Sailor Moon - GruppoBishoujo Senshi Sailor Moon (da qui in poi semplicemente Sailor Moon), nato dalla matita di Naoko Takeuchi e pubblicato sulla rivista Nakayoshi della casa editrice Kodansha dal 1992 al 1997, nonché trasposto in una popolarissima serie animata in quegli stessi anni, è un’opera cardine del fumetto e dell’animazione giapponese, in cui è riuscita a lasciare una traccia profondissima che segnerà innumerevoli opere contemporanee o successive.
Unificando shojo, shonen manga e telefilm supereroistici e rielaborando numerosi elementi provenienti da ognuna di queste tipologie di opere, l’autrice è riuscita a creare qualcosa di innegabilmente nuovo, che si impose sulla scena degli anni ’90 diventando uno dei maggiori successi del fumetto e dell’animazione giapponese nel mondo.
La brava Naoko Takeuchi confeziona una storia innovativa, avvincente, romantica e profonda, che parla ai giovani degli anni ’90 attraverso un linguaggio, dei personaggi e delle vicende in cui potessero tranquillamente immedesimarsi, ma al contempo, delinea anche numerose ulteriori chiavi di lettura della vicenda, secondo le quali ad ogni personaggio o a numerosi elementi della storia corrispondono una lunga serie di ben precisi simbolismi o riferimenti culturali, elementi di astrologia, mitologia classica occidentale, credenze orientali, letteratura antica greco/romana o asiatica, storia del Giappone, filosofia greca e molto altro.
Per chi, in Italia, sente parlare di Sailor Moon, risulterà quasi sicuramente inconcepibile questo discorso. Sailor Moon gli italiani che hanno vissuto gli anni ’90 la ricordano bene, del resto, e in quella storia non v’era nulla di tutto questo, ma molto probabilmente il nome dell’opera di Naoko Takeuchi sarà ricondotto immediatamente a un cartone animato che faceva furore a quei tempi fra i bambini, che generò una cospicua quantità di merchandising e un altrettanto grande giro di polemiche.
Purtroppo, sulla versione italiana del cartone animato furono operate numerose censure che, pur rendendo ugualmente comprensibile la storia, la epurarono tuttavia da tutti gli elementi “alti” che questa presentava nella sua versione originale, rendendo di fatto impossibile, per chi riconduce il nome “Sailor Moon” unicamente al cartone animato che i bambini adoravano negli anni ’90, credere che dietro la vicenda delle combattenti con la marinaretta ci sia dell’altro ben più profondo.
Scopo di questo articolo sarà dunque un’analisi dell’opera ponendo l’accento sui numerosi elementi culturali e simbolismi in essa presenti.
Dal momento che Sailor Moon è un’opera iniziata ormai quasi un ventennio fa e conclusasi da circa quindici anni sia in patria che in Italia, la sua storia dovrebbe essere nota ai più, ma mi preme ugualmente avvisare che, nel caso non si sia visionata la totalità della serie animata o ci si stia avvicinando a Sailor Moon solo in tempi recenti, mediante la visione della collezione in dvd attualmente in uscita o la lettura del manga attualmente in ristampa,

l’articolo conterrà dunque, inevitabilmente, numerosi spoiler sulla trama dell’opera.

Per chi invece dell'opera sa poco e niente e vuole un quadro più generale di essa, della sua genesi, delle sue diverse incarnazioni e del "Fenomeno Sailor Moon" sia in patria che in Italia, rimando alla lettura del seguente approfondimento, il cui contenuto è meno "tecnico" e pressochè esente da anticipazioni.

