Grafica: ottima su tutti i fronti. Ambientazioni perfette per dettaglio e bellezza. Animazioni fluide e frenetiche, enfatizzano i viaggi mentali dei protagonisti. Character design molto carino e divertente. Weapon design semplicemente folle.

Sonoro: un signor sonoro in tutti i suoi aspetti. L'opening è piuttosto carino e allegro, l'ending è magistrale per sonorità ed epicità. Gli OST sono meravigliosi ed enfatici. Gli effetti sonori sono spassosi e divertenti. Il doppiaggio è una perla assoluta.

Personaggi: che sagomacce le vittime della sindrome della seconda media (ma anche gli altri non scherzano)! Una caratterizzazione unica per descrivere la loro mente contorta ed i loro ragionamenti fuori da ogni logica. Ciascun personaggio può essere una perla d'umorismo a se stante (su tutti spicca la tremenda Dekomori, il cui nome è un'esclusiva dell'anime), peccato che alcuni di loro anziché evolversi, tendano ad involversi man mano che la storia avanza.

Sceneggiatura: il mio giudizio è altalenante, poiché rasenta l'eccellenza per una buona parte degli episodi, poi collassa su se stessa negli ultimi. La gestione temporale era perfettamente gestita, i flashback erano divertentissimi. Il ritmo della trama era giusto (ne accadevano di cose ma non in maniera superficiale), l'umorismo era su livelli altissimi, così come i dialoghi, tanto strampalati quanto geniali. Poi, da un certo punto, si decide d'introdurre una storia d'amore che definire forzata ed innaturale è poco (tralasciando i sentimenti del protagonista nei primi episodi, orientati da tutt'altra parte) e di distruggere le atmosfere divertenti e brillanti per puntare su una connotazione seriosa e piagnucolante. Sbagliassimo.

Finale: penso che peggio di così non si potesse fare. L'antico charme dei primi episodi è totalmente perduto. Non si ride più, non ci si diverte più. Si vuole introdurre una pseudo morale sul fatto che non si possa fuggire dalla realtà nonostante la fantasia (quanto stona la voce narrante di un narratore che non s'è mai udito prima!), e si tenta (fallendo) di ributtarla sul fantastico. Bocciato senz'appello.

In sintesi: assieme a Psycho Pass, la sindrome della seconda media poteva essere l'anime dell'anno 2012, e come Psycho Pass, tutto è degenerato verso la fine. Aveva tutto per sfondare: aveva creato un nuovo genere, una trama originale, brillante e divertentissima, personaggi a dir poco strepitosi (Dekomori come personaggio dell'anno 2012 ci stava tutta), un comparto di tutto rispetto ed un grande potenziale. Questa serie è riuscita a rovinarsi con le sue stesse mani, inserendo una storia d'amore forzatissima ed incoerente, perdendo la sua vena comica brillante per degenerare in una serie deprimente, il finale poi è la sua morte. Ancora più stridente risulta il fatto che è prevista una seconda serie. Ma come? Con un finale del genere? Che cosa faranno, sconfesseranno gli ultimi episodi per tornare agli antichi fasti, oppure si faranno trascinare da una vena commerciale? Volevo darle il massimo ma al netto dei difetti, più di 7 non riesce a prendere, peccato. In ogni caso consiglio questa serie a chi vuole sperimentare questo nuovo genere, sicuramente si farà delle grasse risate, tuttavia non si aspetti nulla di buono dagli ultimi episodi.


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Rieper

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Quando attorno a noi la realtà si fa stretta, triste e amara tendiamo a rifugiarci in un mondo dove possiamo alterarla a nostro piacimento, creando universi, situazioni e storie che forse a un occhio estraneo potrebbero risultare imbarazzanti o strane, ma sono ciò che ci dà la forza di andare avanti.

La storia inizia con Yuuta, un ragazzo con il serissimo obiettivo di trascorrere i suoi prossimi anni da liceale in assoluta normalità. Già, perché alle medie "soffriva" della sindrome della seconda media, uno stato situazionale che tende a creare illusioni e fantasie attorno a sé. Questa sindrome da cui era affetto gli causò un isolamento totale da parte dei suoi coetanei e, agli occhi di noi spettatori, forse anche una sottintesa tristezza. Tramite vestiti, accessori e atteggiamenti, Yuuta creò il suo personaggio, che sembrava uscito da un anime. Ma ora al solo ricordo Yuuta si piega in due dall'imbarazzo e pensa/spera di riuscire a celare il suo bizzarro passato, ma non sa che una ragazza con la sua stessa sindrome sarà nella sua stessa classe, Rikka Takanashi. Dato che il mondo è vario e vasto Yuuta si accorgerà di quanto sia conosciuta questa sindrome, di conseguenza potrà dire addio alla sua ricerca della normalità. Ma siamo certi che sia un male?

Questo non è un anime da prendere alla leggera, magari non tutti ma sicuramente un'alta percentuale di persone in tutto il mondo hanno sognato, sperato e creato attorno a loro mondi e fantasie da far andare in bancarotta i migliori romanzieri. La storia trattata non è una semplice tipologia di scolastico sentimentale, ma anzi sottintende messaggi assai profondi proprio a noi appassionati di anime e manga giapponesi che ci rifugiamo nei mondi e nelle storie di questi ultimi per fuggire, anche solo per poco, alle grigie realtà che ci circondano. Troppo spesso le nostre emozioni e i nostri sentimenti vanno a scontrarsi con i filtri della società, che ci etichetterebbe come strambi se non addirittura malati. Tutto questo senza magari chiedersi se non vi siano motivazioni serie e dolorose dietro determinati atteggiamenti: è qui il cuore della storia di quest'anime, che forse è l'unico a parlarne in maniera chiara. Perdiamo più tempo a preoccuparci di cosa penserebbe la società che al nostro personale benessere.

La caratteristica più apprezzabile in "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" sta nel riuscire a mantenere alta l'importanza della fantasia di cui si fa carico senza dimenticare la realtà, per quanto dura possa risultare. In poche parole, la realtà è sempre presente, non possiamo sfuggirle e presto o tardi dovremmo farci i conti, ma nessuno ci vieta di alleviarne il peso con storie fantastiche capaci di farci ridere, piangere e appassionare. In fondo rimaniamo tutti un po' bambini e personalmente credo sia la cosa più bella che ci possa essere. La cosiddetta "sindrome" di cui tanto l'anime parla potrà risultare imbarazzante una volta cresciuti, ma in realtà è proprio lei che sprona a maturare, a volte ci si riesce da soli, come nel caso di Yuuta, mentre a volte c'è bisogno di un aiuto, basti vedere Rikka.

Passando al lato puramente tecnico, quest'anime regala disegni, colori, animazioni e sfondi di altissima qualità capaci di rendere l'opera oltre che una gioia nella narrazione anche una per gli occhi. Non si riesce a scorgere difetto alcuno nel visionare l'anime anche volendo essere esageratamente critici. La tenera espressività dei personaggi poi è quanto di meglio si possa chiedere nell'animazione. Anche l'audio utilizzato è di pregevole qualità sia negli effetti sia nelle musiche ritrovate nelle opening ed ending. Nota di merito personale va ai sottofondi decisamente azzeccati e molto dolci nei momenti giusti.

