
Ghiotta è stata quindi l'occasione di un confronto diretto tra le parti sulla situazione generale del mercato anime/manga italiano e sui benefici che le auspicabili interazioni tra editori potrebbero generare.
• AnimeClick.it: Allora, cominciamo con un po' di storia recente: JPop e Rai4 sono realtà nate relativamente da poco (Jpop da poco più di 5 anni e Rai4 da 3) e in breve tempo diventate dei top player nel campo manga o anime di riferimento. Credete che l'assenza di un background importante, il poter partire da zero senza alcun fardello storico sia d'aiuto o costituisca essenzialmente un limite nel doversi costruire un'immagine riconosciuta dal fandom?
Massimiliano Morelli: In linea generale, credo che la mancanza di un background consolidato rappresenti un handicap non indifferente.
Fino a due anni fa - perchè, è bene ricordarlo, Rai4 ha da poco compiuto il suo terzo anno di vita ma le prime serie animate hanno fatto il loro debutto solo lo scorso 24 settembre 2009 - era naturale aspettarsi che fossero Mtv o Italia1 a trasmettere i prodotti più attesi. Riuscire dal nulla a ritagliarsi uno spazio tra questi due players, tra - volendo semplificare al massimo - la qualità di Mtv e la quantità di Italia1, sembrava dunque quasi impossibile, a maggior ragione per un canale a marchio Rai. In un simile contesto, non bisogna dimenticarlo, perfino canali con programmazione dedicata come Cooltoon (ex Cultoon) o Hiro hanno fatto fatica ad imporsi con successo, se non di ascolti quantomeno di immagine, nell’agenda degli appassionati.
Nel caso specifico di un’emittente televisiva, ad ogni modo, la mancanza di una base di pubblico fidelizzato dalla quale partire e sulla quale far leva è solo parte del problema; si incontrano anche diverse difficoltà di ordine pratico. Penso alla consapevolezza di non poter disporre di un magazzino ben nutrito al quale attingere nel momento del bisogno (per dirla in altro modo, Rai4 non ha il suo Dragon Ball da tirare fuori dal cassetto per sostituire una serie poco gradita o poco performante). O alla mancanza di uno storico dei dati d’ascolto relativi all’utilizzo di questa tipologia di prodotto in base al quale pianificare con cognizione di causa il posizionamento delle diverse serie all’interno del palinsesto.
Per riassumere, ‘riorganizzare’ gli spazi dedicati all’animazione su un canale già rodato come, ad esempio, Mtv sarebbe stato molto più semplice che affrontare questo piccolo, grande salto nel buio. Ma anche molto meno gratificante.
Jacopo Costa Buranelli: Ciao a tutti! Dunque, come tutti sapete JPOP ha compiuto quest'anno 5 anni e se ci guardiamo alle spalle direi che di strada ne abbiamo fatta. Il marchio è nuovo, ma l'universo manga in Italia esiste da un pezzo e ogni realtà editoriale ha contribuito a fare in modo che i nuovi players imparassero dal passato e partecipassero allo sviluppo del settore. Non dimentichiamoci che JPOP è stata creata da persone con una certa esperienza sia in campo editoriale sia in quello commerciale, insieme a giovani appassionati entusiasti di iniziare una nuova avventura. Inoltre, JPOP è una collana di Edizioni BD che, come un 'fratello maggiore', ci ha fornito le linee guida e la 'mentality' per affacciarci sul panorama editoriale con i titoli made in Japan. Il partire da zero è importante per cavalcare il proprio entusiasmo e seguire fin da subito le proprie idee, sviluppando progetti innovativi e strategie sempre nuove, ma, a mio avviso, quando si parla di manga in Italia non ci si può slegare completamente da ciò che è stato fatto negli anni precedenti.
• Il mercato italiano è notoriamente una "nicchia nella nicchia" per manga e animazione giapponese ed è nota la vostra decisione di puntare su opere non totalmente "di massa" ma curando il prodotto nei minimi dettagli. Non avete paura che una politica del genere finisca per "ghettizzare" questo mercato, già di per sé molto autoreferenziale?
MM: C’è da dire che il mercato italiano, almeno per quanto riguarda il prodotto televisivo, non è sempre stato così stantio. A cavallo tra gli anni ’70 e ’80, al contrario, l’Italia è stato uno dei paesi più attivi nell’acquisizione di anime ed ha svolto un ruolo di primo piano nel processo di penetrazione di questa tipologia di prodotto nel Vecchio Continente. Basti pensare a Italia1, quando a guidarla c’era un certo Carlo Freccero, o alla pletora di emittenti locali che, più o meno legittimamente, trasmettevano anime a qualsiasi ora del giorno e della notte. Con rarissime eccezioni, tutte le principali produzioni giapponesi dalla seconda metà degli anni ’60 (a cominciare dai vari Jungle Taitei, Cyborg 009, Ribbon no Kishi, Goku no Daiboken, Ogon Bat...) ai primissimi anni ’90 sono approdate in Italia, riuscendo a imporsi all’interno dei palinsesti prima ancora che sul mercato dell’home video.
Ad ogni modo, non credo assolutamente che l’ingresso nel panorama nazionale di nuovi players interessati a titoli maggiormente ‘di nicchia’ possa contribuire a ‘ghettizzare’ il mercato. Semmai contribuisce ad ampliarlo, grazie anche al sostegno fornito indirettamente agli editori nostrani che, senza la garanzia di un ritorno economico derivante dalla cessione dei diritti televisivi, avrebbero maggiori remore nell’accollarsi l’onere (oltre all’onore) della distribuzione in Italia di suddetti titoli.
JCB: Ci sarebbe da chiedersi cosa si intende per 'massa'. Voglio dire, abbiamo qui un signore che ha portato su Rai 4 un titolo come Haruhi Suzumiya che è stata per anni l'icona 'Japan' più in voga. E noi, come JPOP (oltre alla già citata Haruhi) abbiamo appena annunciato Hetalia, un vero e proprio fenomeno di massa che ha troneggiato per 21 settimane nella top 10 della New York Times manga best-seller list! Non è nostra intenzione ghettizzare niente, anzi, cerchiamo sempre il modo di aprirci a un pubblico più ampio con l'intento di coinvolgere anche chi non segue costantemente il mercato manga. La conferenza su Attack no.1 alla FNAC con Stefania Sansonna (a cui avete partecipato anche voi di Animeclick) è un esempio di questa politica così come l'articolo su The Climber apparso sulla Rivista del CAI. Senza dimenticare il manga di Zelda proposto anche nei Game Stop. Ovviamente siamo sempre alla ricerca di nuovi titoli, puntando dove possiamo arrivare, in base a ciò che il mercato giapponese ci offre e seguendo i nostri gusti e l'istinto che ci dice se tal autore potrà in futuro diventare famoso. Anche la nostra nuova sfida, cioè quella di portare in Italia le light novel di Welcome to the N.H.K. e La Malinconia di Haruhi Suzumiya, ha in sé la volontà di puntare verso orizzonti editoriali più ampi. Poi, vabbè, diciamocelo... qualcosa di ricercato, un po' di nicchia, permette a noi di andare in giro a pavoneggiarci...