USAGI TSUKINO (& CHIBIUSA), CONIGLI SULLA LUNA

Sailor Moon - Usagi & ChibiusaUsagi Tsukino (月野うさぎ Tsukino Usagi), la protagonista della storia, è una normalissima quattordicenne pigra e svogliata, ma dotata di grande allegria e gentilezza, che riceve il potere di trasformarsi nell’eroina Sailor Moon, colei che trae i suoi poteri della luna, il satellite del nostro pianeta.
Luna il cui ideogramma 月 tsuki compare infatti nel cognome della ragazza, mentre il nome うさぎ usagi è la lettura dell’ideogramma 兎 (usagi, per l’appunto), che significa “coniglio”.
Il nome della ragazza, 月野うさぎ Tsukino Usagi, dunque, è foneticamente affine a 月の兎 tsuki no usagi, “coniglio della luna” (laddove の no, che è possibile scrivere anche col carattere 野, è un complemento di specificazione).
Capita spessissimo, nella storia, che la protagonista venga associata ai conigli, già a partire dalla sua bizzarra pettinatura (chiamata nella storia “odango”, laddove gli odango sono dei dolcetti giapponesi di forma rotonda che ricordano gli chignon della ragazza) che somiglia alle orecchie di un coniglio, nonché nelle numerose volte in cui si mostrano oggetti della sua stanza decorati con fantasie di coniglietti o a forma di coniglietto. Nel fumetto, addirittura, spesso e volentieri l’autrice inserisce nelle vignette la testa di un coniglietto nei dialoghi pronunciati da Usagi o riferiti a lei. Il legame fra Usagi e i conigli in realtà è del tutto simbolico, e legato proprio al fantomatico “coniglio della luna”.
E’ molto comune, in Asia, sentir dire che gli avvallamenti e i crateri della luna ricordino la forma di un coniglio, e intorno a questo è nata la leggenda del coniglio che vive sulla luna e pesta l’impasto per il mochi (di cui, ad esempio, è possibile trovare una parodia nel manga Dragon Ball di Akira Toriyama).
Come mai un coniglio viva sulla luna ce lo racconta un’ulteriore leggenda asiatica, nata in India e diffusasi poi sia in Cina che in Giappone.
Si narra che il dio Shakkria, per mettere alla prova gli animali, si presentò loro sotto le mentite spoglie di un viandante affamato.
Mentre tutti gli altri animali gli procurarono pesce, frutta o latte, il coniglio si rese conto di non essere di alcuna utilità, poiché era incapace di cacciare e non poteva offrire al viandante l’erba di cui lui si nutriva, non commestibile per gli esseri umani.
Decise dunque di offrire al viaggiatore la sua stessa carne e si sacrificò gettandosi nel fuoco.
Il viandante, colpito da quel gesto così estremo e coraggioso, rivelò le sue vere sembianze divine e dipinse sulla luna la figura del coniglio, in modo che il sacrificio di quella bestiola fosse da eterno monito per tutti.
Di questa leggenda girano in Oriente moltissime varianti, una delle quali è stata ad esempio narrata da Masami Kurumada nel suo Saint Seiya, peraltro antesignano dell'opera della Takeuchi per diversi aspetti.
Ulteriori legami fra Usagi, i conigli e la luna risiedono nel colore predominante del costume di Sailor Moon, nonché il colore che istintivamente chiunque associa al personaggio, ossia il bianco, che accomuna sia la luna sia i conigli.
Nata il 30 Giugno, Usagi è del Cancro, segno zodiacale che secondo l’astrologia occidentale è governato dalla luna e che ha come metallo simbolico l’argento (non è un caso, dunque, che Usagi sia l’unica a poter usufruire del potere del “Cristallo d’argento illusorio”, inoltre la caratterizzazione primaria del personaggio, poi scartata, prevedeva per l’appunto che avesse i capelli argentati).
I nati sotto il segno del Cancro, oltre ad avere una personalità romantica, sono molto legati alla madre, entrambe caratteristiche che ben si addicono ad Usagi, che nutre uno strettissimo legame sia con la sua madre biologica Ikuko Tsukino, sia con la sua “madre spirituale” Queen Serenity.
Gran parte delle caratteristiche elencate per Usagi valgono anche per sua figlia, うさぎSLセレニティ Usagi Small Lady Serenity, che al suo esordio nella serie si presenta col nome di Tsukino Usagi, e verrà poi soprannominata per il resto della serie ちびうさ Chibiusa, crasi di ちび chibi (piccolo) e うさぎ usagi che significa quindi “coniglietto”.
Il legame fra Chibiusa e la luna è il medesimo della madre, in quanto sangue del suo sangue e guerriera col nome di battaglia di Sailor Chibi Moon, mentre quello fra Chibiusa e i conigli è probabilmente ancora più marcato, dato che la pettinatura della bimba è ancor più simile alle orecchie di questi animali, e lei stessa, nella serie R, viene chiamata dai cattivi che vogliono catturarla col nomignolo di “Rabbit” (inglese per “coniglio”).
Curiosamente, anche nell’adattamento italiano del cartone animato si è scelto di dare alla protagonista un nome legato ai conigli, Bunny, che in inglese significa “coniglietto”.


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