Pubblichiamo il comunicato pervenutoci:
Il Comune di Milano Cultura, ufficio cinema, la Fondazione Antonio Mazzotta presentano la rassegna:
Shunga Movies
Cinema Erotico Giapponese
cinema Gnomo
19-24 gennaio 2010
L’erotismo ha da sempre trovato diverse coniugazioni artistiche, anche al cinema. Il Giappone offre uno stratificato panorama di film che presentano una cornice ammaliante, curiosa e per noi insolita della sensualità e della sessualità. Scoprire i film erotici giapponesi significa anche entrare in un universo tutto da decifrare di simboli e pulsioni inedite rispetto ai nostri modi di rappresentazione. La rassegna offre uno spaccato sfaccettato dei diversi periodi e filoni del cinema erotico giapponese e un confronto diretto con la nostra cultura (con film italiani ispirati a classici giapponesi).
Il Giappone vanta infatti una tradizione secolare di riflessione erotica, dai “racconti del cuscino” delle dame dell’antica nobiltà feudale alle stampe Shunga, che descrivono fantasie e realtà dei quartieri del piacere. Il cinema, ricollegandosi a questa tradizione, permette di comprendere più a fondo una società e una cultura distante dalla nostra.
a cura di: Stefano Locati
Si ringrazia: Carmen Accaduto (Cineteca di Bologna), Tinto Brass (regista), Luisa Comencini (Cineteca Italiana, Milano), Marina Flamini (RHV), Rie Imai (The Japan Foundation, Tokyo), Tadanobu Hirao (JVD), Ikko Kawamura (Toei), Isabella Lapalorcia e Rie Takauchi (Istituto Giapponese di Cultura, Roma), Francesca Manno (Minerva RaroVideo), Shinako Matsuda (Nikkatsu), Chiyo Mori (Shochiku), Maria Roberta Novelli (Università Ca’ Foscari di Venezia), Mayumi Nagumo (Kadokawa), Carlo Pirrò (IIF), Akira Tochigi (National Film Center, Tokyo), Bich-Quân Tran (Dissidenz International).
Programma:
19 Martedì
ore 21:00
Presentazione della rassegna
a seguire:
L’impero dei sensi–Versione integrale di Nagisa OSHIMA (Giappone/Francia,1976, 109’) - V.M. 18
Oshima, uno dei padri della nouvelle vague giapponese, racconta la sessualità con algido distacco e mette in scena la relazione tra Kichizo, proprietario di una pensione, e la sua giovane cameriera Sada. Il loro rapporto si basa sull’appagamento dei sensi e sfocia in un baratro erotico. Basato su un fatto di cronaca realmente accaduto nella Tokyo degli anni ’30, censurato all’epoca dell’uscita nelle sale in Italia il film viene qui presentato nella versione integrale.
20 Mercoledì
ore 20:15
La chiave - Director’s Cut di Tinto BRASS (Italia, 1983, 116’) - V.M. 14
Ispirato all’omonimo romanzo di Junichiro Tanizaki e ambientato a Venezia, nel periodo antecedente l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Un anziano professore inglese abbandona sul pavimento la chiave del cassetto che custodisce il suo diario, in cui sono annotate le sue fantasie sessuali. La giovane moglie legge le pagine e inizia a scrivere un proprio diario. Successo al botteghino e nuovo boom per Stefania Sandrelli.
ore 22:30
Interno berlinese, di Liliana CAVANI (Italia/Germania, 1985, 118’) - V.M. 14
Louise von Hollendorf è la moglie di un alto funzionario del Ministero degli Esteri. A un corso di disegno la donna incontra Mitsuko, misteriosa figlia dell'ambasciatore giapponese. Inizia con lei una relazione passionale che coinvolge anche il marito. Mitsuko li conduce in un gioco erotico degli esiti pericolosi. Film ispirato al romanzo La croce buddista di Junichiro Tanizaki (scritto nel 1928), ma trasportato nella Germania nazista.
21 Giovedì
ore 20:30
Kagi - La chiave di Kon ICHIKAWA (Giappone, 1959, 107’, v.o. sott. it.)
