Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per la rubrica di oggi le recensioni scelte sono state relative ad anime di fantascienza ma dai toni più leggeri al limite anche comici: Heroman, Keroro e .Hack//Sign.

Per saperne di più continuate a leggere.


8.0/10
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Anime dall'ottima grafica e dal character design abbastanza buono, Heroman è una vera e propria "americanata": mentre lo guardi ti sembra di vedere un film di supereroi "made in America" come quelli che stanno spopolando negli ultimi anni. E anche se la "nascita" di Heroman (robot dal character design un po' infantile) è piuttosto inverosimile l'anime regge e ha una serie di pregi, anche se la prima parte resta comunque la migliore.

Il protagonista è Joey, un ragazzino che non mi ha detto nulla come personaggio, il solito bambino che vuole crescere seguendo l'esempio di suo padre diventando coraggiosissimo in breve tempo, mentre i comprimari sono decisamente più interessanti, come ad esempio l'amico disabile Psy o il professor Denton, che lo aiutano a proteggere la città dagli alieni e presentano spunti spesso divertenti - così come l'insegnante che si affianca al gruppetto più tardi nella serie assieme alla spumeggiante quanto tosta sorella del protagonista. Non mi ha detto nulla di che neanche la cheerleader Lina, che ricorda molto la ragazza di Spiderman che da "donna irraggiungibile" diventa cotta del protagonista andando contro il volere di un fratello in cerca di potere nel posto sbagliato, e non dico altro per non rovinare la sorpresa. Ma del resto il creatore è lo stesso, quindi qualche somiglianza è prevedibile.

In sostanza, Heroman è un anime piacevole e leggero da seguire, dalla colonna sonora non memorabile e abbastanza equilibrato in quanto è diviso in tre saghe consistenti in un numero sempre uguale di puntate, con un finale che lascia aperte le porte a una seconda stagione, che seguirei volentieri. Molti i momenti divertenti e di azione: sebbene non sia proprio originale nelle tematiche e nei modi di affrontarle, Heroman si lascia guardare e merita una visione da parte di chi è appassionato del genere, ma anche di chi vuole vedere un anime facile da seguire in vecchio stile, con gli alieni che attaccano una città qualsiasi e il ragazzino di turno che si dà da fare per difenderla. Do 8 soprattutto per la prima parte della serie, alla Bones avrebbero potuto farne un film di un'ora o due senza andare oltre.



4.0/10
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Non c'è niente di peggio di un "anime" comico che non fa ridere, puntando su una vena demenziale talmente fuori portata da risultare indigesta.
Protagonista della storia è Keroro, una specie di rana aliena venuta sulla Terra con lo scopo di conquistarla in nome del popolo Keroniano. Ma l'impresa è impossibile: nonostante vengano dallo spazio, gli alieni rana sono così impacciati, ridicoli e disorganizzati che non riuscirebbero a conquistare neanche il bagno di casa loro. A fare da spalla al penoso Keroro ci saranno altri cinque Keroniani, uno più complessato dell'altro, al punto da fare impallidire una star hollywoodiana in stato depressivo.

In tutto ciò i Keroniani tenteranno di conquistare la Terra, a cominciare dall'abitazione di una famiglia umana - che originalità, eh? I protagonisti umani sono essenzialmente il classico ragazzino fissato con l'occulto e incapace di parlare d'altro, la sorellina viziata e capricciosa capace di farsi odiare alla morte anche da uno psicanalista esperto, e la madre una donna che ha fatto i figli a quanto pare solo per usarli come soprammobili, visto che o lavora o non c'è mai quando serve.
Conscio del fatto che si tratti di un anime diretto a un pubblico composto essenzialmente da bambini, forse da poppanti vista la qualità delle gag, devo tuttavia sottolineare la completa mancanza di stile da parte di quest' "anime". Non fa ridere, neanche un po', molte battute si rifanno a concetti che un bambino non comprenderebbe, ma che a un adulto non farebbero né caldo né freddo. Persino i vani tentativi atti a ridicolizzare Yamato, un anime/manga di svariati anni fa, sono perfettamente inutili.

