Digimon LogoUna delle caratteristiche del Giappone (ma, più in generale, del mondo) della seconda metà degli anni '90 fu il notevole slancio in campo tecnologico.
E' il periodo dei videogiochi all'avanguardia, quelli poligonali della Sony Playstation, del Nintendo 64 e del Sega Saturn e Dreamcast.
Il periodo del boom di Internet, che finalmente diventa fenomeno di massa in tutto il mondo, e dei primi giochi online.
Nascono manga e anime come Corrector Yui o telefilm come Denkou Choujin Gridman/Super Human Samurai Cyber Squad che fanno della rete informatica il loro fulcro, immaginandola come un vero e proprio mondo a sè, che vive parallelamente al nostro. C'è ansia, curiosità e paura per il futuristico 2000 che è di lì a venire e per il tanto chiacchierato Millenium Bug che si porterà con sé al suo arrivo.
Esplode il boom dei Tamagotchi, animaletti virtuali da allevare, e dei Pokemon, videogioco di ruolo Nintendo basato su mostriciattoli di fantasia da catturare, far crescere e combattere fra loro e destinato a sempre più crescenti fortune.
E' in questo contesto che nasce e si sviluppa un altro fenomeno, che assimila tutti gli elementi di questo periodo, quello dei Digimon.
I Digimon (デジモン Dejimon, crasi di デジタル Dejitaru/Digital e モンスターMonsutā/Monster) nascono nel 1997, periodo in cui la popolarità dei Pokemon Nintendo andava crescendo per via dell'inizio della serie a cartoni animati a loro dedicata.
Padre dei Digimon è Akiyoshi Hongo, misterioso nome dietro a tutte le produzioni legate al franchise ma di cui non si conoscono molte informazioni.
La casa produttrice è la Bandai, già madre del Tamagotchi, che lancia sul mercato una versione aggiornata del popolare giocattolo. I Digimon V-Pet (Virtual Pet) sono dei Tamagotchi più complessi, che rendono possibile non soltanto allevare e far crescere (i Digimon, come il pulcino alieno del Tamagotchi, cambiano forma man mano che crescono) il piccolo mostro contenuto al loro interno, ma anche connettere due dispositivi per far combattere fra loro le creature dei due giochi.
Pian piano, il fenomeno dei Digimon si allarga e la casa produttrice Bandai immette sul mercato non soltanto numerose versioni differenti del V-Pet, ma anche giochi di carte, pupazzi e videogiochi (il primo titolo dei Digimon esce nel 1998 per il Sega Saturn).
Come per tutti i grandi fenomeni mediatici di questo tipo, anche per i Digimon nasce un adattamento manga, C'mon Digimon, disegnato da Hiroshi Izawa e pubblicato nel 1997 su V-Jump di Shueisha, rivista dedicata ai videogiochi a cui i Digimon saranno inscindibilmente legati.
Concluso questo, lo stesso autore si metterà all'opera su un secondo manga, decisamente più fortunato.
Digimon Adventure V - Tamer 01 (Dejimon Adobenchā V-Teimā 01) occuperà le pagine di V-Jump dal 1998 al 2003, finendo raccolto in nove volumi.
Protagonista della storia è un bambino del mondo reale che viene trasportato in un mondo parallelo abitato da creature chiamate Digimon e che insieme ad un mostriciattolo di nome Zeromaru lotta per salvare il mondo digitale dalle oscure trame di Daemon.
Il successo del manga permetterà a quel bambino, Taichi Yagami, di continuare a vivere nuove avventure, seppure in un diverso formato. E' il momento, per i Digimon, di espandersi verso un nuovo settore, quello che darà loro la maggior popolarità: l'animazione.

