Questo breve speciale si basa sulla conferenza tenuta da J-Pop insieme a Massimo Soumaré nell’ambito di Torino Comics 2012. Mi interessava condividere quello che è un particolarità del mercato editoriale del sol levante e dell’oriente in generale, che in questa conferenza è stato espresso secondo me molto bene, toccando al contempo altri aspetti del mercato Giapponese legato al nostro hobby preferito, aggiungendo alcune mie riflessioni.
Molti di voi già lo sanno, al momento la line-up delle lightnovels edite da J-Pop si arrichisce di due nuovi titoli, sempre legati a manga di loro pubblicazione: Il sospiro di Haruhi Suzumiya e Toradora! Il secondo volume dedicato alla brigata S.O.S. sembra chè sarà presente già allo stand che J-Pop avrà presso il Salone Internazionale del Libro, che si terrà a maggio, sempre a Torino. Mentre il titolo della "tigre tascabile" dovrebbe essere pubblicato in estate, così da fornire una lettura divertente alle nostre vacanze estive, ma non c’è ancora ufficialità della data. Mentre in merito a nuovi titoli l’editor in sala non ha potuto sbilanciarsi più di tanto, ma essi saranno sempre legati a serie pubblicate dall'editore sotto forma di manga.
Quest’ultima affermazione merita di essere spiegata. Non solo a livello di brand identity, ma a livello di mercato editoriale nel nostro paese. Non è certo una novità: in Italia si legge poco. Il mercato dei manga in questo “leggere poco” è in controtendenza. Questo anche grazie al suo pubblico. Un pubblico di appassionati, spesso molto competente e spesso molto informato. Io stesso molte volte mi trovo a sapere cose parlando con altri appassionati che diversamente avrei probabilmente ignorato. Parlare con altre persone competenti porta ad alzare il proprio livello di conoscenza. Ciò permette, se gestito bene da un editore, di chiedere al suo pubblico quello che vorrebbe e quindi una buona base su cui investire per poter pubblicare.
Questo, nel suo piccolo, spiega come mai negli ultimi anni le case editrici di manga in Italia siano aumentate. Questo in oltre è quello che normalmente succede in Giappone, in maniera decisamente maggiore con i famosi sondaggi. Anche chi non ha avuto modo di mettere mano ad un periodico del Sol Levante credo sappia a cosa mi riferisco. Ovvero le famose cartoline preaffrancate (Japan Only) piuttosto che i moderni sondaggi web, dove il pubblico della suddetta rivista esprime le proprie preferenze e le comunica alla rivista stessa. Questo permette poi agli editor della rivista stessa, di sapere, chi sono i personaggi, gli speciali, piuttosto che non direttamente la serie, che il pubblico preferisce. Le scelte espresse in questi sondaggi (cosa per noi impensabile), hanno davvero effetto di poter modificare lo sviluppo di una un progetto, se non dell’intera rivista, nel mercato editoriale giapponese.
Questo non vale solo per i manga ma anche per le lightnovels. Esse sono un tipo di romanzo tipicamente giapponese, con estetica e caratteristiche molto simili a quelle dei manga. Dal punto di vista del testo si tratta però di quello che noi definiremmo a tutti gli effetti un romanzo. Scritto in un linguaggio più semplice, rispetto alla letteratura rivolta ad un pubblico di adulti, in quanto le lightnovels si rivolgono ad un pubblico adolescenti e di giovani. Esse poi si avvalgono sempre di illustrazioni, affidate spesso a Character Desiger o Mecha Designer molto famosi. Questo per massimizzare la resa del prodotto. L’intento a priori è infatti quello di trarne: un manga, una serie animata, piuttosto che non un videogioco o un dorama (telefilm live); tutti ispirati alla storia in questione.
Proviamo a giocare: immaginiamo la Commedia di Dante illustrata da Caravaggio. Sommate tutti i potenziali lettori della Divina Commedia, con tutti gli appassionati dei quadri violenti di Caravaggio, e senza troppo sforzo tutti possiamo immaginare il potenziale che avrebbe un opera del genere, a livello di pubblico e quindi anche a livello di riscontro economico. Questo è lo stesso ragionamento che viene fatto quotidianamente dagli editori giapponesi con le lightnovels; e in questo i dati di vendita sono assolutamente dalla loro parte. Basti pensare che le serie di volumi più famose tra esse possono vendere in Giappone milioni di copie. Numeri che qualsiasi romanzo pubblicato oggi in Italia può solo sognare. Anche perchè nel caso specifico va moltiplicato per i vari volumi che compongono una specifica serie di lightnovels. Le quali sono concepite a tavolino per essere un prodotto seriale.
Le lightnovels si comportano in maniera del tutto speculare ai manga. Vengono lette prima su rivista, e poi successivamente raccolte in volume. Questo in un concetto molto giapponese del "possedere", dove il comprare il volume non verrà fatto tanto per leggere la storia, quanto per possedere l'oggetto, che ha tanto più valore quante sono le persone che lo desiderano. Il concetto di collezionismo giapponese è impressionante visto con gli occhi occidentali. Si pensi all'esempio più eclatante di collezionismo nipponico: i famosi Girasoli di Van Gogh comprati nel 1987 dalla compagnia di assicurazioni Sompo (all'epoca Yasuda) per la cifra record di 50 milioni di dollari, e ora fiore all'occhiello del loro museo a Tokyo; insieme ai alle Pommes et Serviette di Cézanne. Simbolo si di quella che fu la super bolla speculativa, ma al tempo stesso, massimo esempio del concetto Giapponese di collezionismo.
Prendiamo ad esempio il Comiket, come fatto in conferenza. Per chi non lo sapesse è la maggior manifestazione fieristica a livello mondiale e si tiene due volte l’anno a Tokyo: nelle avveniristiche piramidi rovesciate del Tokyo Big Sight, sull’isola artificiale di Odaiba. Molti appassionati lo sapranno già, agli altri probabilmente farà un po strano, sapere che è una fiera dedicata alle produzioni amatoriali: le cosiddette Fanzine, o per dirla alla giapponese: dōjinshi. La maggior fiera dedicata a manga e co. al mondo è una fiera dedicata alle produzioni amatoriali. Prodotti fatti da appassionati per altri appassionati, e non da professionisti o dalle industrie del settore. Nonostante i grandi nomi abbiano provato più volte a entrare, per avere la loro fetta di torta, si tratta sempre di cose marginali nel contesto del Comiket. Così la fiera più grande del mondo, mantiene le sue caratteristiche uniche, totalmente impensabili per un pubblico diverso da quello giapponese (In verità i concetti espressi fino ad ora possono essere applicati anche agli altri paesi dell’estremo oriente).
