Kilari logo


Un importante elemento dell’industria dello spettacolo del Sol Levante sono gli idol: giovani ragazzi ingaggiati come cantanti, attori per fiction, film o spot pubblicitari, modelli o doppiatori di cartoni animati, che vivono un fertilissimo ma breve periodo di popolarità, finendo per essere onnipresenti in tutti i media di comunicazione del momento per poi, solitamente, scomparire o essere rimpiazzati da altri.
Volendo fare un paragone con un fenomeno occidentale, potremmo dire in un certo senso che gli idol giapponesi sono un po’ come il nostro progetto Corona degli anni ’90, come i vari ragazzi usciti dai nostri Talent Show televisivi o come i vari piccoli artisti (Miley Cyrus, Zac Efron, Hilary Duff e compagni) usciti dalla recente virata teen-pop della Disney. Si tratta di un’importantissima parte del mondo dello spettacolo giapponese, spesso e volentieri ricordata anche nella produzione fumettistica o animata (si pensi, ad esempio, a Sana di Kodomo no omocha/Rossana, ai Three Lights di SailorStars o anche alle stesse Creamy o Fancy Lala).
Kilari (Kirarin Revolution), serie giapponese recentemente approdata nel nostro paese, vede proprio il mondo degli idol come suo fulcro, raccontandoci in modo ironico e divertente l’ascesa e le vicissitudini di questi giovani stelle.
Protagonista della storia è Kilari Tsukishima, una ragazzina delle scuole medie estremamente carina e determinata, ma anche un po’ goffa, tonta e golosissima, il cui unico scopo nella vita è abbuffarsi e il cui principale amico è Naa-san, un gatto dotato di facoltà misteriose ed inspiegabili quali un’intelligenza fuori dal comune e la capacità di farsi comprendere dagli umani.
Idol per amore, è proprio il caso di dirlo, poiché la nostra Kilari, completamente ignorante in materia, decide di intraprendere la carriera di idol per avvicinarsi a Seiji Hiwatari, il biondo e gentile ragazzo di cui si è innamorata, che fa parte del celeberrimo duo degli Ships insieme al bruno e rude Hiroto Kazama.
Malgrado la decisione improvvisa e un po’ superficiale che la spinge al mondo dello spettacolo, la ragazza finisce poi per comprendere l’importanza del suo ruolo e a maturare, artisticamente e umanamente, diventando una idol di talento e molto apprezzata dai propri ammiratori. Non senza difficoltà, ovviamente.