ADVENTURE 01: MONDI DIGITALI DI FINE MILLENNIO

Digimon Adventure 01Nella primavera del 1999 i cinema giapponesi proiettano un cortometraggio di venti minuti dedicato ai mostri digitali, Digimon Adventure (Dejimon Adobenchā).
Protagonista della storia è un bambino che i fans di Digimon Adventure V - Tamer 01 ben conoscevano, ossia Taichi Yagami, anche se la sua storia è qui riscritta in maniera differente rispetto al manga e il personaggio è più giovane anagraficamente. Taichi, un bambino giapponese come tanti altri, assiste alla nascita nel mondo reale di un Digimon, un mostro proveniente da un mondo digitale. Lui e la sorellina Hikari si prendono cura del piccolo Koromon, che cresce attraversando numerosi stadi evolutivi per giungere poi alla battaglia contro un altro mostro digitale arrivato nel mondo degli umani, il gigantesco Parrotmon.
Grandi nomi sono coinvolti nella realizzazione del corto, a partire dal regista, l'oggi celebre Mamoru Hosoda (La ragazza che saltava nel tempo), per continuare con la sceneggiatrice Reiko Yoshida (Tokyo Mew Mew, Virtua Fighter). Il character design è affidato a Katsuyoshi Nakatsuru (Dragon Ball, Dr. Slump & Arale, Beet Vandel Buster), mentre la colonna sonora al compianto Takanori Arisawa (Sailor Moon).
I tre personaggi principali Taichi, Hikari e Koromon/Agumon/Greymon hanno rispettivamente le voci di Toshiko Fujita (Dai in Dai no daibouken, Rui in Cat's Eye, Mamiya in Hokuto no Ken), Kae Araki (Chibiusa in Sailor Moon, Miaka in Fushigi Yuugi, Felicia in Darkstalkers) e Chika Sakamoto (Yaten/Sailor Star Healer in SailorStars, Daisuke in Ginga Nagareboshi Gin).
Il cortometraggio si colloca come ideale prequel per una serie televisiva realizzata dalla Toei Animation che debutta sugli schermi televisivi il giorno successivo all'uscita nei cinema di Digimon Adventure e che porta lo stesso titolo. Digimon Adventure (o Digimon Adventure 01) che dir si voglia, occupa i palinsesti televisivi per 54 puntate, fra il Marzo del 1999 e quello del 2000.
Gran parte dello staff che realizzò il cortometraggio è riconfermata per la serie televisiva, da Katsuyoshi Nakatsuru a Takanori Arisawa, da Reiko Yoshida ai tre doppiatori succitati, che riprendono i loro ruoli.
Cambia invece la regia, ora affidata a Hiroyuki Kakudou (Aoki Densetsu Shoot, Dragon Ball GT, One Piece) e si aggiungono numerosi doppiatori importanti, da Ai Maeda a Chikao Ohtsuka, da Masami Kikuchi a Junko Takeuchi, per caratterizzare i protagonisti umani e i numerosissimi mostri virtuali.
Digimon Adventure 01 è la storia di sette bambini giapponesi: Taichi Yagami, Yamato Ishida, Sora Takenouchi, Koushirou Izumi, Mimi Tachikawa, Jou Kido e Takeru Takaishi (ai quali si aggiungerà, nella seconda parte della serie, anche Hikari, la sorella minore di Taichi vista nel prequel cinematografico). Durante un campo estivo, i ragazzi vengono trasportati misteriosamente in un mondo parallelo, Digiworld, composto di dati digitali e abitato da creature mostruose, i Digimon. Fra questi, otto creature si uniranno rispettivamente ai "bambini prescelti": Agumon, Gabumon, Piyomon, Tentomon, Palmon, Gomamon, Patamon e Tailmon. Traendo forza dal legame che li unisce con i loro rispettivi partner, questi possono trasformarsi in stadi evolutivi via via più potenti mediante il dispositivo elettronico chiamato Digivice (fedelissima riproduzione del Digimon V - Pet della Bandai) di cui ognuno dei protagonisti è in possesso.
L'avventura dei ragazzi e dei mostriciattoli digitali dapprima assume le connotazioni di una prova di sopravvivenza. I protagonisti, che non si conoscevano se non di vista o sommariamente prima del campo estivo, dovranno imparare a cavarsela da soli in un mondo ostile e fantastico, esplorandone ogni anfratto e apprendendone i luoghi e le caratteristiche e appianando le loro divergenze caratteriali in favore di un obbiettivo comune. In seguito, quella dei bambini prescelti diventa una battaglia per la salvezza del mondo, digitale o umano che sia, da tutta una serie di creature malefiche che intendono soggiogarlo.
Digimon Adventure 01 ricorda proprio la struttura di quei videogiochi a cui esso si ispira, presentando una storia suddivisa in rigide saghe e un mondo suddiviso in numerose aree, ognuna con un proprio "boss finale" da sconfiggere dopo molti combattimenti contro mostri minori.
Digimon Adventure 01 MovieAllo stesso tempo, però, ha i connotati del romanzo di formazione, di una storia che è, tacitamente, metafora del passaggio dall'infanzia all'adolescenza e delle fantasie dei bambini. Temi, questi, saggiamente già anticipati da Butterfly, la sigla che apre la serie (nonché stessa canzone che, curiosamente, chiudeva il cortometraggio cinematografico), cantata da Kouji Wada, artista che sarà al servizio dei Digimon per molti anni. La canzone, infatti, parla esplicitamente dell'importanza dei sogni dei bambini, elemento portante della storia ancor più che i mirabolanti combattimenti fra mostri digitali, e riesce a imprimersi nella memoria collettiva degli spettatori giapponesi al punto da venire ancora oggi ricordata in diversi remix per i videogiochi musicali.
Il comparto tecnico della serie è all'avanguardia, sia per quanto riguarda la colonna sonora (si ricordi il tema musicale delle evoluzioni, Brave Heart di Ayumi Miyazaki), sia dal punto di vista di disegno e animazione. Sorprendente e al passo coi tempi l'uso della computer grafica nelle sequenze con le trasformazioni dei Digimon protagonisti.
Il successo della serie tv porta a nuovo merchandising ad essa dedicato, a cominciare dalla raccolta degli episodi in home video e da numerosi album musicali e drama cd a tema, continuando con nuovi V - Pet, peluches, carte, figurine e pupazzi, per finire con nuovi videogiochi, per Playstation o Bandai Wonderswan, che le si rifanno esplicitamente. Fra il merchandising derivato da Digimon Adventure vi è anche un adattamento in una serie di tre romanzi, usciti nel 2001.
Nel Marzo del 2000, più o meno contemporaneamente alla fine della serie televisiva, esce nei cinema giapponesi un film da essa tratto, realizzato dallo stesso staff che lavorò al corto pilota, Mamoru Hosoda compreso: Digimon Adventure - Our war game (Dejimon Adobenchā: Bokura no uoogeemu).
Questa nuova avventura vede Taichi, Yamato; Takeru e Koushirou e i loro Digimon affrontare Diablomon, un malvagio mostro che intende minacciare il mondo reale prendendo possesso della rete informatica e controllando il lancio di un missile nucleare puntato sul Giappone.
Il film, ispirato da Wargames - Giochi di guerra, film americano del 1983 che giocava su computer, hacking e attacchi missilistici, è poi servito in tempi più recenti d'ispirazione al regista Hosoda, che ne ha ripreso spunti per il suo lungometraggio Summer Wars del 2009.
Una delle più azzeccate intuizioni di Our war game è quella dell'evoluzione combinata. Nel film, infatti, WarGreymon, il Digimon di Taichi, e MetalGarurumon, il Digimon di Yamato, si fondono fra loro, raggiungendo un nuovo stadio evolutivo, e diventando Omegamon.
Questo artifizio narrativo, di grandissimo impatto, verrà poi ripreso nelle produzioni Digimon successive.