Questo ci porta ad analizzare quello che è invece il nostro mercato, quello italiano, a livello editoriale cosi come fatto da J-Pop, ma anche dagli altri editori di manga e non solo. Nella nostra adolescenza siamo abbandonati dalla letteratura italiana. Non abbiamo autori contemporanei di narrativa per ragazzi. Abbiamo raggiunto l’apice con Emilio Salgari e le sue Tigri della Malesia, ma poi ci siamo fermati lì. Ad oggi non vi abbiamo ancora trovato un successore. Nessuno in Italia che porti i ragazzi a leggere in questa fascia di età. Questo ha fatto si che progressivamente si perda il piacere della lettura. Molti potranno benissimo dire che negli ultimi anni ci sono stati fenomeni clamorosi a livello internazionale come Harry Potter e simili. Ma quello che manca al mercato editoriale italiano è un'indotto che tenga sempre conto di quella fascia di pubblico. Questo fornendo loro quello che vogliono, cosa spesso lontana dall'interesse dei manager che gestiscono le case editrici italiane. Questo perchè i lettori di oggi saranno quelli di domani, ma solo se saranno invogliati a continuare. Queste al momento sono solo delle speranze: la realtà è diversa ad oggi e spesso non è disposta ad ascoltare. E in tutto questo le piccole realtà devono farsi largo in maniera cauta, per evitare che un loro insuccesso di vendite causi un ko. Questo è il motivo per cui J-Pop ha intenzione di portare nuove lightnovels in Italia. Ma tutte con il traino del manga o della serie animata, in quanto onestamente sarebbe quasi impossibile ritagliare ad esse un mercato senza di essi. Combattendo anche contro gli stessi canali di vendita. Pensate alle librerie di genere: dovrebbero essere le case di tutti i romanzi, senza eccezioni anche per le lightnovels; eppure sappiamo già che probabilmente all'inizio verranno ghettizzate nel reparto fumetti o peggio in quello per bambini. Solitamente privi della visibilità che meriterebbero le opere che spesso in essi sono contenute. Questo, solo per via dei disegni manga che hanno: in una qualunque fumetteria sarebbero una manna dal cielo, ma nelle librerie generaliste rischiano di essere una fossa.
Questo è davvero un peccato. In quanto potrebbero rivelarsi opere magari migliori di quelle che il lettore medio italiano immaginerebbe. Mi auguro, in oltre, che non vi lasciate trarre in inganno, da una percezione sbagliata che abbiamo noi italiani di questa realtà. In Italia siamo abituati a vedere prima la serie TV, poi il manga che l’ha ispirata, e adesso la lightnovel che ha ispirato entrambi. Si rischia di credere che in originale siano concepiti allo stesso modo. Mentre molto spesso il romanzo è l'opera originaria. Mentre la serie animata, serve a mungere definitivamente la vacca trattandosi del prodotto con il maggior volume di pubblico.
Questo non vuol dire a priori che siano migliori le lightnovels. Si tratta pur sempre di prodotti concepiti a tavolino, quindi privi di quella magia con la quale spesso, in Italia, tendiamo a mitizzare la letteratura; ma non per questo ritengo vadano giudicate a priori. Per finire vi lascio con alcuni titoli nati come Lightnovels convertiti in manga e anime, e ad oggi famosi anche in Italia.
A Certain Magical Index: di Kazuma Kamachi e Haimura Kiyotaka – 2004
Full Metal Panic!: di Shōji Gatō e Shiki Douji – 1997
Haruhi Suzumiya: di Nagaru Tanigawa e Noizi Ito -2003
Mobile Suit Gundam Unicorn: di Harutoshi Fukui, Yoshikazu Yasuhiko e Hajime Katoki – 2007
Spice And Wolf: di Autore Isuna Hasekura e Jū Ayakura - 2006
The Slayers: di Hajime Kanzaka e Shoko Yoshinaka – 1990
Toradora!: di Yuyuko Takemiya e Yasu – 2006
Trinity Blood: di Sunao Yoshida e Thores Shibamoto 2001
Molti di voi già lo sanno, al momento la line-up delle lightnovels edite da J-Pop si arrichisce di due nuovi titoli, sempre legati a manga di loro pubblicazione: Il sospiro di Haruhi Suzumiya e Toradora! Il secondo volume dedicato alla brigata S.O.S. sembra chè sarà presente già allo stand che J-Pop avrà presso il Salone Internazionale del Libro, che si terrà a maggio, sempre a Torino. Mentre il titolo della "tigre tascabile" dovrebbe essere pubblicato in estate, così da fornire una lettura divertente alle nostre vacanze estive, ma non c’è ancora ufficialità della data. Mentre in merito a nuovi titoli l’editor in sala non ha potuto sbilanciarsi più di tanto, ma essi saranno sempre legati a serie pubblicate dall'editore sotto forma di manga.
Quest’ultima affermazione merita di essere spiegata. Non solo a livello di brand identity, ma a livello di mercato editoriale nel nostro paese. Non è certo una novità: in Italia si legge poco. Il mercato dei manga in questo “leggere poco” è in controtendenza. Questo anche grazie al suo pubblico. Un pubblico di appassionati, spesso molto competente e spesso molto informato. Io stesso molte volte mi trovo a sapere cose parlando con altri appassionati che diversamente avrei probabilmente ignorato. Parlare con altre persone competenti porta ad alzare il proprio livello di conoscenza. Ciò permette, se gestito bene da un editore, di chiedere al suo pubblico quello che vorrebbe e quindi una buona base su cui investire per poter pubblicare.
Questo, nel suo piccolo, spiega come mai negli ultimi anni le case editrici di manga in Italia siano aumentate. Questo in oltre è quello che normalmente succede in Giappone, in maniera decisamente maggiore con i famosi sondaggi. Anche chi non ha avuto modo di mettere mano ad un periodico del Sol Levante credo sappia a cosa mi riferisco. Ovvero le famose cartoline preaffrancate (Japan Only) piuttosto che i moderni sondaggi web, dove il pubblico della suddetta rivista esprime le proprie preferenze e le comunica alla rivista stessa. Questo permette poi agli editor della rivista stessa, di sapere, chi sono i personaggi, gli speciali, piuttosto che non direttamente la serie, che il pubblico preferisce. Le scelte espresse in questi sondaggi (cosa per noi impensabile), hanno davvero effetto di poter modificare lo sviluppo di una un progetto, se non dell’intera rivista, nel mercato editoriale giapponese.
Questo non vale solo per i manga ma anche per le lightnovels. Esse sono un tipo di romanzo tipicamente giapponese, con estetica e caratteristiche molto simili a quelle dei manga. Dal punto di vista del testo si tratta però di quello che noi definiremmo a tutti gli effetti un romanzo. Scritto in un linguaggio più semplice, rispetto alla letteratura rivolta ad un pubblico di adulti, in quanto le lightnovels si rivolgono ad un pubblico adolescenti e di giovani. Esse poi si avvalgono sempre di illustrazioni, affidate spesso a Character Desiger o Mecha Designer molto famosi. Questo per massimizzare la resa del prodotto. L’intento a priori è infatti quello di trarne: un manga, una serie animata, piuttosto che non un videogioco o un dorama (telefilm live); tutti ispirati alla storia in questione.
