logo fumettopoliNascosti nelle ombre tra uno stand e l’altro, in agguato tra una pila di manga e qualche cosplayer in posa, laddove il profumo della carta stampata si mescola con il mercimonio più variegato, là c’è un redattore di AnimeClick pronto a carpire la notizia.
Fumettopoli 2009, edizioni di settembre e novembre: NOI c’eravamo! E abbiamo osservato, preso appunti, fotografato, intervistato, il tutto per servirvi, nel modo più chiaro possibile, un affresco gradevole e completo delle edizioni di quest’autunno.
Se la manifestazione di settembre ci ha dato la possibilità di approfondire il discorso organizzativo, intervistando chi ha reso Fumettopoli un evento importante, novembre ci ha permesso di addentrarci nel cuore della competizione tra cosplayer, senza dimenticare ovviamente l’editoria e i manga, dei quali la fiera milanese offre parecchi spunti, soprattutto per l’ancora embrionale panorama italiano.

Ma cos’è Fumettopoli? Me lo sono chiesto anch'io, o meglio, la domanda corretta è: cosa c’è oltre la fiera? Perché qui sta la vera curiosità, il capire come un evento di tale portata si organizzi, si gestisca, come questo nirvana editoriale fatto di luci, colori, personaggi noti e ignoti resti in piedi e chi ci sia dietro le quinte. Nell’edizione di settembre abbiamo avuto il piacere di intervistare per voi Paolo Puccini, direttore responsabile dell’evento, che è stato con noi gentilissimo e molto disponibile. Riportiamo di seguito l’intervista nei suoi punti salienti, sperando che serva a voi , quanto è servita a me, per capire davvero come funziona Fumettopoli.

Buongiorno, signor Puccini, ci può parlare di Fumettopoli?
Allora, Fumettopoli è una manifestazione che ininterrottamente, da 17 anni, si svolge a Milano, sempre all’Hotel Executive. La manifestazione nel corso degli anni è cresciuta, in quanto da un’edizione annuale siamo passati a quattro.

Perché quattro edizioni?
Perché c’è forte richiesta da parte degli espositori che vogliono venire e, soprattutto, c’è tanto pubblico che viene. Solo da quest’anno abbiamo esteso l’orario di ingresso alle 10 di mattina anche a settembre su richiesta degli espositori, ma la grande affluenza arriva con i mesi di novembre e maggio, dove solo nelle prime ore facciamo qualcosa come 2500 ingressi.

Un’organizzazione così imponente richiederà degli sponsor o delle sovvenzioni: chi paga per tenere in piedi la baracca?
Abbiamo solo dei media partner, ma non usufruiamo di denaro pubblico di alcun tipo, la manifestazione è sovvenzionata con fondi privati del sottoscritto e dell’Associazione Culturale Kassandra. Solo a maggio abbiamo avuto come sponsor ufficiale Yamato Video per mettere in palio un viaggio in Giappone, ma per il resto siamo sempre rimasti indipendenti.

Come vi tenete in contatto con il vostro pubblico?
Il nostro punto di forza sta nel non fare spam con la mailing-list, gli iscritti ricevono un massimo di tre e-mail per edizione: una circa un mese prima, una il lunedì precedente alla fiera e un’ultima il mercoledì o il giovedì poco prima della manifestazione. Inoltre l’iscrizione è completamente anonima: al contrario di molti siti che chiedono informazioni personali per fini poi commerciali, noi garantiamo una totale privacy, in quanto non sappiamo neppure chi sono gli intestatari delle mail. E questo “effetto invito”, che arriva appunto tramite mail, funziona, perché poi la gente viene appunto con l’invito stampato dalla propria casella di posta.

Sappiamo che Fumettopoli fa molta beneficienza, ce ne può parlare?
Il fondo per la beneficienza è legato all’edizione di maggio, che ha un costo d’ingresso a contributo minimo, ma chiunque può lasciare la cifra che vuole destinata, appunto, all’associazione o all’iniziativa legata all’edizione. Negli anni abbiamo raccolto fondi per L’amico Charly, per la VIDAS, l'ospedale Buzzi dei bambini di Milano per due volte e infine, due anni fa, abbiamo aiutato una scuola per bambini non vedenti in Thailandia.

