"Tinto di rosso cremisi
ormai nessuno può più consolarmi"

'Kurenai' - X Japan, 1985


Stringere il microfono in mano. Attendere che risuoni la melodia introduttiva, inspirando profondamente. Preparare la voce sul testo che inizia a scorrere sullo schermo, per poi lasciarla andare, libera di espandersi e riecheggiare nella sala.
Per molti giapponesi, quella del karaoke è persino più di un'istituzione imprescindibile: è un bisogno fisico estremo assimilabile al nutrimento, tanto fondamentale per la sopravvivenza da collocarsi giusto accanto alle necessità primarie del mangiare, del bere e del dormire.
 
Andiamo_al_Karaoke copertina


Cantare al karaoke consente a chiunque, indipendentemente dall'età, dal talento o dalla preparazione musicale, di liberare gli istinti sciogliendo al contempo le amarezze della vita. Attraverso l'energia pura veicolata dalla voce, il ritmo e i climax di una canzone diventano così uno strumento concreto con cui canalizzare le più disparate frustrazioni di ciascuno.
Facendo leva su tale feroce attaccamento, e sovrapponendolo con acuta ironia ad altre tematiche, Yama Wayama ci introduce al volume unico Andiamo al Karaoke! (Karaoke ikou!): disponibile in anteprima presso lo stand Dynit già a Lucca Comics & Games 2023, il manga seinen si può rinvenire nelle fumetterie e librerie specializzate dal 3 novembre 2023, ed è l'ultima fatica della Wayama -in ordine di pubblicazione- a essere presentata in Italia, dopo i precedenti Captivated by You e Hoshi in the Girls' Garden.
 
karaoke minna


Il quindicenne Satomi Oka è a capo del club di canto corale della scuola, all'ultimo anno delle medie. Durante una rassegna, egli s'imbatte in un uomo adulto incuriosito dalla sua voce: solo quando Kyoji Narita gli porge il biglietto da visita, il ragazzino apprende di trovarsi di fronte a un esponente della yakuza, che gli chiede con cortesia di fargli compagnia al karaoke, ascoltarlo cantare e fornirgli tutte le indicazioni utili per migliorare i suoi vocalizzi.
La posta in gioco è altissima: poiché il boss di Narita ama cantare e decide di punire dolorosamente i propri sottoposti sulla base di chi fallisce le regolari competizioni canore da lui indette, la sopravvivenza va di pari passo con le abilità di ciascuno ai gorgheggi. Per la verità, a Satomi i problemi di Narita non interessano affatto; il ragazzino vive con malcelata pazienza il tempo che si ritrova suo malgrado a dover trascorrere con l'uomo all'interno di una sala karaoke, preso com'è da frustrazioni personali legate al canto, mentre si schiudono in lui i primi segni dell'adolescenza. Come tutte le amicizie nate nei luoghi e nei modi più improbabili, tuttavia, anche il legame tra Satomi e Kyoji saprà diventare per entrambi qualcosa di ben più importante e radicato di quanto i due potessero inizialmente prospettarsi.
 
"Sono nel pieno dell'adolescenza e ho già i miei problemi.
Però anche gli yakuza hanno i loro problemi e lui mi ha fatto un po' pena."
- Satomi - 
 
karaoke tiger


La Wayama gioca con i loro personaggi mentre li fa crescere nelle loro interazioni, mostrandoci un Satomi tanto introverso quanto capace di svelare un inedito lato tsundere. Accanto a lui, il Narita che ignora le lamentele di Satomi potrebbe apparire quasi vacuo, fin troppo stupido nella sua personalità così semplicistica, eppure l'uomo si dimostra davvero perbene: tanto educato, gentile, rispettoso e di buon cuore che la sua appartenenza alla yakuza ha quasi il suono di un beffardo ossimoro.

I battibecchi tra i due, che nel manga originale riproducono la vivacità del Kansai anche attraverso il suo esuberante dialetto, evocano frattanto una compilation musicale di tutto rispetto: dagli X Japan alle Momoiro Clover Z, e dalla canzone "Tiger & Dragon" dei Crazy Ken Band a Kana Nishino, passando persino per Tamio Okuda, Kazuyoshi Saito, Kenshi Yonezu e altro ancora, le citazioni parodistiche si sprecano e l'associazione degli yakuza alla musica assume sfumature più ampie di quanto il manga espliciti nelle sue vignette. 
La melodia "Tiger & Dragon" del 2022 è infatti un richiamo all'omonimo drama televisivo cult del 2005 di Kankuro Kudo disponibile su Netflix, sfrontato e sopra le righe, che narra dell'incontro -e scontro- tra il mondo della yakuza e quello del rakugo, arte tradizionale nipponica. Ancor più forte è il segno che lascia la celeberrima canzone "Kurenai" degli X Japan del 1985, traducibile come 'Rosso cremisi': rispecchiando il suo titolo, essa attraversa l'intero manga come un vero e proprio fil rouge ed è difficile pensarla come una casualità, affacciandosi immancabilmente nei punti più salienti della storia.
 