Si è soliti dare un parere iniziale a opere non ancora visionate, a volte basta un'immagine o una particolarità a far storcere il naso. Il sottoscritto deve ringraziare la sua stessa testardaggine se è riuscito a buttarsi in questa lodevole opera. I messaggi in questa storia sono tanti ma tutti fanno riferimento a un concetto molto semplice e che tendiamo a imparare con il tempo. Nelle difficoltà, nei momenti di dolore e in quelli di rabbia, il mondo non girerà mai attorno a un singolo individuo, pertanto sta a noi abbellire e modificare a proprio piacimento il mondo che ci circonda con quella facoltà di cui tutti siamo in possesso e della quale nessuno ci potrà privare: la fantasia.


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Musso92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Chi non ha mai sentito parlare dell'elemento moe? Sempre più popolare nelle serie più recenti, il moe altro non è se non la caratterizzazione di tutti i personaggi in maniera "pucciosa", in maniera a volte quasi inguardabile, tuttavia quest'espediente è utilizzato spesso e volentieri per mascherare il fatto che la serie in sé da offrire abbia poco o niente, puntando tutto sull'elemento "pucciosità". Per fortuna esistono le eccezioni, e "Chuunibyou demo Koi ga Shitai" è una di queste.

La storia parla di Yuuta Togashi, un normalissimo ragazzo delle superiori (tranquilli, non è l'introduzione a un battle shounen) che in passato fu affetto dalla "sindrome della seconda media", bizzarra condizione mentale che affligge i giovani studenti, e che mischia elementi di fantasia con la realtà, detta appunto "Chuunibyou". Volendo lasciarsi alle spalle questo suo imbarazzante passato, decide di iscriversi a una scuola dove nessuno lo conosca, ma proprio qui fa la conoscenza di Rikka Takanashi, una sua compagna di classe completamente affetta da Chuunibyou, che si definisce come la padrona dell'occhio demoniaco. Da qui in poi, la normale vita scolastica che Yuuta desiderava sarà solo un lontano ricordo.

Che dire? Questa serie mi è piaciuta moltissimo, i personaggi sono ben realizzati, caratterizzati ottimamente, uno più divertente dell'altro, e ben inseriti in questo contesto, le animazioni sono molto curate, e i combattimenti, messi in contrasto con quello che realmente sta succedendo, sono divertentissimi. Inoltre l'elemento moe in questo caso è più che azzeccato, e a questo deve servire: dare qualcosa in più a una serie già ottima di suo, non dev'essere l'unico pilastro su cui si basa la serie stessa, ma vallo a spiegare a "K-on!" e compagnia...

In più il modo in cui viene trattato il tema della sindrome è realizzato veramente con maestria. Cos'è la Chuunibyou? Una malattia? Un metodo per difendersi dalla realtà non sempre clemente? O solo un modo per diversificarsi dagli altri? E in mezzo a tutti questi interrogativi, c'è anche spazio per l'amore, un amore puro e sincero, come non ne vedevo dai tempi di Taiga e Ryuuji, che darà modo a Rikka di riflettere sulla sua condizione, e di comprendere meglio questo nuovo sentimento che la attanaglia. In più Rikka è l'emblema della tenerezza e non si può non affezionarsi a lei.

Come concludere? Mi sento un po' banale a dare un 9 a questa serie, visto che è il voto che ha dato chiunque, ma per me un 9 è il voto che una serie del genere si merita sinceramente. E non ho problemi ad ammettere che sia la serie che più mi è piaciuta di tutto questo "magro" 2012.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Premetto che lo stile dei personaggi molto "moe" è una particolarità che non mi piace molto.

Nella stagione autunnale del 2012, in cui spiccano gli adattamenti ad anime di manga molto famosi quali "Le bizzarre avventure di JoJo" e "Magi The Labyrinth of Magic", tutt'ora tutte e due in corso, una serie come Chuunibyou poteva apparire come una serie discreta agli occhi dello spettatore rispetto alle altre serie d'autunno. E invece no, infatti, devo dire che la serie mi ha terribilmente sorpreso e come me penso anche tutti gli altri, e si può considerare una delle migliori di questa stagione autunnale, così come una delle migliori di tutto il 2012.

"Chuunibyou Demo Koi Ga Shitai" è una serie di light novel realizzate da Torako nel 2011, poi adattate ad anime dalla KyoAni (Kyoto Animation), che negli ultimi anni ci sta portando prodotti in cui lo stile dei personaggi è molto "moe" e di genere slice of lice, stessa cosa per Chuunibyou: stile dei personaggi moe, ma che si distacca dagli altri prodotti editi della KyoAni con valori più profondi e con una trama banale ma che può risultare molto originale. Infatti la trama parla della Chuu-2 byou (la sindrome della seconda media), per cui i ragazzi si distaccano dalla realtà che gira loro intorno ed entrano in un mondo fantastico tutto loro. Passata la sindrome della seconda media, i ragazzi cercheranno di togliersi di dosso tutte le figure pietose che hanno fatto verso i loro compagni di scuola e altri in quel periodo, per cambiare vita e tornare "normali". Questo è proprio quello che succede al nostro protagonista, Yuuta Togashi, che non vuole avere più niente a che fare con la Chuu-2 byou che tanto lo ha ridicolizzato, e non a caso va a incontrare una ragazza che non è uscita dalla Chuu-2 byou.

Come ho già detto nell'introduzione della recensione, questa è una serie che mi ha lasciato veramente sorpreso; non mi aspettavo così tanto da questa serie pensando di avere a che fare con la solita trama banale da 12 episodi, senza alcuna parte che spicca rispetto alle altre e con le solite battute noiose e ripetitive. Su tutto questo mi sono sbagliato e adesso posso essere anch'io cosciente del perché Chuu-2 byou sia amato così tanto e abbia una media voto (su Animeclick.it) così alta nonostante per molti sia ancora una serie "sconosciuta".

Iniziamo dalla trama. La trama è molto originale nel suo, per poi trasformarsi in una vicenda triste/romantica e questo cambiamento devo dire mi è piaciuto veramente assai; è difficile trovare serie in cui il cambiamento di trama non venga stroncato e fatto nel miglior modo possibile. Devo ammettere che le scene tristi non sono tanto per dire, in quanto non sono banali e fanno amarezza allo spettatore. Anche il genere sentimentale è ben fatto, piano piano si costruirà una storia tra Yuuka e Rikka che farà interessare sempre di più lo spettatore. Devo dire che la serie è riuscita a farmi integrare nella storia in quanto, anche se non lo faccio in pubblico o a casa, desidero un mondo come ci viene rappresentato attraverso gli anime, e invece tutto questo non è possibile. E' dura accettare sempre la realtà, e ogni tanto le persone si perdono nei sogni, nelle fantasie, in un mondo dove succede letteralmente quel che la persona desidera. Ed è proprio in questo che la serie mi ha stupito. E' riuscita a farmi apprezzare tutti i personaggi, nonostante fossero così moe (tranne Dekomori, non per il suo atteggiamento nelle ultime puntate, ma sentire sempre aggiunta nelle frasi la parola "Death" è un po' nauseante).