• Continuando sul solco delle similitudini tra di voi, sembra comune la voglia di puntare su prodotti recentissimi e accomunati dall'appartenenza ad una sorta di "new wave nipponica" del fumetto e dell'animazione. Credete che risieda nel rinnovamento la strada giusta per potenziare la "coda lunga" del vostro fandom di riferimento?
MM: La decisione di puntare dichiaratamente su prodotti recenti è dettata da diversi fattori, non solo dalla volontà di beneficiare dell’effetto “coda lunga”.
In primis, dal proprio target di riferimento. Se avessi dovuto pianificare la programmazione di un segmento dedicato agli anime su un canale a vocazione retrò avrei recuperato il meglio della produzione anni ’70-’80; se avessi avuto a disposizione 24 ore di palinsesto su un canale tematico avrei potuto spaziare senza dovermi porre problemi di sorta; avendo a disposizione meno di un paio d’ore settimanali su un canale a vocazione giovanile come Rai4, ho ritenuto opportuno - di concerto con il Direttore Carlo Freccero - orientarmi su prodotti quanto più possibile contemporanei, di breve durata e fortemente caratterizzati e caratterizzanti.
In secundis, dalle possibilità offerte dal mercato. Laddove per il prodotto di fiction, in particolar modo quella di produzione americana, è ancora impossibile per una piccola realtà come Rai4 acquisire i diritti di trasmissione in prima visione assoluta delle serie più recenti e blasonate, sono invece alla nostra portata tutte le migliori serie animate giapponesi dell’ultimo quinquennio. Semplicemente ci siamo detti “perchè non approfittare della cecità della concorrenza?” Col senno di poi, e con l’unica eccezione di ‘Death Note’, tutte le migliori produzioni contemporanee erano (e sono tuttora) lì a disposizione in attesa di qualcuno che trovasse la voglia e il coraggio di proporle finalmente al pubblico italiano.
In tertiis, dagli obiettivi imposti dall’editore. Se avessi dovuto massimizzarne la resa in termini d’ascolto non avrei di certo pensato alla seconda serata del giovedì come collocazione ideale per il prodotto d’animazione. Se, invece, avessi semplicemente dovuto fornire un pretesto per la commercializzazione di gadgets e merchandising di varia natura non avrei mai pensato di acquisire e programmare una serie come Welcome to the NHK. La programmazione anime di Rai4 ha invece come scopo primario, fortunatamente, quello di contribuire al rafforzamento del brand e alla costruzione dell’identità del canale. I singoli titoli vengono dunque scelti anche in base al riverbero che una loro eventuale programmazione su Rai4 potrebbe generare sul web. Lo stesso Direttore, del resto, non ha mai fatto mistero di voler far leva sul fandom per promuovere il brand di Rai4.
Fissato l’obiettivo, sono fermamente convinto che la politica del ‘poco ma buono (non censurato e, possibilmente, inedito)’ possa garantire un ritorno d’immagine di gran lunga superiore rispetto a una programmazione che favorisca la quantità a discapito della qualità.
JCB: Be', anche in questo caso ci sono da precisare alcune cose. Certo, guardiamo sempre al futuro e a ciò che è 'fresco' sul panorama nipponico. Toradora! di sicuro, ma anche Kekkai Sensen, I Giorni della Sposa, Drifters, Godeath. Il suffisso 'pop' di JPOP non è messo a caso. Suggerisce una notevole attenzione a ciò che è contemporaneo e 'popular'. E questo, proprio come dice Massimiliano a proposito di Rai 4, costituisce l'identità del marchio. Marco Schiavone, il nostro direttore editoriale, ha sempre tenuto molto a specificare quali fossero le caratteristiche di un titolo “JPOP” e queste linee guida le applichiamo sia alla scelta dei manga, sia alle promozioni commerciali. Se si punta molto sulla 'new wave' sono necessarie una buona dose di coraggio e tanta passione. Tuttavia, siccome il panorama manga in Italia non è costituito solo da novità (anzi, spesso ci si trova di fronte a una sorta di diffidenza) abbiamo fatto in modo che la nostra politica comprendesse sia la riproposta di opere importanti già apparse in passato (primo tra tutti X delle Clamp) sia una collana 'vintage' per editare le grandi serie cult come Cyborg 009, Attack no.1 e Golgo 13.
• Le vostre scelte editoriali e di mercato sembrano quindi lasciare in secondo piano per ora una fascia di pubblico importante per molti editori come i "nostalgici": è una scelta di campo "totale", cioè credete che all'interno della vostra offerta siano antitetici prodotti dal gusto "amarcord" o semplicemente segno di un mercato inseguito da una moltitudine di editori e, quindi, in esaurimento?
MM: Come già ampiamente spiegato, abbiamo dovuto operare delle scelte. Sono cresciuto divorando serie come Hokuto no Ken o Maison Ikkoku e se fossi stato responsabile della programmazione di un canale tematico sul modello di Cooltoon, Hiro o Man-ga avrei dedicato ampio spazio alle riproposizione delle serie classiche, seppur impaginate in maniera sostanzialmente diversa rispetto a quanto fatto dalla ‘concorrenza’.
D’altro canto, fin quando le finestre dedicate all’animazione nell’ambito dell’offerta complessiva del canale resteranno limitate a un’ora scarsa il giovedì in seconda serata e a poco più di un’ora alla domenica mattina escludo categoricamente di potermi orientare su questa tipologia di prodotto.
JCB: Ho già citato il piano editoriale che prevede la riproposta di alcuni titoli del passato e la collana 'vintage'. Quindi non consideriamo l'amarcord antitetico ai nostri gusti. Certo, non puntiamo tutto su quello!
• Haruhi, Toradora! e in ultimo Welcome to the NHK: scelte che vi accomunano. Puro caso o frutto di contatti tra di voi?
MM: Qui sarò molto conciso: puro caso. Ma in futuro, chissà... sarebbe bello poter pianifcare qualcosa insieme.
JCB: In realtà puntiamo a diventare un'oscura organizzazione che complotta per la creazione di nuovi otaku... esattamente come fa la N.H.K. secondo Sato! A parte questo, confermo quanto detto da Massimiliano. Puro caso, ma (evidentemente) stessi gusti...
• In base a queste comuni esperienze pregresse avete notato differenze apprezzabili sui volumi di vendita e sugli ascolti televisivi per tali prodotti rispetto ad altri? E per i manga questa sorta di “traino reciproco” si esaurisce con la fine del passaggio televisivo o il prodotto riesce a trattenere il pubblico ottenuto anche successivamente?
MM: Il magico mondo degli ascolti televisivi... se aveste l'opportunità di consultare con cadenza quotidiana i report dei canali digitali restereste a bocca aperta.
Considerati gli enormi limiti dell’attuale metodo di rilevazione, non vi è modo di accertare l’effettiva esistenza, e valutare l’eventuale incidenza, di un ‘effetto traino’ dell’edizione cartacea sulla corrispettiva versione animata.
JCB: Un manga che ha anche una sua versione anime con relativo passaggio televisivo è sempre molto promettente. Ha una marcia in più. Ma questo vale anche per quei titoli che hanno un legame con i videogiochi, come Zelda. La pubblicazione in contemporanea con la messa in onda dell'anime è la formula perfetta, ma posso dire che anche se c'è un 'delay', il manga ne beneficia comunque. Trigun ne è un esempio e anche Nabari, seppur partito un po' in sordina, ha recuperato bene. Forse un ritorno di fiamma di chi aveva seguito la serie animata?