ADVENTURE 02: TUTTI QUANTI SOGNANO UN MONDO DIGITALE

Digimon Adventure 02Le vicende televisive dei Digimon non si concludono con Digimon Adventure 01. Subito dopo la conclusione della prima serie televisiva ne viene infatti immediatamente programmata una seconda, che prosegue la storia con un balzo temporale di tre anni in avanti.
I protagonisti della prima serie si fanno da parte, con l'esclusione di Takeru e Hikari, i "piccoli" della prima storia (e dei loro Patamon e Tailmon), che adesso sono cresciuti e assumono maggiore importanza.
A loro si affianca un trio di nuovi personaggi: il timido e responsabile Iori Hida (insieme ad Armadimon), l'allegra Miyako Inoue (insieme ad Hawkmon) e lo sportivo Daisuke Motomiya (insieme a V-mon), quest'ultimo nuovo protagonista formale della serie.
I ragazzi vengono richiamati a Digiworld per salvarlo dal giogo del malvagio Digimon Kaizer, misterioso ragazzo umano che brama il dominio del mondo digitale e delle sue creature, sotto le cui spoglie si nasconde l'ombroso Ken Ichijouji, un ragazzo dal triste passato su cui in buona parte sarà incentrata la vicenda della nuova serie. E' tuttavia soltanto l'inizio di una storia intricata e ricca di misteri, colpi di scena e risvolti.
Digimon Adventure 02 (Dejimon Adobenchā Zero Tsū), che si compone di cinquanta episodi e viene trasmessa sino al Marzo del 2001, è una serie ben diversa da quella che l'ha preceduta, pur offrendosi come la sua continuazione e presentando in gran parte le stesse ambientazioni e personaggi.
La struttura della storia cambia. I nuovi protagonisti non sono più costretti alla sopravvivenza in un mondo ostile ed estraneo al loro, ma possono andare e venire dall'universo digitale a loro piacimento.
Questo permette di approfondire maggiormente i caratteri dei personaggi, ora alle prese anche con i loro problemi nella vita di tutti i giorni, i rapporti coi familiari, con la scuola o con i loro hobby, oltre a donare un realistico spaccato della vita dei ragazzini nel Giappone di oggi e del Giappone in generale. Molti, infatti, sono i riferimenti culturali alle credenze mitologiche dell'Oriente (parte della saga è ambientata a Kyoto ed è basata su Digimon che si ispirano alle quattro bestie sacre dei punti cardinali facenti parte della mitologia orientale). Fra i Digimon presi in esame, non mancheranno tuttavia anche numerosi riferimenti a culti e credenze occidentali.
La trama è meno lineare e più complessa rispetto a quella della prima serie, nella quale si incastona perfettamente, completandola e ampliandola senza forzature. Viene ampliato l'universo narrativo, mostrando nuove parti del mondo digitale e ancora altri mondi paralleli, senza contare che per un'intera saga l'azione si sposta nel mondo degli umani, il quale viene esplorato in gran parte delle sue nazioni, coi protagonisti in azione in Francia, America, Cina, Russia e altri paesi che non siano il solo Giappone.
Digimon Adventure 02 2Ad una maggior profondità e varietà della storia e dei personaggi si aggiunge anche una colonna sonora più varia e curata rispetto alla prima avventura e un aumento della spettacolarità. Oltre ai quattro livelli evolutivi già mostrati nella prima serie, infatti, Adventure 02 ne aggiunge altri due: l'evoluzione Armor, ottenuta mediante speciali talismani chiamati Digimental, e l'evoluzione DNA, miglioramento di quanto già visto in Our war game e dunque trasformazione che permette a due Digimon di unirsi fra loro per formarne un terzo più potente.
Lo staff della seconda serie è il medesimo della prima, compresi i doppiatori dei vecchi personaggi che ritornano nei loro ruoli ad eccezione di Takeru, prima doppiato da Hiroko Konishi (Akane nel remake di Dr. Slump) e adesso da Taisuke Yamamoto (Nozomu Hikarigaoka in Ufo Baby).
Molti doppiatori, sia celebri che giovanissimi, prestano la loro voce ai nuovi personaggi, fra i quali spicca senza dubbio la voce di Ken Ichijouji, affidata a Romi Paku (Ed in Full Metal Alchemist, Hitsugaya in Bleach).
Con Digimon Adventure 02 l'universo narrativo mostrato nella prima serie viene ampliato e portato ai suoi massimi livelli, mettendo in scena ancora una volta una storia che ha come suo fulcro i sogni. Sono infatti i sogni dei bambini a muovere tutta la vicenda, fino ad un finale decisamente romantico dove questo tema viene maggiormente idealizzato.
Il successo della serie porta alla realizzazione di nuovi giocattoli, card games, videogiochi, cd musicali, drama cd e persino due incarnazioni cinematografiche.
La prima di queste, Digimon Adventure 02: The Golden Digimentals (Dejimon Adobenchā Zero Tsū Kouhen: Chouzetsu Shinka!! Ōgon no Digimental), viene proiettata nei cinema giapponesi nel Luglio del 2000.
Situata nella prima parte dell'anime, la vicenda contrappone i protagonisti a Wendigomon, che ha rapito i prescelti della prima serie intrappolandoli in una dimensione parallela. Per salvarli, i cinque eroi potranno contare sull'aiuto di Wallace, un bambino americano che è anche l'originario padrone del mostro, da cui si è separato da piccolo in circostanze misteriose.
Il secondo film, Digimon Adventure 02: Diablomon Strikes Back (Dejimon Adobenchā Zero Tsū: Diaboromon no Gyakushū), è invece uscito al cinema a Marzo 2001, in concomitanza con la fine della serie, e si riallaccia ad Our war game, di cui costituisce un sequel.
Vi è poi un terzo film basato su Adventure 02, Digimon Adventure 3D: Digimon Grandprix! (Dejimon Adobenchā 3D: Dejimon Guranpuri), proiettato al Toei Animation Festival del 2009 e narrante di una corsa automobilistica fra i Digimon delle prime due serie.