Quindi consiglio questa serie a tutti, per passare una serena giornata, e concludo affermando che questa serie "non è solo divertimento", ma va ben oltre. Mi ha lasciato stupito come con "Koi To Senkyo To Chocolate", e quindi il 9 se lo merita tutto.


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RedArashi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Questa è la mia prima recensione, quindi scusate se sbaglio qualcosa.
Dunque, quest'anime mi ha davvero sorpreso. L'ho iniziato aspettandomi un classico slice of life o comunque qualcosa in stile Kyoto Animation, invece l'ho trovato estremamente originale e con dei personaggi davvero simpaticissimi e ben costruiti.
Una cosa strana è la somiglianza di Rikka e Yuuta con Sakakibara e Misaki di "Another", ma dato che l'anime è di genere totalmente diverso ciò non ha importanza.
La trama è abbastanza semplice, ma di grande effetto, riesce a far morire dal ridere ma allo stesso tempo ci sono dei momenti commoventi.
Il personaggio di Rikka è davvero qualcosa di adorabile, soprattutto quando si "dichiara" a Yuuta.
Oltre a questo, beh, direi che l'argomento è anche abbastanza realistico, dato che chiunque si sarà sentito in quella situazione da bambino.
I personaggi secondari, come Shinka, Kumin, Ishiki e Touka ("my waifuuuu") sono stati approfonditi ed è stato dato loro un carattere particolare: alla prima un carattere classico da ragazza popolare che però si vede costretta a collaborare con quelli di rango inferiore al suo, alla seconda è stato dato un aspetto più "moe", che attrae poi Ishiki, che è un ragazzo piuttosto normale, mentre a Touka è stato dato un carattere forte ma adorabile allo stesso tempo.
Detto questo, penso di dare una valutazione massima a quest'anime, che, ripeto, mi ha sorpreso davvero, per tutti i versi, oltre al fatto che le animazioni della Kyoto Animation sono impeccabili come al solito.


 4
npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
"Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" dovrebbe essere additato come esempio a tutti coloro che ancora oggi sostengono che gli anime possono essere considerati solo come pure opere di intrattenimento provenienti da un remoto angolo di mondo culturalmente diverso dal nostro e per questo incapace di trasmettere emozioni e formulare concetti per noi comprensibili. La mia non vuole essere una recensione polemica; è che dopo aver visto centinaia e centinaia di anime ancora oggi mi sorprendo dell'unicità propria di questi "disegni in movimento" nel rappresentare perfettamente lati dell'animo umano aventi un carattere certamente universale. Aspetti in cui, cioè, tutti noi, a prescindere da sesso, colore, religione e così via, non facciamo fatica a riconoscerci.

La "sindrome della seconda media" è il desiderio (estremizzato) di ribellarsi all'aridità della vita di tutti i giorni e a tutti i difetti e alle incapacità del corpo umano. Chi non ha mai fantasticato sull'essere più bello, più forte, più carismatico se non addirittura di possedere dei poteri speciali: nella maggior parte dei casi questi rimangono dei sogni nelle nostre teste o diventano giochi da fare da soli o con chi, come noi, condivide gli stessi nostri sogni e le stesse nostre passioni. In quest'anime, invece, queste fantasie diventano qualcosa di tangibile, i vari personaggi non si limitano a immaginare realtà alternative in cui la loro parte è quella del supereroe costantemente alla ricerca di una fantomatica terra promessa, ma la vivono come fosse la loro effettiva realtà. Passata poi questa strana fase della propria esistenza, la loro principale preoccupazione diventerà quella di liberarsi anche solo del ricordo di quegli anni. Ma, alla fine, liberarsene completamente significherebbe anche negare sé stessi e non raggiungere quella che correttamente viene definita nel finale come "coscienza di sé".

Così questa strana sindrome diventa non un sintomo di pazzia o qualcosa da nascondere, ma una parte del percorso che ognuno di noi compie nella definizione della propria personalità. Come o cosa saremmo diventati senza i nostri sogni, anche quelli più strambi o irrealizzabili?
Tutto ciò viene accompagnato da momenti di grande ilarità che non dispiacciono e che piaceranno anche a coloro che considerano gli anime solo come opere di puro intrattenimento.
Il livello grafico è davvero ottimo; anche la colonna sonora è molto gradevole. Dedico poco spazio, invece, alla descrizione della trama, in quanto da un lato è di una semplicità estrema, e dall'altro contiene un romanticismo molto sottile che non verrebbe correttamente espresso da una descrizione meramente didascalica.
Dati questi presupposti, non mi resta che raccomandarne vivamente la visione a tutti.


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Nihil ハート

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Premessa: vorrei analizzare le tematiche trattate in relazione a noi stessi, che (imho) sono la parte più intrigante e importante di qualsiasi opera.
Che la realtà non sia sempre un "luogo" idilliaco e confortevole in cui vivere è qualcosa che, chi più chi meno, tutti abbiamo pensato, ed è quando questa verità diventa insopportabile, insostenibile, che si cerca riparo in un posto dalla bellezza e (sopratutto se colpisce in età matura) solitudine assolute, l'immaginazione nell'anime definita come "sindrome".

Ciò a cui punta "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" è, oltre a stimolare gran riso creando una sorta di riflesso della nostra infanzia, mostrarci i diletti e i rischi (come nei più bei miti) che comporta, in questo caso, l'immaginazione.
Sì, i diletti, perché immaginare è stato e può ancora essere divertente e non così inutile come si potrebbe pensare. Lo stesso Platone concepì un sistema politico ideale. Ergo fantasticare, progettare, ipotizzare, sognare aprono innumerevoli porte alle nostre menti.
I rischi: come anticipato, alienarsi dal mondo spesso rende soli, eccessivamente introversi, disperati per la sfiducia nella realtà, e difficilmente giungeranno personaggi come il protagonista, pronto a salvarci e a capirci. Ho detto sarebbe difficile, non impossibile, perché quando ciò accade, come nell'anime, quel che si crea è un legame più profondo, plasmato dalla reciproca comprensione del simile percorso di vita.
Perché Yuuta e Rikka, i protagonisti, crescono, "guariscono" insieme, cercando il giusto equilibrio tra realtà e immaginazione e trovando la distanza opportuna tra di essi, secondo il dilemma del porcospino.

I personaggi, dal character design un po' banale, che potrebbe allontanare i "moe-fobici" (pregiudizio erroneo) in primis, i protagonisti, sanno farsi amare grazie sopratutto all'inclinazione a immedesimarsi in combattenti fantastici con ferrea convinzione donchisciottiana: prestigiosa particolarità che accompagnerà le animazioni anche nelle vicende più drammatiche, con, a mio avviso, splendide metafore, che caratterizzano al meglio l'indole immaginaria dei personaggi.
Tecnicamente l'anime è su ottimi livelli, con musiche orecchiabili che si sposano bene con l'opera, e grafica canonica del genere all'altezza.