• Torniamo quindi al "peccato originale": un mercato asfittico perchè inondato di proposte e spesso fortemente competitivo. In uno scenario simile non sarebbero auspicabili strategie comuni tra vari soggetti per coordinare meglio progetti editoriali che, sempre più spesso, fanno della multimedialità il proprio fulcro? E' cosi difficile, in Italia, creare un'azione comune tra editori televisivi, case editrici di fumetti e soggetti operanti sul Web o semplicemente a dominare è la pigrizia del settore?
MM: Non escludo che a monte del problema possa esserci una certa dose di pigrizia.
Nel nostro caso, però, le limitazioni maggiori derivano dall’essere parte integrante di una struttura complessa (qualcuno oserebbe dire ‘elefantiaca’) come la Rai. Vi posso garantire che mettere in piedi anche solo la più semplice delle iniziative finisce spesso col diventare, tra richieste di autorizzazione, approvazioni, firme e controfirme, un’impresa lunga ed estremamente complicata.
Per darvi un’idea di quello che intendo vi racconterò solo un piccolo retroscena. Al tempo della pubblicazione dei dvd di Code Geass e Gurren Lagann, Dynit ci propose di applicare sulle confezioni - senza alcun aggravio economico per il canale - un bollino che rimandasse alla messa in onda di ciascuna serie su Rai4 (come è stato fatto più volte con i prodotti trasmessi su Mtv). Sarebbe bastato un semplice ok formale da parte dell’azienda. Ok formale che, inutile dirlo, non è mai arrivato.
Ci sono tantissime cose che potrebbero essere fatte: iniziative congiunte da organizzare, eventi da promuovere o a cui partecipare, progetti editoriali complessi e multipiattaforma da concretizzare. Io per primo non posso che augurarmi di riuscire a realizzare, quanto prima, tutte le idee che mi frullano per la testa.
JCB: Avete dato un occhio a Hetalia? Dai, noi italiani siamo un po' così... un po' pigri e poco dinamici ;-P Comunque confermo anche io una certa dose di difficoltà d'interazione tra le varie realtà, iniziative congiunte, brainstorming ed eventi da promuovere, ma non sempre è possibile. Anche coinvolgere organi non propriamente 'di settore' sembra sempre un'impresa mitologica... Però noi non molliamo e ci proviamo. Con il web abbiamo diversi scambi, forse perché è più facile interagire e, grazie a 'property' in comunque con alcuni editori di anime stiamo cercando di organizzare qualcosa. Massimiliano parla della struttura mastodontica che porta il nome di RAI. Io posso dirvi che anche fare la mediazione con i partner giapponesi non è certo una passeggiata. Chiedi l'approvazione, chiedi se lo puoi fare, contatta chi di dovere, metti d'accordo tutti... C'è una scena di un film che mi viene sempre in mente quando siamo in preda al delirio burocratico: quella di “Bianco, rosso e verdone” dove Carlo Verdone esasperato vorrebbe 'tajare' le gambe della Sora Lella! Comunque... anche questa chiacchierata è un piccolo esempio del fatto che non siamo chiusi in compartimenti stagni e che i vari soggetti possono interagire tranquillamente!
• Sempre a proposito di un possibile utilizzo coordinato della Rete: approcciare l'utente direttamente, utilizzando anche i Social Media, è diventato oggigiorno un passo fondamentale per ogni tipologia di editore e tale ecosistema ha anche ampliato per il fandom le possibilità di diventare decisivo per molte scelte. Secondo la vostra esperienza è possibile alimentare un sano rapporto con i propri utenti o sono troppe le difficoltà date da aspettative spesso troppo alte?
MM: Il problema non risiede nelle aspettative del pubblico che sono sempre legittime, a maggior ragione quando trattasi di abbonati che pagano il canone. Il problema più grande è la volontà da parte di chi programma, di chi decide, di mettersi in discussione.
Più che possibile, ritengo sia doveroso da parte nostra instaurare un rapporto diretto e trasparente con il pubblico. Personalmente, pur con tutti i limiti connessi alla natura del mio rapporto con l’azienda - quella di un semplice collaboratore esterno - cerco di fare la mia parte seguendo quotidianamente gli sviluppi delle discussioni inerenti Rai4 sui principali Social Media, prendendo visione di tutta la corrispondenza inviata all’indirizzo mail del canale e rispondendo direttamente e in maniera esaustiva, quando possibile, a chiunque si prenda la briga di contattarci per esprimere il proprio apprezzamento, per dare suggerimenti o semplicemente per manifestare il proprio dissenso (purchè questo sia fatto in maniera civile).
Allo stesso modo ritengo sia essenziale sondare direttamente l’opinione del pubblico, con modalità diverse a seconda dei casi, in merito a tutte quelle decisioni non strategiche che potrebbero in qualche modo interessarlo: l’acquisizione di una serie piuttosto che di un’altra, la composizione del cast di un doppiaggio, etc.
Tutto questo però, è importante precisarlo, non deve essere confuso con una presunta volontà da parte dell’editore di turno di abdicare alle proprie prerogative e alle proprie responsabilità. Il potere decisionale non può essere lasciato nelle mani del pubblico; sarà piuttosto l’editore, forte delle proprie competenze, a dover esercitare il potere decisionale che gli compete in modo tale da venire incontro - nel miglior modo possibile e nel reciproco interesse- alle esigenze dello spettatore.
JCB: Internet e i Social Media sono GLI strumenti principali per uno scambio diretto tra noi e il nostro pubblico. La nostra pagina Facebook serve per confrontarci con chi compra i nostri fumetti, per capire dove sbagliamo e prendere spunto per nuove idee. I ragazzi sono svegli e informatissimi. Hanno gusti parecchio eclettici e non è sempre facile accontentare tutti. Il nostro sito internet è la base per fornire ai lettori approfondimenti, aggiornamenti, notizie oltre che un e-shop per chi volesse comprare online. Con Facebook c'è un vero e proprio scambio. Con il tempo, senza dimenticare la linea di confine che definisce i ruoli (ovvero il pubblico non è l'editore, perché non si assume il rischio imprenditoriale e perché non conosce nello specifico tutti i retroscena del settore), si è venuta a creare una sfera di dialogo positivo che ha stupito anche i più scettici. Abbiamo seguito alcuni consigli dei nostri lettori per portare in Italia certe opere e abbiamo imparato dalle loro critiche. Ci siamo anche permessi qualche 'arringa difensiva' dove le critiche erano infondate o troppo aspre...
Ripeto, sincerità nel rapporto e mantenimento dei ruoli sono gli ingredienti giusti per uno scambio sano.
• Grazie mille per la chiacchierata, e speriamo che l'avvicinamento di voi editori possa diventare buona norma per il futuro, a giovamento dell'intero mercato italiano dell'animazione e del fumetto giapponese!
MM: Grazie a voi per la disponibilità e per l’attenzione che, da oltre due anni, continuate a dedicare alla nostra programmazione. Oltre che per l’ottimo lavoro che svolgete quotidianamente a beneficio di tutti gli appassionati del fantastico universo dell’animazione giapponese.