Prima riduzione del romanzo di Junichiro Tanizaki, premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1960. Nonostante l’età avanzata, un esperto d’arte è deciso a soddisfare la giovane moglie. Quando le iniezioni cui si sottopone per darsi vigore non sortiscono più effetto, l’uomo predispone una tresca tra l’aitante dottore che lo cura e la donna. Ichikawa, conosciuto soprattutto per L’arpa birmana (1956), costruisce un’ode alla sensualità difforme dai toni satirici e grotteschi.
ore 22:30
Manj - La casa degli amori particolari di Yasuzo MASUMURA (Giappone, 1964, 90’, v.o. sott. it.)
A un corso di pittura, Sonoko conosce la conturbante Mitsuko. La scandalosa relazione tra le due donne è complicata dalla presenza del marito dell’una e dell’amante dell’altra. Un melodramma sontuoso, che contrappone una morbosità insinuante alla ricercata eleganza formale.
22 Venerdì
ore 20:30
Ecstasy of the Angels di Koji WAKAMATSU (Giappone,1972, 89’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
Un gruppo rivoluzionario assalta una base militare statunitense e ruba delle armi. Durante la fuga uno dei leader, Ottobre, è accecato da un’esplosione. I capi del movimento stabiliscono la sua inadeguatezza e mandano Febbraio a confiscare le armi rubate. Ottobre e i suoi compagni decidono di prendere l’iniziativa da soli. Wakamatsu è il più controverso e politicizzato tra gli autori di film erotici cosiddetti “pinku eiga”. Anarchia e libertà sessuale si fondono in un furioso amalgama sperimentale.
ore 22:30
Abe Sada - L’abisso dei sensi di Noboru TANAKA (Giappone, 1975, 76’, v.o. sott. it.) - V.M. 18
Ispirato allo stesso fatto di cronaca, anticipa di un anno L’impero dei sensi di Nagisa Oshima. La rovente relazione tra Kichizo e la giovane Sada, chiusi in una camera d’albergo a oltranza per dare sfogo alla loro passione, non può che avere esiti tragici e Tanaka segue la discesa della sfortunata Sada negli inferi della perdizione.
23 Sabato
ore 17:30
Unholy Desire di Shoei IMAMURA (Giappone, 1964, 150’, v.o. sott. it.)
La giovane Sadako vive con il marito, che la tratta come un oggetto e la tradisce con una collega, e la terribile suocera. Quando viene violentata da un intruso, la donna decide di scappare con il suo carnefice, alla ricerca di una nuova possibilità. Imamura, costruisce un ritratto spietato e assordante e della società tradizionalista e maschilista giapponese.
ore 20:15
Tokyo Decadence - Versione integrale di Ryu MURAKAMI (Giappone, 1992, 112’, v.o. sott. it.) - V.M. 18
Ai è una giovane prostituta specializzata in servizi sadomaso. La macchina da presa la segue durante alcune giornate lavorative, in una Tokyo rampante e notturna in cui gli incontri si susseguono frenetici, sempre più surreali. Murakami porta alla luce il vuoto pneumatico e le aspirazioni di una nuova umanità. Colonna sonora di Ryuichi Sakamoto.
ore 22:30
The World of Geisha di Tatsumi KUMASHIRO (Giappone, 1973, 72’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
Una geisha passa la notte con un giovane cliente che sta per sposarsi: contro le usanze, se ne innamora. Sullo sfondo delle lotte per il riso e dell’invasione della Siberia, un affresco disincantato che indaga il legame tra sesso, soldi e potere.
24 Domenica
ore 20:15
Hokusai Manga di Kaneto SHINDO (Giappone, 1981, 116’, v.o. sott. it.)
Biografia di Hokusai (1760-1849), il più famoso pittore giapponese di epoca Edo, seguito dalla gioventù fino al successo della maturità. Parte centrale nella creazione della sua arte rivestono le stampe erotiche shunga, cui l’autore si dedicò con audace fantasia: la più nota ritrae dei polpi avvinghiati al corpo nudo di una donna. Scindo esplora con passione gli angoli meno immediati e più poveri della vita dell’epoca.
ore 22:30
The Brutal Hopelessness of Love di Takashi ISHII (Giappone, 2007, 117’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
I frammenti deflagrati della personalità di un'attrice vengono messi a nudo durante un’intervista con la stampa, in cui parla dei tre film cui sta partecipando, tutti in qualche modo collegati alla sua vita privata reale e alla sua situazione di stallo con il marito, anch’egli attore. Un film nel film nel film che indaga desiderio, passione, vendetta e ossessione con una coerenza raggelante. Ishii fa esplodere la visione in un gorgo di pulsioni - tra sadismo, feticismo, abbandono e follia.