Come mai proprio un ospedale in Thailandia? Con che criterio vengono scelti i destinati dei fondi?
Mah, guardi, è una cosa molto soggettiva. Per esempio, mentre ero in Thailandia, ho visto questo centro per non vedenti, mi sono commosso e ho pensato “Cacchio, i soldi che escono da Fumettopoli qui valgono dieci volte tanto”, perché tenga conto che noi riusciamo a raccogliere, di solito, tra spese e tutto, dai 2500 ai 3000 euro e dandoli a una grande organizzazione italiana, che so, tipo Telefono Azzurro, sono in effetti poco più che spiccioli, ma là hanno un valore molto maggiore, infatti sono stati investiti per comprare letti, cibo, strumentazione medica…

E per l’edizione di quest’anno? Chi saranno i beneficiari?
Di questa cosa me ne occupo completamente io e di solito visito un po’ di organizzazioni prima di decidere, per esempio per la VIDAS è stato determinante l’esperienza di un mio caro amico che ha dovuto, suo malgrado, ricorrere ai suoi servizi e me ne ha parlato molto bene, quindi è stato un piacere aiutare un’Associazione di cui poi senti parlare positivamente. Per quest’anno, però, non sappiamo ancora.

Ora una domanda un po’ scomoda. Alcuni detrattori accusano Fumettopoli di essersi trasformata in un mercatino di cianfrusaglie, dove c’è anche molto materiale al limite del legale, spesso importato dalla Cina. Cosa ci dice in merito?
Allora, il materiale che viene portato dagli espositori non è sotto il controllo degli organizzatori, ma è sotto il controllo del pubblico presente. Perché se io a una fiera di fumetti un giorno mi porto, che so, dieci vestiti “Gothic Lolita” e li vendo tutti e dieci, la prossima volta me ne porto venti. Se io vendo un portafoglio cinese, perché comunque l’espositore ha tutti i documenti in regola per esporre quel portafoglio, l’ha sdoganato e ha fatto tutti gli iter del caso, però magari ha seguito una via di importazione parallela, quell’espositore chiaramente riesce a vendere quel prodotto a meno. Ovviamente quelli che importano ufficialmente hanno dei costi più alti e devono vendere a prezzo più elevato.
Il materiale che si trova all’interno di una manifestazione, le prime volte è un tentativo dell’espositore, dice: “Vado a Fumettopoli, vediamo cosa vendo…”. Ad esempio, qui a Fumettopoli è sparito il fumetto d’antiquariato, come Bonelli, Comics, Diabolik, quelli che hanno più di 25 anni di età, per capirci. Ci sono pochissimi espositori che hanno roba vecchia. Questo per il semplice fatto che non vengono persone a comprarlo. Calcolate che non sono io a decidere quali espositori vengono, noi mettiamo a disposizione le attrezzatore e tutto l’occorrente, poi sono loro stessi ad affittare i lotti, quindi se chi vende comics o fumetto d’autore pensa di non riuscire a fare affari qua a Fumettopoli semplicemente non viene. Perciò non è che l’organizzatore faccia una fiera dedicata ai manga e basta, si fa una fiera dedicata a un mondo, poi è la tendenza di quel mondo che decide il mercato e il materiale esposto.


E sul materiale contraffatto invece? Cosa mi dice?
Sul materiale non originale, se so che quell’espositore ha un certo tipo di materiale perché mi è stato segnalato, io posso dirgli “Guardi, gli spazi stanno finendo, oppure lei non può essere socio, quindi paga di più…”, che ne so, posso mettere dei freni per cercare di impedirgli di presentarsi, però questa non è una cosa che devo fare io, ci sono Enti preposti che si occupano di queste cose. Noi a maggio abbiamo avuto una visita della Finanza e della SIAE, che hanno trovato il 99% in regola: sono venuti all’improvviso, però la prima cosa che hanno notato, entrando, è il cartello tramite cui avviso il pubblico che tutto il materiale audiovisivo masterizzato è illegale e di segnalarlo a noi, così possiamo prendere provvedimenti. Però chi porta merchandising d’importazione parallela, a livello burocratico e legale è perfettamente in regola, quando l’espositore mi dichiara che il suo materiale è lecito, io sono a posto. Se poi porta qualcosa di illecito, se qualcuno me lo segnala io posso intervenire, posso andare li e spiegare che potrebbe uscire una denuncia e chiedergli di toglierlo, ma più di questo non posso fare.