JCB: Grazie a voi per l'attenzione data e per aver reso possibile questa interessante chiacchierata! Speriamo che ci sia sempre più collaborazione tra le varie realtà in modo da soddisfare le aspettative degli appassionati e di tutti gli amanti della cultura 'pop' made in Japan.
State bene e divertitevi sempre!
Intervista interessante
...Non avevo mai notato la coincidenza fra J-pop e Rai4 con le opere di Haruhi Suzumiya e Welcome to NHK, hanno gusto =P
credo che ormai la fase "di nicchia" sia ampiamente chiusa da un bel pò,visti i risultati,l'unica cosa di cui mi preoccupo è il cedere a qualche tentazione "commerciale" di sorta,perderebbero immediatamente il senso e i pilastri per cui tali realtà sono nate.
pertanto se continueranno a distinguersi dalle inutili deiezioni mediatiche che propinano solitamente da anni le "generaliste" della tv e dell'editoria manga,il futuro di queste realtà sarà ancor più lungo e roseo del presente attuale.
poi,ovviamente sono gusti,ma l'interesse per tali realtà continua a crescere in maniera costante.
Intervista interessante!
Facebook sarà utilissimo, ma sono abituato a scene decisamente più confidenziali...
Hanno detto tutto!
a parte le cavolate non può nascere che qualcosa di buono fra la collaborazione tra la miglior casa editrice (qualità/prezzo) e il miglior canale che trasmette anime (GRATUITAMENTE, ricordiamocelo
Vai cosi! andate avanti! asfaltate tutti!
E intanto oggi da il primo episodio di: Welcome to the N.H.K.! non vedo l'ora!!!
Sinceramente?
Meno male.
Sono stanco di leggere di gente che vuole solo vedere anime degli anni 70-80-90, dicendo a priorio che i prodotti di oggi fanno tutti schifo, senza nemmeno sapere quello che dice. (tipico commento italidiota nastalgico: "che schifo i cartoni di oggi!!! rivoglio quelli bellissimi degli anni 80!!!!)
Ci mancherebbe, non dico che i prodotti di un tempo di siano brutti, anzi tutt'altro...
Ma qui non andiamo davvero avanti. Non c'è mai innovazione, niente.
Ci vogliono anche, anzi correggo, SOPRATTUTTO, cose nuove.. non si può pretendere di vivere sempre nel passato.
Vedere dragon ball (ma anche i simpson) che fa il 12% di share ancora oggi dopo un numero probabilmente incalcolabile di repliche, fa pensare a quanto sia retrograda e rimbambita la mentalità dell'italiano medio che non riesce (o forse si ostina?) ad appassionarsi a prodotti nuovi di valore anche maggiore.
Comunque detto questo:
Spero che queste 2 realtà crescano sempre di piu, ce n'è seriamente bisogno. Sono contento che ci sia gente così dietro 2 marchi quali sono.
E' anche grazie a loro che molta gente finalmente comincia ad apprezzare il valore di un opera manga o anime.
Il fenomeno "nicchia" penso sia quasi del tutto superato però.. è vero ci sono ancora molti "ignoranti" (chiamiamoli così) ma ormai basta avere internet che è praticamente impossibile non imbattersi in qualche sito di anime o manga.
Spero in una collaborazione piu "vicina" tra rai 4 e jpop (ma anche altre editrici)
Ho poco da aggiungere a quanto è stato detto (mi trovo d'accordo praticamente con tutto), dico solo che quando dei "nuovi concorrenti", entrano a far parte del mercato settoriale riuscendo a farsi apprezzare sin da subito e nel prosieguo confermano quanto di buono dimostrato non essendo quindi la classica bolla di sapone destinata prima o poi a scoppiare, beh, c'è solo di che complimentarsi.
Ottimo lavoro dunque e continuate così
P.s.
Che si abolisca il termine "top player" anche quì please, sono allergico ormai...
La Jpop è la casa editrice a cui do più soldi in questo momento, complimenti anche a loro, bella intervista lunghissima che spero poter leggere meglio ad un ora più proponibile, l'unico consiglio che posso dare è a rai4..
Mettete degli anime al pomeriggio, approfittate del poco investimento di Italia 1, e probabilmente ci saranno più ascolti -ok la fascia protetta, ma non dico di mettere Ergo Proxy o Welcome to the NHK alle quattro di pomeriggio, per quello ci sarebbero serie più "leggere". comunque buona fortuna ad entrambi ^^
Il problema dell'italiano medio non è tanto quello di non volersi apassionare alle opere nuove, ma quello di venire a conoscenza che da qualche parte queste opere le facciano.
Se una volta capitava di trovare della gente che comunque conosceva Vash the Stampede, Nana e Onizuka, ora è già tanto se si ricorda di aver visto un episodio volante di Gurren Lagann o Soul Eater (Code Geass penso faccia cambiar canale immediatamente, vista la trama quasi sempre fondamentale). E non ho mai sentito nessuno dire "carino quel cartone della nanetta acida" o parlare di Haruhi, questo perchè Rai4 è e rimane per molti un canale da vedere occasionalmente, se ci si finisce facendo zapping.
Anche perchè, diciamocelo apertamente: il principale concorrente del giovedì era Annozero, difatti quando gli anime li hanno slittati di un quarto d'ora, hanno avuto molti più ascolti. E ora c'è Piazza Pulita su La7 che tenta di imitare Annozero, sempre di giovedì.
Vuoi attirare l'attenzione verso l'emittente? Ci vuole qualcosa di conosciuto e riconoscibile dai fans, e finora han proceduto bene... ma se ci fosse uno slot in più per l'animazione, beh, come trasmettono le fiction datate, io ci ficcherei Capitan Harlock e, censura permettendo, Ken il Guerriero, altrimenti Rocky Joe... E lì sì che prima o poi si formerebbe un pubblico attirato da questi classici, e gli spari gli spot di Ergo Proxy e NHK, o anche di Special A... vuoi che qualcuno in più non sappia che certe opere esistono?
Riguardo a Dragonball, ricordo che i bambini piccoli, che prima erano troppo piccoli per ricordarselo bene, aspettavano una replica con ansia, e hanno pieno diritto a vederselo, tanto a quell'ora qualsiasi serie si mettesse non andava bene a quasi nessuno (oltre alla Toei che da problemi con i diritti di Goldrake, altrimenti ci saremmo beccati quello... sì, le solite serie vecchie... ah, spero che Gundam su Italia 2 te lo stia vedendo), quindi che siano contenti almeno loro...
mi piacciono le idee,ma nn mi piace l'attitudine di jpop`, mi sa di planet,troppo sborona...
definire suzumiya e hetalia "fenomeni di massa" mi sembra 1 insulto rispetto hai manga...
so buone opere,ma nn esageriamo...
poi so contentissimo che portino le light novel,mi pare 1 cosa stupenda, ora spero che qualcuno porti anche i 4 koma come B gata o seitokai e so contentissimo.
"per dirla in altro modo, Rai4 non ha il suo Dragon Ball da tirare fuori dal cassetto per sostituire una serie poco gradita o poco performante"
Buranelli: "Poi, vabbè, diciamocelo... qualcosa di ricercato, un po' di nicchia, permette a noi di andare in giro a pavoneggiarci..."