DIGIMON TAMERS: GENTE DI SHINJUKU E INCUBI DI UN MONDO DIGITALE

Digimon TamersIl finale della seconda serie animata lasciava ben pochi spiragli per una prosecuzione della vicenda. Le "Avventure Digimon" di Taichi, Takeru, Daisuke, Ken e compagni avevano ormai concluso tutte le loro parentesi narrative. Nondimeno, nella primavera 2001, comparve sugli schermi giapponesi una terza serie televisiva dei Digimon, Digimon Tamers (Dejimon Teimāzu).
A differenza del "collega" Pokemon, cui bastò, per far proseguire la storia, far spostare i suoi personaggi in un nuovo universo da esplorare, Digimon seguì invece una linea già avviata con Gundam e i telefilm supereroistici, e che ancora al giorno d'oggi continua a trovare suoi esponenti nell'animazione nipponica (si pensi alla saga delle Pretty Cure), ossia quella del "reboot".
Il presupposto di Digimon Tamers è chiaro e semplice. Adventure 01 e 02, le due vicende precedenti, non erano altro che un cartone animato di successo. Un cartone animato la cui visione televisiva infiamma l'animo e la fantasia di Takato Matsuda, il giovanissimo protagonista di questa terza serie, ambientata nel mondo reale, nel quartiere di Shinjuku del 2001.
Takato è un ragazzino allegro e con la testa piena di sogni, che ama così tanto fantasticare con le avventure dei Digimon al punto da inventarsene uno tutto suo, Guilmon. Ciò che però Takato non sa è che in realtà i Digimon non sono soltanto personaggi di fantasia, ma esiste davvero il fantomatico Digiworld, mondo parallelo a quello degli umani e abitato da queste fantastiche creature, che, di tanto in tanto, per motivi ignoti, penetrano nel mondo umano.
E' il caso di Kurumon, piccolo e tenero esserino bianco dotato di miracolose facoltà, che si ritrova, spaesato, nel mondo umano. L'incontro di Takato con questo tenero mostriciattolo darà il via ad una grande avventura, in cui il ragazzo sarà affiancato proprio da Guilmon, il dinosauro rosso da lui inventato a cui i misteriosi poteri di Kurumon hanno dato magicamente vita.
Per Takato, il poter avere finalmente un Digimon reale tutto per sé è una gran gioia e vorrebbe poter giocare con lui per sempre. Tuttavia, vi sono numerosi misteri riguardanti i Digimon da scoprire e pericolose battaglie da affrontare.
Al ragazzo si affiancano l'amichevole e prudente Jiangliang Lee (col suo Terriermon) e la fredda e scostante Ruki Makino (con Renamon). Tre personalità differenti e spesso in contrasto fra loro, che dovranno imparare a conoscersi e a collaborare per venire a capo di innumerevoli misteri. Perché i Digimon giungono nel mondo reale? Qual è la loro vera natura? Perché una misteriosa organizzazione del mondo umano è a conoscenza del mondo digitale?
Digimon Tamers, 51 episodi trasmessi in tv dalla primavera del 2001 a quella del 2002, è un grandissimo punto di svolta nella serie Digimon.
Non vi sono punti di contatto con le serie precedenti. Cambiano i personaggi, cambia l'universo narrativo, cambiano i ritmi, cambiano le atmosfere.
Digimon Tamers è lento, misterioso, maturo, cupo, forte, da scoprire a tasselli, volta per volta. Un thriller urbano, ambientato in un Giappone realistico e inquietante che si contamina con elementi fantascientifici e tocca tematiche piuttosto mature per una serie per bambini. Una storia affascinante che si distacca quasi completamente da ciò che Digimon era stato sino a quel momento, riuscendo a portare il franchise al suo estremo.
Digimon Tamers 2Un Digimon forse meno spettacolare, ma più realistico (non si contano i luoghi della serie realmente esistenti nel quartiere di Shinjuku), intimistico e riflessivo, in cui per i primi episodi, piuttosto che trasformarsi, i mostri vengono potenziati dai loro partner umani mediante l'uso di speciali carte da gioco (le stesse commercializzate dalla Bandai) che gli donano facoltà particolari. Gli stadi evolutivi sono più difficili da raggiungere, si conquistano con molti sacrifici, le battaglie sono più spietate e i Digimon emergono, sin dai codici binari in computer grafica che accompagnano le loro evoluzioni, come delle creature fatte di numeri e perciò facilmente riproducibili e cancellabili. Questo porta la storia verso nuovi temi e sviluppi, creando una vicenda matura dove la tematica dei sogni dei bambini, da sempre caratteristica della serie, si mescola con tinte più inquietanti e riflessive, citazioni a Neon Genesis Evangelion e momenti di grande intensità e drammaticità.
La svolta si deve a Chiaki J. Konaka (Serial Experiments Lain, Texhnolize), lo scrittore di questa terza serie, che ha donato una sua personale e inquietante visione dell'universo Digimon, diversa dalle precedenti.
Un'ulteriore innovazione viene introdotta sul lato delle evoluzioni dei Digimon. Se le serie precedenti avevano mostrato cosa succedeva quando due Digimon si fondevano tra loro, Tamers mostra invece, tramite l'evoluzione Matrix, una fusione tra il Digimon e il suo partner umano. I tre protagonisti possono fondersi coi loro mostri, donandogli la possibilità di trasformarsi in dei Digimon molto più potenti e di aspetto umanoide, all'interno dei quali sono contenuti i corpi dei ragazzi (in maniera simile a quanto visto coi Managuerrieri di Magic Knight Rayearth).
Parte dello staff è lo stesso che aveva dato vita alle serie precedenti, ma cambia la regia, ora affidata a Yukio Kaizawa (One Piece, Ring ni kakero).
I tre protagonisti Takato, Jiangliang e Ruki hanno rispettivamente le voci di Makoto Tsumura (Tsutsui in Hikaru no go), Mayumi Yamaguchi (Envy in Full Metal Alchemist) e Fumiko Orikasa (Rukia in Bleach). Fra i molti doppiatori importanti che hanno preso parte alla serie spicca senza dubbio Masako Nozawa, la storica voce di Son Goku e figli in Dragon Ball, che qui interpreta Guilmon.
Rispetto alle serie precedenti, la grafica è molto migliorata, e con lei anche la colonna sonora. Digimon Tamers presenta infatti un gran numero di brani cantati, dai collaudati Kouji Wada e Ai Maeda (doppiatrice di Mimi nelle serie precedenti, che metteva spesso e volentieri la sua voce al servizio della colonna sonora), ma anche da nuove voci come i Wild Child Bound, Michihiko Ohta e i doppiatori dei protagonisti.
La sigla d'apertura, The biggest dreamer, è il perfetto simbolo della serie, col suo testo che parla della vita e dei sogni di un bambino, ricordandoci che, ancora una volta, il tema dei sogni infantili e la metafora del passaggio dall'infanzia all'adolescenza fanno da perno alla serie Digimon. Questa terza serie porta infatti questi temi all'eccesso, facendone in gran parte i propri cardini, grazie ad un protagonista, Takato, che è molto meno coraggioso, sportivo e impulsivo rispetto ai suoi predecessori, ma ha un carattere più dolce, fantasioso e sognatore.
Digimon Tamers 3Digimon Tamers ha diviso i suoi spettatori: c'è chi è rimasto deluso dalla lentezza della serie e dalla sua deriva più matura e psicologica e chi, invece, l'ha molto apprezzata. La serie, infatti, si dimostrò seguita anche da un cospicuo pubblico di fans adulti.
Da Digimon Tamers, come di consueto, sono stati tratti giocattoli, videogiochi, drama cd e persino un prequel in forma di racconto. Digimon Tamers 1984, scritto da Chiaki J. Konaka e illustrato da Kenji Watanabe, fu pubblicato nel 2002 su SF Japan, una rivista di fantascienza, e si focalizza sui personaggi dei Pionieri Digitali, coloro che nella serie sono i creatori dei Digimon.
Anche per la terza serie, uscirono due film cinematografici.
Digimon Tamers: The Adventurers' Battle (Dejimon Teimāzu: Bōkensha-tachi no Tatakai), uscito nel Luglio 2001, si concentra su un'avventura in solitario di Takato (successivamente raggiunto dagli amici) ambientata a Okinawa. Il ragazzo, ospite da un parente, dovrà vedersela con il malvagio Mephistomon, che vuole sfruttare a suo vantaggio il successo degli animaletti virtuali V-Pet presso gli umani. Nella sua battaglia sarà aiutato dalla giovanissima Minami, figlia del creatore dei V-Pet e legata al buon Shisamon.
Fra i grandi nomi coinvolti nel progetto ricordiamo i doppiatori Juurouta Kosugi (Kintoresky in Pretty Cure Splash Star, Jotaro Kujo in Le bizzarre avventure di Jojo) nel ruolo di Mephistomon e Kotono Mitsuishi (Usagi in Sailor Moon, Misato in Evangelion) in quello di Minami.
Il secondo film, Digimon Tamers: Runaway Digimon Express (Dejimon Teimāzu: Bōsō no Dejimon Tokkyū), proiettato nei cinema nel Marzo 2002 e situato cronologicamente dopo la fine della serie, è invece incentrato sul personaggio di Ruki, del quale vengono esplorate la psicologia, il passato e le relazioni familiari. Chiaki J. Konaka, lo sceneggiatore della serie tv, non è stato coinvolto in questo progetto, ma è rimasto ugualmente soddisfatto della buona resa del film, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione psicologica di Ruki e gli aspetti della sua vita familiare.
Fulcro del film è un Digimon dall'aspetto di un treno. Curiosamente, di lì a poco, altri Digimon a forma di treno avrebbero cominciato la loro corsa...