Grazie, signor Puccini, per il tempo che ci ha dedicato, tra l’altro in pieno svolgimento della manifestazione.
Si figuri, e un saluto a tutti i lettori di Animeclick.it

L’edizione e l’organizzazione


Salutato Puccini, ci dirigiamo all’interno della manifestazione. Se l’edizione di settembre ci è in effetti sembrata un po’ scarna come affluenza di pubblico, quella di novembre ha decisamente ribaltato il nostro giudizio. La coda per l’ingresso, all’alba di domenica mattina, si protraeva come un immenso serpente umano attorno a buona parte dell’isolato e, nonostante la pioggia, centinaia di persone aspettavano ordinatamente il loro turno per l’ingresso. Lo spettacolo che ci si para davanti è di quelli che ci si aspetta per un grande evento: cosplayer di ogni foggia, famiglie con bambini, anche piccoli, tanti genitori con figli adolescenti, e poi tanti adulti, tutti in fila, tutti assieme. All’ingresso, dopo lo sdoganamento alle casse (gestite tra l’altro in modo molto professionale e scorrevole), si entra nel magico mondo del fumetto. Sui due piani espositivi dell’ATA Hotel Executive di viale Sturzo, un centinaio di espositori trattano le merci più disparate: dalla piccola bancarella di vecchi manga e comics a prezzi stracciati, al grande emporio di vestiti e accessori per cosplayer, fino ai veri e propri colossi, come StarShop, con enormi stand nei quali sono presenti tutti i nuovi manga e anche molto materiale audio-video. Chi si aspettava materiale ludico resta, però, con le pive nel sacco. Poco o niente in termini di videogame e giochi di ruolo. Ma, del resto, non si parla di Otakulandia, quanto di una fiera del fumetto, dove questo e solo questo deve essere il protagonista.
La gestione dello spazio è ben congegnato e anche le “riserve” per fumatori, all’esterno dell’edificio (delle quali non ho potuto fare a meno), sono ben architettate, al riparo dalle intemperie, permettendo così non solo ai fumatori, ma a tutti, di prendere un’agognata boccata d’aria fresca, indispensabile nelle edizioni afose come quella di settembre.
Muovendoci tra i vari stand, ho dedicato un paio d’ore a intervistare i presenti, tra espositori e normali acquirenti. Il morale dei venditori è alto, l’affluenza rientra nelle aspettative, con persone che comprano, spendono, in quel via vai di passamano monetari che fioriscono qua e là, in cui anche i ragazzini acquistano magari il manga dei loro sogni, con le paghette accumulate in mesi e mesi. Buona anche la reazione del pubblico, dove, a parte qualche scontroso e maleducato che mi ha congedato in malo modo, sono riuscito a trovare parecchi che hanno dedicato alcuni minuti del loro tempo a me, povero inviato, per dirmi cosa ne pensavano della fiera e dell’organizzazione. Non riporterò tutti i commenti, perché sono molti e tutti piuttosto allineati. Diciamo che la maggioranza del pubblico, dal ragazzino all’adulto navigato in questo genere di acque, si sono mostrati soddisfatti sia degli acquisti che dell’organizzazione in sé.

