Intervista molto interessante. Sapevo di questo "non guardare di buon occhio" gli stranieri infatti non mi sarei mai aspettata che amassero gli italiani. Ascoltando l'intervista mi hanno fatto venire ancora più voglia di andare a visitare il Giappone!
Mi è successo molte volte che i giapponesi sentendo parlare italiano ci hanno chiesto di scattare foto insieme, ed è ancora più strano che molti giapponesi come lingua dopo l'inglese scelgano proprio l'italiano. P.s. occhi a cosa dite nella metro di Tokyo c'è un'alta probabilità che qualcuno vi risponda
Non ho mai avuto occasione di parlare con Yuriko, essendo ormai ormai poche le fiere in cui bazzico. Non mi spiacerebbe fare due chiacchiere, dato che ultimamente con la storia del servizio delle iene ci siamo incrociati spesso nei commenti dei social (eravamo tra i più incazzati del giro xD). Magari, visto che a Tokyo abbiamo conoscenze in comune, ci si potrà beccare questo agosto (anche se nella capitale ci resteremo davvero poco, praticamente solo i giorni del comiket).
p.s. quando mai farete una conferenza sul Giappone dalle mie parti non mi dispiacerebbe partecipare...
p.p.s. riguardo ai giovani più "aperti" con gli stranieri, in realtà ricordo che nel primo viaggio ci rimasi malissimo quando a Kyoto un vecchietto ci rivolse la parola in ITALIANO chiedendoci da dove venivamo (mentre spesso i giovani non ti cagano manco di striscio, soprattutto a Tokyo)
p.p.p.s. confermo che il viaggio in Hokkaido è stato traumatico... noi siamo stati apostrofati come gaijin da una cliente di un negozio di ramen, poi cazziata dal gestore che le ha detto qualcosa del tipo "brutta scema, guarda che questi ti capiscono...."
p.p.p.p.s. in realtà non è così strano che studino italiano, dato che almeno foneticamente per loro è più semplice parlarlo dell'inglese e soprattutto del tedesco (salvo poi complicarsi per l'uso del plurale e degli articoli)... ghghgh
Bravissima yuriko. Finalmente una descrizione più "oggettiva" del Giappone. Sono molto importanti gli aspetti che ha sottolineato e bisogna necessariamente tenerne conto soprattutto quando si decide di intraprendere un percorso di qualsiasi tipo in un paese tanto idealizzato quanto diverso dal nostro. Lo shock culturale, come diceva yuriko, è veramente notevole. Molte cose che per loro sono normali per noi non lo sono e viceversa.
Davvero interessante la figura del barbone, non me l'aspettavo proprio.