karaoke 01 kurenai
 
"Un locale di karaoke di notte ha il potere di rovinare la gente."
- Kyoji Narita - 

Della passione ardente che muove i giapponesi a sfogarsi al karaoke, nella sua brevità il manga può raccontare solo in parte, tuttavia sa ben esprimerne la visceralità. Nato dall'unione delle parole 'kara' (senza, privo di) e 'okesutora' (orchestra), lo strumento del karaoke fornisce una base musicale su cui cantare anche in assenza di un gruppo che si esibisce dal vivo; esso è stato perfezionato a partire dagli anni '70, in particolare grazie agli sforzi profusi dall'imprenditore osakense Daisuke Inoue, che non ne è stato l'inventore né ha saputo trarne direttamente profitto richiedendone una licenza. E' grazie a Inoue, tuttavia, se si dispone del popolarissimo modello di business di karaoke per come lo si conosce oggi in Giappone; per la stessa ragione, nel 1999 egli è stato riconosciuto dalla rivista statunitense Time come uno degli asiatici più influenti del secolo.
Da sempre piacevolmente incline a quel sottile appagamento che concede la musica, il popolo giapponese del dopoguerra ha così visto nel karaoke un mezzo tanto straordinario quanto essenziale per intrattenere e divertire, decennio dopo decennio, con una miglioria dopo l'altra. La sua potente eco è giunta persino in Italia, grazie alla popolarità regalata dal programma musicale di Fiorello a partire dal 1994, per quanto sbiadita poi negli anni. 
A tutt'oggi, le sessioni di gruppo al karaoke in Giappone consentono di abbattere barriere che in altri contesti rimangono elevate o poco facilmente valicabili; esse fanno così assaporare i valori della curiosità e della tolleranza reciproca, palesando al contempo le persone più insospettabili od ordinarie, come casalinghe o anziani, quali canterini provetti dotate di ugole d'oro.
E' la magia del karaoke, ed è una fascinazione che non conosce inconvenienti né declino, quella a cui la Wayama tributa un'ode ricca di sottile humour.
 
karaoke 08 voti


"Dalla più grande semplicità, in maniera del tutto imprevedibile, nasce la complessità," ci ricorda la scrittrice francese Muriel Barbery che così commenta una delle arti tradizionali giapponesi più antiche. In un curioso parallelo tra il contenuto narrato e la sua struttura contenitiva, anche il racconto di Andiamo al Karaoke! dissimula una semplicità che è solo apparente: dietro il suo confezionamento così semplice e alla sua immediata scorrevolezza, infatti, l'autrice Yama Wayama riesce a offrire al lettore molto più che un evidente e quanto mai sagace tributo al mondo del karaoke.
 
"Era come se la mia voce mi avesse tradito. Soffrivo."
- Satomi - 

Lo scoramento per una muta vocale tanto inevitabile quanto indesiderata, la quale si allarga poi ai diversi grumi interiori che attanagliano un adolescente come tanti, il tema della yakuza scomposto con pungente sarcasmo, il classico confronto tra mondi che in apparenza non potrebbero né dovrebbero intersecarsi mai, le relazioni interpersonali segnate dalla differenza d'età e persino una velata -e voluta- strizzata d'occhio all'universo del Boys' love: in poco più di 160 pagine, Andiamo al Karaoke! fa uso di una cornice vivace e persino goliardica per aprirsi anche a svariate chiavi di riflessione, senza che il lettore lo avverta nell'immediato, ma lasciandone al contempo una percezione piuttosto vivida a posteriori.
 
"Ero nervoso. Ma non sapevo se a causa della frustrazione perché niente andava per il verso giusto
o perché trovavo pietosa la mia immaturità."