Il target è molto esteso: a permetterlo è l'inusuale (probabilmente perché svalutata) tematica di base, la quale riguarda grandi e piccini; il fascino del mondo onirico non ha età. Voto: 9

Concludo con un piccolo pensiero/ispirazione che mi è balenato a seguito di questa lunga riflessione: "La speranza ci uccide, ma paradossalmente ci tiene in vita. E' dal nostro sognare che plasmiamo noi stessi, la nostra caparbietà. Siate furbi, desiderate cose semplici".


 1
inglimod

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Prima di vedere quest'anime non avevamo mai pensato all'esistenza della "sindrome da seconda media", però in effetti posso rivedermici: anche io in quella fascia d'età avevo le mie fisse e le mie manie assurde più disparate, poi scomparse con l'avanzare inesorabile del tempo quasi senza che me ne fossi accorto.
Proprio su questo si basa la trama di quest'anime: il protagonista è Togashi Yuuta alle prese con il suo primo giorno di liceo, dopo essersi lasciato alle spalle la sindrome da seconda media che lo aveva accompagnato per tutte le scuole medie portandolo a isolarsi dai suoi coetanei e fare cose assurde. Così decide di cominciare una nuova vita al liceo, dove nessuno lo conosce e può lasciarsi alle spalle il suo oscuro passato e uniformasi agli altri pur di apparire normale. Ma, ahimè per lui, i suoi piani vengono sconvolti dalla comparsa di Takanashi Rikka, una sua compagna di classe ancora affetta dalla sindrome di seconda media, che conoscendo il segreto di Yuuta lo coinvolge subito nella creazione di un club da cui lui non può tirarsi indietro.

La trama si sviluppa attorno a un clima divertente, i momenti divertenti si sprecano durante le prime puntate fin da subito senza mai essere ripetitivi o banali, con il procedere della trama l'atmosfera si fa più seria, ma senza abbandonare mai del tutto il lato comico, così anche il lato serio e sentimentale dell'anime è veramente apprezzabile e riesce a coinvolgerti appieno. Forse con un po' più di puntate si sarebbe potuto rendere meglio.
I personaggi (almeno quelli principali) sono ben caratterizzati, possiamo vedere il loro maturare, ma anche il loro voler restare attaccati alla fantasia per tutto lo svolgimento dell'anime; soprattutto Rikka mi ha lasciato sorpreso sotto quest'aspetto. Per quanto riguarda il chara è decisamente in stile moe e molti possono essere scettici riguardo a questo, ma questo secondo me è un esempio di moe ben fatto e si adatta perfettamente ai personaggi.

Dal punto di vista tecnico quest'anime può vantare delle animazioni stupende della KyoAni, che raggiungono il loro apice nelle scene immaginarie di combattimento tra i personaggi, rese anche interessanti e divertenti da alcuni elementi particolari e dal contrasto con la realtà. Anche la grafica è molto curata, almeno io non ho notato particolari difetti o cali. Buone sono le musiche, con insert song e OST davvero azzeccate, che riescono a rendere memorabili alcune scene.
Infine il mio voto è 9, perché possono apparire troppo distaccate le prime e le ultime puntate per via del cambio di atmosfera che si ha, ma nulla di sconvolgente e forse con qualche puntata in più anche questo problema sarebbe scomparso.


 2
karafuru

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Eh sì, "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" mi ha proprio sorpreso, in positivo naturalmente!
L'anime parte da un'idea semplice, ma sicuramente originale: la sindrome della seconda media. Con intensità e modi diversi, la passiamo tutti: è quel periodo in cui la nostra immaginazione raggiunge livelli particolarmente alti, in cui crediamo di poter fare l'impossibile e ci crogioliamo nelle più dolci e adrenaliniche illusioni, risultando spesso agli occhi degli altri ridicoli, strani e infantili. Passato quel periodo, beh, ripensando al proprio comportamento il più delle volte si prova una gran vergogna.
I protagonisti non potrebbero essere più diversi e più simili allo stesso tempo: Yuuta è un ragazzo appena "guarito" dalla sindrome della seconda media, Rikka una ragazza che non sembra avere alcuna intenzione di uscirne e anzi vi è completamente immersa. Nell'atto di dire finalmente addio al suo imbarazzante alter ego in perfetto stile Dark Flame Master e iniziare la nuova vita alle scuole superiori, Yuuta viene visto da Rikka, che ovviamente da questo momento non lo mollerà un attimo. I nostri due protagonisti fondano un club, ed ecco che vengono introdotti altri esilaranti personaggi, uno più divertente dell'altro, tant'è che mi sono affezionata a tutti. Non perdo tempo a elencarli, è molto meglio se li scoprite da voi.

Avere una fervida immaginazione è una cosa di cui andare fieri; certo, quando si comincia a mescolare la fantasia con la realtà le cose si fanno un po' più complesse e molto più divertenti.
Rikka vive in un mondo tutto suo, dove combatte epiche battaglie contro i suoi nemici; un mondo in cui lo spettatore viene catapultato e, che dire, impossibile non identificarsi almeno un po' con il personaggio e non trovarlo adorabile. Ma cosa nasconde in verità questo desiderio di trasformare la realtà? Rikka è sicuramente una personalità che resta scolpita nel cuore: la sua introspezione, i suoi sentimenti e il suo sviluppo valgono da soli buona parte dell'anime.
I primi episodi sono all'insegna delle risate, e riescono a strapparne davvero tante. Poi, però, in maniera oserei dire abbastanza repentina e brusca, le cose si fanno più serie. La crescita può essere vista in due modi: come una lenta presa di coscienza o come uno strappo improvviso da un mondo di favole. In entrambi i casi si cancellano quegli atteggiamenti propri dell'infanzia, si chiudono dentro a degli scatoloni e si buttano via per sempre, sicuri di aver ora trovato la propria identità. È davvero così? Ciò che siamo non ha niente a che vedere con ciò che siamo stati?

Colonna sonora e character design sono tutti apprezzabili. Aggiungo che mi è molto piaciuto il contrasto creato nelle battaglie tra l'immaginario e la realtà.
Scartato perché credevo che si trattasse della solita commedia sentimentale con moe, ecchi e poca sostanza, mi sono ricreduta, quindi non fate il mio stesso errore, date all'Occhio Demoniaco una possibilità!

grandebonzo

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Chi non è mai arrossito di vergogna al solo pensiero di certi momenti imbarazzanti vissuti in passato, il cui ricordo vorrebbe fosse definitivamente cancellato dalla propria e dall'altrui memoria? Con tutta probabilità nessuno, a maggior ragione se questa gravosa zavorra riguarda un intero periodo della propria vita: è il caso di chi, avendo sofferto della cosiddetta 'sindrome della seconda media' - una sorta di volontario isolamento dal mondo, frutto di una fantasiosa rielaborazione della realtà -, senza rendersene conto si è reso terribilmente ridicolo di fronte agli altri.

