Se siete qui su Animeclick non c'è bisogno di spiegare cosa sia One Piece, visto che siamo di fronte al manga più venduto al mondo, già trasposto in un anime di successo.
In questo caso, però, siamo di fronte a una trasposizione live action, disponibile su Netflix, la cui attesa, prima della data di rilascio, ha portato sia speranza ed esaltazione nei fan, sia paura di assistere a una grande delusione. Diciamocelo chiaramente, One Piece non è sicuramente l'opera più facile in assoluto da trasporre in una serie TV, il rischio del fallimento era grande. Rischio non solo per i fan, ma anche per questo genere di operazioni fuori dal mondo asiatico, perché, se fallisce anche un nome così, poi diventa difficile continuare con altri adattamenti, diretti anche agli spettatori occidentali. 

Quindi, tirando le somme, la serie TV è riuscita a vincere la sua sfida? Scopritelo leggendo questa recensione, che eviterà di fare confronti accurati con l'opera originale, e di analizzare il prodotto finito, un po' con occhio critico, ma un po' anche con l'occhio del fan curioso.

 

ONE PIECE: TRAMA E PERSONAGGI

Monkey D. Luffy, un ragazzo il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma dopo aver inavvertitamente ingerito un frutto del diavolo, vuole diventare il Re dei Pirati e soprattutto trovare il One Piece, il favoloso tesoro nascosto dal precedente Re dei pirati, Gold Roger, su un'isola sconosciuta alla fine della Rotta Maggiore. Luffy mette quindi insieme una ciurma e parte con loro all'avventura.
 

ONE PIECE: OPINIONE

One Piece è una serie TV con tanti difetti, ma anche dei pregi, tra cui quello più grande: riuscire a soddisfare durante la visione, riportando a schermo sia una sorta di stile cartoonesco, che lo spirito dell'opera da cui tutto è nato. Lo show riesce a mantenere la sospensione dell'incredulità, rendendo credibile tutto ciò che succede nell'ambientazione creata, quindi, ciò che visto fuori contesto avrebbe normalmente fatto storcere il naso, qui viene assorbito e processato senza troppi problemi dallo spettatore. Riusciti a far questo, si è già a più di metà dell'opera. In più i personaggi riescono ad essere quelli che conosciamo e amiamo, e vengono velocemente connotati anche per i neofiti, che proveranno immediatamente empatia grazie alle loro back story. Il ritmo è abbastanza serrato, anche se le scene action sono minori di quanto ci si potesse aspettare.

Tecnicamente invece le cose si fanno più complicate... Se la fotografia è buona, la regia fa i salti mortali per nascondere una "povertà" visiva di fondo. Si cerca sempre di avere il minimo possibile di personaggi a schermo, le inquadrature sono strette in modo da nascondere l'ambiente ricreato, e anche i luoghi visitati generalmente si limitano a una strada principale e poche abitazioni. Il voler mantenere spiritualmente il contatto il più possibile con il manga fa sì che lo sviluppo narrativo e i dialoghi siano un po' affrettati ed elementari se visti solo come serie TV. Non dico che tutte le produzioni televisive siano sviluppate meglio, ma i serial di punta, in genere, propongono qualcosa di più elaborato. Scotto da pagare però quando si cerca di non modificare un linguaggio narrativo nato per un altro media, ma da fan devo dire di aver preferito così.

Le prime immagini avevano un po' fatto nascere delle critiche verso il cast, che sembrava più un gruppo amatoriale di cosplayer, ma a conti infatti io lo promuovo in toto, perché ci hanno creduto molto nella loro interpretazione, entrando nella parte e riuscendo ad essere chi dovevano interpretare, davvero bravi!
 
 

ONE PIECE: GIUDIZIO

Non è facile ora chiudere le fila con un giudizio definitivo, perché da fan io ho adorato questo live action, che mi ha spinto a guardare una puntata dietro l'altra, e fatto venir voglia di rileggere l'inizio del manga, però, se devo analizzare criticamente la serie TV, su certe cose proprio non si può passare sopra. Quindi possiamo dire che One Piece abbia vinto la sua sfida, e che sia una trasposizione riuscita, e che sta avendo successo, ma per ora è solo un prodotto buono, che speriamo mantenga le cose riuscite, ma migliori le cose in cui difetta.