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Nato da un'idea di Yuji Horii nel 1986, Dragon Quest è il primo RPG giapponese per console mai creato. La realizzazione grafica di personaggi e mostri fu commissionata da Horii ad Akira Toriyama (Dr. Slump, Dragon Ball) e il successo ottenuto fu tale da dare inizio a una longeva saga videoludica e a numerosi spin-off animati e cartacei.


LA GRANDE AVVENTURA DI DAI

La più importante tra le opere legate al franchise di Dragon Quest è La Grande Avventura di Dai (Dai no Daibouken) che vede la luce nel 1989 sotto forma di manga.

Dragon Quest - DaiIl protagonista è Dai, un ragazzo di 12 anni abbandonato alla nascita sull'isola Delmulin e allevato da un mostro Kimendoshi da lui chiamato Nonno Brass. Un giorno sull'isola arrivano dei finti avventurieri con lo scopo di rapire il suo migliore amico, il rarissimo Golden Slime Gome, e in quell'occasione Dai riesce a risvegliare i poteri in lui sopiti, sconfiggendo i rapitori grazie all'apparizione di un emblema luminoso sulla sua fronte. Scoperto il suo potere, viene addestrato dal Gran Maestro Aban insieme a un altro allievo, Pop, allo scopo di farlo diventare tanto potente da riuscire a sconfiggere Baan, temibile signore dei demoni che sta tentando di annichilire l'umanità.

Il viaggio di Dai si snoda nell'arco dei 37 volumi che compongono il manga originale, pubblicato in Italia da Star Comics, inizialmente in una versione sottiletta da 54 numeri, poi in una ristampa fedele all'originale interrotta però al settimo volume a causa delle scarse vendite.
Di Dai è stata realizzata anche una serie televisiva di 46 episodi, trasmessa anche in Italia su JuniorTv nel biennio 1997-1999 con le sigle originali, poi da Mediaset (censurata!) col titolo I Cavalieri del Drago; in entrambi i casi i nomi sono stati occidentalizzati. La serie televisiva è fedele al manga, ma ne copre solamente i primi 12 volumi, arrivando fino alla battaglia contro Baran, concludendosi con un finale aperto e rendendo obbligata la lettura del manga per conoscere gli sviluppi successivi.

Oltre alla serie TV sono stati realizzati anche tre film inediti in Italia; il primo è un prequel dell'intera vicenda uscito tre mesi prima dell'inizio della serie, in cui Nonno Brass racconta a Dai la leggenda della battaglia tra Aban e Hadler. L'anno successivo invece i restanti due:

Dragon Quest Great Adventure of Dai! Disciple of Aban (Dragon Quest: Dai no Daiboken Tachiagare! Aban no Shito) vede Dai, Pop e Maam alle prese con un seguace del Mago Zaboera in un'avventura inedita sia nel manga che nell'anime, cronologicamente situabile prima del capitolo 32 (4° tankobon originale) del manga e del 19° episodio dell'anime, mentre i tre stanno per raggiungere Papunika in nave dopo lo scontro contro Crocodyne.

Dragon Quest Great Adventure of Dai! Destroy!! The Reborn 6 Commanders (Dragon Quest: Dai no Daibouken Buchiya Gare!! Shinsei 6 Daishougun) si colloca tra i capitoli 72 e 73 (8° tankobon originale) del manga, corrispondenti all'episodio 38 dell'anime, dopo la battaglia contro Fraizard ma prima della partenza di Maam, e anche in questo caso tratta una vicenda completamente inedita. Il nemico in quest'occasione è il Grande Generale Malefico Galvass, che insieme ai suoi sei generali d'armata (chiamati con gli stessi titoli dei sei generali dell'esercito demoniaco), tenta di sconfiggere Dai prima del rivale Hadler.

Di seguito la lista dei nomi italiani modificati per il passaggio televisivo dell'anime:
 
Nome italiano
Avan
Daimon
Daniel
Drakon
Helios
Lilibeth
Mara
Matlif
Melanie
Nemesis
Pixie
Raven
Tom
Ubaldo
Zorax
  Nome originale
Aban
Killvearn
Pop
Crocodyne
Mistobaan
Leona
Maam
Matoriv
Melulu
Hyunkel
Gome
Fraizard
Dai
Brass
Zaboera


Dragon Quest IIIL'EMBLEMA DI ROTO

L'Emblema di Roto (Dragon Quest Retsuden: Roto no Monshō) si colloca cronologicamente un secolo dopo gli avvenimenti di Dragon Quest III - Into the Legend, colmando il gap temporale presente tra il terzo e il primo capitolo della saga. Il protagonista è il giovane Arus Roto, discendente del prode guerriero di cui avete vestito i panni nel videogioco, Arel Roto. Orfano dei genitori a causa di un complotto ordito dal malvagio Re Magico Imajin, il piccolo principe Arus riesce a salvarsi grazie al coraggio di Lunaphrea, figlia del capo delle guardie del palazzo di Kaamen, luogo d'origine di Arus, e di Talkin, chierico del castello. Lo ritroviamo un decennio più tardi, cresciuto e in salute, pronto ad accettare il suo destino di discendente dei Roto e di prode guerriero e a combattere contro Imajin e i suoi seguaci.

Numerosi sono i riferimenti al terzo capitolo videoludico: incontreremo il Signore dei Demoni Balamos, rivivremo la sconfitta del potente Zooma, riattraverseremo gli stessi luoghi e le stesse città e sentiremo spesso rievocare la leggenda del Prode Guerriero Arel.

L'opera più significativa è sicuramente il manga in 21 volumi realizzato a partire dal 1992 e pubblicato anche in Italia da parte di Star Comics. Successivamente, nel 1996, è stato anche realizzato un OAV di 45 minuti circa arrivato in Italia in VHS grazie a Yamato Video. Ambientato durante l'infanzia di Arus trascorsa insieme al grande amico Kira e a Lunaphrea, racconta un'avventura inedita nel manga e completamente slegata dalla trama principale. La visione è consigliata solo dopo la lettura del manga originale.

Nel 2005 è iniziata in Giappone la serializzazione di un sequel cartaceo dal titolo Emblem of Roto 2 - To the Children who inherit the Emblem - (Dragon Quest Retsuden: Roto no Monshō ~Monshō o Tsugumono-tachi e~), ambientato anni dopo la conclusione della prima serie, in cui ritroviamo alcuni dei vecchi personaggi ormai cresciuti e divenuti adulti. Il protagonista di questa nuova storia è il figlio di Aran e Asteea, Aros. Nello stesso anno è uscito anche Emblem of Roto Returns
(Dragon Quest Retsuden: Roto no Monshō Returns), spin-off autoconclusivo con tre storie brevi incentrate sui personaggi di Asteea, Aran e Poron.
 
Autore: Slanzard