Un argomento di attualità nella realtà di Internet è quello legato alla creazione e l’utilizzo di software per il file-sharing. In questi giorni l’Alta Corte di Osaka ha avuto modo di affrontare l’argomento nell’ambito del caso riguardante Isamu Kaneko, creatore del software di peer-to-peer Winny.

Nel 2006 Kaneko era stato condannato dalla corte distrettuale di Kyoto al pagamento di una multa quantificata in 1.5 milioni di yen (circa 11.000 euro). Le motivazioni della sentenza vertevano sulla considerazione che lo sviluppatore avesse distribuito il programma ben conscio del vasto uso illegale a cui lo stesso si prestava. Giunti al nuovo grado di giudizio, la difesa di Kaneko si è soffermata soprattutto sul fatto che collegare una responsabilità penale degli sviluppatori alle azioni degli utenti condurrebbe inevitabilmente a un blocco dello sviluppo tecnologico. La corte di Osaka, recependo le argomentazioni difensive, ha quindi accolto il ricorso presentato dal programmatore trentanovenne; in particolar modo il presidente della corte, Masazo Ogura, ha voluto chiarire che Kaneko non avrebbe in alcun modo incoraggiato gli utenti a utilizzare Winny per distribuire illegalmente materiale coperto da diritto d’autore.

Il giudizio della corte ha voluto perciò scindere in modo netto l’attività di creazione di un software dall’eventuale utilizzo finale dello stesso. Nel caso concreto, Kaneko si è limitato a creare un programma destinato al peer-to-peer, ma tale caratteristica non necessariamente si risolve in un’attività illegale, potendone invece l’uso pienamente all’interno dei canoni della legalità. In sintesi, ogni singolo utente è, e deve essere, il solo responsabile per l’utilizzo compiuto di un dato programma.

Winny, che fu creato nel 2002 dall’allora sconosciuto ingegnere informatico noto con il nickname di 47-shi (“Mr. 47”), garantiva ai suoi utilizzatori il totale anonimato, tuttavia la taskforce nipponica per i crimini informativi riuscì a rintracciare un falla nel forum integrato e, successivamente all’arresto di due utenti, giunse infine a identificare in Isamu Kaneko il misterioso Mr. 47.