Il programma di Rai Tre, Fuori Orario, ci propone un'ennesima serata all'insegna del cinema nipponico. L'appuntamento è per sabato 19 dicembre con Un ribelle nell'esercito (Shin heitai yakuza kasen), Audition (Odishon) e Lotta senza codici d’onore (Jingi naki tatakai).

Per maggiori dettagli, vi consigliamo di consultare il sito del programma.

Audition

Sabato 19 dicembre 2009 dalle 1.40 alle 7.00 (5h e 20')
LEVANTE/CADENTE IL SOLE
Con i film:


UN RIBELLE NELL’ESERCITO
(Shin heitai yakuza kasen, Giappone, 1972, col; 93’)
Regia: Yasuzo Masumura
Con: Shintaro Katsu, Takahiro Tamura, Michiyo Ookusu, Jo Shishido, Hideji Otaki
Trama: In fuga dalla Cina, dove ormai l’esercito nipponico è in rotta, un soldato giapponese si innamora di una guerrigliera cinese. Infuocato e violentissimo melodramma con cui Masumura ripensa i suoi amori cinematografici (a cominciare da Estasi di Gustav Machaty, sul quale si era già speso come critico), senza rinunciare all’immagine disturbante basata sul conflitto e l’attrazione degli opposti.

AUDITION
(Odishon, Corea del Sud, 1999, col.; 110’)
Regia: Takashi Miike
Con: Ryo Ishibashi, Eihi Shiina.
Trama: Sette anni dopo la morte della moglie, Aoyama, dirigente di una compagnia, viene invitato all'audizione per la scelta di un'attrice. Sfogliando le foto delle partecipanti, la sua attenzione viene catturata da Yamazaki Asami, un'affascinante ragazza con un passato di ballerina. Durante le audizioni, la donna è l'ultima ad essere esaminata. Aoyama, che rimane letteralmente rapito, prende nota del suo numero di telefono e la invita a cena. Quando lui la richiama per la seconda volta, lei si trova sola in una stanza buia. Sola, a parte un corpo senza vita chiuso in un sacco, che giace sul pavimento...

LOTTA SENZA CODICI D’ONORE (prima visione tv)
(Jingi naki tatakai, Giappone, 1973, col.; v.o.sott.it. 99)
Regia: Kinji Fukasaku
Con: Bunta Sugawara, Hiroki Matsukata
Trama: Un ex-soldato (Sugawara Bunta) interviene in una rissa con nobili intenti ma finisce per arruolarsi presso un clan yakuza. Accetterà il sacrificio richiestogli dal proprio boss e andrà in prigione per salvarlo, ma uscito di galera scoprirà come le promesse fattegli fossero senza valore. Inizia dunque una sequela di massacri mafiosi che lo porterà di fronte al proprio boss traditore. Sfregio ancora peggiore della morte, lo lascerà in vita non per salvare sé stesso, ma per denunciare la morte dell’onore tra gli Yakuza, di cui lui era stato un fulgido ultimo esempio.