Proviamo a giocare: immaginiamo la Commedia di Dante illustrata da Caravaggio. Sommate tutti i potenziali lettori della Divina Commedia, con tutti gli appassionati dei quadri violenti di Caravaggio, e senza troppo sforzo tutti possiamo immaginare il potenziale che avrebbe un opera del genere, a livello di pubblico e quindi anche a livello di riscontro economico. Questo è lo stesso ragionamento che viene fatto quotidianamente dagli editori giapponesi con le lightnovels; e in questo i dati di vendita sono assolutamente dalla loro parte. Basti pensare che le serie di volumi più famose tra esse possono vendere in Giappone milioni di copie. Numeri che qualsiasi romanzo pubblicato oggi in Italia può solo sognare. Anche perchè nel caso specifico va moltiplicato per i vari volumi che compongono una specifica serie di lightnovels. Le quali sono concepite a tavolino per essere un prodotto seriale.
Le lightnovels si comportano in maniera del tutto speculare ai manga. Vengono lette prima su rivista, e poi successivamente raccolte in volume. Questo in un concetto molto giapponese del "possedere", dove il comprare il volume non verrà fatto tanto per leggere la storia, quanto per possedere l'oggetto, che ha tanto più valore quante sono le persone che lo desiderano. Il concetto di collezionismo giapponese è impressionante visto con gli occhi occidentali. Si pensi all'esempio più eclatante di collezionismo nipponico: i famosi Girasoli di Van Gogh comprati nel 1987 dalla compagnia di assicurazioni Sompo (all'epoca Yasuda) per la cifra record di 50 milioni di dollari, e ora fiore all'occhiello del loro museo a Tokyo; insieme ai alle Pommes et Serviette di Cézanne. Simbolo si di quella che fu la super bolla speculativa, ma al tempo stesso, massimo esempio del concetto Giapponese di collezionismo.
Prendiamo ad esempio il Comiket, come fatto in conferenza. Per chi non lo sapesse è la maggior manifestazione fieristica a livello mondiale e si tiene due volte l’anno a Tokyo: nelle avveniristiche piramidi rovesciate del Tokyo Big Sight, sull’isola artificiale di Odaiba. Molti appassionati lo sapranno già, agli altri probabilmente farà un po strano, sapere che è una fiera dedicata alle produzioni amatoriali: le cosiddette Fanzine, o per dirla alla giapponese: dōjinshi. La maggior fiera dedicata a manga e co. al mondo è una fiera dedicata alle produzioni amatoriali. Prodotti fatti da appassionati per altri appassionati, e non da professionisti o dalle industrie del settore. Nonostante i grandi nomi abbiano provato più volte a entrare, per avere la loro fetta di torta, si tratta sempre di cose marginali nel contesto del Comiket. Così la fiera più grande del mondo, mantiene le sue caratteristiche uniche, totalmente impensabili per un pubblico diverso da quello giapponese (In verità i concetti espressi fino ad ora possono essere applicati anche agli altri paesi dell’estremo oriente).
Questo ci porta ad analizzare quello che è invece il nostro mercato, quello italiano, a livello editoriale cosi come fatto da J-Pop, ma anche dagli altri editori di manga e non solo. Nella nostra adolescenza siamo abbandonati dalla letteratura italiana. Non abbiamo autori contemporanei di narrativa per ragazzi. Abbiamo raggiunto l’apice con Emilio Salgari e le sue Tigri della Malesia, ma poi ci siamo fermati lì. Ad oggi non vi abbiamo ancora trovato un successore. Nessuno in Italia che porti i ragazzi a leggere in questa fascia di età. Questo ha fatto si che progressivamente si perda il piacere della lettura. Molti potranno benissimo dire che negli ultimi anni ci sono stati fenomeni clamorosi a livello internazionale come Harry Potter e simili. Ma quello che manca al mercato editoriale italiano è un'indotto che tenga sempre conto di quella fascia di pubblico. Questo fornendo loro quello che vogliono, cosa spesso lontana dall'interesse dei manager che gestiscono le case editrici italiane. Questo perchè i lettori di oggi saranno quelli di domani, ma solo se saranno invogliati a continuare. Queste al momento sono solo delle speranze: la realtà è diversa ad oggi e spesso non è disposta ad ascoltare. E in tutto questo le piccole realtà devono farsi largo in maniera cauta, per evitare che un loro insuccesso di vendite causi un ko. Questo è il motivo per cui J-Pop ha intenzione di portare nuove lightnovels in Italia. Ma tutte con il traino del manga o della serie animata, in quanto onestamente sarebbe quasi impossibile ritagliare ad esse un mercato senza di essi. Combattendo anche contro gli stessi canali di vendita. Pensate alle librerie di genere: dovrebbero essere le case di tutti i romanzi, senza eccezioni anche per le lightnovels; eppure sappiamo già che probabilmente all'inizio verranno ghettizzate nel reparto fumetti o peggio in quello per bambini. Solitamente privi della visibilità che meriterebbero le opere che spesso in essi sono contenute. Questo, solo per via dei disegni manga che hanno: in una qualunque fumetteria sarebbero una manna dal cielo, ma nelle librerie generaliste rischiano di essere una fossa.
Questo è davvero un peccato. In quanto potrebbero rivelarsi opere magari migliori di quelle che il lettore medio italiano immaginerebbe. Mi auguro, in oltre, che non vi lasciate trarre in inganno, da una percezione sbagliata che abbiamo noi italiani di questa realtà. In Italia siamo abituati a vedere prima la serie TV, poi il manga che l’ha ispirata, e adesso la lightnovel che ha ispirato entrambi. Si rischia di credere che in originale siano concepiti allo stesso modo. Mentre molto spesso il romanzo è l'opera originaria. Mentre la serie animata, serve a mungere definitivamente la vacca trattandosi del prodotto con il maggior volume di pubblico.
Questo non vuol dire a priori che siano migliori le lightnovels. Si tratta pur sempre di prodotti concepiti a tavolino, quindi privi di quella magia con la quale spesso, in Italia, tendiamo a mitizzare la letteratura; ma non per questo ritengo vadano giudicate a priori. Per finire vi lascio con alcuni titoli nati come Lightnovels convertiti in manga e anime, e ad oggi famosi anche in Italia.
A Certain Magical Index: di Kazuma Kamachi e Haimura Kiyotaka – 2004
Full Metal Panic!: di Shōji Gatō e Shiki Douji – 1997
Haruhi Suzumiya: di Nagaru Tanigawa e Noizi Ito -2003
Mobile Suit Gundam Unicorn: di Harutoshi Fukui, Yoshikazu Yasuhiko e Hajime Katoki – 2007
Spice And Wolf: di Autore Isuna Hasekura e Jū Ayakura - 2006
The Slayers: di Hajime Kanzaka e Shoko Yoshinaka – 1990
Toradora!: di Yuyuko Takemiya e Yasu – 2006
Trinity Blood: di Sunao Yoshida e Thores Shibamoto 2001
A me interessano questi, qualcuno mi sa dire a quanti volumi sono arrivati ognuna e se eventualmente sono concluse?