Il Cosplay Contest

Dopo un lauto pranzo (dove Slanzard non ha mancato di stupirmi per voracità), ci siamo diretti alla gara di cosplay. Sedie riservate in prima fila per noi di AnimeClick, che non ha mancato di colpirmi come cosa e che sottolinea il rilievo con cui Puccini e i suoi tengono noi redattori di quest’umile quotidiano.
Tanti, tantissimi, troppi cosplayer, che si sono alternati sul palco in uno spettacolo durato ben tre ore e mezza. A fare gli onori di casa Luca Panzieri e Mabel Sasso, che dal palco hanno presentato la miriade di partecipanti. I numeri parlano chiaro: più di 260 persone divise tra chi aveva preparato un’esibizione di qualche minuto (una trentina tra gruppi e singoli) e chi invece sfilava solo per il costume. Una giuria d’eccezione, formata, tra gli altri, da esperti del calibro di Luca Bucci, vincitore dello scorso ICC e rappresentante del nostro Paese al concorso internazionale in Giappone del WCC di quest’anno.
Le categorie premiate sono davvero tante. Partendo dalle due un po’ d’eccezione. La prima, quella che vedeva in palio 5 chilogrammi di Nutella per il premio Indy-Co, se la sono aggiudicata il gruppo di Harry Potter (Simone, Davide e Denis) che, con un’esibizioni davvero graffiante, ha coinvolto l’intero pubblico. In via del tutto eccezionale, inoltre, Alessia Mainardi, autrice della fortunata saga fantasy italiana Avelion, ha premiato il miglior costume di ispirazione fantasy con una copia del suo ultimo libro autografato, vinto da Micol che ha interpretato Lady Sylvanas Windruner (da WoW) con un costume molto ben realizzato.
Tra le premiazioni ufficiali si comincia con la miglior coppia, vinta da Ivan e Alexandra King con Il Corvo; a seguire la premiazione al miglior gruppo se la sono aggiudicata Patrizia e Linda con xxxHolic, secondo classificato Kuroshitsuji interpretato da Lucia, Manuela e Luca.
Si prosegue con i premi alla miglior interpretazione che, non avevo dubbi a riguardo, viene attribuito a un simpaticissimo Game Boy Color (di Alice), che ci ha fatto divertire parecchio con un combattimento di Pokèmon sul suo schermo di triacetato. Secondo classificato il corposo gruppo di Vocaloid (Alessandra, Ilaria, Alessandro, Camilla, Giulia, Filippo, Gabriella e Naru ), di cui vi proponiamo il filmato dell'esibizione a fondo articolo.
La manifestazione si è concludsa con le premiazioni ai singoli. Devo dire che i meritevoli erano molti e immagino che la giuria abbia davvero faticato a trovare un accordo. Il miglior costume maschile viene attribuito a Bianca per il suo Yu Kanda da D-Gray Man, secondo posto a Massimiliano con il suo Vincent Valentine da Final Fantasy Dinge of Cercerus. Per quanto riguarda il miglior soggetto femminile, la giuria ha premiato Romina per Amy da Soul Calibur 4, mentre il secondo posto è spettato a Elena con la sua C. Vper da Street Fighter 4.
E gli altri? Ovviamente non potevano mancare Bleach e Naruto, ma di sicuro non passa inosservata la massiccia presenza di Kuroshitsuji con ben cinque esibizioni differenti. Da segnalare, inoltre, un giovanissimo Sampei, il gruppo di Rocco Siffredi, che riproponeva la pubblicità storica della nota marca di patatine, accompagnato da un trio di belle conigliette, un'inattesa interpetazione di un Baseball Furies dal film I guerrieri della notte, con buona pace ai miei ricordi degli anni '80, e il gruppo di Alice nel paese delle meraviglie con costumi davvero molto originali e con un sexy Bianconiglio che avrei seguito volentieri nella tana.

Fumettopoli 11/2009 : primo premio simpatia



Fumettopoli 11/2009 : 2 premio interpretazione


Manga italiani, la nuova sfida

Segnaliamo ora le due novità più promettenti del manga nostrano pubblicate di recente. Fumettopoli da sempre pone grande rilievo ai giovani autori emergenti, e in queste due edizioni ci da la possibilità di confrontarci con due titoli davvero innovativi per il panorama italiano.

Save My Destiny (yaoi)Save my destiny
Neko – TEKE editore

Il primo capitolo della trilogia Save my destiny si svolge nell’antico Egitto e si intitola Il fanciullo di Bastet.
In questa prima storia, le Neko (Veronica Boin e Cristina Masoni) raccontano di come i due protagonisti, Nefertem e Sahator, si incontrano ancora inconsapevoli di dover vivere una avventurosa storia d’amore.
Save my Destiny si fregia del titolo di primo manga yaoi italiano.






Where i end and you beginWhere I end and you begin (1 di 7)
Paolo Leone e Stefano Ferrarese – SlowProduction

Un manga ambientato nel Giappone medioevale, dove una misteriosa donna dal passato sconosciuto incontra un ronin per dare il via ad una storia avvincente e ricca di colpi di scena.











VOCALOID (miglior esibizione - 2° classificato)



In attesa delle premiazioni, i cosplayer prendono possesso del palco.



Alcuni premiati della manifestazione