- IL MANGA -


Kilari mangaNato dalla matita di An Nakahara e pubblicato sulle pagine di Ciao, rivista shojo della Shogakukan, sin dal 2004, Kilari si è poi concluso con successo, col quattordicesimo volumetto, nel 2009. In corsa, è riuscito persino a vincere uno Shogakukan Manga Award nella categoria manga per bambini nel 2007, prestigioso premio ricevuto in passato da opere come Doraemon, Kinnikuman, Keroro o Mirmo.
Apparentemente, è una serie che non si discosta troppo dai classici dettami dello shojo post anni ’90 e da molti altri fumetti della rivista, che ha visto passare sulle sue pagine successi come Slow Step, Alpen Rose, Utena, Mirmo, Mizuiro jidai, Wedding Peach, Hamtaro o Twin Princess. In particolare, di Mirmo e di Hamtaro c’è molto, in Kilari, a cominciare dallo stile di disegno, che ricorda a più riprese quello di Hiromu Shinozuka (autrice di Mirmo), per finire con i moltissimi siparietti in super deformed e i molteplici animaletti kawaii che si accompagnano ai vari personaggi e hanno un ruolo attivo nella storia.
I disegni, nel pieno rispetto di una tradizione ormai consolidata, non ci fanno mancare grandi occhioni che occupano più di metà della faccia dei personaggi, grandi sorrisi, sfondi quasi vuoti e poveri di dettagli ma pieni di fiori e di decorazioni varie, numerosi primi piani che compensano la mancanza di scene d’azione, sbrilluccicamenti vari, scenette comiche in super deformed, personaggi maschili bellissimi ma anche, stavolta, variegati nell’aspetto fisico e una grande attenzione alle acconciature e agli abiti dei personaggi. Lo stile di An Nakahara non è molto originale, anzi è piuttosto banale, ma è piacevole alla vista e adatto al tipo di storia narrata oltre che a ritrarre diversi personaggi tutti molto simpatici.
La storia si offre di ritrarre un mondo, quello dei giovani idol giapponesi, in maniera piuttosto ironica e un po’ infantile, senza porre problemi troppo gravi innanzi ai propri personaggi (e quei pochi che ci sono vengono risolti facilmente e con un pizzico di fantasia con l’aiuto dei molti “animaletti intelligenti” presenti nella vicenda) né indagare più di tanto in tematiche sociali più profonde, ma semplicemente scherzando su un mondo che sicuramente è più complesso e sfaccettato di come Kilari lo dipinge. Pur non essendo nulla di particolarmente eccezionale, è una lettura spensierata e sicuramente adatta ad un pubblico giovane, che molto probabilmente apprezzerà il carattere allegro e tenace della protagonista, il triangolo amoroso che la lega ai due Ships e il patinato mondo dei riflettori che, spesso e volentieri, in età adolescenziale, si sogna.

- L’ANIME -


Nato da una coproduzione tra lo studio nipponico SynergySP e quello coreano G&G Entertainment, l’anime di Kilari viene trasmesso su TV Tokyo dal 2006 fino ai primi mesi del 2009 e si compone di tre serie, per un totale di 153 episodi.
È una serie molto colorata e gradevole, con disegni simpatici che rispecchiano perfettamente quelli di An Nakahara e offre un semplice ma divertente spaccato di vita nel mondo dello spettacolo giapponese. I colori sono molto vividi e le animazioni ben fatte, soprattutto quando si mettono in scena i vari spettacoli, film, concerti o momenti clou della storia.
Storia che, rispetto al materiale cartaceo di riferimento, è stata allungata di molto, per riuscire a ricavare ben 153 puntate televisive da soli quattordici volumi del fumetto. Difatti, gran parte degli episodi televisivi sono riempitivi che spesso mettono in scena una parata di altri idol, manager, produttori e registi televisivi, amici e parenti assenti nel manga.
Un nome piuttosto importante che si è legato all’anime tratto dall’opera di An Nakahara è quello delle Morning Musume, uno dei più celebri ed emblematici gruppi di idol giapponesi, che dal 1998 ad oggi continua a mietere successi rinnovando continuamente la sua formazione di anno in anno.
Dal 2005 al 2009, difatti, entra a far parte del gruppo la giovane Koharu Kusumi, che presta la voce a Kilari nel cartone animato e presta anche il suo volto per la prima sigla d’apertura, dove la Kusumi in carne ed ossa balla e canta al fianco del personaggio animato a cui dà la voce.
Vengono inoltre varati anche due progetti atti a dare un volto fisico a Kilari, il MilkyWay e il Kira Pika, due progetti musicali che danno vita a diversi singoli e album firmati Kilari Tsukishima dietro i quali si nasconde appunto Koharu Kusumi.
Oltre a questa giovanissima interprete, il cast dei doppiatori comprende altri nomi piuttosto giovani, fra i quali i più celebri sono probabilmente i due interpreti degli Ships, Akio Suyama/Hiroto (Petruccio in Romeo x Juliet, Hige in Wolf’s Rain) e Soichiro Hoshi/Seiji (Brooklyn in Beyblade, Masaru in Digimon Savers, Goku in Saiyuki).
Il successo di pubblico è buono e la serie viene spinta anche a livello di merchandising, non soltanto nel giro discografico ma anche in quello dei videogiochi, con l’uscita di diversi titoli a tema per Nintendo DS.
Con la terza stagione del cartone animato, Kirarin Revolution Stage 3, venti di cambiamento si abbattono sulla serie, in primis con il cambiamento della grafica. L’anime viene animato in tre dimensioni, con un risultato più simile ad un videogioco che ad un cartone animato e una resa meno espressiva dei personaggi. Vengono inoltre cambiati i doppiatori dei due Ships, ora affidati ai più giovani Takuya Ide e Shikou Kanai, che vengono anche incaricati di ricreare dal vivo la band e di portarla in tour per una serie di concerti.
I fans, tuttavia, non hanno gradito tutte queste modifiche.


