Un portavoce della JBE Books ha dichiarato che non può esserci violazione di copyritght in quanto è fisicamente impossibile leggere il libro, il quale, inoltre, è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”. Per l’opera è accreditato l’artista Ilan Manouach che descrive il pezzo come “la materializzazione di un ecosistema saturato dai media”.
Interessante questa diatriba. In Francia i diritti del manga mi pare li abbia la Glénat. Non conosco il diritto francese ma anche volendolo riconoscere come opera d'arte si trae profitto utilizzando un qualcosa coperto da copyright... non credo possano spuntarla.
Interessante questa diatriba. In Francia i diritti del manga mi pare li abbia la Glénat. Non conosco il diritto francese ma anche volendolo riconoscere come opera d'arte si trae profitto utilizzando un qualcosa coperto da copyright... non credo possano spuntarla.
non possono no ,qualsiasi marchio o logo registrato per usarlo devi pagare
è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”
Mi permetto come mio primo intervento in questo sito di intervenire sulla questione, dato che fa parte del mio settore (mi occupo professionalmente di diritto dell'arte, industriale e d'autore). Colgo l'occasione per salutare tutti!Interessante questa diatriba. In Francia i diritti del manga mi pare li abbia la Glénat. Non conosco il diritto francese ma anche volendolo riconoscere come opera d'arte si trae profitto utilizzando un qualcosa coperto da copyright... non credo possano spuntarla.
non possono no ,qualsiasi marchio o logo registrato per usarlo devi pagare
Una precisazione, è meglio distinguere i due aspetti, ovvero quello del diritto d'autore (quello che comunemente definiamo come copyright, quindi all'espressione creativa dell'opera, in questo caso fumetto) con il diritto industriale (relativo invece a loghi, marchi, brand et similia, quindi in questo caso il nome "One Piece", la scritta One Piece con le immagini che diventa identificativa del prodotto etc...)
Dal punto di vista del diritto d'autore si potrebbe discutere ma io individuo comunque la violazione nel fatto che l'opera nel suo insieme potrebbe permettere la fruizione di un contenuto coperto. Sebbene sia palese che comunque questo "libro" non possa essere letto così com'è, nulla mi vieta di disassemblarlo e prendere ogni singola pagina per leggerla, rilegarla o farci quel che voglio. Che poi sia un'operazione anti-economica nulla cambia al concetto di fondo.
Dal punto di vista del marchio, è verissimo che hanno usato alcune tecniche per evitare la riproduzione pedissequa, però al contempo hanno fatto di tutto per ricollegare i due prodotti, in maniera da trarre vantaggio indebito dalla notorietà della saga. Si tratta di un caso neanche troppo particolare di parassitismo del marchio, ovvero dello sfruttamento di un marchio più celebre per vendere il proprio prodotto.
Poco cambia se il prodotto è collocato nel mondo dell'arte in quanto presentato come opera d'arte avanguardista; non solo è dubbio che ne abbia le caratteristiche ma, al contempo, sfrutta così tanto l'opera principale da rendere questo altro dettaglio ininfluente. Questa "opera d'arte" attira, interesse e vende perché è relativa a One Piece, non per un suo valore intrinseco.
Un portavoce della JBE Books ha dichiarato che non può esserci violazione di copyritght in quanto è fisicamente impossibile leggere il libro, il quale, inoltre, è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”. Per l’opera è accreditato l’artista Ilan Manouach che descrive il pezzo come “la materializzazione di un ecosistema saturato dai media”.
Cosa ho letto di preciso?
"è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”
"è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”
Quindi seguendo la loro logica potrei unire tutti insieme i fumetti di Asterix e Obelix creandi un'opera simile, chiamarlo ASTERIXOBELIX, fallo passare per opera d'arte e non pagare copyright ?
Interessante questa diatriba. In Francia i diritti del manga mi pare li abbia la Glénat. Non conosco il diritto francese ma anche volendolo riconoscere come opera d'arte si trae profitto utilizzando un qualcosa coperto da copyright... non credo possano spuntarla.
"è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”
Quindi seguendo la loro logica potrei unire tutti insieme i fumetti di Asterix e Obelix creandi un'opera simile, chiamarlo ASTERIXOBELIX, fallo passare per opera d'arte e non pagare copyright ?