Questo, in sintesi, è ciò che è accaduto a Yuuta, protagonista di "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!", il quale, riavutosi da poco dagli effetti di questa curiosa patologia, è impaziente di scrollarsi di dosso la scomoda eredità del suo alter ego, quel 'Dark Flame Master' nei cui panni si era calato ai tempi della scuola media, un buffo travestimento che gli era valso solo emarginazione e dileggio. La rottura con quel tormentato periodo coincide con il suo ingresso al liceo, luogo prescelto per un radicale cambiamento: nuovo look, nuovo abbigliamento, nuovi compagni e, cosa più importante, la giusta attitudine per poter entrare a pieno diritto tra le braccia accoglienti di una seducente normalità. Purtroppo per lui, i fantasmi di quel passato che vorrebbe morto e sepolto riaffiorano con forza dopo il fatale incontro con Rikka, compagna di classe che sembra proprio non aver superato quella strana fase esistenziale, e che, scoprendo in Yuuta un'affinità di carattere, finirà per fargli rivivere, suo malgrado, quelle esperienze giovanili da lui ormai etichettate come pericolose per la reputazione.

E' uno spunto decisamente originale, abilmente sfruttato per creare una sceneggiatura elegante e ricercata, e per dar vita a un anime divertente e dai contenuti, almeno in apparenza, leggeri. A esser pignoli, tuttavia, "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" si rivela un'opera di non semplice classificazione: nonostante le situazioni paradossali dei primi episodi siano infatti sorprendentemente spassose - geniale la sovrapposizione della dimensione fantastica al mondo reale, soprattutto durante i combattimenti in stile gioco di ruolo - e la comicità che ne deriva straripante, appare altresì riduttivo confinare l'anime tra gli spazi angusti della commedia scolastica. Le venature malinconiche che gradualmente si fanno strada, man mano che la storia entra nel vivo, trascendono infatti la sua natura prettamente umoristica, rivelandosi in realtà il veicolo per una garbata riflessione sull'innata paura di relazionarsi con il mondo, ostacolo da superare per giungere a una più consapevole percezione di sé stessi.

Fiore all'occhiello di questa produzione è senza dubbio l'indovinata caratterizzazione dei personaggi, esaltata oltretutto da un cast di doppiatori in ottima forma: è quasi impossibile non maturare un legame affettivo con l'introversa e stravagante Rikka, adorabile sia nelle sue esibizioni carnevalesche, sia quando, deposta la maschera, rivela tutta la sua dolcissima fragilità. Una figura dai tratti goffi ma delicati, ben bilanciata dalla sua controparte maschile, il più pragmatico Yuuta, coprotagonista dalla personalità poliedrica, imbranato e fracassone da una parte, inaspettatamente sensibile dall'altra. Completano il cast comprimari di tutto rispetto, tra cui l'attraente rappresentante di classe Nibutani, la pigra Kumin e il testosteronico Makoto, nonché la kohai Dekomori, 'servant' di Rikka e inesauribile fucina di strampalate idee.
Sotto il profilo tecnico KyoAni non offre, come al solito, alcun appiglio per le critiche: disegni, fondali e animazioni sono un tripudio visivo, con vette qualitative di caratura cinematografica. Il character design si inserisce invece sui binari già tracciati da "K-On!", proponendo quel perfetto connubio tra il tanto vituperato moe-style e un tratto grafico sapientemente proporzionato, capace di conferire credibilità 'fisica' ai personaggi - un'operazione commerciale dal successo garantito, con menzione d'onore per la superba realizzazione di Rikka. Della colonna sonora, particolarmente apprezzabile l'ending, presentata nel classico stile dello studio di animazione di Kyoto, ovvero accompagnata da una carrellata di immagini delle nostre eroine in versione 'femme fatale'; meno incisiva, a mio parere, la sigla iniziale.

Adatto a chi si vuol fare quattro risate, ideale per chi è incline al romanticismo, perfetto per chi è sensibile ai temi dell'integrazione e della diversità, "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" è sconsigliabile solo a chi ritiene il conformismo etico uno stile di vita cui adeguarsi: quest'anime è la celebrazione della follia, l'esaltazione della stranezza. Qui le persone 'normali' fanno solo da tappezzeria.
"Synapse, break! Vanishment, this World!"


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Amaterasu

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
"Conoscete la sindrome della seconda Media? E' una 'malattia' spaventosa, ma al tempo stesso affascinante. Si dice colpisca gli studenti in pieno periodo puberale, solitamente in seconda media. Lo sviluppo dell'autocoscienza si fonde con l'immaginazione tipica dell'infanzia e li porta ad assumere strani comportamenti...".

E' con quest'incipit che ha inizio uno degli anime più graziosi, dolci e divertenti che abbia mai avuto il piacere di vedere. "Chuunibyou demo koi ga shitai", "Chuu-2" per noi fan affettuosi, è composto da 12 episodi che affrontano, in modo fresco e originale, temi cari alla cultura nipponica tanto quanto alla tradizione letteraria occidentale: la paura del mondo, la mancanza di autostima, la "sindrome di Peter Pan": temi pesanti a loro modo, ma non se presenti in quest'anime. Vengono infatti sì raccontati in modo profondo, dimostrando una particolare dedizione all'introspettivo da parte degli autori, ma vengono anche conditi da storie di giochi bizzarri, commoventi flashback, gag divertentissime, una toccante storia d'amore. "Chuu-2" dimostra quanto la paura del futuro (e, nel caso della nostra Rikka, del passato) possa fare male al punto di alterare il nostro cuore, stringerlo in una morsa e nasconderlo sotto strati di abiti appariscenti. Dimostra però anche quanto la speranza, la fiducia negli altri e la passione di un giovane cuore innamorato possano spingere a scacciare il timore e a riprendere in mano le redini della propria vita.

Ma partiamo dalla trama.
Yuuta è un ragazzo liceale, iscrittosi in una scuola appositamente lontana da casa sua per non incontrare i compagni delle medie, in cui si trovava malissimo; egli infatti, affetto dalla sindrome per tutto il periodo in cui le aveva frequentate, viveva perennemente nel mondo del personaggio che si era creato, "Dark Flame Master": di conseguenza, non era riuscito a farsi nessun amico, anzi, aveva potuto sopportare solo una buona dose di prese in giro.
E' con l'intenzione di iniziare finalmente la vita da normale studente che entra in una classe del tutto normale, tranne per lei… Rikka, una ragazza carina affetta ancora dalla sindrome, sua vicina di casa. Yuuta intesserà con lei un complicato rapporto d'amicizia, che lo trasporterà dentro il suo fantasioso mondo e, soprattutto, lo farà venire a conoscenza dei suoi più profondi sentimenti e paure.

Il tutto è affrescato con personaggi divertenti e originali, dal chara impeccabile, sfondi dettagliatissimi e tanto, tanto umorismo. La visione scorre fluente, alterna con un'ottima regia momenti di grande leggerezza e spasso con scene passionali e commoventi. Il doppiaggio è reso ai massimi esponenti, come solo i doppiatori giapponesi possono fare.
Per quanto riguarda la grafica, e, nello specifico, i disegni, è inutile non segnalare un tratto tendenzialmente moe; ma dato che, a mio parere, la definizione "moe" si può incollare addosso a personaggi che non solo sono rappresentati in quello stile, ma hanno anche movenze e comportamenti adeguati a esso, in questo caso l'etichetta non ci sta per nulla, anzi, è lontana anni luce dallo starci. E' vero, ci sono ragazzine raffigurate in modo grazioso e delicato. Ma, ve lo posso assicurare, per quanto riguarda caratteri e voce, sono davvero tutt'altra cosa.
Un'ultima nota di merito va alle musiche, davvero indovinate. OST e insert song accompagnano in maniera delicata, quasi senza farsi notare, le scene più dolci e tenere, mentre irrompono nei combattimenti mentali delle eroine affette dalla sindrome, combattimenti realizzati davvero bene, tra l'altro, pur trattandosi di una commedia.