A Certain Magical Index
Full Metal Panic!
Mobile Suit Gundam Unicorn
Spice And Wolf
Trinity Blood
Ma baccano e durarara niente?
sarà difficile battere quella con le illustrazioni di Gustave Doré
IN: devo ancora recuperare la novel di Welcome to the n.h.k. e sono interessata a quella di Fullmetal Panic!, per il momento ignorerò le altre. Sono comunque contenta che il mercato di manga sia in espansione in Italia
essi saranno sempre legati a serie pubblicate dall'editore sotto forma di manga
Quindi possiamo dire addio a Index?
Per me questa scelta è senza senso, con le novel riuscirebbero a strappare i lettori alla concorrenza: "seguo il manga o la novel? be', la novel è l'opera originale, prendo quella e lascio perdere il manga che il più delle volte è lo schifo in confronto alla novel".
In particolare per Index vuol dire che non avremo mai un adattamento decente per questo capolavoro. Grazie Star Comics.
Quindi anche niente Durarara!! e Ookami to koushinryou... Che depressione.
tutte con il traino del manga o della serie animata
Altra cosa senza senso. Licenziare qualcosa è sempre un azzardo, può andare bene come può andare male e questo vale sia per manga che per anime che per light novel.
Un'opera il fandom ce l'ha già, bisogna solo "spignere" e pompare il prodotto verso coloro che ancora non lo conoscono: la JPOP deve diventare "più mainstream". Non come gli annunci delle novel di Haruhi e NHK che sono arrivati in sordina con una semplice menzione su Anteprima.
Cavolo, avete portato le novel in Italia! Sparate titoloni a caratteri cubitali! Bombardateci di pubblicità!
Ad ogni modo comprerò le light novels di "Welcome to NHK" e di "Toradora!" e perché no, magari anche quella di "Full Metal Panic!".
Se avessero pubblicato anche quella di "Durarara!!" l'avrei acquistata subito, senza pensarci!
Se J-Pop dovesse pubblicare "Spice and Wolf"
Ma i diritti di "A Certain Magical Index" non li ha la Star Comics?
Ma leggere la notizia prima di commentare no?
A me interessano questi, qualcuno mi sa dire a quanti volumi sono arrivati ognuna e se eventualmente sono concluse?
To aru majutsu no Index: 22 volumi conclusa;
Shinyaku To aru majutsu no Index: 4 volumi in corso;
Full Metal Panic!: 23 volumi completa;
Mobile Suit Gundam Unicorn /cares
Ookami to koushinryou: 17 volumi conclusa;
Trinity Blood /cares
Spice and Wolf, 17 voll. (conclusa, ultimo volume pubblicato nel 2011); To aru majutsu no index, 22 bunkobon in tutto, ma vi sono anche le serie SS, SP e New Testament (orientati qui nel mare magnum di volumetti); Gundam Unicorn, 10 voll. (ultimo volume pubblicato nel 2009); Trinity Blood, due serie di 6 volumi ciascuna, terminate da tempo; Full Metal Panic! (23 albi pubblicati in totale tra full lenght e short stories; gli fa seguito la serie Full Metal Panic! Another novel, ultimo volumetto uscito risalente a marzo 2012).
@Xxx aka Skorpion, pardon, mentre scrivevo il commento ho visto che avevi già risposto. Quoto tra l'altro in pieno il tuo ragionamento sulla necessità da parte degli editori di essere più coraggiosi nel lanciarsi alla conquista di questo nuovo segmento di mercato.
A dire il vero io mi aspettavo i 2 nuovi annunci che avevano detto nella news precedente del Torino comics, ma anche sul sito della J-Pop non c'era un'acca da un bel po'...
Ad ogni modo quindi bisogna sperare che pubblichino quindi manga inediti/riedizioni per poter vedere pubblicate le relative LN (se) esistenti... ^^
Visto che seguo solo Haruhi e X (Clamp) come manga, al momento mi interessano quelle di Haruhi + NHK entrambe da recuperare.... .-.
In tema di "quanti volumi ha la LN di".... Haruhi quante ne ha all'attivo ?? è serie conclusa o in corso ??
EDIT: trovato! Haruhi da 11 LN ed è ancora in corso dal 2003.
Dispendiosissimo 11 LN * 12 € ...
Si sa qualcosa se è a buon punto o se durerà ancora tanto ??
Se no mi piglierò solo NHK...
Quoto KazuyaRyuzaki, ricordate che i romanzi li hanno già portatiin Italia da tempo la Kappa (VGA, City Hunter, Jojo, Ken, Orange Road, tutti che mi interessano per altro) e la Panini (Naruto, Bleach, Death Note che ho quasi tutti e Vampire Knight se non erro)
@geassoflelouch quelle di haruhi sn 7/8 se nn ricordo male, in corso...nn vorrei sbagliarmi l'ultima uscita é quella cn la compagna delle medie di kyon in copertina.
Ci sarebbe Bianca Pitzorno.
Seguire la scia del manga o dell'anime è una mossa quanto mai giusta, il mercato delle novel ancora si deve sviluppare e quindi puntare su titoli conosciuti tramite la casa editrice è una sorta di assicurazione per avere un margine di guadagno più o meno stabile, puntare invece su titoli conosciuti solo dal fandom ora come ora sarebbe un azzardo per una casa che non se lo può permettere.
Certo, è opinabile la scelta di seguire solo novel di serie licenziate dall'editore visto che potevano "sfruttare" la fama acquisita da altre case a loro vantaggio, ma come già detto in precedenza siamo agli inizi e quindi è preferibile prima sondare il mercato con i titoli a propria disposizione.
PS: Non è detto che alcuni titoli (Spice and Wolf, Index, ecc.) non vedranno mai la luce qui' in Italia, anche altre case editrici timidamente si stanno muovendo portando romanzi autoconclusivi e se il mercato light novel avrà il successo che si merita sicuramente non si faranno scappae l'occasione.
Non va dimenticato il fenomeno - tutto italiano - del "un libro, quattro lettori" o "una rivista, otto lettori", per arrivare a "un quotidiano, dieci lettori (se non anche venti)". È un problema serio perché limita pesantemente il mercato, che già di per se, a causa della scarsa diffusione della lingua italiana, è limitato ai numeri del mercato interno.
Questo perché si dimentica troppo facilmente che lingue quali l'inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo sono parlate da svariate centinaia di milioni di persone, mentre l'italiano a fatica raggiunge i 100/120 milioni, e il 30-39% di questi legge in altre lingue, un altro 50% non legge o quantomeno "non compra" (il che comprende una vastissima rosa di possibilità) e solo il rimanente si disperde da "compratore occasionale" a "bibliofilo".