è vero ! RAI4 ci fà conoscere anime di nicchia, "nicchia" inteso in Italia, senza censure, ci mostrano l'animazione giapponese.
eppure il problema è proprio la parola "nicchia", stiamo vedendo tutti questi anime con tematiche complesse, roba matura che mediaset non si sognerebbe mai di trasmettere (e se lo facesse li censurerebbero) MA IL PREZZO, di vedere tutti questi anime, QUAL'E' ? che gli anime stanno diventanto un prodotto riservato agli appassionati, agli intenditori.
si sà, OGNI COSA HA IL SUO PREZZO
crede che esageri ?? allora ditemi quanti non appassionati seguono RAI4 o canali simili
Mi hanno fatto scattare quando hanno detto:
"la qualità di Mtv e la quantità di Italia1"
"Rai4 non ha il suo Dragon Ball da tirare fuori dal cassetto per sostituire una serie poco gradita o poco performante"
Ahhahaha grande!
@sasuke uchiha:
Dipende, non perforza il 12% di share di DragonBall o Simpson vuol dire che non si è interessati a prodotti nuovi (anche se molti italiani che non fanno parte della cerchia di appassionati d'animazione guardano magari solo questi due e quindi in parte hai ragione), io per esermpio guardo sempre con piacere queste serie più vecchie, ma di certo guardo molto di più quelle nuove, con un sacco di serie in contemporanea che molte volte magari riesco a seguire più. Quindi secondo me magari mettere anche UNA vecchia serie alla volta tra quelle nuove, potrebbe anche andare bene
Parole sante. Ciascuno deve fare il proprio lavoro ed essere poi giudicato in base alla qualità del lavoro svolto. Chi dice di voler lasciare tutto in mano al pubblico, secondo me, non fa altro che lavarsene le mani.
Bella intervista, con spunti interessanti da ambo le parti. L'unica pecca, se proprio vogliamo trovarne qualcuna, è la mancanza di anticipazioni rilevanti
I bambini devono vedersi cartoni come Tom e Jerry, non Anime Shonen o Seinen come Haruhi Suzumiya o NHK che sono per ragazzi più maturi e persone adulte, il problema è che l'Italiano medio non è nemmeno a conoscenza di questa distinzione tra le età.
Italia 1 ad esempio ora ha rispolverato i classici e tirato fuori pure robba nuova all'urlo del " siamo quelli che hannoportato il giappone in Italia" ....una timida ( e direi ancora ridicola) risposta al nuovo che avanza senza censure su altri lidi non mediaset
L'italiano medio sa solo dire "che belli i cartoni di una volta, ora fanno tutti schifo", ma mi chiedo come mai facciano orecchie da mercante se gli fai notare che i meisaku nuovi vengono trasmessi tuttora...
@Vashthestampede
Se proprio ci tieni, ci sarebbe questa d'archivio, e fa capire quanto siano ridicoli
http://www.dailymotion.com/video/x8jn1e_comicsblog-intervista-marco-lupoi_creation
Da tifoso di Rai4 e dei suoi anime io avrei aggiunto la seguente domanda al responsabile di quella benemerita rete:
avete intenzione di riproporre Tokyo magnitude 8.0 dopo che lo avete insabbiato nelle mattinate estive e preso a calci da un orario all'altro rendendone impossibile la fruizione completa??
Anche la star comics per i manga che vende e per il canale man-ga di sky lavorano anche in maniera abbastanza bene. Complimenti veramente e spero che continuate cosi
ps: per inaugurare ufficialmente il connubio se portaste qui il manga di madoka... ;P
per il resto concordo in pieno con te !
Concordo con te sulla parte di" mettere prima il vecchio e poi il nuovo"
Solo che sono convitissimo, che se dopo capitan harlock/ken il guerriero eccetera, ci mette roba nuova come ergo proxy, haruhi o quant'altro datato anno 2000 o piu su, puntualmente gli ascolti crollano.
C'è proprio una barriera nella mente della gente che non vuole il nuovo.
E' un problema molto radicato in Italia...
Riguardo Dragon ball, allora facciamogli un canale, lo chiamiamo Dragon Ball-TV (tanto ormai esce un canale nuovo ogni 10 giorni) e leviamoci il problema.
I "bambini"(ma ne siamo sicuri siano piu bambini?) aspettano pure tante altre serie, ma queste non vengono date, e se vengono date sono in orari impossibili e dove fanno meno ascolti.
@Sil_92:
Dragon ball fa il 12% dove il tanto acclamato One Piece faticava a fare a volte il 7-8% in quell'orario se ben ricordo.
Fortuna Conan che ha fatto un mezzo miracolo facendo a volte il 9-10% quest'anno in un orario non proprio felice.
Sicuramente Rai4 è diventato il canale che preferisco, perchè per primo ci ha proposto anime meravigliosi ma nel compenso poco conosciuti in Italia, anzichè il solito Dragon Ball di turno. Mentre, devo dire in tutta sincerità che la J-POP è la mia casa editrice preferita: grande qualità, sia nei titoli scelti che nelle edizioni create. Complimenti ad entrambi e grazie per il vostro lavoro.
E, ovviamente, complimenti anche ad AnimeClick per l'iniziativa. Fa sempre piacere sentire cos'ha da dire in prima persona chi lavora dietro le quinte e scoprire quali motivazioni si nascondono dietro alle scelte di chi seleziona i prodotti.
secondo me il calo è anche dovuto alla continua interruzione a tutto il tempo che passa tra una messa in onda e l'altra, cioè uno magari si stanca anche di seguire un anime gia cosi lungo di suo e difficile da seguire se poi se lo vede una volta ogni 3 anni (l'ultimo periodo)
Tra gli shonen di meritevole ho visto Akumetsu, Defense Devil e poca altra robba. Viene esaltata per la sua presunta qualità mah...........è il minimo che deve fare, fare una buona edizione dovrebbe essere la norma non un qualcosa in più come invece fate passare alcuni di voi.
Cmq complimenti a Rai4 canale che sto scoprendo poco a poco e si è rivelato molto interessante.
Ho fatto questa domanda tempo fa a Massimiliano Morelli, e mi ha detto di sì, che verrà riproposto ad un orario possibilmente decente nel mese di ottobre o di novembre.
Mi ha inoltre riferito come non sia stata colpa sua la prima tv buttata all'aria in quel modo, in quel momento non aveva potere decisionale sul canale.
Rai4 sicuramente sta facendo un ottimo lavoro, al contrario di altre reti, che non fanno che replicare i soliti anime e a maltrattare gli altri (il riferimento a Italia 1 è puramente casuale xD).
Invece della JPOP non ho mai preso nulla, però ho intenzione di prendere qualche manga, tra cui Hetalia e le Light Novel di Haruhi.
E' innegabile che facciano delle ottime edizioni, comunque ^^
Non mi riferisco infatti a livello quantitativo ( nella mia fumetteria infatti c'è una sezione tutta per loro......) però se magari pubblicassero titoli qualitativamente migliori.........non sarebbe male vedo troppa robba sinceramente e qualitativamente parlando l'ultimo titolo buono pubblicato è stato The Climber ( che prendo) e poi di J-POP ho Akumetsu.
Le edizioni buone dovrebbero essere la norma e non l'eccezione, mah ragazzi il manga lo si giudica dal contenuto e dalla storia non certamente dall'edizione, almeno questa è la mia idea.