Insomma, non c'è qualcosa che non stia bene al suo posto, in quest'anime. Il quadro complessivo che uno spettatore se ne fa, alla fine della visione, è di una storia tenera magnificamente narrata, di disegni che rendono bene gli ambienti e i personaggi, di atmosfere dolci e quasi sensibili al tatto.
Se lo consiglio? Parliamo di un anime che a mio giudizo merita un 10. E 10 indica non solo l'eccellenza del prodotto, ma la sua totale apertura a qualsiasi classe di spettatori: pubblico infantile e pubblico maturo, maschi e femmine, piccoli sognatori e grandi avventurieri. C'è tutto quello che state cercando.


 1
Ouma shu

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Talvolta gli uomini mentono, immaginano mondi diversi da quello in cui vivono, fantasticano sul futuro o inventano una storia d'amore che esiste solo nelle loro menti. Sono cose che facciamo dal momento della nostra nascita fino alla morte, per tutta la vita. È una cosa triste. È una cosa imbarazzante. È una cosa a cui teniamo. È una sindrome nota come "coscienza di sé stessi". È una parte della vita che tutti noi dobbiamo affrontare.

Tratto dalla light novel di Torako, "Chuunibyou demo koi ga shitai!" è un anime di 12 episodi della Kyoto Animation, mandato in onda nella stagione autunnale del 2012.
Un piccolo capolavoro, quest'anime possiede tutto ciò che dovrebbe avere per essere considerato tale.

Storia
Si narrano le vicende di Yuuta Togashi, adolescente che deve fare il suo ingresso nel mondo delle scuole superiori. Decide di lasciare alle spalle le (dis)avventure avvenute durante la scuola media e scegliere una scuola lontana dalla sua cittadina, in modo tale da dare il via a un nuovo percorso scolastico. Un giorno incontra Rikka Takanashi (che poi scoprirà essere sua compagna di classe nonché vicina di casa), una simpatica ragazza "affetta" dalla sindrome della seconda media - da qui il nome "Chuunibyou demo koi ga shitai!" -, sindrome che Yuuta aveva appena superato. Tra vari episodi comici che riusciranno sicuramente a strapparvi un sorriso, se non una grassa risata, assisteremo all'evoluzione di una romantica storia d'amore che non cadrà nei soliti canoni degli anime sentimentali. Yuuta e Rikka faranno poi amicizia con Dekomori Sanae, Isshiki Makoto, Tsuyuri Komin e Nibutani Shinka, e insieme a loro fonderanno un club. Inizialmente la serie sembra avere un corso unicamente comico/demenziale, poi, sempre mantenendo questa tendenza, raggiunge il culmine nel momento in cui, verso la metà, viene introdotto il passato di Rikka e (senza fare spoiler) si scopre come la sindrome della seconda media fosse un suo modo per scappare da quella che è l'amara realtà.

Grafica
Le animazioni della KyoAni sono sempre eccellenti sotto ogni aspetto. I colori utilizzati sono molto vivi e rientrano perfettamente nell'atmosfera allegra che l'anime tende a suggerire.

Colonna sonora
Molto coinvolgenti le OST: alcune scene, proprio grazie al comparto sonoro, mi hanno dato i brividi. Diverse OST mi hanno ricordato molto gli ultimi episodi di "Toradora!".
Le opening ed ending della serie sono molto carine e rimangono entrambe sullo stile "commedia" dell'anime. Volevo spendere due parole anche sulla bellissima opening dei mini OAV (s'intitola "Kimi e" di Zaq), veramente ben realizzata.

Considerazioni finali
La prima volta che vidi la locandina di quest'anime notai la somiglianza di Rikka con Mei Misaki di "Another"; arrivai ingenuamente a pensare che fosse una sorta di sequel della serie. Andando a leggere la trama, poi, mi sono accorto che si trattava di due generi totalmente diversi.
Non avevo grandi prospettive per Chuunibyou, ma mi sono piacevolmente ricreduto dopo la visione dei primi episodi. L'unico difetto che, a mio avviso, non fa raggiungere alla serie la perfezione è la velocità con cui si susseguono i fatti; sarebbe stato meglio se la serie fosse durata una ventina di episodi, in questo modo si sarebbero potuti approfondire adeguatamente tutti gli elementi della storia. Credo che questo sia il miglior anime di 12 episodi della stagione. 9 più che meritato.


 1
Sarren

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Devo dire che quest'anime è stato per me una vera sorpresa. All'inizio l'avevo evitato per il design fin troppo moe dei personaggi; dopo aver letto alcuni commenti avevo però deciso di vederlo e mi sono trovato di fronte a una serie veramente esilarante e spassosa. La vera sorpresa è stata però vedere, verso metà serie, come "Chuunibyou demo koi ga shitai!", pur partendo come una commedia scolastica, con il proseguire delle puntate introduca e approfondisca una riflessione più profonda e matura che diventa sempre più centrale. Le gag comiche, fortunatamente, non scompaiono mai del tutto, ma affiancano questa parte, rendendo l'anime divertente da vedere, ma anche interessante e più profondo di quel che appare alla prima occhiata. Certo, la componente primaria rimane sempre quella comica, che ci regalerà a ogni puntata grandi risate, ma anche quest'aspetto si rivela importante e ben fatto.

Da questo punto di vista, "Chuunibyou demo koi ga shitai!" può essere visto quasi come un'opera di formazione, che vede i due protagonisti (Yuuta e Rikka) maturare e superare i loro problemi. Ciò non avverrà attraverso la strada facile e apparentemente più scontata del superamento della sindrome della seconda media, ma attraverso diverse vicende e riflessioni che mostreranno quanto in realtà il rifugiarsi in certe illusioni sia 'normale' e tutt'altro che infantile. Anche il protagonista maschile, Yuuta, che all'inizio viene presentato come un 'guarito' dalla sindrome della seconda media, in realtà non è propriamente maturato, ma, al contrario, ha problemi a fare quello che desidera realmente, per paura di come gli altri lo possano giudicare.

Il comparto tecnico è di buon livello, sia per quanto riguarda la grafica e le animazioni (molto belli i combattimenti immaginari) sia per il comparto sonoro - personalmente ho particolarmente apprezzato l'ending.
Se bisogna trovare qualche difetto, è nella gestione dei tempi: la storia, soprattutto verso la fine, risulta un po' affrettata e qualche passaggio è forse troppo rapido e poco approfondito. Comunque in definitiva questa è un'ottima serie, adatta sia per ridere senza troppi pensieri sia per qualche leggera riflessione sul valore delle fantasie, troppo spesso sminuite.
Voto: 8,5.

falcus92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
"Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!" probabilmente è tra le migliori serie proposte nell'autunno 2012. Dopo le grandissime delusioni di questo periodo dell'anno finalmente una perla riesce a emergere. All'inizio vedendo le immagini, propinate qui su Animeclick.it, avevo pensato di non guardare questa serie, troppo "moe" per i miei gusti. Come al solito pregiudizi inutili, perché questo prodotto merita di essere visto e di essere annoverato tra gli anime da consigliare sicuramente. "Chuunibyou demo Koi ga Shitai!" non è una semplice commedia o un banale anime scolastico. I cliché vengono destrutturati e rielaborati affinché tutto sia originale, interessante e affascinante.