Se si facessero con dovizia queste considerazioni si potrebbe concludere che il mercato del libro in Italia non va particolarmente bene, ma "in proporzione", non ha niente di cui lamentarsi. Indubbiamente il non avere scrittori di un certo livello nel settore dei giovani è una pecca che alla lunga si paga, ma questo risponde anche alla non lungimiranza dei responsabili editoriali, in quanto, se negli altri paesi sono presenti scrittori del genere, c'è da chiedersi per quale arcano motivo tali scrittori non potrebbero funzionare nell'italico stivale...
A tutto ciò va aggiunto che in Italia, più che altrove, c'è l'insana idea del "letto un libro, divenuto scrittore", tutti si reputano scrittori provetti e capaci, con poche e sconclusionate righe, di poter tirar su l'opera del secolo... questo di per se non va molto bene (perché la vanità impone di leggere solo il proprio e non quello degli altri...) se poi consideriamo che lo scarso acume dei responsabili editoriali, troppo ottusi per guardar oltre le Alpi, fa si che certe oscenità impestino il mercato... beh... la frittata è fatta.
Ci si lamenta che il mercato langue, ma se si entra in una libreria di un certo calibro ci troviamo di fronte ad una tale confusione di novità che anzitutto si rimane sbigottiti e poi frastornati: chi entra con la voglia di cercarsi un nuovo libro da leggere esce senza nulla in mano perché incapace di capire anche solo da dove iniziare a cercare. Ci vorrebbe di pubblicare un po' meno ma con più qualità, certe volte si trovano tali obbrobri in vendita che la tentazione di dire "se mi ci metto io 'sicuramente' faccio meglio" è così forte che solo chi veramente ama i libri desiste e si volta dall'altra parte...
Comunque in Italia, parlando di scrittori nostrani, ad oggi mancano un po' in ogni settore scrittori di un certo livello, quelli ad oggi presenti sono scrittori famosi da tempo che ormai stanno sulla cresta dell'onda da così tanto da aver quasi finito di cavalcarla. Mancano nuovi scrittori che si possano chiamare tali, magari ci sono, ma sono tutti coperti dal calciatore (??) o dall'attore/presentatore di turno che devono scrivere il loro inutile libraccio solo per romperti le palle anche quando sei in libreria.
Credo sia questo il problema maggiore: un mercato dalle limitate disponibilità e possibilità, saturato da una montagna di vaccate (per non usare altri termini, indubbiamente più esplicativi ma meno consoni).
L'opera della J-Pop è ammirevole e coraggiosa e ne capisco a pieno il riserbo nel proporre nuovi titoli, è giusto andare piano, ma non reputo particolarmente saggio limitarsi a ciò che già c'è sul mercato italiano, è vero che per noi ad oggi i manga sono gli apripista per le light novel, ma questo non significa assolutamente che ciò che non è trasposto in manga non sia conosciuto in Italia... se si va ai Lucca Comics (che sono una delle fiere più importanti) e si chiede in giro quali light novel si vorrebbero veder pubblicate, in pochi parlerebbero di opere trasposte in manga, i più si riferirebbero a opere non presenti in nessun modo, o comunque viste tramite anime ad opera di uno dei tanti fansub... basta informarsi.
Se poi si considera che il parco a disposizione in tal caso non è poi molto vasto (perché quel "conosciute in Italia" si riferisce comunque agli appassionati) rischiano di farsi rubare l'idea dagli altri editori, detentori già delle licenze del manga e quindi con un canale preferenziale verso quell'opera, le scommesse anche in editoria richiedono un certo margine di rischio, è da vedere quanto intende avvicinarsi a quel margine la J-Pop, per ora sono sulla buona strada, in futuro non so, cercare troppa sicurezza in un mercato come quello editoriale non sempre comporta avere buoni successi.
Certo è, comunque, che io continuo a fare il tifo per loro.
Cmq se il ragazzo è obbligato a leggere, per forza di cose si annoia, e fa la semplice equazione lettura = noia.
Se i fumetti qualcuno me li avrebbe imposti, probabilmente, avrei finito con l'odiarli, dunque la voglia di leggere deve partire da dentro il ragazzo.
Avevo recuperato tempo fa una raccolta di novel ispirata ad xxxHolic delle CLAMP e devo dire che era davvero ben fatta, quindi perchè non bissare appena sarà disponibile?
Personalmente però se un ragazzino vuole leggere non mi sembra incontri tutti questi ostacoli, io ho letto molto nell'arco terza elementare-terza media, cominciando in seconda media a leggere i libri che erano nella biblioteca dei miei genitori.
Non capisco quale sia la fascia di età he viene lasciata a sè stessa, senza libri. Va bene che in Italia forse non c'è una grande produzione di libri per ragazzi, ma di fantasy adatti ai più giovani le librerie abbondano (anbbondavano almeno, quando le frequentavo). Ora io ho smesso di leggere perchè dedico più tempo alla studio e quello che rimane per la lettura non è molto.
In ogni caso, non ho ancora mai comprato una light-novel, nemmeno l'ho mai sfogliata a dire la verità...
Vedrò di rimediare.
Detto questo, vero ma comunque triste che ci si debba limitare a pubblicazioni gia' sorrette da manga ed anime, sopratutto quando le light novel migliori, secondo me, sono quelle che invece stanno al 'limite' tra letteratura tradizionale ed il genere (vedi Nisio Isin, Majio Otaro, Otsu Ichi - che peraltro la Haikasoru pubblica in inglese con discreto successo).
Ok. Addio Index, Zero no Tsukaima e Fate/Zero. Le tre che più desideravo T_T. Oggi è un giorno infausto.
Seguirò nei limiti del possibile le altre LN che porteranno, sperando di poter vedere queste tre (Dynit, spicciati a portare l'anime!) fra non troppi anni.
@ Kabutomaru: ora, sarei stato d'accordo su quasi tutto quello che hai detto, ma perché con un bel Verga o Svevo a disposizione hai preferito citare Calvino, che è uno dei pochi autori davvero originali che abbiamo avuto e che è uno dei pochi autori italiani conosciuti a livello internazionale? Premetto che non voglio aprire una discussione letteraria, ma di tutte le cose che avevi occasione di denigrare mi sei andato su una delle poche accettabili!
Detto questo, non mi è piaciuto molto il giochino Jpop "proviamo a immaginare la divina commedia illustrata da caravaggio". Ora, io sono assolutamente pro light novels e sarei immensamente grato a Jpop se portassero in italia il caro Yoshida o Nisioisin. Ma ora, salvo Yoshida che ha Thores Shibamoto, io di light novel con illustratori di qualità ne ho viste davvero, davvero poche. Ma pochissime. Per non parlare del fatto che i dialoghi di Nisioisin saranno pure geniali ma da qui a confrontare una novel con Dante... Va bene essere diacronici, ma qui mi sembra che stiamo svolazzando a caso.