Certo, anche io prendo un manga per il manga, non per l'edizione, però preferisco leggere un volume fatto bene piuttosto che uno che si decompone in mano...
L'edizione è una parte mooolto importante del manga e la JPOP a mio parere è una delle case editrici migliori da questo punto di vista.
ottimo, fa sempre piacere quando due realtà che sembrano così lontane si rendono disponibili verso il pubblico che li segue.
per dirla in altro modo, Rai4 non ha il suo Dragon Ball da tirare fuori dal cassetto per sostituire una serie poco gradita o poco performante
Ma mille pollici verdi direi, questa è stata una frecciata assurda e ci sta tutta!!
Trovo piacevole inoltre che sia Rai 4 che Jpop vogliano in un certo senso seguire la tendenza, ma allo stesso tempo proporre roba non troppo commerciale ma che si riveli più di nicchia.
Sul discorso vintrage quoto: per i nostalgici i sistemi ci sono, si passa dai dvd allo streaming se vogliamo, e comunque sono dell'opinione che, in caso di un'eventuale messa in onda di roba anni 80, se la guardi ora a 30 anni non è lo stesso di se la guardavi a 12 anni, è un effetto che resta sempre e comunque nei propri cuori, un pò enfatizzato magari, ma è bene che resti lì e che si dia spazio a nuove proposte, poi che queste ultime piacciano o meno è un altro conto.
(Su questo rimando alla mia avversione per le repliche continue di Dragon Ball in tv
Per quanto tiguarda Rai 4, noto che appartenere al gruppo Rai è un'arma a doppio taglio. Da un lato devi sottostare a burocrazie assurde e fare riferimento a dei grandi capi che magari non sanno il significato di "anime" (=gruppo di spiriti vaganti in un cimitero!). Dall'altro lato senza il marchio Rai non ci sarebbe stata quella giusta spinta, senza la quale magari Rai 4 non avrebbe avuto il riscontro di pubblico che ha oggi nel caso fosse partito "da zero", e di certo non sarebbe stato sovrano tra i canali del dt nella classifica dello scorso anno mi sembra
lo spettatore medio che solitamente segue dragon ball sa perfettamente che già parlandone rasenta odio,noia e assuefazione dovute a continue repliche da parte del biscione,che sì ne ha sfruttato l'onda,ma di cui le acque sono calme da tempo,proprio per l'emergere di tantissime nuove realtà,digitali e "meno digitali" (nuove case editrici per i manga in italia,per intenderci!).
quindi diciamo che "solo negli ultimi periodi" stanno "sperimentando nuove scelte",laddove realtà come rai 4 e affini risultano a costoro "realtà incredibili o sorprendenti" per "la varietà di prodotti",ci credo bene che il termine "di nicchia" ha ben ragione a scomparire finalmente da queste realtà,ma questo è' dovuto specialmente a molti che fin dall'inizio hanno creduto in questi nuovi progetti sempre propositivi e concreti e mai campati in aria,a livello di palinsesto e ascolti,sia chiaro,nell'orbita dei canali semigeneralisti.
per non parlare di jpop,personalmente ho trovato di gran gusto le pubblicazioni dei primi due volumi di next dimension e ne sono rimasto colpito in positivo,meglio non si può chiedere da realtà emergenti come appunto jpop,ma tra non molto "emergente" sarà un appellativo che scomparirà,visto che potrà fregiarsi di appellativi che premiamo e saranno assai più meritevoli di altri!
finalmente molti si stanno "risvegliando"...!!!
I fatti sembrano dire l'opposto
riguardo al capitolo dragon ball, tutti lo odiano, tutti si sono stancati e poi la centesima replica ti fa ancora tra il 12 e il 13% di share classificandosi ogni giorno insieme ai Simpson come programma più visto di Italia 1, detective Conan in prima TV invece purtroppo ti faceva l'8% quando andava bene, visto che quasi sempre era sotto con puntate al 6, quindi è inutile, la gente preferisce 100 volte di più rivedersi fino alla nausea dragon ball, ma non cose nuove!
è semplicemente ridicolo vedere una generalista che si affida ancora ad heidi e dragon ball per fare ascolti,così come a striscia la notizia,uomini e donne e pomeriggio cinque,sono spettatori limitati mentalmente peggio di quelli che seguono vespa,ferrara e il tg 1,e ovviamente di quelli che propinano a mediaset le stesse minestre.
per non parlare di alcune case editrici che vanno avanti ad edizioni deluxe...molti scaffali sono stracolmi di "doppioni"...in italia è così,sono però fiducioso,ancora per poco...!
ti credo poi che fanno passare i simpson per "cartoni per universitari",aforismi che resteranno nella mente e nel cuore di tutti noi...davvero bravi...se non si inverte la tendenza,tra non molto diranno che dragon ball è per intellettuali e heidi è per i ricercatori!
poi basta con questa storia dell'invidia da parte di mediaset,come dicevo un tempo...non incantano più nemmeno i serpenti!
"per non parlare di alcune case editrici che vanno avanti ad edizioni deluxe...molti scaffali sono stracolmi di "doppioni"...in italia è così,sono però fiducioso,ancora per poco...!"
Un momento, alcune e sottolineo alcune ristampe deluxe però le vedo sempre cose buone. Ad esempio, per essere in tema la 200esima ristampa di Dragon Ball che uscirà il prossimo mese non la vedo una cosa così tanto orripilante com'è stato detto in questo sito più e più volte. Noi ci stufiamo e sbuffiamo a leggere dell'Evergreen Edition che uscirà a breve ma dobbiamo anche renderci conto che noi diciamo così perchè è una vita che conosciamo il titolo, ne abbiamo a casa nostra almeno un'edizione(generalmente) e abbiamo, bene o male vissuto il suo periodo. Ma dobbiamo tener conto anche dei ragazzini che crescono e si apprestano ad avvicinarsi al titolo. E non possiamo pretendere che vadano da soli nelle fumetterie(magari manco sanno che sono) a recuperarsi le varie Deluxe, Book, New e Perfect Edition, sopratutto ora che Mediaset stà riproponendo l'anime. Invece proporre un'edizione che si trovi comodamente in edicola la vedo una buona cosa.
Stesso discorso per titoli come Card Captor Sakura, Magic Knight Rayearth, Le bizzarre avventure di JoJo, I Cavalieri dello Zodiaco Perfect Edition, InuYasha New Edition e altre.
Titoli che invece non necessitano di ristampe a mio parere son titoli come One Piece, dove abbiamo una New Edition che scorre parallelamente alla prima edizione. Le copie della prima edizione sono ancora tutte reperibilissime perciò proporre un'edizione che gli vada dietro dietro la vedo superflua. Però tocca anche dire che One Piece è una serie bella lunga, di conseguenza se qualcuno preferisse cominciarsi la serie in questi anni potrebbe prendersi comodamente la New Edition che son meno numeri per ora e con un'impaginazione migliore.
O anche tutte le varie GOLD che sono solo soldi buttati a (s)favore di un'edizione fatta col culo e dal valore pari a 0.