DIGIMON FRONTIER: PERCORSI DI UN MONDO ANCESTRALE IN DISFACIMENTO

Digimon FrontierUna quarta serie dei Digimon fa la sua comparsa sulle televisioni giapponesi immediatamente dopo la fine della terza, trasmessa in cinquanta puntate fra la primavera del 2002 e quella del 2003.
Digimon Frontier (Dejimon Furontia), dopo la parentesi psicologica di Digimon Tamers, ritorna a binari più classici per quanto riguarda i personaggi e la trama.
Il mondo digitale di questa serie è un universo più smaccatamente fantasy, ancestrale e in disfacimento rispetto alle precedenti: minacciato dall'oscuro Cherubimon, sta attraversando una grave crisi.
Il compito di salvarlo spetterà a cinque ragazzi del mondo umano, trasportati nell'universo digitale da Digimon dalla forma di treni: l'impavido Takuya Kanbara, il solitario Kouji Minamoto, il grassottello e gioviale Junpei Shibayama, l'allegra Izumi Orimoto e il piccolo Tomoki Himi.
A differenza delle serie precedenti, questa volta i ragazzi non avranno nessun Digimon ad accompagnarli, ma saranno loro stessi, tramite possessione da parte degli spiriti di un gruppo di leggendari Digimon che anticamente salvarono il mondo da una grave minaccia, a trasformarsi, rispettivamente in mostri legati agli elementi del fuoco, della luce, del fulmine, del vento e del ghiaccio.
A contrapporsi a loro non è soltanto il perfido Cherubimon, ma anche i suoi sottoposti, che possono contare su altrettanti spiriti degli elementi: la terra, il legno, l'acqua, il metallo e l'oscurità.
La mente dietro a Digimon Frontier è quella di Sukehiro Tomita (Sailor Moon, Yu Yu Hakusho, Wedding Peach), sceneggiatore esperto che ha realizzato una serie dei Digimon molto più classica, con numerosi omaggi ai telefilm supereroistici e alle serie robotiche.
La trama, pur non essendo formata da episodi autoconclusivi, è infatti piuttosto lineare, i Digimon in cui i ragazzi si trasformano sono quasi sempre d'aspetto umanoide e combattono con molte pose plastiche e coreografie. I cinque ragazzi, oltre ad avere delle storie personali simili ad altre già viste in serie precedenti, seguono per fisionomie e colori dominanti gli stereotipi degli anime robotici e dei telefilm: l'indomito protagonista legato al colore rosso, il suo amico/rivale dal carattere cool e solitario legato al colore blu, il ragazzo grasso e allegro legato al colore giallo, la ragazza legata al colore rosa e il bambino legato al colore verde.
Digimon Frontier 2Nonostante la linearità, Digimon Frontier è anche la serie con maggiori riferimenti culturali e mitologici. Continui sono infatti gli accenni al cristianesimo, alla cabala, al confucianesimo, alle filosofie orientali, al folclore e al fantasy europeo, alla mitologia induista e scandinava, allo shinto.
Vi sono anche diversi rimandi alla prima serie Digimon Adventure nei nomi dei Digimon protagonisti. Alcuni di essi, come KaiserGreymon, MagnaGarurumon, AncientGreymon e AncientGarurumon, sono presenti nell'originale versione giapponese. Altri, come BurningGreymon (in originale Vitramon), KendoGarurumon (Garmmon), MetalKabuterimon (Borgmon) e KooriIkkakumon (Blizzarmon), sono stati aggiunti nell'adattamento americano.
Lo staff rimane pressoché invariato rispetto alle serie precedenti: Yukio Kaizawa alla regia, Katsuyoshi Nakatsuru al character design, Takanori Arisawa, Kouji Wada e Ayumi Miyazaki alle colonne sonore.
A dar voce ai cinque protagonisti sono doppiatori che al giorno d'oggi godono di una certa fama nelle produzioni più recenti: Takuya è Junko Takeuchi (Rin in Yes! Pretty Cure 5, Naruto nell'omonima serie), Kouji è Hiroshi Kamiya (Izaya in Durarara, Natsume in Natsume Yuujinchou), Junpei è Masato Amada (Kurita nel film di Eyeshield 21), Izumi è Sawa Ishige (Haruna Saotome in Negima, Pop in Ojamajo Doremi), Tomoki è Kumiko Watanabe (Shippo in Inuyasha, Keroro nell'omonima serie). Un ruolo di primo piano, nella seconda metà della serie, è riservato anche a Kenichi Suzumura (Sogo Okita in Gintama, Junpei in 100% Fragola), inoltre non mancano grandi nomi del calibro di Ryuzaburo Otomo, Kae Araki, Rika Fukami e Masami Kikuchi a caratterizzare i tanti personaggi buoni e cattivi del mondo digitale.
La grafica è molto spettacolare e la colonna sonora, per quanto leggermente meno incisiva rispetto alle serie precedenti, è molto curata, ricca di effetti sonori che accompagnano le molte canzoni e ricordano il crepitio delle fiamme e lo sbuffare delle locomotive, leitmotiv della serie che si orchestra sui molti viaggi sui Digimon treno e del personaggio principale, Takuya, legato all'elemento del fuoco.
Il merchandising della serie comprese i consueti drama cd, cd musicali, giocattoli e videogiochi, ma, contrariamente alle precedenti, da Digimon Frontier fu tratto un solo film, Digimon Frontier: Revival of the ancient Digimon (Dejimon Furontia: Kodai Dejimon Fukkatsu!!). Uscito nell'estate 2002, il film vede i cinque ragazzi trovarsi in mezzo ad una guerra civile fra i Digimon di tipo animale e quelli di tipo umanoide.