State tranzi, jpoppi, vi vogliamo bene anche se non ci fate sentire colti a tutti i costi coi vostri discorsi sul romanzo italiano e sulla decadenza dell'insegnamento della letteratura, ve le compriamo lo stesso le light novel!!! 8DDD
"non reputo particolarmente saggio limitarsi a ciò che già c'è sul mercato italiano, è vero che per noi ad oggi i manga sono gli apripista per le light novel, ma questo non significa assolutamente che ciò che non è trasposto in manga non sia conosciuto in Italia..."
Appoggio il tuo pensiero ma conta anche che JPOP ha iniziato solo da ora ad approcciarsi a questo mondo, è normale andarci con i piedi di piombo e puntare, ora, a serie che il fandom italiano conosce molto bene(come per l'appunto i succitati Welcome to the NHK e La malinconia di Haruhi Suzumiya). Se il progetto andrà a buon fine si potrà iniziare a sperare che portino anche serie non trasposte
Ottimo reportage, mi chiedevo che fine avesse fatto la conferenza JPOP ed eccomi accontentato
"immaginiamo la Commedia di Dante illustrata da Caravaggio. Sommate tutti i potenziali lettori della Divina Commedia, con tutti gli appassionati dei quadri violenti di Caravaggio, e senza troppo sforzo tutti possiamo immaginare il potenziale che avrebbe un opera del genere, a livello di pubblico e quindi anche a livello di riscontro economico."
... e per tutto il resto c'è Go Nagai!
Also, il confronto con la Divina Commedia è ridicolo, dai. Non c'è mica bisogno di nobilitare le LN a quel modo perché la gente le compri.
Più che altro, il ritmo con cui stanno portando avanti l'iniziativa mi pare un po' blando... Voglio dire, Toradora ha 10 volumi, Haruhi 11 (e ancora non è finita), Full Metal Panic (perché dai, è ovvio che prenderanno quella da ciò che hanno detto) ne ha 12 (della serie principale. Poi ci sarebbero le storie brevi e gli spin-off vari). Proporli ad un ritmo di quanto, due volumi l'anno? Insomma, non mi pare una mossa COSI' mirata. Non dico pubblicare un volume di ogni serie al mese, ma direi che fare una collana mensile con tre/quattro titoli alternati a rotazione (in modo che di ogni serie esca appunto un volume ogni tre/quattro mesi) sarebbe quantomeno rassicurante dal punto di vista di una periodicità regolare.
Scusate, ma... io ero presente alla conferenza; l'editor in realtà ha mostrato un'immagine-teaser della prossima serie novel che intendono pubblicare, aggiungendo, appunto, che si tratterà di una pubblicazione doppia (manga + novel). E l'immagine... beh, era di Boku wa tomodachi ga sukunai. Sono praticamente pronta a metterci la mano sul fuoco. Nessun altro l'ha riconosciuta? Credevo che il titolo fosse venuto fuori da un bel pezzo...
Per la cronaca il giochino:
""proviamo a immaginare la divina commedia illustrata da caravaggio"
non è stato fatto da J-Pop, che non centra nulla, l'ho fatto io come esempio ai lettori di quello che è il ragionamento (spiegato in modo semplicistico) fatto dagli uffici marketing degli editori giapponesi, sull'argomento in questione
@ Kabutomaru: "Cmq se il ragazzo è obbligato a leggere, per forza di cose si annoia, e fa la semplice equazione lettura = noia.
Se i fumetti qualcuno me li avrebbe imposti, probabilmente, avrei finito con l'odiarli, dunque la voglia di leggere deve partire da dentro il ragazzo."
Scusa, non voglio infierire, ma se i libri qualcuno te li AVESSE imposti un po' di più magari non avresti sbagliato il congiuntivo.
Io spero vivamente che Durarara venga portata in Italia, così come Baccano.
Svevo letto niente ( tranne i brani antologici), invece di Verga mi obbligarono a leggere Storia di una capinera veramente...noioso,ma di mia spontanea volontà ho letto i Malavoglia, Masto don Gesualdo e qualche novella della raccolta Novelle rusticane...risultato?
Mi sono tutti e tre piaciuti moltissimo, forse per via del fatto che volevo vedere come i vinti di Verga "buttassero il sangue", sia perchè cmq mi piacevano come storie, sta di fatto che l'impatto è stato positivo.
Cmq tanto per informarti, Svevo all'estero era apprezzatissimo, in italia fu rivalutato solo negli anni 50-60, prima non se lo filava nessuno qua da noi, tranne montale che ne comprese subito la grandezza.
No veramente di Calvino mi obbligarono a leggere 4 libri e tutti e 4 erano veramente osceni...pessimi.
PS: I libri non servono per imparare la grammatica e neppure a migliorare con la scrittura, perchè altrimenti ( e di libri ne ho letti un bel pò di mia spontanea volontà) sarei stato un ottimo conoscitore di grammatica italiana, la quale va appresa sui testi.
Cmq ritornando in IN, le Light Novel purtroppo non credo che riscuoteranno successo qua in italia perchè:
-La gente che legge i manga, molte volte considera le Light Novel una scopiazzatura dell'opera in questione ( quando è l'esatto contrario).
-Il prezzo, molti se ne lamentano ( e rispetto ad un libro costa nella media se non di meno)
-Fruibilità e conoscenza beh...fuori dall'ambito del lettore manga, credo che nessuno le conosca.
-In Italia si legge poco.
@ Daltanious
Mammia quanto è sopravvalutato questo Italo Calvino, nel 900 italiano vi sono autori che lo surclassano nettamente e che sono molto più godibili di lui.
Concludo il discorso dicendo che la Divina Commedia ancora oggi è imparagonabile a qualsiasi altra opera scritta nel Mondo da sempre. Nessuno mai ha scritto un opera simile e se ci aggiungiamo l'epoca batte qualsiasi logica di immaginazione da parte di qualsiasi autore. Poi viene accostata alla scuola e allora ce ne sbattiamo ma è un capolavoro ripeto senza pari.
Tornando al discorso che in Italia si legge poco forse lo dobbiamo al fatto dei tempi che ormai si hanno. Un manga è più immediato il libro più riflessivo. Mentre un manga lo leggi un po' ovunque il libro ormai (anche considerandone le dimensioni) lo si legge solo a casa, o prima di andare a dormire e ormai i tempi e la frenesia "italiana" ci porta a non essere più tanto spesso a casa o a doversi alzare presto la mattina. Poco tempo per leggere. Io penso che sia anche questo. Cioè per me è così, io leggo più manga perchè in 15 minuti mi da la soddisfazione di leggermi un volume anche se sono stanco. Un libro in 15 minuti leggo 10 pagine e se un libro ne conta 600 allora mi ci vogliono 2 mesi . Di solito, come tanti, leggo al mare
Ehm...non sto dicendo che le opere d'arte italiane sono la causa del leggere poco, ma è colpa della scuola che non sa proporre un modo adeguato.