Per quanto riguarda gli ascolti di Dragonball per me fanno bene a tenersi lontano da questi titoli e a puntare sul nuovo per farsi una base di spettatori propria. Scommetto che se Rai4 mandasse in onda i classici i suoi ascolti calerebbero. E' inutile dare la colpa alla mentalità italiana se questi programmi fanno ascolti, in quella fascia oraria non hanno concorrenza. Se la televisione propone Dragonball ai ragazzini quando tornano da scuola questi vedranno Dragonball e questo anime avrà uno share del 12%. Una rete come Rai4 che opera sul digitale (in un paese dove il digitale funziona male o è assente in una parte consistente del territorio nazionale) non potrà fare concorrenza a Italia Uno giocando sul suo stesso terreno e inoltre gli orari della sua programmazione non sono compatibili con quelli di una fetta di pubblico. Se puntasse su anime già visti la gente li snobberebbe aspettando che vengano proposti da una rete più grande a un orario più civile. Tra l' altro trascuriamo che in molte famiglie hanno a disposizione un solo televisore (o comunque non hanno una Tv a disposizione per i figli visto che magari i genitori hanno gusti differenti) e quindi è molto più facile per i giovani accedere alla tv nel buco del pomeriggio (e questo aumenta lo share degli anime proposti in quella fascia oraria).
Se dovessi fare una critica alla strategia Rai (e scrivo generalmente rai e non Rai4 perchè non dipende dalla rete) sarebbe che il fatto di avere a che fare con una struttura enorme non dovrebbe essere solo uno svantaggio ma fonte di sinergie. Trovare in orari di punta sulle altre reti Rai la pubblicità della serata anime su Rai4 potrebbe fare miracoli per diffondere la voce, il tutto ad un prezzo quasi nullo (fanno parte della stessa società perdono solo il tempo di messa in onda dello spot, basterebbe poche volte a settimana)
e salvare il salvabile si intende sempre fare pubblicità alle stesse cose,alle stesse identiche cose di 20 anni se non più orsono.
beninteso,sono sempre stato del parere che dragon ball rimane un pilastro delle opere nipponiche con un successo planetario,ne dò sempre atto,ma nemmeno io,che solitamente mi occupo di tutto ciò che riguarda i cavalieri dello zodiaco arrivo a stressarmi in tal maniera sempre e solo su una serie,pur avendola rivista in anime 38 volte e avendone riletto i manga delle varie edizioni 12 volte nell'arco degli anni 90-2011,cioè da quando la serie è in italia,ed è poi da quando la conosco.
bisogna tentare strade nuove e nuovi contenuti sui media d'intrattentimento manga-anime giapponesi,fissarsi su cose davvero ritrite non gioverà ad una conoscenza maggiore del "paniere" di prodotti che arrivano dal sol levante,così invece ci si fissa sempre e solo sugli stessi prodotti che faranno continuamente il 12% di share,ricordo che anche per il pubblico dei ragazzini c'è molto ancora da scoprire su tantissimi titoli nipponici,non c'è SOLO dragon ball.
per i più grandi idem con patate fritte e quant'altro.
rai 4 e jpop,come dicevo sono due realtà così evidenti che non si può fare più a meno di menzionare anche "per sbaglio",e sono realtà che hanno fatto tanti passi avanti in pochissimo tempo,farsi ottenebrare dai dati di titoli soliti è come continuare a far credere all'utenza che alcuni titoli tirano ed altri nuovi non devono mai avere questo "privilegio",e a mio modo di vedere vengono trattati allo stesso modo di molti titoli datati che da tempo non vengono ritrasemessi,nemmeno nei canali monotematici.
c'è poco equilibrio di vedute,questa è la realtà,siamo in questo pietoso stato dal 2001,c'è parte dell'utenza che si sta svegliando da tale torpore e altra no,ma non può dipendere solamente dai soliti fattori,intervengono anche abitudini,poco rischio in nuovi prodotti e se si rischia è un continuare di una manciata di episodi nuovi di serie ultraconosciute(vedasi conan e one piece) dotati di millemila puntate e senza mai essere giunti a conclusione.
i motivi che emergono quindi sono sempre gli stessi e che ormai hanno stancato la stessa utenza,fanno leva su questa stanchezza proprio per poter riproporre le stesse cose e riciclarle di continuo proprio per generare quel fatidico 12% di share che garantisce introiti e vendite,diversamente,ovviamente,cambierebbero strategia SUBITO.
ci chiediamo quando tal cambio radicale avverrà,ma se dopo 11 anni non mi togli dagli zebedei margarina e tiraboschi o i vecchiacci capoccioni della rai dagli stessi posti zeppi di ragnatele di ovvietà e inutilità mediatiche,come si può sperare in un cambiamento,nonostante il termine "nicchia" stia scomparendo dalle suddette nuove realtà?
NON SI VUOLE ,amio avviso,una inversione di tendenza,perchè cambierebbe tutto,specie in equilibri ormai decennali,e chi TIENE a quegli equilibri FA DI TUTTO FIN DA SUBITO per far crollare quelle novità,in modo da far DESIDERARE NUOVAMENTE all'utenza "l'anciene regime".
fin quando vivremo governati da questi calcoli e numeri...i commenti di elogio per questo post varranno sempre meno di zero.
il problema è che se ne parla a periodi,non di continuo,dovremmo fare un massacro mediatico al pari di loro con lo stesso pattume che ci propinano continuamente,e vedere chi cede per primo,ma sapete bene che è difficile far di un unico pensiero diverse teste.
specie chi,con tali abitudini mediatiche...E' ANCORA A FAVORE!
A me basta poter vedere quel che mi piace, non mi permetto di insultare chi guarda dei programmi che a me non piacciono, come non voglio che loro insultino me perchè guardo i cartoni alla mia età...
Ma che parlo a fare di rispetto dei gusti altrui? Già buona se si riesce a parlare di rispetto, al giorno d'oggi...
qualcosa di fresco sia di ciò che i ragazzini possono vedere e di ciò che non possono vedere,queste nuove realtà ci insegnano sempre meglio che anime e manga giapponesi sono DIVERSIFICATI PER DIVERSA FASCIA D'ETA',purtroppo fin quando si va avanti con l'atavico concetto che "sono tutti cartoni animati",SI SBAGLIA.
vanno chiamati coi loro nomi,ovvero meisaku,hentai,mecha eccetera,come si fa per il film,drammatico,bianco e nero,commedia eccetera.
questo è uno dei cardini su cui la nuova mentalità deve basarsi,fino a quando andiamo dietro gli stessi canovacci è finita prima ancora di cominciare.
hai voglia ad andare avanti con dragon ball,che poi così "cartone animato per tutti" non è,viste anche le...censure!
zoro,sui cdz non arriverei a vedermeli 100 volte,te lo posso assicurare,non si vive di soli cdz,perchè ho anche altri gusti,che ovviamente molti non conoscono
inoltre la serie non l'ho mai vista così di continuo in tv,come accade con altri titoli,ma questa è un'altra storia,e si rischia di uscire dal topic!
Tanto è tutta spazzatura uguale, no?
Talent, reality, talk show, gossip... mica sono tutti uguali.
E mica mi lamento se pensano che ToraDora e Gurren Lagann siano la stessa cosa, almeno non pensano che sono tutti porno come capitava fino a poco tempo fa... Come io non critico i gusti degli altri, mi basta che loro non critichino i miei.
Se mi interessa poco Beautiful o Dragonball non li guardo e stop, se fanno qualcosa che m'interessa allora la guardo, altrimenti cambia nulla rispetto a prima.