OLTRE LA FRONTIERA

Digimon SaversMentre i manga, i videogiochi e il merchandising della serie continuano ad essere prodotti, le serie animate dei Digimon subiscono qualche anno di stop dopo la conclusione di Digimon Frontier.
Unica eccezione è Digimon X - Evolution (Dejitaru Monsutā Zevoryūshon), un film televisivo realizzato da Imagi Animation Studios e Toei Animation e trasmesso su Fuji Tv agli inizi del 2005.
Il film si distacca dai suoi predecessori per molti aspetti, non soltanto l'origine televisiva e non cinematografica. E' infatti il primo lungometraggio dei Digimon a non essere legato a nessuna serie televisiva (ha dei deboli legami col manga Digimon Chronicle, di cui però condivide soltanto i mostri e non i personaggi umani), non ha nessun personaggio umano e, soprattutto, è interamente in computer grafica.
La sceneggiatura del film è di Kazunori Ito (Creamy Mami, Patlabor), la regia torna nuovamente nelle mani di Hiroyuki Kakudou (regista di Digimon Adventure 01 e 02), mentre fra i doppiatori tornano alcune voci note che avevano lavorato alle precedenti serie dei Digimon, una su tutte Masako Nozawa.
Digimon X - Evolution fa da apripista per la quinta serie animata, prodotta l'anno successivo e trasmessa in 48 puntate fra la primavera del 2006 e quella del 2007.
Digimon Savers (Dejimon Seibāzu) mostra un Digimon quasi completamente rinnovato rispetto alle serie precedenti.
Un nuovo regista, Naoyuki Itou (Ojamajo Doremi), un nuovo character designer, Sayo Aoi, uno staff e un cast di doppiatori quasi completamente nuovo raccontano una storia dove i personaggi sono volutamente più grandi e dalle tinte volutamente più cupe rispetto al passato.
Digimon Savers è la storia di Masaru Daimon, un teppistello di quattordici anni, che insieme al suo Agumon e agli amici Touma H. Norstein (con Gaomon) e Yoshino Fujieda (con Lalamon), difendono il mondo reale dagli attacchi dei Digimon per conto di un'organizzazione governativa chiamata DATS.
L'anime ispira, come di consueto, cd musicali e videogiochi di vario genere.
A Dicembre 2006, esce nei cinema giapponesi anche un lungometraggio dedicato a questa nuova serie, Digimon Savers The Movie: Ultimate Power! Activate Burst Mode!! (Dejimon Seibāzu THE MOVIE - Kyūkyoku Pawā! Bāsuto Mōdo Hatsudou!!). Un ulteriore film dedicato alla serie, Digimon Savers 3D: The Digital World in Imminent Danger! (Dejimon Seibāzu 3D Dejitaru Wārudo Kiki Ippatsu!), viene infine prodotto nel 2009 in computer grafica e proiettato in occasione del festival della Toei Animation di quell'anno.

Digimon Xros Wars

Circa tre anni dopo la conclusione di Digimon Savers, nell'estate del 2010 fa il suo debutto sulle tv giapponesi la sesta serie, Digimon Xros Wars (Dejimon Kurosu Wōzu), che si sviluppa in cinquantaquattro episodi concludendosi nel Settembre dell'anno successivo.
Questa serie ritorna ad atmosfere più tradizionali, sia per quanto riguarda l'età dei protagonisti che lo stile di disegno. E' infatti pensata per un pubblico piuttosto giovane, a differenza della precedente.
E' la storia di tre ragazzi di tredici anni, Taiki Kudo, Zenjiro Tsurugi e Akari Hinomoto, che giungono nel mondo digitale e saranno impegnati a salvarlo dal giogo del malvagio impero della Bagura Army.
La sceneggiatura è di Riku Sanjo (Dragon Quest: La grande avventura di Dai, Beet Vandel Buster), la regia di Tetsuya Endo (One Piece: Strong World). Torna a cantare per la serie il fido Kouji Wada, messo un po' da parte in Digimon Savers, e moltissimi doppiatori famosi prestano le loro voci ai personaggi, capitanati da Minami Takayama (Conan in Detective Conan) che doppia il protagonista Taiki.
Digimon Xros Wars ispira anche un adattamento manga e diversi videogiochi.
La buona riuscita della serie porta alla creazione di una seconda stagione, Digimon Xros Wars: Toki o Kakeru Shōnen Hunter-tachi (Dejimon Kurosu Wōzu: Toki wo Kakeru Shounen Hantā-tachi), da poco iniziata in Giappone.

MOSTRI DIGITALI A FUMETTI

Digimon Manga 3Digimon Adventure V - Tamer 01, il principale manga legato ai Digimon, cessò la sua pubblicazione nel 2003, ma i fumetti dedicati ai Digimon non finirono con lui.
L'anno successivo fu la volta di Digimon Chronicle (Dejimon Kuronikuru), una serie a fumetti che fu pubblicata direttamente dalla Bandai, in quattro volumi illustrati legati alla linea di giocattoli Digimon del 2004.
E' la storia di tre ragazzini, Kouta, Yuuji e Shinji, che si ritrovano in un mondo digitale controllato dal supercomputer Yggdrasil, intenzionato a far sparire tutti i Digimon in eccesso.
Kouta e Yuuji, insieme a Dorumon e Ryuudamon, si oppongono al sistema, mentre Shinji si schiera dalla sua parte, diventando così un avversario dei due amici.
Dal 2005 al 2008, le pagine di V - Jump ospitano Digimon Next (Dejimon Nekusuto), manga di Takeshi Okano e Tatsuya Hamazaki poi raccolto in quattro volumetti.
L'opera, che ha molti punti in comune con la serie Digimon Savers, narra di un ragazzo di nome Tatsuno Tsurugi, che insieme al suo Agumon lotta per salvare il mondo digitale dal perfido Barbamon.
Di recente, è infine iniziato un adattamento in versione manga della serie Digimon Xros Wars ad opera di Yuki Nakashima.
Ulteriori fumetti dei Digimon sono infine stati prodotti per il solo mercato di Hong Kong e realizzati dal fumettista Yuen Wong Yu.
L'autore, oltre ad aver adattato a fumetti le prime quattro serie animate (rispettivamente in cinque, due, quattro e tre volumi) con qualche variazione negli eventi ma uno stile di disegno molto fedele ai cartoni animati, è al lavoro dal 2005 su Digimon D-Cyber, una storia che rielabora in maniera personale e con nuovi personaggi le vicende di Digimon Chronicle.
In America venne creata una serie di adattamenti a fumetti dei primi episodi della serie Digimon Adventure per la casa editrice Dark Horse. In altri paesi, come la Germania e l'Inghilterra, gli adattamenti a fumetti locali coprirono anche le serie Digimon Adventure 02 e Digimon Tamers.