Info:
Ufficio Cinema: tel. 02.88462452-56
[email protected] – www.comune.milano.it – www.comune.milano.it/cultura
Cinema Gnomo: Via Lanzone, 30/A 20123 Milano – Tel. 02. 804125
Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 – ridotto € 2,60
Tessera associativa obbligatoria € 2,60
AVVISO
Si segnala che presentando la tessera del cinema Gnomo alla biglietteria della mostra SHUNGA di Palazzo Reale, viene praticata la riduzione del prezzo del biglietto da € 8,00 a € 6,00. Presentando il biglietto della mostra SHUNGA alla cassa del cinema Gnomo si ha diritto al biglietto ridotto giornaliero di € 2,60 anziché € 4,10 per la rassegna cinematografica dedicata al cinema erotico giapponese.
Il Comune di Milano Cultura, ufficio cinema, la Fondazione Antonio Mazzotta presentano la rassegna:
Cinema Erotico Giapponese
cinema Gnomo
19-24 gennaio 2010
L’erotismo ha da sempre trovato diverse coniugazioni artistiche, anche al cinema. Il Giappone offre uno stratificato panorama di film che presentano una cornice ammaliante, curiosa e per noi insolita della sensualità e della sessualità. Scoprire i film erotici giapponesi significa anche entrare in un universo tutto da decifrare di simboli e pulsioni inedite rispetto ai nostri modi di rappresentazione. La rassegna offre uno spaccato sfaccettato dei diversi periodi e filoni del cinema erotico giapponese e un confronto diretto con la nostra cultura (con film italiani ispirati a classici giapponesi).
Il Giappone vanta infatti una tradizione secolare di riflessione erotica, dai “racconti del cuscino” delle dame dell’antica nobiltà feudale alle stampe Shunga, che descrivono fantasie e realtà dei quartieri del piacere. Il cinema, ricollegandosi a questa tradizione, permette di comprendere più a fondo una società e una cultura distante dalla nostra.
a cura di: Stefano Locati
Si ringrazia: Carmen Accaduto (Cineteca di Bologna), Tinto Brass (regista), Luisa Comencini (Cineteca Italiana, Milano), Marina Flamini (RHV), Rie Imai (The Japan Foundation, Tokyo), Tadanobu Hirao (JVD), Ikko Kawamura (Toei), Isabella Lapalorcia e Rie Takauchi (Istituto Giapponese di Cultura, Roma), Francesca Manno (Minerva RaroVideo), Shinako Matsuda (Nikkatsu), Chiyo Mori (Shochiku), Maria Roberta Novelli (Università Ca’ Foscari di Venezia), Mayumi Nagumo (Kadokawa), Carlo Pirrò (IIF), Akira Tochigi (National Film Center, Tokyo), Bich-Quân Tran (Dissidenz International).
Programma:
19 Martedì
ore 21:00
Presentazione della rassegna
a seguire:
L’impero dei sensi–Versione integrale di Nagisa OSHIMA (Giappone/Francia,1976, 109’) - V.M. 18
Oshima, uno dei padri della nouvelle vague giapponese, racconta la sessualità con algido distacco e mette in scena la relazione tra Kichizo, proprietario di una pensione, e la sua giovane cameriera Sada. Il loro rapporto si basa sull’appagamento dei sensi e sfocia in un baratro erotico. Basato su un fatto di cronaca realmente accaduto nella Tokyo degli anni ’30, censurato all’epoca dell’uscita nelle sale in Italia il film viene qui presentato nella versione integrale.
20 Mercoledì
ore 20:15
La chiave - Director’s Cut di Tinto BRASS (Italia, 1983, 116’) - V.M. 14
Ispirato all’omonimo romanzo di Junichiro Tanizaki e ambientato a Venezia, nel periodo antecedente l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Un anziano professore inglese abbandona sul pavimento la chiave del cassetto che custodisce il suo diario, in cui sono annotate le sue fantasie sessuali. La giovane moglie legge le pagine e inizia a scrivere un proprio diario. Successo al botteghino e nuovo boom per Stefania Sandrelli.
ore 22:30
Interno berlinese, di Liliana CAVANI (Italia/Germania, 1985, 118’) - V.M. 14
Louise von Hollendorf è la moglie di un alto funzionario del Ministero degli Esteri. A un corso di disegno la donna incontra Mitsuko, misteriosa figlia dell'ambasciatore giapponese. Inizia con lei una relazione passionale che coinvolge anche il marito. Mitsuko li conduce in un gioco erotico degli esiti pericolosi. Film ispirato al romanzo La croce buddista di Junichiro Tanizaki (scritto nel 1928), ma trasportato nella Germania nazista.