- Satomi - 

La venatura Boys' Love della storia, infine, è un sottile vedo-non-vedo derivante dalle influenze maturate dalla Wayama ai tempi del liceo; per stessa ammissione dell'autrice, indugiare su un confine che appare piuttosto labile è una sua precisa scelta al momento della realizzazione della storia, con l'intento di lasciarne ogni sfumatura di interpretazione libera a ciascun lettore.
Di fatto, il volume non sposta mai esplicitamente il suo focus dalla commedia alla potenziale componente romantica, ed esso può pertanto essere letto e apprezzato da qualunque tipo di pubblico.
 
karaoke 02 zampe

Ciò di cui ci si rende conto immediatamente è comunque come i capitoli giungano al termine fin troppo rapidamente, inducendo in chi legge il desiderio di poter ambire ad avere ulteriori nuovi capitoli delle disavventure che coinvolgono il giovane Satomi e il compìto Narita.
Fresca, concisa ed efficace, l'opera palesa la natura autoconclusiva per com'era stata inizialmente concepita, ovvero di una dōjinshi auto-prodotta e pubblicata nel 2019 per l'evento Comitia che fa incontrare aspiranti autori, fan e curiosi; al pari della precedente Captivated by you, nata al medesimo modo, anch'essa diviene da quel momento in avanti oggetto di una briosa attenzione da parte del pubblico nipponico, che solleva così anzitempo lo sguardo su un'artista precoce e piuttosto talentuosa.

Ricordiamo che tutte e tre le opere della Wayama, serializzate in patria per Shodensha dopo il debutto alla convention Comitia, sono state infatti candidate al prestigioso Manga Taisho tra il 2020 e il 2021; a essersi aggiudicati l'ambito premio siano infine stati altri manga, ma grazie alle loro suggestioni particolarmente degne di nota, i manga della Wayama hanno fatto capolino anche altrove. Approdano ad esempio al 1° e al 5° posto della popolare classifica nipponica “Kono Manga Ga Sugoi! 2021!” sulle letture consigliate e imperdibili per il pubblico femminile, ma ispirano anche adattamenti dal vivo. Captivated by you si è poi aggiudicato premi di rilievo al Japan Media Arts Festival e al Tezuka Osamu Cultural Award.
 
Satomi microfono


L'autrice cita influenze grafiche dai maestri Usamaru Furuya, Eiji Nonaka, Makoto Kobayashi e Junji Itō, per una modalità di disegno che richiama invero quello degli anni '80.
Rispetto alle sue altre opere, in Andiamo al karaoke! lo stile grafico si presenta parzialmente diverso, con un tratto più spesso sia nel tratteggio dei personaggi che delle vignette, sempre estremamente regolari, dovuto alla creazione interamente in digitale. La Wayama ammette di aver avuto tempi serratissimi per la produzione dell'opera, con circa 130 pagine realizzate in meno di un mese, ma si dice anche lieta che lo stile un po' più ruvido che ne emerge si riveli particolarmente calzante su una storia che narra di yakuza e di intensità.
I marcati toni di grigio e la rappresentazione delle figure umane restituiscono talora l'impressione di trovarsi di fronte a un fumetto più occidentale che orientale, su una stampa che si presenta buona; la carta utilizzata è piuttosto ruvida, di color bianco sporco, dalla buona grammatura e con appena una sottilissima trasparenza. Il volume di dimensione 15 x 21 cm non offre pagine a colori né sovraccoperta, giocando sull'effetto lucido a rilievo dell'acceso titolo su una copertina opaca e liscia al tatto.
A fronte dell'ampio formato, il consueto prezzo di euro 12,90 dell'editore Dynit appare poco invitante per una discreta fetta di pubblico; la lettura disimpegnata-ma-non-troppo, e la sua natura di volume unico, rendono comunque il manga un'ottima proposta regalo per il periodo natalizio o per approcciarsi per la prima volta a un'autrice così peculiare.
La postfazione dell'autrice in coda al manga svela come il racconto auto-pubblicato sia stato arricchito di un capitolo extra e materiale inedito per la raccolta in volume.
La fluida traduzione di Asuka Ozumi non reca refusi e denota l'inserimento di alcune interessanti note a margine, molte delle quali a contestualizzare meglio lo sfondo musicale.
 
