soldianimosiIn Italia si parla spesso della crisi del mercato degli anime e dei manga, ma anche in Giappone non è tutto rose e fiori come si potrebbe pensare.

Nella relazione societaria stilata per l’anno fiscale in corso, la IG Port, società madre di Production IG (Ghost in the Shell), Xebec (Shaman King) e Mag Garden (Aqua,Aria), ha attentamente analizzato il mercato degli anime, constatando una preoccupante asimmetria nella suddivisione delle entrate, i cui profitti, infatti, sarebbero troppo dipendenti dai risultati delle vendite di DVD e Blu-ray.

Al fine di corroborare una simile conclusione sono stati allegati alla relazione una serie impressionante di grafici, da cui risulta in modo evidente come oltre il 70% degli utili relativi agli anime di fascia notturna risiede nelle vendite di DVD e Blu-ray, con il restante 30% ripartito tra le vendite all'estero, il merchandise, le trasmissioni via satellite e lo streaming online.

In aggiunta, attualmente il mercato estero si sta contraendo, il costo per episodio degli anime licenziati è circa un decimo di quello dei tempi d’oro. Fortunatamente una nota positiva viene dalla quota relativa alla trasmissione online, che segna un leggero incremento, ma, nel complesso, la variazione dei profitti è stata infinitesimale. Per quanto assurdo possa sembra, anche in Giappone i risultati del settore dipendono da un “nocciolo” di circa 300.000 appassionati disposti ad acquistare i DVD delle loro serie preferiti anche sborsando dei prezzi ridicoli.

A quali conclusioni è giunta la IG Port? La più ovvia, ma anche più difficile da attuare: diversificare. L’idea sarebbe quella di ampliare il pubblico, offrendo alternative valide ai costosi supporti DVD e Blu-ray. In questo senso i contenuti digitali e online rappresentano un buon inizio.