Le giustificazioni fanno parte dell'avanguardismo dell'opera probabilmente.
Non è fisicamente impossibile leggere. Scomodo, ridicolo o estremamente complicato, ma fisicamente impossibile no. Lo sarebbe solo se le pagine fossero bianche.
Sul discorso ONEPIECE...sì è avanguardismo senza dubbio.
ADORO. XDnon può esserci violazione di copyritght in quanto è fisicamente impossibile leggere il libro, il quale, inoltre, è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”. Per l’opera è accreditato l’artista Ilan Manouach che descrive il pezzo come “la materializzazione di un ecosistema saturato dai media”.
Pensavo che usare un brand famoso per far soldi senza voler pagare i diritti a chi li detiene fosse un'attività da fare in maniera più nascosta, non c'è mai fine alla faccia tosta di certa gente.
Se così fosse potevano prendere Golgo 13... hanno scelto One piece perché è molto più famosoio credo che sia più ad una critica per un manga che dura da troppo tempo .. possono mettere tutto ciò che vogliono , ma davvero non se ne può più .
Anche questo è fuor di dubbio.Si sono impegnati dai
Peggio dei calzini marcati "NKE" o "Piuma" che ti vendevano alle bancarelle lungomare
Un portavoce della JBE Books ha dichiarato che non può esserci violazione di copyritght in quanto è fisicamente impossibile leggere il libro, il quale, inoltre, è stato chiamato ONEPIECE (ovvero tutto attaccato, senza lo spazio) ed è stato venduto come “pezzo di arte avanguardista”. Per l’opera è accreditato l’artista Ilan Manouach che descrive il pezzo come “la materializzazione di un ecosistema saturato dai media”.
Cosa ho letto di preciso?
quello che mi sorprende è che non abbiano ancora fatto un edizione a colori o un edizione in 2 in 1 o 3 in 1
per dare modo a chi vuole recuperare il manga di farlo con un edizione nuova di zecca
Esistono solo un paio di eccezioni, il diritto di critica (se mostri parte di un'opera protetta da copyright per farne la critica puoi farlo senza chiedere il permesso) e lato parodie/meme e simili.
Non mi risulta esistano deroghe per le "opere d'arte".
Qualcuno si è mica interessato, a quanto è "Rivenduto" su siti tipo eBay lo stesso articolo?
Una cosa simile era successa l'altro hanno con un Custom di una scarpa della Nike!
Il copyright non è così limitato da proteggere l'opera solo se è leggibile, anche una singola immagine del manga stesso è protetta da copyright.
Esistono solo un paio di eccezioni, il diritto di critica (se mostri parte di un'opera protetta da copyright per farne la critica puoi farlo senza chiedere il permesso) e lato parodie/meme e simili.
Molto probabilmente se fosse stato realizzato come pezzo unico, pubblicizzato come tale e non immesso nel mercato (o comunque con immissione secondaria), il margine di azione sarebbe stato più ampio (non sono sicuro sarebbe passata, ma se fossi stato io un eventuale avvocato difensore avrei detto che ci sarebbe stata qualche possibilità...); così la vedo molto grigia.
Ilan Manouach, l'artista in questione, aveva già pubblicato nel 2012 Katz, derivato del ben più celebre "Maus" di Art Spiegelman, che si presentava pressochè identico al fumetto originale se non per il fatto che tutti gli animali erano stati "piratati", e trasformati in gatti. La casa editrice di Spiegelman gli fece causa e Manouach fu costretto a bruciare le copie della sua opera.
Evidentemente si è tardi a imparare la lezione, daje che si fa il bis 👍
Ilan Manouach, l'artista in questione, aveva già pubblicato nel 2012 Katz, derivato del ben più celebre "Maus" di Art Spiegelman, che si presentava pressochè identico al fumetto originale se non per il fatto che tutti gli animali erano stati "piratati", e trasformati in gatti. La casa editrice di Spiegelman gli fece causa e Manouach fu costretto a bruciare le copie della sua opera.
Evidentemente si è tardi a imparare la lezione, daje che si fa il bis 👍
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