Digimon Manga 2Digimon Manga 1

DIGIMON IN ITALIA

Sono gli ultimi momenti dell'estate del 2000, quando in Italia si comincia a parlare dei Digimon.
L'estate di quell'anno è ricordata per l'enorme boom dei Pokemon, di cui Mediaset aveva cominciato a trasmettere nel Gennaio precedente la prima stagione della serie animata, la quale aveva riscosso un successo stratosferico, aprendo le porte all'arrivo italiano del più svariato merchandising dei mostriciattoli Nintendo, del primo film a loro dedicato (trasmesso nei cinema italiani a Pasqua del 2000), dei primi videogiochi per il Nintendo Game Boy e di una prima versione del gioco di carte della Wizard of the coast. Mentre i Pokemon, di cui si attendevano con ansia la seconda stagione del cartone animato e il nuovo film cinematografico previsti per l'autunno, spopolavano in giro per l'Italia, la Rai annunciò che, con la riapertura delle scuole, avrebbe trasmesso una fantomatica serie giapponese chiamata Digimon, di cui nessuno sapeva nulla all'epoca e di cui i giornali si premunirono di parlare, presagendo la guerra fra emittenti che avrebbe avuto luogo di lì a poco.
Digimon Italia 1Nel Settembre successivo, Digimon Adventure 01 fece effettivamente la sua comparsa sugli schermi televisivi italiani.
Aldilà di qualche piccola censura e dell'inserimento della sigla italiana (cantata dai Manga Boys) come sottofondo alle scene dell'ultimo episodio al posto della colonna sonora originale, l'adattamento italiano era molto ben fatto e, fortunatamente, prendeva dall'adattamento americano soltanto i nomi di personaggi e Digimon e non la colonna sonora, mantenendo quella giapponese come sottofondo agli episodi e nelle preview degli episodi successivi. Al contrario di Pokemon, di cui invece era giunta in Italia l'edizione rimaneggiata dagli Americani, Digimon manteneva persino i nomi dei mostri scritti nel sillabario giapponese, e questo fu molto apprezzato.
Molto buono era anche il doppiaggio curato da LaBibi.it, che schierava per i vari personaggi molti doppiatori celebri della scuola romana (Massimiliano Alto, Maura Cenciarelli, Davide Lepore, Alessio Cigliano, Marco Vivio, Ilaria Latini) e altri (Cinzia Villari, Paola Majano, Michela Alborghetti, Monica Vulcano, Tatiana Dessi) che gli spettatori italiani avrebbero poi imparato a conoscere nelle successive serie Digimon e nelle altre serie, giapponesi e non, che la Rai avrebbe trasmesso negli anni a seguire. Con Digimon, infatti, iniziò un periodo piuttosto florido per la Rai, che non soltanto replicò questa prima stagione in successione svariate volte nell'anno scolastico 2000 - 2001, ma acquistò anche altre serie simili, come Monster Rancher (basato su un videogioco Tecmo per Playstation e Game Boy Advance) o Medarot (tratto da un videogioco Natsume per Game Boy), e molte altre serie giapponesi (spesso e volentieri del catalogo Dynamic Italia) come Guru Guru, Super Gals, Super Doll Rikachan, Ufo Baby, Nadja Applefields, Strange Dawn e i vari film di Dragon Ball con doppiaggio romano, trasmesse più o meno regolarmente e con una certa cura negli adattamenti, al contrario della rivale Mediaset, nella prima metà degli anni 2000.
La trasmissione di Digimon Adventure, molto pubblicizzata, riscosse un modesto successo, supportata anche da un discreto giro di merchandising che comprendeva pupazzi, carte da gioco, videocassette e magazine dedicati. La paventata guerra delle emittenti profetizzata dalla stampa si ebbe, ma il nuovo corso della Rai non riuscì mai a far calare il successo dei Pokemon, che grazie ai nuovi episodi televisivi, ai nuovi film e ai nuovi videogiochi schiacciarono ben presto i rivali.
A Marzo del 2001 uscì nei cinema italiani un lungometraggio dedicato ai mostri digitali: Digimon - The movie.
A differenza della serie tv, il film era in versione americana, distribuito dalla Fox, e univa, con molti rimaneggiamenti, tagli e censure, i due film della serie Digimon Adventure e il primo della serie Adventure 02 per formare una storia unica divisa in tre sottoparti. Naturalmente, essendo ripreso da una versione americana, il film aveva una colonna sonora totalmente diversa rispetto a quella della serie trasmessa sui nostri teleschermi, comprendente anche brani di Fatboy Slim e degli Smash Mouth.
Se per i personaggi di Digimon Adventure furono mantenuti i doppiatori che gli davano la voce nella serie televisiva, doppiaggio e adattamenti dei personaggi e dei fatti relativi a Digimon Adventure 02 non corrispondettero poi a quanto visto nell'effettiva serie, che sarebbe stata trasmessa in televisione solo dopo diversi mesi e di cui la visione del film avrà rovinato la sorpresa a molti telespettatori.
Il film è stato poi distribuito sia in videocassetta che in dvd e trasmesso sia su reti satellitari sia sulla stessa Rai nell'estate 2005, in coda alle repliche delle prime due stagioni.

Digimon Italia 6

Bisognerà infatti aspettare l'Ottobre del 2001 per vedere effettivamente in azione in tv i personaggi di Digimon Adventure 02. Anche per questa nuova serie, a parte qualche censura e il taglio di un intero episodio (fondamentale per la trama in quanto narrante il passato del Digimon Kaizer, ma delle tematiche un po' forti), l'adattamento fu realizzato decisamente bene, mantenendo addirittura in più occasioni dei brani cantati in lingua giapponese in sottofondo agli episodi. Il doppiaggio continuò sulla linea della serie precedente, riportando nei loro ruoli i doppiatori dei personaggi già apparsi e presentando altri celebri nomi della scuola romana (Monica Bertolotti, Roberto Stocchi, Paolo Marchese, Nanni Baldini) per i nuovi.
Questa nuova serie, nonostante la grande pubblicità, riscosse meno successo, anche in virtù della sfavorevole circostanza dell' 11 Settembre 2001 e dell'attacco alle Torri Gemelle.
Probabilmente per non ricordare il tragico avvenimento, infatti, la serie venne sospesa a due terzi del suo svolgimento, senza nessun avviso che parlasse della sua interruzione o di una sua ripresa, saltando la programmazione dell'ultima parte della storia, dove per buona parte degli episodi l'azione si spostava in giro per il mondo (Stati Uniti compresi) e mostrava effettivamente torri (gli obelischi neri eretti dai malvagi) che venivano fatte esplodere (mediante gli attacchi dei Digimon).
Digimon Italia 2Aldilà di qualche giocattolo, infatti, anche il merchandise della serie fu decisamente molto minore rispetto a quello della precedente, in confronto a quanto prodotto in Giappone e in altri paesi d'Europa e non è mai stato importato in Italia il secondo film relativo.
Fortunatamente, spinta dal successo di Medarot, la Rai replicò e portò a conclusione Digimon Adventure 02 fra il Maggio e il Luglio del 2002 e a la replicò un'ulteriore volta in orario mattutino nell'estate 2005. Alla fine della trasmissione del 2002, una preview avvisava gli spettatori dell'esistenza della terza serie.
Digimon Tamers viene trasmesso fra Dicembre 2002 e Febbraio 2003, passato un po' in sordina salvo qualche promo nei giorni immediatamente precedenti la trasmissione.
Anche in questo caso l'adattamento è stato realizzato in maniera decisamente buona, nonostante qualche censura (famoso fu il taglio di alcuni incubi deliranti mostrati nella preview del giorno precedente ma eliminati dall'episodio in questione) e i sempre presenti nomi americani dei Digimon e di qualche personaggio. La colonna sonora originale è stata mantenuta, con tanto di canzoni eseguite in giapponese di quando in quando, e anche la sigla della serie è stata eseguita cantandola sulla base della opening originale The biggest dreamer.
In linea con le serie precedenti anche il doppiaggio, che schiera rispettivamente Gaia Bolognesi (Rin in Yes! Pretty Cure 5, Kaolla in Love Hina), Lorenzo De Angelis (Natsu in Yes! Pretty Cure 5, Mark Evans in Inazuma Eleven) e Perla Liberatori (Kaname in Full Metal Panic, Nagisa in Pretty Cure) nel ruolo dei tre protagonisti Takato, Jiangliang (qui chiamato Henry) e Ruki (qui chiamata Rika), aiutati da Paolo Marchese (Uraganos in Pretty Cure Max Heart, Murasaki in Dragon Ball), Leonardo Graziano (Ikki in Medarot, Naruto nell'omonima serie) e Monica Gravina (Desparaia in Yes! Pretty Cure 5) nel ruolo dei loro ripettivi Digimon. Nel cast anche Alessio Cigliano, Fabrizio Vidale, Oliviero Dinelli e altri grandi del doppiaggio romano.
La trasmissione della serie, purtroppo, è passata piuttosto inosservata al grande pubblico e ha riscontrato diversi problemi, venendo interrotta spesso e volentieri senza preavviso per tribune politiche o eventi sportivi (già lo stesso secondo episodio saltò per un motivo del genere, e la Rai dedicò alla serie un appuntamento di un'ora il giorno successivo, replicando il primo episodio e trasmettendo il secondo in coda). Non si registra praticamente nessun oggetto di merchandising relativo alla serie, salvo un paio di videogiochi per Game Boy Advance e, dopo un'unica replica nell'estate 2003, di Digimon Tamers in Italia non s'ebbe più traccia. I due film relativi non sono mai stati importati.