21 Giovedì
ore 20:30
Kagi - La chiave di Kon ICHIKAWA (Giappone, 1959, 107’, v.o. sott. it.)
Prima riduzione del romanzo di Junichiro Tanizaki, premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1960. Nonostante l’età avanzata, un esperto d’arte è deciso a soddisfare la giovane moglie. Quando le iniezioni cui si sottopone per darsi vigore non sortiscono più effetto, l’uomo predispone una tresca tra l’aitante dottore che lo cura e la donna. Ichikawa, conosciuto soprattutto per L’arpa birmana (1956), costruisce un’ode alla sensualità difforme dai toni satirici e grotteschi.
ore 22:30
Manj - La casa degli amori particolari di Yasuzo MASUMURA (Giappone, 1964, 90’, v.o. sott. it.)
A un corso di pittura, Sonoko conosce la conturbante Mitsuko. La scandalosa relazione tra le due donne è complicata dalla presenza del marito dell’una e dell’amante dell’altra. Un melodramma sontuoso, che contrappone una morbosità insinuante alla ricercata eleganza formale.
22 Venerdì
ore 20:30
Ecstasy of the Angels di Koji WAKAMATSU (Giappone,1972, 89’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
Un gruppo rivoluzionario assalta una base militare statunitense e ruba delle armi. Durante la fuga uno dei leader, Ottobre, è accecato da un’esplosione. I capi del movimento stabiliscono la sua inadeguatezza e mandano Febbraio a confiscare le armi rubate. Ottobre e i suoi compagni decidono di prendere l’iniziativa da soli. Wakamatsu è il più controverso e politicizzato tra gli autori di film erotici cosiddetti “pinku eiga”. Anarchia e libertà sessuale si fondono in un furioso amalgama sperimentale.
ore 22:30
Abe Sada - L’abisso dei sensi di Noboru TANAKA (Giappone, 1975, 76’, v.o. sott. it.) - V.M. 18
Ispirato allo stesso fatto di cronaca, anticipa di un anno L’impero dei sensi di Nagisa Oshima. La rovente relazione tra Kichizo e la giovane Sada, chiusi in una camera d’albergo a oltranza per dare sfogo alla loro passione, non può che avere esiti tragici e Tanaka segue la discesa della sfortunata Sada negli inferi della perdizione.
23 Sabato
ore 17:30
Unholy Desire di Shoei IMAMURA (Giappone, 1964, 150’, v.o. sott. it.)
La giovane Sadako vive con il marito, che la tratta come un oggetto e la tradisce con una collega, e la terribile suocera. Quando viene violentata da un intruso, la donna decide di scappare con il suo carnefice, alla ricerca di una nuova possibilità. Imamura, costruisce un ritratto spietato e assordante e della società tradizionalista e maschilista giapponese.
ore 20:15
Tokyo Decadence - Versione integrale di Ryu MURAKAMI (Giappone, 1992, 112’, v.o. sott. it.) - V.M. 18
Ai è una giovane prostituta specializzata in servizi sadomaso. La macchina da presa la segue durante alcune giornate lavorative, in una Tokyo rampante e notturna in cui gli incontri si susseguono frenetici, sempre più surreali. Murakami porta alla luce il vuoto pneumatico e le aspirazioni di una nuova umanità. Colonna sonora di Ryuichi Sakamoto.
ore 22:30
The World of Geisha di Tatsumi KUMASHIRO (Giappone, 1973, 72’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
Una geisha passa la notte con un giovane cliente che sta per sposarsi: contro le usanze, se ne innamora. Sullo sfondo delle lotte per il riso e dell’invasione della Siberia, un affresco disincantato che indaga il legame tra sesso, soldi e potere.
24 Domenica
ore 20:15
Hokusai Manga di Kaneto SHINDO (Giappone, 1981, 116’, v.o. sott. it.)
