Fra le 100 opere esposte, terracotte invetriate, vasi, oggetti d'oro e argento, una stupefacente veste funeraria formata da duemila listelli di giada, una delle quaranta rinvenute, opera preziosissima alla cui realizzazione si dedicavano per anni maestri artigiani, secondo le dottrine taoiste dell’epoca, la giada aveva il potere di preservare il corpo dal decadimento consentendo la sopravvivenza dell’anima.
Insieme compongono un suggestivo percorso che offre al pubblico l’occasione per scoprire la vita quotidiana, gli usi, la cultura, la spiritualità e l’arte dell’Impero Cinese in uno dei suoi momenti di massimo splendore. Dalla nascita allo sviluppo della civiltà cinese nei secoli intercorsi tra i regni della dinastia Han e Tang,(202 a.C- 907 d.C). Gli anni dello splendore dell'impero, e gli anni dell'incontro con i «barbari», come i cinesi chiamavano le popolazioni provenienti da altri territori. La Cina diventa il crocevia di una ragnatela di traffici commerciali che dalla Grecia, all'antica Aleppo, si spingeva verso l'odierno Yemen passando attraverso la Persia, e poi verso la penisola indocinese, attraverso il quale passavano merci, dall'oro allo zolfo all'acciaio, uomini, idee e conoscenze scientifiche.
Saranno presenti in esposizione utensili in oro e argento, decorati con forme e motivi che ricordano l’influenza occidentale, ma anche sculture in ceramica, statue funerarie, vasi a tre colori, e specchi in rame tipici della dinastia Tang, ‘rivestiti’ di draghi, nuvole, rami d’uva e animali marini. In mostra anche delle ceramiche gialle di cammelli dipinte a mano e terracotte invetriate.
La mostra e organizzata con il patrocinio del ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, e del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e organizzata dalla Direzione Generale Musei del Mibact e dal Polo Museale del Lazio, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale dello Henan.
Altre informazioni sull'evento potete trovarle sul sito ufficiale dela mostra
Fonti Consultate:
Artribune
almeno quello di arte giapponese lo hanno ristampato, anche se adesso pure la ristampa è introvabile...
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