Yuuka è all'apparenza un ragazzo normale, o per lo meno così si vuole mostrare il primo giorno di scuola. Ma nasconde un piccolo segreto: alle medie era affetto dalla "Chuu-2 byou". Una "sindrome" che colpisce gli adolescenti, che li porta ad avere illusioni e ad alienarsi dal mondo. Per intenderci questi ragazzi sono quelli che sembra vivano in un altro mondo, che parlano di magia e demoni e che non riescono a fare semplicemente amicizia con terzi. Yuuka, passato il periodo delle medie, "matura" ed elimina questo lato di sé vergognandosi al solo pensiero di quello che faceva. Ma non tutti riescono a "guarire" dal "Chuu-2 byou". Una ragazza di nome Rikka ne è affetta, nonostante sia una compagna del nostro protagonista. I due già dal primo giorno si avvicinano e così comincia la storia di "Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!".

Quello che colpisce immediatamente lo spettatore è il delirio puro che si crea nell'anime. I primi 6-7 episodi sono estreamamente demenziali. Ma la cosa interessante è che non si tratta di una comicità scontata e noiosa, anzi al contrario. Tutte le gag, tutte le frasi e tutte le azioni dei personaggi sono studiate per non essere mai i soliti cliché che ogni anime scolastico ci propone. Inoltre potendo inserire le fantasie adolescenziali, molti di noi si rivedono nel fare i "cretini" simulando i propri beniamini degli anime (chi non ha mai provato a fare l'onda energetica) o nel lanciare incantesimi con nomi strafighi! Certo, in "Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!" si arriva ai limiti della comicità - anche l'ombrello ha un nome fighissimo: "Schwarz Sechs Prototype Mark II". Ma ripeto e sottolineo che niente di questa ilarità stona, anzi rende l'anime unico nel suo genere.

Eppure, nonostante ciò, già dai primi episodi si intravede il contenuto dell'opera. Il protagonista è il tipo che ha rifiutato la sindrome da seconda media, ha eliminato queste fantasie da "bambino". Ma perché? Perché è cresciuto? O forse perché non ne aveva più voglia? Da qualche ora mi domando se queste sarebbero le giuste motivazioni. In realtà si evince che lo fa per non essere giudicato, etichettato e isolato. Anche in quest'anime la gente è crudele. Se poi parliamo di adolescenti, anche peggio. Sembra quasi che nessuno sia libero di manifestare o di ostentare ciò che è o ciò che vorrebbe essere. Il vero contenuto sta qui: siamo limitati dai giudizi della gente. Non ci importa del nostro benessere, della nostra felicità o dei nostri interessi, davanti la massa ci blocchiamo perché stare da soli fa male. Eppure Rikka non è così. Lei si trova in prima superiore ma è ancora affetta dal "Chuu-2 Byou" e riscontra tutti i problemi sopracitati, ma ammortizzati grazie alla presenza di Yuuta. Le persone criticano (spesso di sottofondo si sentiranno voci del tipo: "Ma che sta facendo?"; "E' impazzita?"), ma nessuno sa perché un ragazzo o una ragazza si alieni. Se poi non è tutto un gioco ma alla base ci stanno motivazioni anche abbastanza tristi, il dolore per la persona che vive quella situazione è raddoppiato.
Non sembra, ma questo lavoro è un anime molto profondo e molto vicino a noi otaku. Molte volte ci sentiamo o ci vediamo criticati dalla gente che non capisce la nostra passione. Però a differenza di "Oreimo" o di "The World God Only Knows" o di "Nogizaka Haruka no Himitsu " il tema della discriminazione qui è trattato e usato con maestria. Non si calca la mano per circa 10 episodi, poi nella parte finale si fa un mix tra queste tematiche e problemi personali dei personaggi, rattristendo ed emozionando lo spettatore, che si trova immedesimato in tutta la situazione.

A parte ciò posso dire che l'apparato tecnico è favoloso: OST stupende di sottofondo (cantate spesso e volentieri) cambiano di episodio in episodio adattandosi perfettamente a tutte le situazioni. Generalmente negli anime scolastici non occorrono particolari animazioni o effetti grafici. Qui è un po' diverso. Ci troviamo in mezzo alle fantasie dei protagonisti e, con grandissimi colpi di genio, ci vengono mostrate in tutto il loro delirio. Per tatto assistiamo a una regia impeccabile, a delle animazioni per niente macchinose e a effetti grafici abbastanza sopra la media - la discesa delle scale in CG si poteva risparmiare. Il disegno inoltre è carino, in stile moe, ma niente di così eccessivo.

In conclusione, consiglio a tutti di guardare quest'anime. Riuscirà a farvi ridere fino alle lacrime, ma anche a farvi commuovere come pochi altri anime sono capaci. Da vedere!


 4
Jenovian

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
"Chuu-2 Byou Demo Koi ga Shitai!" è una bellissima commedia sentimentale. Non lasciatevi trarre in inganno nelle prime puntate. La creazione di un circolo scolastico, con membri non esattamente convenzionali, potrebbe far subito pensare a un ennesimo clone di Haruhi. Non è così, ma partiamo dall'inizio.
La "Chuu-2 Byou" del titolo è la sindrome della seconda media, dove la fantasia e la realtà si mischiano in un tutt'uno, creando situazioni comiche che, una volta passato il periodo della sindrome, provocano imbarazzo al solo ricordarle. O almeno questo è ciò che pensa Yuuta Togashi, un ragazzo al primo anno di liceo (scelto appositamente lontano da casa, giusto per chiudere con il suo passato), affetto anni prima da Chuu-2 Byou. I suoi progetti di vita liceale normale si scontreranno con la sua compagna di classe Rikka Takanashi, ancora affetta dalla sindrome della seconda media. Un po' per solidarietà verso la compagna, un po' per imposizione della sorella di Rikka, Yuuta finirà per avvicinarsi a lei. Nella creazione del circolo che diventerà un inno alla magia e ai... pisolini (capirete il perché), il duo avrà a che fare con gli altri personaggi della serie: l'assonnata senpai Kumin, Isshika, l'amico di lui intento a trovarsi una ragazza, Shinka, una chuu-2 byou pentita, e il personaggio secondario meglio fatto di tutti (nonché il più adorabile), Dekomori, il "servant" della master, Rikka. Per quanto la storia possa sembrare solamente frivola, essa invece riserva particolari sorprese, che piaceranno inevitabilmente allo spettatore, coinvolgendolo negli stati d'animo di Rikka e Yuuta, i protagonisti.
Un altro punto a favore sta nel fatto che le storie presentate nelle varie puntate non sono di per sé autoconclusive (come gran parte degli anime simili) e portano sempre a un'evoluzione nei sentimenti e nelle azioni dei personaggi. Il comparto grafico e il doppiaggio sono assolutamente all'altezza, contribuendo a far svolgere la narrazione senza intoppi. Insomma, ci troviamo di fronte a un anime sorprendente, che piacerà infinitamente agli amanti delle commedie scolastiche, ma che non rinuncia a trattare argomenti più seri che vengono narrati con una delicatezza e una dolcezza perlomeno pari a quella della sua protagonista, la meravigliosa e spassosa Rikka, o per meglio dire, dell' "Occhio Demoniaco"!
Da vedere.