Kilari anime

- KILARI IN ITALIA -


L’arrivo italiano di Kilari è stato preceduto, allo scorso Lucca Comics 2009, da una zona apposita allestita all’interno dello stand Mediaset, dove una allora sconosciuta Valentina Ponzone eseguiva delle canzoni destinate a farsi conoscere al più presto.
Bisogna attendere, per capirci qualcosa di più, il Gennaio del 2010 e l’arrivo della serie televisiva sui teleschermi della Mediaset.
Il primo impatto con la versione italiana di Kilari è spiazzante, poiché si nota immediatamente la bizzarria della sigla italiana, che vuole proporre un remake di quella giapponese, la quale, come abbiamo detto qualche riga più su, propone un’alternanza di scene animate con la protagonista e di esibizioni dal vivo della sua doppiatrice Koharu Kusumi.
Essendo improponibile in Italia l’introduzione di un cartone animato con una sigla dove una sconosciuta tipa giapponese balla sullo sfondo di immagini disegnate, si è optato per ricreare la stessa sigla, ma sostituendo Koharu Kusumi con Valentina Ponzone, ballerina, cantante nonché insegnante e regista di spettacoli di danza. La Ponzone, infatti, non solo si occupa di eseguire tutte le canzoni della protagonista nella serie animata, ma presta anche il suo volto (in cosplay da Kilari) e il suo talento nel ballo per la sigla dell’anime.





Il risultato, seppur insolito e a suo modo innovativo, appare in realtà un po’ bizzarro e un po’ carnevalesco, privo di quella naturalezza insita nella versione originale.
Il titolo della serie (e con esso il nome della protagonista) viene cambiato, da Kirarin Revolution a Kilari. Si sceglie di adattare in “Kilari” l’originale nome “Kirari(n)” della protagonista, laddove Kirari è un gioco di parole che si rifà all’omofono termine che indica la luce, il chiarore o il brillio, e la “n” finale è un vezzeggiativo giovanile giapponese. Invero, fra “Kirari” e “Kilari” non vi è alcuna differenza a livello teorico, ma mantenere l’adattamento originale avrebbe reso di più il gioco di parole sul nome del personaggio, oltre a dare al tutto un’aria più nipponica, dato che in giapponese il suono L non esiste e quindi è abbastanza arduo che in Giappone si possa trovare qualcuno che abbia la consonante L nel nome. Pare, tuttavia, che l’adattamento del nome della protagonista in “Kilari” sia fortemente voluto dall’autrice stessa, quindi, tutto sommato, anche ai più puristi degli spettatori italiani tocca accettarlo.
Titolo a parte, l’adattamento è stato fatto a regola d’arte. Sono stati mantenuti tutti i nomi originali dei personaggi, senza italianismi o inglesismi e addirittura completi di cognomi, vezzeggiativi o titoli onorifici (i vari “chan” e “san” di sorta), inoltre vengono spesso pronunciati termini “ostici” come “wasabi” o similari. I caratteri giapponesi che hanno una loro rilevanza nella storia, come lettere, cartelli, insegne di negozi, scritte in sovrimpressione in TV o persino i sottotitoli che permettono di comprendere il linguaggio di Naa-san (a mò di Genma Saotome di Ranma ½) sono poi stati fedelmente e inaspettatamente ben adattati in italiano, cosa piuttosto insolita per l’emittente. Unica rimostranza il fatto che non venga mai usato il termine, peraltro fondamentale, “idol”, sostituito da un opinabile “cantante” o “artista”.
Molto buono il doppiaggio, che assegna una scanzonata Sonia Mazza alla protagonista e si avvale di altri nomi vecchi e nuovi delle nostre scuole sia milanesi sia romane come Simone D’Andrea, Alessio De Filippis, Anna Mazza, Diego Sabre, Renato Novara, Gabriele Calindri, Mavi Felli, Riccardo Peroni o Emanuela Pacotto. Si tratta di interpretazioni scanzonate e simpatiche che donano brio ai personaggi rendendo particolarmente piacevole la visione.
Contemporaneamente alla trasmissione della serie televisiva, arriva nelle edicole italiane anche il manga, pubblicato da Star Comics nella sua classica edizione da edicola, proposta a 3.90 euro al mese per quattordici uscite, anche questo con lo stesso titolo “Kilari” che è stato riservato all’anime, con cui condivide anche il logo.