Digimon Italia 7

Nel 2003, in sordina, viene trasmessa anche la quarta serie, Digimon Frontier, che occupa i palinsesti televisivi da Ottobre di quell'anno a Gennaio 2004.
Anche in questo caso si riscontra un buon adattamento e doppiaggio, coi cinque protagonisti tutti affidati a voci che avevano già lavorato alle serie precedenti: Takuya è Paola Majano (già Yamato nella prima serie, Daisuke nella seconda e Kurumon nella terza), Kouji è Maura Cenciarelli (già Koushirou nelle prime due serie e Hirokazu nella terza), Junpei (qui, conformemente all'edizione americana, chiamato J.P.) è Leonardo Graziano (già Terriermon nella terza serie), Izumi (qui Zoe) è Daniela Calò (già Juri nella terza serie), Tomoki (Tommy) è Barbara Pitotti (Kenta nella terza serie). Tornano anche, in altri ruoli, Alessio e Patrizio Cigliano, Paolo Marchese, Massimiliano Alto, Monica Gravina e molti altri doppiatori che già avevano lavorato alle serie passate. La grande cura spesa per il doppiaggio fu riscontrabile anche nel messaggio di commiato per il doppiatore Maurizio Romano, voce di Agunimon, scomparso in un incidente stradale durante il doppiaggio della serie. Al termine del decimo episodio, l'ultimo da lui realizzato prima di passare il testimone a Danilo Di Martino, fu trasmesso per qualche secondo un commovente saluto con il suo personaggio sullo sfondo.
Una piacevole nota d'adattamento, che differenzia inevitabilmente la nostra versione dall'originale giapponese ma che dimostra quanto attenti siano stati i nostri adattatori, è il fatto che il personaggio di Izumi, di tanto in tanto, parlasse con termini inglesi, retaggio duro a morire del lungo periodo da lei vissuto in Inghilterra. Nella versione giapponese, la ragazza parlava in italiano poichè aveva vissuto nel nostro paese. I nostri adattatori hanno voluto mantenere la particolarità del personaggio adattandola alla lingua in cui i personaggi parlavano nella nostra versione, scelta a suo modo molto rispettosa dell'originale e azzeccata.
Anche Digimon Frontier ha purtroppo subito una programmazione altalenante a causa di interruzioni e spostamenti d'orario privi di preavviso, soprattutto nel periodo delle vacanze di Natale, ma è riuscita a portare a termine la sua corsa, purtroppo piuttosto in sordina. Non si registrano, infatti, repliche successive, nè merchandising di nessun tipo (escluso un videogioco per Game Boy Advance). Evidentemente, il gran successo delle concorrenti Yu-Gi-Oh e Beyblade eclissò completamente i Digimon (così come anche i rivali Pokemon, la cui quinta stagione, trasmessa in concomitanza con Digimon Frontier, subì una programmazione piuttosto altalenante). Il film di Digimon Frontier rimane inedito nel nostro paese.
La quarta serie fu l'ultima ad essere trasmessa nel nostro paese, in quanto la Rai trovò il successo con l'italianissimo Winx Club, la cui prima serie sostituì Digimon Frontier alla sua conclusione, e smise quasi del tutto di trasmettere serie giapponesi sui suoi canali, eccezion fatta per le varie serie delle Pretty Cure, comunque passate piuttosto in sordina anch'esse. Solo di recente, con l'istituzione del quarto canale Rai, la situazione è relativamente cambiata.
Voci di corridoio davano la serie Digimon Savers in onda su K2 e sul fantomatico Contactoons, ma non sono mai state confermate.
In concomitanza con l'apertura dei canali satellitari e del digitale terrestre della Rai, il responsabile della fascia ragazzi disse di aver perso i diritti di trasmissione dei Digimon, ma di recente è stato detto che si sta pensando a riportare la serie (non è specificato se repliche delle precedenti o trasmissione delle inedite) sui canali Rai.
Digimon Italia 4Digimon Italia 5

Per quanto riguarda i manga tratti dalla serie, in Italia è giunto soltanto Digimon Adventure V - Tamer 01, pubblicato da Panini Comics fra il Marzo e l'Ottobre del 2001 in albi a colori e di grande formato (evidente rielaborazione americana del manga originale in bianco e nero). Come per Pokemon Special, anch'esso pubblicato da Panini Comics nello stesso periodo sulla base dell'edizione americana, anche il manga dei Digimon fu interrotto dopo nove uscite (non corrispondenti ai nove volumi giapponesi avendo gli albi italiani un numero di pagine molto inferiore).
Nonostante l'interruzione, fu persino ristampato accorpando i nove albi in tre volumi usciti fra il Marzo e il Novembre 2002, ma anche così la storia rimaneva incompleta. Ad oggi, nessuno si è mai interessato a riprenderlo e a completarlo, né a pubblicare altri manga dei Digimon.
Panini Comics pubblicò anche qualche fumetto americano basato sulla serie, ma anche di questi si son perse le tracce dopo poche uscite.

Ultimo aggiornamento: 15/02/2012

Autore: Kotaro