 6
Grande Nero

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Che cos'è la fantasia? Secondo il dizionario è la "capacità della mente di inventare situazioni e figure che non si danno nella realtà o di elaborare quelle reali". La grande fantasia è sempre stata considerata una buona cosa, poiché può aiutare le persone in vari modi. Ma cosa succede quando la troppa fantasia colpisce la realtà?

Yuuta è un ragazzo che sta per diventare un liceale. Nuovi amici, nuove materie, nuove professori. Ma dove sono i suoi vecchi compagni? Yuuta ha scelto apposta una scuola lontana dai suoi ex compagni. Il nostro protagonista è appena uscito dal tunnel della "Chuunibyou", la sindrome della seconda media. Questa sorta di "malattia" colpisce gli adolescenti più o meno in seconda media. Gli studenti colpiti acquistano facoltà speciali, poteri soprannaturali e iniziano a combattere contro misteriosi nemici che vivono attorno a noi. Uscito dal tunnel, Yuuta si rende conto di quello che ha fatto alle medie e provando una grandissima vergogna decide di allontanarsi dai suoi compagni e di far perdere le tracce del "Dark Flame Master". Ma ecco che spunta Takanashi Rikka, alias l' "Occhio Demoniaco", una ragazza con una benda sull'occhio in piena Chuunibyou, che inizierà a mettere in imbarazzo il povero Yuuta.

L'anime sembra in tutto e per tutto un'opera basata su gag continue: l'imbarazzante Rikka che sfoggia i suoi poteri davanti a un Dark Flame Master che non vuole avere più niente a che fare con la sindrome. Altri personaggi raggiungeranno i protagonisti, portando ancora più scompiglio nella vita liceale di Yuuta. Ben presto però le cose cambieranno: sebbene le gag saranno sempre presenti, Yuuta inizierà a scoprire il passato di Rikka e la nascita dell'Occhio Demoniaco. La fantasia sfrenata di Rikka diventa così uno strumento per cambiare la realtà e vivere una vita spensierata, una cura alla tristezza.
Da anime comico quale era, gli episodi finali mostrano un'opera dai tratti più drammatici e maturi. Le risposte sul passato di Rikka verranno svelate definitivamente. E scopriremo che, in fondo, la Chuunibyou fa parte della vita di ognuno di noi, ma resta comunque una malattia imbarazzante.

I disegni sono veramente ben fatti, i colori sono una gioia per gli occhi e le battaglie immaginarie che popolano la storia mozzano il fiato.
L'opening, "Sparkling Daydream", è una canzone allegra molto carina. Al contrario l'ending, "Inside Identity", è una canzone dai toni (e dalle animazioni) più cupi, ma veramente molto bella.
Nel complesso quest'anime è stata una vera rivelazione - avevo inizialmente pensato a un anime solo gag. Grande errore! Allora perché non assegnargli il 10? Beh, la serie sarebbe stata meglio più lunga (un 24 episodi non sarebbero stati male), così da spaziare anche sui personaggi secondari, sul loro passato e sulle loro relazioni. I tempi potevano essere costruiti meglio. Voto finale: 9 e mezzo.


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emanuel93

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Alcuni anime puntano, per ottenere numerosi spettatori e fan, sul far ridere a crepapelle la gente; altri preferiscono optare per una serie definita da un tema apparentemente banale che nasconde al suo interno un significato molto profondo, mentre altri ancora cercano di catturare il più possibile i sentimenti di colui che sta al di là dello schermo, spingendolo a immedesimarsi completamente in ciò che guarda e a provare emozioni inaspettate.
"Chuunibyou demo koi ga shitai!" racchiude in sé tutto questo, e anche di più.

La trama di quest'opera vede come protagonista un ragazzo di nome Yuuta, recentemente passato alle scuole superiori, deciso a lasciarsi alle spalle il suo passato caratterizzato dalla chuunibyou, una sindrome psicologica che colpisce gran parte degli studenti delle scuole medie e provoca in loro il desiderio di impersonare, durante la loro vita quotidiana, un proprio alter-ego che usi poteri e frasi tipiche di manga, anime e videogiochi, che gli ha impedito di coltivare amicizie e vivere esperienze ora volute.
Ancor prima di iniziare il suo anno scolastico, Yuuta incontra però Rikka, una ragazza affetta proprio dallo stesso problema, la quale riconoscerà il ragazzo come "dark flame master", il nome del personaggio che egli si era creato durante i precedenti anni della sua vita.
Nel corso degli eventi, i due faranno la conoscenza di alcune persone e scopriranno alcuni particolari che apriranno loro gli occhi sulle loro reciproche opinioni ed esperienze riguardo la sindrome sopracitata.

Il tutto si divide sostanzialmente in tre sequenze: una prima fetta di episodi, utilizzati essenzialmente per introdurre personaggi e situazione, a dir poco esilarante e assai esplicativa; una seconda parte, in cui la vicenda si evolve e in cui si può notare il drastico passaggio da un anime che sembra puntare sull'aspetto comico a un anime che è poi diventato tutt'altro che una commedia; un tratto finale, che ha origine proprio come l'inizio della serie, ma che si concluderà infine con tutte le risposte alle domande che lo spettatore si sta chiedendo, mostrando anche dei lati, a mio parere, più che sorprendenti.

Dai disegni e dall'animazione si può facilmente intuire quanto questo lavoro sia recente. Entrambi sono di qualità eccellente, ogni piccola variazione delle espressioni facciali è ben definita e i colori utilizzati rendono il tutto più gradevole. Escludendo la trama, per questi motivi, e soprattutto per l'opening e l'ending scelte, questo prodotto mi ha ricordato in particolar modo "K-On!" e "Suzumiya Haruhi no yuutsu".

Per concludere, voglio aggiungere le mie considerazioni a riguardo.
Io ritengo che l'oggetto della mia recensione sia un piccolo capolavoro: mi ha fatto ridere, emozionare, riflettere e trepidare notevolmente più di una volta, ma conservo la speranza che questa mia convinzione sia in parte errata. Perché? Perché, se mi stessi sbagliando, significherebbe che le nuove uscite stiano probabilmente facendo un grande salto di qualità non solo sull'aspetto grafico, ma anche sull'aspetto interiore.
Assegno il voto 9, e non l'eccellenza, per il semplice motivo che, usando solo dodici episodi, tutta la storia si sia svolta in modo un po' affrettato. Avrei in maggior modo preferito guardare venti o più puntate, assistendo però a una progressione degli eventi ampiamente più lenta e dettagliata. Forse una leggera sottovalutazione o timore da parte degli autori? Non posso saperlo, ma posso affermare con estrema certezza che questo titolo merita veramente una trama ben curata in tutti i suoi particolari.