Kilari Star ComicsQuesta piccola e allegra idol, dunque, entra nel nostro paese presentandosi come un successo annunciato. Sia Star Comics sia Mediaset sembrano voler puntare molto sulla serie, cosa dimostrata anche da diverse iniziative organizzate da entrambi. Al festival Mantova Comics tenutosi lo scorso Febbraio si è organizzata una manifestazione a tema comprendente un’esibizione di Valentina Ponzone e un concorso organizzato dall’editore Star Comics che ha messo in palio poster, cartoline e gadgets originali giapponesi della serie.
Nel frattempo, Kilari comincia a generare merchandising a lei dedicato. Si possono già trovare infatti, in edicola, la raccolta di figurine o diversi giornaletti dedicati, ed è fissata per i primi di Aprile l’uscita di un primo videogioco, prodotto da Konami, per il Nintendo DS.
A questa grande cura nel promuovere la serie, tuttavia, non se ne può affiancare altrettanta da parte di Italia 1, che nel corso delle sole prime settimane ha già spostato diverse volte l’orario di programmazione e persino modificato la lunghezza degli episodi senza alcun preavviso ufficiale.
Negli anni, il panorama degli shojo anime in Italia è andato sempre più assottigliandosi, riducendosi ad un solo titolo per anno, spesso e volentieri del genere majokko, trasmesso su Italia 1, il quale però non è sempre riuscito a mantenere lo stesso orario di programmazione lungo tutto il suo percorso e non sempre ha ottenuto buoni successi.
Quest’anno sembra che tocchi alla storia di questa giovane stella dello spettacolo, che ha probabilmente tutte le carte in regola per sfondare nel nostro paese e presso il nostro pubblico di giovanissimi, che del resto hanno già espresso in passato il loro apprezzamento per storie di giovani cantanti facendo il successo di programmi come Paso Adelante, Amici o Hannah Montana.
Auguriamo dunque una buona fortuna alla giovane Kilari, affinché riesca a ottenere un buon successo riuscendo a compiere la sua rivoluzione anche in Italia.

Titolo Prezzo Casa editrice
Kilari  1 € 3.90 Star Comics
Kilari  2 € 3.90 Star Comics
Kilari  3 € 3.90 Star Comics
Kilari  4 € 3.90 Star Comics
Kilari  5 € 3.90 Star Comics
Kilari  6 € 3.90 Star Comics
Kilari  7 € 4.20 Star Comics
Kilari  8 € 4.20 Star Comics
Kilari  9 € 4.20 Star Comics
Kilari  10 € 4.20 Star Comics
Kilari  11 € 4.20 Star Comics
Kilari  12 € 4.20 Star Comics
Kilari  13 € 4.20 Star Comics
Kilari  14 € 4.20 Star Comics