Biografia di Hokusai (1760-1849), il più famoso pittore giapponese di epoca Edo, seguito dalla gioventù fino al successo della maturità. Parte centrale nella creazione della sua arte rivestono le stampe erotiche shunga, cui l’autore si dedicò con audace fantasia: la più nota ritrae dei polpi avvinghiati al corpo nudo di una donna. Scindo esplora con passione gli angoli meno immediati e più poveri della vita dell’epoca.
ore 22:30
The Brutal Hopelessness of Love di Takashi ISHII (Giappone, 2007, 117’, v.o. sott. it.) - consigliato a un pubblico maturo
I frammenti deflagrati della personalità di un'attrice vengono messi a nudo durante un’intervista con la stampa, in cui parla dei tre film cui sta partecipando, tutti in qualche modo collegati alla sua vita privata reale e alla sua situazione di stallo con il marito, anch’egli attore. Un film nel film nel film che indaga desiderio, passione, vendetta e ossessione con una coerenza raggelante. Ishii fa esplodere la visione in un gorgo di pulsioni - tra sadismo, feticismo, abbandono e follia.
Info:
Ufficio Cinema: tel. 02.88462452-56
[email protected] – www.comune.milano.it – www.comune.milano.it/cultura
Cinema Gnomo: Via Lanzone, 30/A 20123 Milano – Tel. 02. 804125
Ingresso valido per tutte le proiezioni della giornata € 4,10 – ridotto € 2,60
Tessera associativa obbligatoria € 2,60
Si segnala che presentando la tessera del cinema Gnomo alla biglietteria della mostra SHUNGA di Palazzo Reale, viene praticata la riduzione del prezzo del biglietto da € 8,00 a € 6,00. Presentando il biglietto della mostra SHUNGA alla cassa del cinema Gnomo si ha diritto al biglietto ridotto giornaliero di € 2,60 anziché € 4,10 per la rassegna cinematografica dedicata al cinema erotico giapponese.
Ma l'immagine mi fa pensare che magari si tratta di consigli su come uccidere!!
Ovviamente scherzo, ci son molti studi che rivelano che veramente quando si prova l'orgasmo sul punto del soffocamento, il piacere sia anche 10 volte maggiore!!
Sarà ma non voglio rischiare!
Io non ci andrò perchè non sono interessato, ma il problema di certe mostre è che chi è appassionato di erotismo viene spesso etichettato come un maiale o un pervertito, perchè comunemente viene confuso con la pornografia!
sarò io che più una cosa è diversa da me più mi incuriossce e mi spinge a conoscerla...non è proprio questo il caso, ma si tratta pur sempre di un puntodi vista non identico, essendo cinema giapponese
gli hentai la maggiorparte delle volte non hanno niente a che fare con l'erotismo, la mia era solo una battuta!!
Comunque ho visto Tokyo Decadence e mi ha fatto un pò schifo, non vorrei generalizzare ma alla fine non ritengo questi film erotici giapponesi molto interessanti... troppo da depravati!
tu confondi un po le cose, solo perchè la sessualità in occidente era un taboo parlarne (anche se ora le cose stanno cambiando) non vuol dire che non vengono prodotti film pornografici o erotici, cambia solo l'approccio delle persone a certi argomenti. In Giappone hanno propio delle zone nelle città dove son tutti locali d'accompagnamento e love hotel (hotel dove si và con la ragazza o un'accompagnatrice, si paga la stanza a tema preferita, si consuma, e la mattina dopo lasci la stanza, nn so come funziona di preciso perchè nn ho mai avuto modo di andare in giapp!) mentre se in europa e in america aprisse un quartiere del genere sarebbe sempre vuoto perchè la gente sarebbe perfino imbarazzata ad andarci, senza contare le enormi proteste!
Forse l'europa più vicina all'oriente in quel senso è amsterdam, anche se paragonare le vetrine con la consapevolezza del sesso giapponese.. è un pò stupido!
Spero tu capisca che il modo diverso di vivere il sesso tra l'oriente e l'occidente sia dovuto ai diversi modi di vivere l'argomento da parte del popolo!
Questa cosa non la sapevo e quindi hai ragione tu, ma io volevo solo far notare che non è vero che la sessualità in occidente provoca imbarazzo parlarne, anzi!
I giappi invece, da quanto esuberanti sono, ci fan persino ste cose che mi hai detto tu! Comunque, comincio a pensare che il Giappone non sia un popolo serio (come vogliono far credere, o meglio, farci credere)
Uhm, forse gli scandinavi e pochi altri; per il resto ogni popolazione è media di tutta la gente che ne fa parte. C'è chi sta peggio, e chi sta molto peggio.