Mettiamo il caso che io ti do un opera fumettistica scelta a caso da me ( quindi secondo i miei gusti), ti do un limite di tempo ( 1 mese va), ti obbligo a fare una verifica orale con tanto di voto e poi tanto per cambiare, al compito d'italiano lo inserisco dentro beh...sentendoti sotto pressione finiresti per odiare inconsciamente l'opera da te letta generalizzando il tutto finisci con l'odiare il fumetto in generale...ecco con i libri purtroppo tra i giovani finisce così.
Te leggi fumetti per tua libera scelta, no perchè sei obbligato, per i libri dovrebbe essere la stessa cosa.
PS: Il signore degli anelli ha tanti, ma tanti di quei significati allegorici dietro, che te non hai nemmeno idea, non è un semplice libro fantasy...è riduttivo e fuorviante definirlo e schematizzarlo così.
Certo così facendo se pubblicano LN di manga pubblicati da "altri" un po' fanno pubblicità alla concorrenza è vero, ma come diceva Xxx aka Skorpion magari avere "solo" il manga è un'arma a doppio taglio se non è bene adattato...
@rikoline (anonimo)
Scusate, ma... io ero presente alla conferenza; l'editor in realtà ha mostrato un'immagine-teaser della prossima serie novel che intendono pubblicare, aggiungendo, appunto, che si tratterà di una pubblicazione doppia (manga + novel). E l'immagine... beh, era di Boku wa tomodachi ga sukunai.
Beh se è veramente "Boku wa Tomodachi ga Sukunai" la LN + manga che hanno deciso di pubblicare devo sbrigarmi a vedere l'anime concluso da non troppi mesi !!!
(avevo visto solo l'OAD/teaser anche se non mi ispirava troppo...)
Sul fatto che i libri non aiutino ad imparare a scrivere credo che possa darti torto quasi ogni scrittore vivente sulla terra, visto che il primo consiglio che danno a chi tenta di diventare scrittore è di leggere. Il secondo è di scrivere. Sul discorso della grammatica, leggere potrà non essere utile ad estrapolare le "regole" della grammatica. Per quanto riguarda l'uso, la grammatica non si impara sui libri, altrimenti i bambini non imparerebbero a parlare e tu e io saremmo muti. Ascoltare persone che parlano bene e leggere libri aiuta a migliorare l'uso che si fa delle parole nello scritto prima di tutto e, in misura minore se vuoi, nel parlato.
Sul signore degli anelli sono d'accordissimo.
Però secondo me le light novel hanno qualche possibilità. Quello che vedo io è che i manga e gli anime sono molto più una moda di quanto lo fossero una decina di anni fa e questo è un fatto. Basta vedere tutti i vari darkettonipunkgoth undicenni che hanno invaso le fumetterie da quando essere darkettonipunkgoth è diventato figo. Secondo me lanciare le novel è una buona idea. Sicuramente non avranno la stessa diffusione dei manga, ma sono una lettura "facile" se vogliamo chiamarla così, rispetto al classico libro, che può attirare i fan e che, soprattuto, non avendo pretese letterarie (il più delle volte) riesce molto più godibile di tanti libri pubblicati da autori moderni che pretendono di essere rispettati come "artisti" (altra parola diventata orribilmente di moda) quando non valgono un pelo del naso dei loro predecessori.
Una light novel non pretende. È divertente e, come un manga, a volte manda messaggi a volte no. Secondo me il suo essere "light", la sua facilità di lettura e accessibilità, è un punto di forza. Chissà che un attacco "light" non riesca a intaccare quell' "Italia che legge poco" di cui si parla tanto.
Per quanto mi riguarda cmq considero la vera tomba della lettura la "scheda del libro"! Alzi la mano chi non è stato costretto a farne almeno una in vita sua!!! Una (s)tortura messa in piedi da un pazzo allucinato, secondo me!
Capisco la necessità dei professori di far conoscere agli studenti le opere degli autori che si studiano durante l'anno, ma credo sia molto più importante trasmettere l'amore per la lettura e il piacere della scoperta in modo che, in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, ogniuno di noi si senta libero di farsi una sua propria cultura.
Nel mio piccolo il culmine l'ho raggiunto in 3° superiore, quando la prof di italiano ci affibbiò una lista di libri per l'estate, uno più pa**oso dell'altro, mentre il prof di filosofia si limitò a consigliarci qualche titolo ("se proprio non sapete cosa leggere"). L'anno dopo, tornati dalle vacanze, la prof ebbe il coraggio di chiederci cosa avevamo letto oltre ai libri che ci aveva costretto a leggere lei; manco a dirlo lo chiese a me per prima (tra noi era odio dichiarato), nell'ovvia speranza di cogliermi in fallo, quando le risposi candidamente "L'insostenibile leggerezza dell'essere!" (uno dei libri consigliati dal prof di filosofia) non trovò niente di più intelligente da dire che "Mmhh... che libro palloso!" al che mi abbassai al suo livello e le risposi "Veramente a me è piaciuto molto! Guerra e pace (libro imposto da lei)... quello si che era palloso!"
Tornando alle lightnovel: sempre dita incrociate per FMP!
Non credo siano i soldi il problema infatti ovunque mi giro vedo IPhone vari,Pad e Tv ultima generazione.
La JPOP ha deciso di lanciarsi sulle Novels? fanno bene ma i libri vanno anche venduti allora cosa bisogna fare? semplice , bisogna battere il ferro su quello che piace al pubblico ,esempio TORADORA ,lessi la novel anni fa ( in inglese), se ho capito bene RAI4 ha trasmesso l'anime,il manga è in edicola ed è giusto ora produrre il libro.Commercio. (La JPOP non vive della nostra gratitudine)
Se entrate in una qualsiasi libreria vedrete che anche il mercato del libro "difficile" "adulto" applica la stessa dinamica , reparti interi in questi anni dedicati al fanta-vampirismo stile Twilight o revival-zombie perché vendono e vendono bene ed io sono contento di questo perché quando vedo una ragazza di 12 anni che si legge libri di 500 pagine sui vampiri o simili invece di stare a casa ad alienarsi con Uomini e Donne dobbiamo essere contenti ,il libro lì vince.
Lettori in Italia ci sono ogni giorno a Torino le librerie sono piene poi che uno si legga Benni ,Novella 2000 o come me DYK non importa l'importante è leggere.
Il classico italiano come si discuteva sopra è ostico, su questo siamo tutti d'accordo e essendo la vita fatta di doveri spesso e volentieri noi a scuola dobbiamo leggerli perché è la nostra STORIA assolutamente concorde sul discorso DIVINA COMMEDIA spero ( se non l'hanno già fatto) che venga eletto a patrimonio dell'umanità perché è un'opera che ha quasi mille anni in un periodo in cui noi italiani , che troppo spesso ci denigriamo, avevamo una società complessissima e ricordiamolo ai signori Tedeschi ,Americani o Giapponesi che siano che noi avevamo l Divina Commedia loro andavano in giro con pelli di Topo addosso.