E se vogliamo dirla tutta, certe cose sono fatte per piacer ai quindicenni, se a trenta o più ci muori ancora dietro è normale che la gente pensi che qualcosa non va... Non dico che non vadano apprezzati, qualcosa di buono è e rimane sempre bello per chiunque, ma interessarsi troppo di cose per i più piccoli viene chiamato in psicologia "ritardo mentale"... E meglio così che alcolizzarsi o drogarsi, per carità...
Tutti a osannare Rai 4, ma alla fine di interessante (per me) hanno fatto soltanto "Soul Eater" e "Toradora!".
Tutti a criticare le censure della Mediaset, ma a questo punto, rimpiango il pomeriggio zeppo di anime e zeppo di censure di Italia 1 (all'epoca di "Bim Bum Bam") durante la merenda.
Andate da un'esagerazione all'altra.
Dal ridire su tutto quello che fa la Mediaset all'esaltare Rai 4.
Alla fine, tutti quelli della mia età (22 anni) hanno guardato gli anime censurati.
Siete caduti in depressione dopo aver scoperto che "Temi d'amore fra i banchi di scuola" (per esempio) era censurato?
Non credo che sia successo nulla del genere.
Cioè chissene frega!
Ho amato (amo) gli anime comunque, anche quelli pieni di censure, e mi stupisce che adesso sputate su UNA PARTE di quello che ha reso la vostra (e la mia) infanzia e adolescenza bella (per quanto riguarda gli anime).
Per non parlare dell'insopportabile moda di dire "Guardo solo anime in jap sub ita", "Cristina D'Avena fa schifo, è molto meglio la op originale di "Dolce Candy"", etc.
Una nota a parte la dedico ai doppiatori.
Yahoo! Answers è pieno di "Il doppiaggio ita è PUAH!", "La voce jap rende molto meglio".
Cioè, già non sapete parlare, scrivere in modo corretto è un'opinione (peggio scrivi e più sei figo, chi ha studiato NORMALMENTE grammatica è un alieno), dopo guardate anche gli anime in giapponese sottotitolati in italiano (studiare giapponese è troppo per il cervello), c'è qualcosa di strano.
Infine, non capisco tutto questo appoggio per Rai 4 quando tanto gli anime li guardate su internet come delle sanguisughe (manganimesughe) perché tanto, alla fine, non apprezzate niente.
Capisco i bimbomin**a che a 15 anni pensano già di aver conquistato il mondo (poverini!), ma tutti gli altri no.
Rai 4 è OK (adoro "Toradora!"), ma da qui a dire che è superwow ne passa di acqua sotto i ponti.
Ero e rimango della mia idea: più anime ci sono in TV meglio è per me, anche che siano censurati, sono sempre diritti pagati verso i produttori giapponesi, e soprattutto ora che appunto ci sono i fansub anche di opere licensed, se qualcuno ci tiene a vedersi le opere senza censure, anche se è illegale, può farlo.
Da parte mia la TV la guardo pochissimo, ma vedere almeno qualche episodio su Rai4 mi fa capire se il doppiaggio e l'adattamento sono fatti bene o meno, perchè è vero che ho sempre sognato di avere la possibilità di vedere le opere in lingua originale coi sottotitoli (già dai tempi delle VHS), ma il doppiaggio italiano curato interessa comunque a molta altra gente, anche a chi presto i DVD, ed è sintomo di adattamento riuscito anche nei sottotitoli o meno.
Comunque, inutile lamentarci che ci sono pochi anime in TV se quando li trasmettono fanno poco share... ed è inutile lamentarsi il doppio se quando trasmettono un anime di successo, è sempre lo stesso replicato da anni, che ricordiamocelo, Dragon Ball è arrivato da noi alla serie Z in un ritardo mica da ignorare... E iniziarono coi film...
Ecco, il periodo che rimpiango è quello, dove gli anime sì costavano IL TRIPLO rispetto ad pra (più inflazione, direi pure 5 volte tanto in realtà), ma avevamo una scelta invidiabile, e in TV giravano sia i classici nelle TV private, sia la programmazione Mediaset con qualche anime in più. Ora Mediaset trasmette con meno censure, ma al pubblico non va bene, agli altri non interessano i "cartoni manga giapponesi" e mentre tutti danno la colpa alla brutta copia Disney di Primi Baci e ad altre fiction per ragazzine se rubano il successo agli anime, io la colpa la do invece agli appassionati, che se una volta erano ragazzi normalissimi che si comportavano in maniera normale, ora il fandom si comporta da fanatico, parlando con molti termini giapponesi incomprensibili ai più e riempendosi gli zaini di scritte in katakana, per non parlare di spille e portachiavi... E i fanatici non fanno mai una bella figura, soprattutto col pregiudizio che i cartoni non sono più solo per bambini, ma sono comunque ritenuti delle cavolate rispetto a ciò che è girato dal vivo.
Grazie
La tua critica a Rai 4 è puramente soggettiva..non mi sembra si stia dicendo "mi piacciono tutti gli anime che ha trasmesso Rai 4 sono troppo bravi!" (anche se personalmente li ho seguiti quasi tutti con piacere). Hai nominato Vampire Knight e Host Club ma alla fine sono entrambi degli shojo potrebbero interessare solo ad una ristretta cerchia di persone (come se già il pubblico anime sia vasto con gli anime che trasmettono). Penso si stia parlando più che altro del lavoro svolto da Rai 4 per diffondere questo genere e la cura che hanno del prodotto che vogliono mettere in onda. Perchè diciamoci la verità..anche se da piccoli delle censure non ci fregava niente (io nonostante tutto adoro il doppiaggio di Lupin!) sapere che stiamo vedendo un prodotto il più vicino possibile all'originale fa sempre piacere
Semmai e' esattamente il contrario a giudicare dalla crisi che il mezzo televisivo sta vivendo negli ultimi anni.E poi non e' che chi guarda certi programmi sia necessariamente un cretino.
E poi davvero,non capisco il dover costantemente lamentarsi dei gusti altrui quando grazie a Internet coltivare i propri e' diventato molto piu' facile.
quindi l'attacco è rivolto principalmente a tale piattismo,ad un 12% di pubblico che rifiuta le novità e si aggrappa su palinsesti davvero raccapriccianti,ma non perchè il prodotto piace,è perchè si trova nell'ora in cui quel prodotto viene trasmesso.
per non parlare di deluxe ritrite,tanta carta buttata via inutilmente,è come se di un famoso cantante di pop italiano compri un cofanetto di brani che hai già per il periodo natalizio,praticamente è la stessa cosa.
quanto alla cultura di distinguere generi di manga e anime,siamo ancora lontani anni luce,ovviamente,questo forse dovrebbe essere uno dei primi problemi a dover essere affrontato,è uno dei cardini su cui tale piattismo si genera e sul quale ci marciano i capoccioni,ovvero far diffondere delle realtà mediatiche che tali non sono.
E io aspettavo un'occasione di trovare il manga di Dragon Ball senza censure, la Deluxe facevo fatica a trovarla e l'Evergreen è senza censure, quindi la comprerò di sicuro!
L'unica cosa che mi spiace e' il dover per forza seguire gli anime di Rai4 in streaming. In Toscana il digitale terrestre tarda ad arrivare.
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