E comunque l'erotismo è una cosa, la sessualità un'altra, e i banconi della carne un'altra cosa ancora.
A ogni modo, non so voi ma a me il tizio che viene strangolato non sembra godere particolarmente. Forse è un piacere interiorizzato
Se 'sti film sono simili a un libro di Tanizaki che ho letto, si prospettano situazioni molto morbose. Affascinante. Consiglierei a chi può e non ha troppe fisime morali di andarci a dare uno sguardo. Conoscere il diverso è sempre un'esperienza che accresce le proprie comprensione e cultura.
Io ho un libro che in parte, spiega com'è la società Giapponese, ora ti riporto un paragrafo sulla società:
"In molti paesi orientali
le scuole sono tenute
in grande considerazione
e il Giappone è uno dei paesi
con l'educazione più rigida
[...]
quindi la vita degli studenti
non è per nulla divertente"
Già qua dovrebbe far riflettere non poco e poi, se ci ritroviamo stupidate come il Love Hotel è sconvolgente. Il pezzo del libro e il Love Hotel sono due cose antitetiche e quindi, uno dei due non è vero (credo forse il pezzo del libro, perchè se poi ci ritroviamo vaccate (scusate la semi-parolaccia ma devo dirlo) come gli Hentai non vedo dove sta tutta questa vita rigida e l'educazione severissima.
Ergo i ragazzi giappi possono benissimo studiare tutta l'infanzia dalla mattina alla sera (divertendosi a farlo o no è affar loro), poi nel frattempo crescono e possono recuperare i piaceri perduti andandosene di nascosto nei love hotel che più gli aggradano senza per questo perdere la faccia (sempre che questa sia una pratica biasimata). Poi possono pure tornarsene tranquillamente al lavoro a produrre dietro una scrivania: questo si chiama avere un lato chiaro e un lato oscuro - guardati Star Wars... o come funzionano le persone, è uguale... Luke!...
Se ci ritroviamo vaccate nel libro vuol dire che A il libro non è attendibile (quindi se lo credi potresti anche lanciarlo dalla finestra) B lo pensi erroneamente tu perché hai contestualizzato male le parole del testo C lo scrittore vuole saggiare la tua attenzione vedendo se sai individuare i dieci errori contenuti nel libro.
Comunque Yasha, perché ritieni che avere una vita sessuale comprometta la serietà di una persona?
PS
Turboo, sul funzionamento dei love hotel giappi hai visto il servizio di Pif ne "Il testimone"?
Per me invece la sessualità in Giappone è spaccata in due: da una parte abbiamo i love hotel, gli host club, i piani dei negozi dedicati solo ad hentai e robe moe, mentre dall' altra parte c'è la riservatezza e la classica mentalità chiusa dei Giapponesi.
Ovviamente qua stiamo un pò analizzando la società, ovvio che poi i Giapponesi non siano tutti così: non sono macchine prodotte una dietro l' altra (anche se alcune volte ne dubito...).
I Giapponesi sono sì seri, rigidi e con un senso dell' umorismo praticamente assurdo, ma dall' altra parte sono tutto l' opposto: sembra tanto uno sfogo verso questa società che uccide i suoi stessi cittadini (vedi i tassi di suicidio in Giappone). La sessualità c'è e si vede, ma in un certo senso è più riservata. E' diversa e diciamo che sconvolgerebbe un pò un cattolico che ha ricevuto cultura ed educazione diversa e quindi ha maturato idee diverse. No signori, non sono (come molti pensano) popoli barbari da educare, sono solo diversi. Ovvio che quello che c'è là, qua non si può fare.
Anzi, qua si tende a far diventare tutto un pò una moda. Anche se ultimamente ci sono degli eventi e delle mostre davvero interessanti per quanto riguarda questo Paese^^
E l' educazione, per quanto pesante sia, ha cresciuto il Giappone di adesso, dove quasi tutto la popolazione ha CULTURA, EDUCAZIONE e RISPETTO. Queste cose spesso mancano in Italia, ma mi pare ovvio che non possono essere inserite come è stato fatto in Giappone. Poi ci sono anche i lati positivi, come i club pomeridiani, i festival scolastici, cose in si partecipa con entusiasmo e in cui si cerca di dare il massimo di sè. E in questo la società giapponese ricorda molto il cavallo di animal farm che continua a ripetere "Lavorerò di più" e poi viene mandato al macello.