karaoke cantiamo


Dopo la pubblicazione in cartaceo sulla rivista Monthly Comic Beam di Enterbrain del 2019, Andiamo al karaoke! diverrà nel 2024 una pellicola cinematografica che farà il suo debutto il prossimo 12 gennaio nei cinema giapponesi.
Il film godrà della sceneggiatura della talentuosa Akiko Nogi e della regia del bravo Nobuhiro Yamashita: la prima annovera tra i suoi lavori Inu-Oh, I am a hero e la popolare serie Unnatural, mentre il secondo aveva già avuto modo di dirigere opere a forte impronta musicale come il film cult Linda Linda Linda del 2005, dall'omonima canzone del gruppo punk The Blue Hearts, e l'intenso La la la at rock bottom - Misono Universe.
L'intento di trasporre al meglio la peculiare atmosfera dell'opera originale mostra premesse piuttosto favorevoli in tal senso, ed è facile immaginare che il tributo che il film saprà proporre darà modo al manga di distinguersi ancor più.
In chiusura al volume, è poi la Wayama stessa a confessare che "finalmente ho avuto modo di far emergere dei personaggi che vivevano nella mia testa da molti anni", e dunque era lecito poter confidare che gli angusti spazi del karaoke potessero aver bisogno di allargarsi ancora, per Satomi e Narita: proprio in questi giorni esce così in Giappone il volume Family Restaurant ikou! (Andiamo al Family Restaurant), irriverente sequel dell'opera che ruba anche la copertina del mese di Comic Beam, per una speciale collaborazione legata anche al rilascio del film. A fianco dell'illustrazione della Wayama, notiamo infatti la versione "dal vivo" con gli attori  e il giovanissimo .
 
Karaoke Restaurant
Pungente, diretto e scorrevole, Andiamo al Karaoke! è un manga che a una prima lettura sembra fin troppo semplice, ma sa appagare piacevolmente. E' un'opera che ci si ritrova a riprendere in mano, sfogliare da capo e rileggere ancora, forte dei suoi diversi spunti che a una prima occhiata possono sfuggire. Lì per lì, infatti, la storia cattura con sagacia, e chi legge cerca curiosamente di capire dove le peripezie musicali condurranno il bizzarro rapporto che si crea tra il giovane Satomi e lo yakuza gentiluomo Narita.
E' un volume che racconta di un amore tutto nipponico e tutto viscerale per il karaoke, con la yakuza, l'ottimo sfondo musicale e cenni di un racconto di formazione a fenderlo con ironia; una storia che domanda fortemente nuovi capitoli e nuove disavventure per i suoi protagonisti. E poiché il suo sequel già esiste, fortunatamente, non ci resta che attenderlo con pazienza. Magari tenendoci ben allenati, nel frattempo, con appassionate sessioni al karaoke.






Andiamo al karaoke 

Satomi è il capo del coro della scuola e si ritrova, suo malgrado, a dover dare lezioni di canto a uno yakuza mezzo matto ogni settimana lo tiene praticamente sotto sequestro. Giorno dopo giorno, tuttavia, tra il ragazzo e l'uomo nasce uno strano sentimento di amicizia...

Opera:  Andiamo al karaoke!
Editore: Dynit
Nazionalità: Italia
Data pubblicazione: 03/11/2023
Prezzo: 12,90 €


Totale voti:   12  0  0


alis89

Ma che bello questo volume! Me lo sono divorato, letto tutto d'un fiato e mi è piaciuto molto. L'autrice crea sempre storie particolari con protagonisti sopra le righe! E anche con questo non si smentisce!

 18/01/2024

CloveRed

Ma quanto mi è piaciuto questo volume🥰 Davvero ottimo, scorrevole e fresco. Adoro l’autrice, i suoi tempi comici e la sua capacità di creare storie e personaggi strambi, affascinanti ma anche profondi e malinconici. Per me è più che promosso.

 07/01/2024

Arwen1990

Muahaha.. l'autrice è fuori di testa e per questo il manga fa morire dal ridere. Se piace l'autrice è imperdibile, per me credo il migliore suo. Il tratto è inconfondibile così come l'ironia. Però c'è anche dell'introspezione e colpi di scena. Adorato

 03/01/2024

_laura_30

Amo follemente quest’autrice, sono felice che sia arrivata in italia un’altra delle sue storie. Il suo stile narrativo e di disegno è come sempre molto riconoscibile, super apprezzato.

 20/12/2023

Kotaro

Storiellina piacevole anche se i personaggi non sono sempre il massimo della simpatia. Ma il vero protagonista, il karaoke, ne esce vincitore e citano anche "Tiger & Dragon" quindi va bene.

 01/12/2023

zettaiLara

Chiunque sia stato al karaoke, e lo ami profondamente, ci ritroverà un purissimo atto d'amore filtrato dall'ironia e dall'acume della Wayama: dissacrante, scorrevole, semplice ed efficace. Ottimo l'extra e deliranti le bio finali. Datemene ancora!

 25/11/2023


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Titolo Prezzo Casa editrice
Andiamo al karaoke € 12.90 Dynit