Tecnicamente Keroro Gunso è, come sottolineato da molti, eccessivamente semplicistico e non brilla neanche sotto l'aspetto delle animazioni, ma considerando l'opera sarebbe uno spreco di tempo migliorare il semplice aspetto grafico, visto che i problemi che lo affliggono sono ben altri e molto più seri. Anche l'audio è discreto ed essenzialmente dimenticabile, non vale neanche la pena elencarne i difetti.
Per il personaggio Keroro ho sempre provato un irrefrenabile, incondizionato, irrazionale e sadico odio. Quell'espressione ebete stampata (letteralmente) sul volto, già inespressivo, di uno sgorbio verde è quanto di peggio possa disgustare un vero appassionato d'anime. Un 4 è il mio personale voto definitivo per un anime che sotto sotto voterei per un 2, ma dato il pubblico a cui è diretto magari una o due risate le riesce a strappare (a stagione).



9.0/10
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".hack//Sign" è un anime dall'ambientazione decisamente originale: nessun mondo fantastico, niente sotterfugi per trasportare persone dal mondo reale a un altro, nessun post-apocalittico. Semplicemente parla di un videogioco di ruolo, un mmorpg. Lo trovo un lavoro sicuramente interessante e ben riuscito.

L'aspetto grafico è molto buono con disegni belli e puliti nello stile "tradizionale" praticamente senza computer grafica. I personaggi però sono molto semplici e solo alcuni scenari sono particolarmente dettagliati.
Le musiche sono ottime: danno uno spessore maggiore alla vicenda e coinvolgono lo spettatore, sono molto belle anche se si ripetono e a volte possono anche stancare.
Il doppiaggio italiano è (come al solito) di alta qualità, ma in particolare quello di Tsukasa è veramente eccezionale.
I personaggi sono caratterizzati molto bene e, chi più chi meno, si evolvono e maturano durante la vicenda. Si potrebbe addirittura stendere un interessante profilo psicologico per ciascuno di loro.

Tutto l'anime è ambientato in questo videogioco chiamato "the world", ma ciononostante è quasi completamente privo di azione. Sono pochissime le scene ambientate nel mondo reale, e sono proposte più che altro come ricordi o "sogni" sbiaditi, tanto che i dialoghi sono muti ed eventualmente sottotitolati. Peccato solo che questo "the world" sembri un po' povero: è fatto quasi solo da scenari e personaggi giocanti, perfino le scene che si svolgono nei dungeon vedono pochissimi mostri.
La trama ruota attorno a un personaggio di nome Tsukasa e alle relazioni tra i personaggi protagonisti. Come detto, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, c'è pochissima azione e tutto l'anime vede le interazioni tra questi personaggi ed è composto praticamente solo da dialoghi, cosa che rende la visione a tratti pesante. Inoltre i dialoghi tra i giocatori che riguardano gli eventi inspiegabili di "the world" includono parecchio "metagame", i giocatori cioè non si comportano come farebbero dei personaggi di un rpg ma sono del tutto consapevoli di trovarsi all'interno di un videogioco. Tuttavia ci sono molti misteri attorno agli eventi che coinvolgono il mondo di gioco, e le belle musiche aiutano un'ottima regia a sviluppare una suspense veramente coinvolgente.

".hack//sign" è indubbiamente un lavoro eccezionale e innovativo, e risulta difficile recensirlo adeguatamente senza svelarne la trama. Dal punto di vista tecnico è ottimo, da quello dei contenuti è intrigante, ma il tipo di narrazione non ne fa un anime per tutti. Se vi aspettate un anime fantasy resterete delusi, e se desiderate combattimenti e azione vedrete ben pochi episodi: si tratta di un anime piuttosto impegnativo, ma se entrerete nell'ottica vi basteranno pochi episodi per non riuscire a smettere di guardarlo e alla fine sarete decisamente soddisfatti.