L' educazione è importantissima, senza buoni risultati scolastici e senza una l' aurea in Giappone non vai da nessuna parte!
Questo ovviamente ha anche i suoi innumerevoli svantaggi... se perdi un lavoro, non lo trovi più; finisci a fare compagnia ai barboni di Tokyo Godfathers per intenderci.
Non si può comunque generalizzare su un popolo, perchè ci sono persone e persone.
Spero di non avervi tediato con questo lungo discorso, diciamo che mi ha preso un pò troppo
@Limbes:
Veramente la prima parte del sillogismo dovrebbe essere scritta al contrario!
Prima di tutto il sesso e' stato un argomento tabu' nell' Europa occidentale, mentre i regimi statalisti filosovietici erano terribilmente propensi ad invogliare tali comportamenti, sia per natalità sia come valvola di sfogo considerata naturale ( a giusta ragione ). Se lo stato catto-occidentale rinchiudeva i genitori in una cortina di mutismo, quello comunista obbligava l'educazione sessuale.
Tuttavia, dal 75 in poi, con l'apertura dei mercati e delle mentalità, si diffonde la pornografia . Dove? in Occidente
1) quindi la prima cosa da ribadire e' l'estraneità dell'erotismo con libertà sessuali.
Ho letto diverse cose errate. I quartieri a luci rosse esistono eccome in europa e in america, c'e' un vero e proprio triangolo di prostituzione legale tra Amsterdam Berlino Praga , a disposizione anche della nazionale Italiana, alcuni locali addirittura sono gratuiti se ti lasci filmare. L'Europa rispetto al Giappone e' come una battona rispetto una vergine consacrata, tanto per rendere l'idea; anche perche' il sesso non e' consapevole, ma spesso il contrario ( vediamo l'Africa )
2) la seconda cosa da ribadire e' l'estraneità del sesso e dell'erotismo dal livello culturale.
e infine mi lascia scettico questo rapporto società-bottarella. Anche la cultura sovietica era totalmente dedita al dio lavoro, sotto forma di semischiavitu', eppure la storia racconta il contrario sul sesso. L'approccio Giapponese e' assolutamente identico al nostro, cambia solo il linguaggio, la forma ( l'Hentai ad esempio ); piu' che spaccato, direi normale biunivocità tra vita e privato
no, nn so di cosa parli, però mi sa che potrei buttarci un occhio, sempre che io non vada in jap prima.. XD
PM; Pm; C.
Turboo, è un programma su mtv, e c'è sto Pif che va in giro con una telecamenra digitale a filmare gente o contesti sociali in cui si trova. Quando è andato in Giappone ha fatto un "documentario" dettagliato sui love hotel (...i distributori di uniformi da scolaretta, la cavallina meccanica, la X sadomaso ) XD.
Ma no XD io intendevo "Tutto ciò che fischia è una locomotiva". Ovviamente è falso, ma se fosse vero, allora sarebbe vera anche la conclusione!
@ assenzio
mai vista la roba che dici te, parrebbe però interessante...documentari, sicuramente una fonte dì istruzione da non sottovalutare
Grazie per la info, penso che me lo guarderò se riesco, magari mi strappa anche qualche risata!
I giappi vanno al sexy shop perche' sono anche loro degli animali, e in un modo o nell'altro devono dar sfogo alle pulsioni primitive, società o no.
l'intro dell'articolo diceva
"Il Giappone vanta infatti una tradizione secolare di riflessione erotica, dai “racconti del cuscino” delle dame dell’antica nobiltà feudale alle stampe Shunga, che descrivono fantasie e realtà dei quartieri del piacere. Il cinema, ricollegandosi a questa tradizione, permette di comprendere più a fondo una società e una cultura distante dalla nostra."
balle, la botta non ha tradizione, e' biologica ed e' uguale per tutti; e le sue espressioni gira e rigira sono identiche, dall'harem alla poligamia dei gruppi religiosi americani, e il rapporto serva-prostituta e' un topos del mondo ( anzi una topas )
assenzio, il finale del topas ehm topos più che da sottoscriverlo sarebbe da costruirgli attorno un debito aforisma ^^
indubbiamente, certi aspetti non sono mai variati e mai varieranno
Hai ragione
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