Locandina Ponyo ItaliaDalle pagine del Venerdi, l'inserto settimanale di La Repubblica, uno dei più grandi quotidiani d'Italia, una breve ma interessante intervista concessa dal maestro Hayao Miyazaki in occasione del lancio in Italia di Ponyo sulla scogliera, la versione italiana del suo ultimo grande successo distribuito in sala da Lucky Reed, Gake no ue no Ponyo.

L'intervista conferma ancora una volta la cortesia, ma anche il carattere schivo del noto regista. Il servizio è a cura di Emilio Marrese:

Ponyo è un film meno cupo rispetto alle sue produzioni precedenti: voleva rivolgersi ad un pubblico più ingenuo?

Forse è cosi. Volevo fare un film per bimbi, visto che nel mio staff nell'ultimo periodo un sacco di persone sono diventate genitori.
Volevo che fosse il primo film da vedere per molti di questi bambini. Dire loro subito che la vita è terribile non è buono. Sappiamo che il mondo è infelice, ma a questi bambini volevo dire che invece dobbiamo essere tutti felici di essere al mondo.
Non volevo mostrare loro la realtà senza speranza. I problemi li percepiscono, non è giusto nasconderli. Ma a piccoli di cinque anni non si può non mostrare la speranza. Non credo che sia un film che abbia meno significati rispetto ai precedenti.


Un Miyazaki ancora più tradizionale, dunque?

Abbiamo lavorato duro per finire qualcosa di semplice. Tutto si doveva sempre spiegare pensando agli adulti, ma i bambini non hanno la stessa logica. Sono più sensibili e il film è fatto per essere inteso alla loro maniera. Abbiamo limitato i significati ulteriori. E' una fiaba avventurosa sull'amore infantile. Amore e responsabilità, oceano e vita: la mia risposta alle afflizioni e alle incertezze dei nostri tempi.

Un altro accorgimento un po’ desueto: la parola inizio nei titoli di tesa e quella sfilza di nomi nei titoli di coda...

Bisogna dire ai bambini quando una cosa inizia e quando una cosa finisce. Nei titoli di coda ho messo i nomi di tutti in ordine alfabetico, comprese le donne delle pulizie e il gatto degli studios, senza specificare quale ruolo abbiamo avuto nel film. I bambini se ne fregano di sapere chi ha fatto che cosa.

Alla Mostra di Venezia è stato accolto come un divo da una platea adulta. Come se lo spiega?

Bah ai festival c'è la tendenza all'ovazione. Non mi esalto: mia moglie mi mena se sente che mi definisco maestro. Ponyo è un film per bambini di cinque anni che non capiscono il mondo e gli adulti si rilassano venendo messi nella stessa condizione.

Si è ispirato di più alla Sirenetta o a Nemo?

La Sirenetta è il primo libro che ho letto e l'ho trasportato nel Giappone contemporaneo. Non ditelo al mio amico John Lassiter (l'anima della Pixar)...
So che era molto interessante, però. La principessa Otochi, colei che controlla il mare, è una figura universale in tutte le culture: il simbolo dell'oceano come fonte di vita.

Ancora una volta il mondo animale si è mescolato al mondo umano...

In origine non vi era nessuna grande distinzione tra gli umani e il resto delle creature. Basta pensare che il pesce è il simbolo di Cristo. La vita, prima, era un'idea condivisa.

E' un messaggio ecologista?

No. L'ecologia e l'ambiente vanno vissuti soggettivamente senza doverne parlare. La natura è un fondale. Non mi definisco un ecologista. Anche se ho smesso di buttare cicche per terra.

Come fa ad avere un grande successo di mercato la sua opera, che non pare tener conto affatto del mercato?

Vorrei saperlo anche io. Me ne meraviglio.

Come vive l'antitesi con lo stile più moderno e imperante nel mondo dei cartoon, quello dei suoi concorrenti Pixar Disney e Dreamworks?

Nessuna concorrenza. Loro fanno un buon lavoro e sono miei amici. La nostra tradizione giapponese è la matita e noi continuiamo a seguirla. Siamo bravini anche noi. Non c'è una guerra di religione. Ma io penso che La Morte di Ofelia (del pittore John Waherhouse), un pre-raffaellita dell'ottocento, raggiunga livelli di raffinatezza grafica a cui nessuno è mai più arrivato, con nessuna tecnica a disposizione. Quando vedo questo quadro rimango sempre ammirato.


Trailer italiano



Alcuni approfondimenti su questo magnifico film attualmente nelle nostre sale:

Trama dal sito ufficiale: PONYO SULLA SCOGLIERA

Un villaggio in riva al mare. Sosuke, un bimbo di cinque anni, vive in cima a una scogliera affacciata su Inland Sea. Una mattina, giocando sulla spiaggia rocciosa sotto casa, trova Ponyo, una pesciolina rossa con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la salva e la mette in un secchio di plastica verde. Ponyo è affascinata da Sosuke e il bimbo prova lo stesso verso la pesciolina. Le dice: “Non preoccuparti, ti proteggerò e mi prenderò cura di te”. Ma il padre di Ponyo, Fujimoto – una volta umano e ora stregone che abita i fondali marini – la obbliga a tornare con lui nelle profondità dell’oceano. “Voglio essere umana!” esclama Ponyo e, determinata a diventare una bimba per tornare da Sosuke, tenta la fuga. Ma prima di farlo, versa nell’oceano l’Acqua della Vita, la preziosa riserva dell’elisir magico di Fujimoto. L’acqua del mare si alza. Le sorelle di Ponyo sono trasformate in enormi onde dalla forma di pesce che si arrampicano alte fino alla scogliera dove si trova la casa di Sosuke. Il caos sprigionato dall’oceano avvolge il villaggio di Sosuke che affonda sotto i flutti marini. Una bimba e un bimbo. Amore e responsabilità. Il mare e la vita stessa. In un’epoca di ansie e incertezze, PONYO ON THE CLIFF BY THE SEA è il coraggioso racconto della storia di una madre e suo figlio uscito dalla matita di Hayao Miyazaki.


Ponyo è stato quest’anno campione di incassi ai botteghini nipponici, un autentico ciclone che, con ben 165 milioni di dollari incassati dalla sua uscita fino a luglio 2008.
Ora si appresta a invadere l'occidente. Preceduto dalla sua fama, sostenuto da una miriade di appassionati e da una critica favorevolissima, ricordiamo anche le nostre prime impressioni, direttamente dal Giappone, e una rassegna delle recensioni della critica.

Infine un primo elenco delle sale nelle quali il film è distribuito.