Può sembrare un discorso Nazionalqualcosa ,in realtà noi italiani avevamo e su molte cose abbiamo ancora il monopolio culturale, il mio è proprio un discorso patriottico ,un patriottismo che mi è stato insegnato negli States dove un semplice campo di Baseball diventa museo nazionale con migliaia di persone.
Dal Giappone oramai ci arriva di tutto ,non sono un fruitore accanito di manga,leggo solo quelli dal taglio più adulto poiché giustamente leggere storie di 16enni che parlano come 30enni e che ci mettono 30 volumi a dire ad una che l'amano mi irrita un po' , ed anche questo fa parte del commercio i manga realmente adulti sono il 2% se paragonati a quelli shojo o di " mazzate" poiché l'utenza maggiore dei manga è giovane idem per i comics ( io sono più comics-oriented) ora ci stanno " abbuffando" coi vendicatori ( esce il film infatti).
Ripeto in conclusione sta gente deve pure vendere.
Leggete qualsiasi cosa ma leggete.
Comunque sono d'accordo con GIGIO. Non si può pretendere di leggere quello che si pare e fare la verifica su quello che si pare a scuola. Anch'io ho dovuto, naturalmente, leggere dei libri raccomandati dai professori, e se erano belli non ho mai avuto motivo di non provare piacere per la lettura semplicemente perchè "imposti". Un libro va letto con lo spirito giusto, non dire "oddio me l'ha consigliato la prof, che palle, sarà sicuramente una rottura", perchè se avete questi pregiudizi non dovete stupirvi se poi lo diventa davvero.
in 2a media ci fecero leggere "Soccorso a Dorotea". Le 56 pagine piu pesanti che abbia mai letto, a meno che la Bellonci fosse stata una Contemporanea di Dorotea Herself (non lo era).
@Pietro
"perché quando vedo una ragazza di 12 anni che si legge libri di 500 pagine sui vampiri o simili invece di stare a casa ad alienarsi con Uomini e Donne dobbiamo essere contenti ,il libro lì vince."
No, io non ce la faccio a gioire. E poi l'alternativa a Twilight deve essere "uomini e Donne"?
"Lettori in Italia ci sono ogni giorno a Torino le librerie sono piene poi che uno si legga Benni ,Novella 2000 o come me DYK non importa l'importante è leggere."
Discorso applicato dalle stesse case editrici. è un media come un altro, giusto?
"Può sembrare un discorso Nazionalqualcosa ,in realtà noi italiani avevamo e su molte cose abbiamo ancora il monopolio culturale, il mio è proprio un discorso patriottico ,un patriottismo che mi è stato insegnato negli States dove un semplice campo di Baseball diventa museo nazionale con migliaia di persone."
Non serve essere patriottici per aiutare le case editrici italiane.
"Leggete qualsiasi cosa ma leggete."
Scegliere cosa leggere è piu' importante di "leggere a prescindere".
Che poi, a dirla tutta, vorrei capire cosa si intende per "libri per ragazzi". Geronimo Stilton?! Licia Troisi?!
Non è una provocazione, non lo so davvero, mio figlio ha solo 3 anni, siamo ancora alle favole di Attilio Cassinelli (un mito!)
PS. Ma solo a me piaceva Calvino?!
Vorrei dire la mia anche per quanto riguarda la narrativa italiana... Non credo che a scuola scelgano i più antipatici e noiosi autori del mondo, semplicemente credo che l'antipatia verso alcuni autori deriva forse proprio da come uno "vive" il leggere per obbligo... Ho letto sempre tutto e ovviamente ci sono autori che amo e altri che proprio non posso vedere ma questo vale anche per i manga no?
@FairyQuenn: tu pensa che Calvino lo adoro (come pure Pirandelo) mentre non ho mai apprezzato Petrarca e D'Annunzio; "L'insostenibile leggerezza dell'essere" e "Guerra e Pace" li ho amati entrambi
Per quanto riguarda invece le letture imposte a scuola anch'io ho avuto spesso a che fare con libri/autori noiosissimi (la mazzata peggiore me l'ha data "I cosacchi" di Tolstoj....mamma mia....). Però è anche vero che autori come Jane Austen, Jules Verne o Valerio Massimo Manfredi, che sono tutt'ora tra i miei scrittori preferiti, forse non li avrei mai conosciuti se all'epoca non fossi stata "costretta" a leggerli!!!
Qualcuno può confermare?
Cioè, stiamo parlando di Haganai, di sicuro non una delle serie più adatte al mercato italiano. Intendiamoci, io le prenderei ad occhi chiusi, ma prima si lamentano che il titolo deve essere tirato da anime e manga e poi si buttano su un titolo di questo genere? E oltretutto nessun sito di informazione su anime e manga riporta la notizia...
Non è che era solo un'immagine che faceva da sfondo all'argomento? Hanno proprio detto "pubblicheremo le novel di Haganai"?
Se devo dire la verità, il cavaliere inesistente è stato l''unico libro di Italo Calvino insieme alla città dello smog, da me letto che mi è piaciuto...
Per me LOTR è superiore rispetto al cavaliere inesistente, e comunque il Signore degli Anelli, per via dei suoi numerosi significati allegorici, è una lettura molto impegnativa, e per comprenderlo fino in fondo, devi leggerti anche lo Hobbit e il Silmarillon che non sono per niente due opere banali, anzi...
@ GIGIO
Matematici, chimici, letterati etc...fanno queste cose per lavoro, ergo devono conoscere ciò che li precede.
Cmq mi dite perchè adesso spunta il fatto che odio le opere italiane? Ma quando mai!!! Italo Calvino a Tozzi sono lo 0.2% di tutto lo sterminato a fantastico mondo della letteratura italiana, non è che se odio loro due, non mi piace il resto...
@ lalilulelo
Aspetta, Joyce ha aiutato Svevo molto sia psicologicamente, che sul piano pubblicitario, però i suoi tre romanzi Senilità, Una vita e la coscienza di Zeno sono stati apprezzati in tutta europa.
Cmq Svevo è più conosciuto di quel che pensi all'estero ^^.
E' vero: io non ho mai trovato niente di interessante in libreria da quando sono nato, i libri che a scuola mi "costringevano" a leggere facevano schifo.
Poi ho scoperto i gialli, e solo allora ho iniziato a leggere, ma verso i 16-17 anni questo.
Penso che se in italia avessimo avuto una storia "Suzumiya Style" mi sarei avvicinato prima alla lettura!
Sulla lettura... proprio in questi giorni sono stata ad un convegno sulla lettura e tutto quello che ci gira intorno (biblioteche, editoria, ecc), e, secondo me, non si può dare la colpa a una persona o istituzione sola. In fondo, alla fine, dipende da tutti e da nessuno in particolare.
La scuola da una parte non è che faccia molto per far sì che i ragazzi si avvicino alla lettura, se non costringerli a leggere libri che, potrebbero essere anche belli, ma che, poiché sono costrizioni, vengono visti come tali e quindi come compito. Tra l'altro, tra famiglia e società, i ragazzini di oggi - e ve lo dico da figlia di insegnante e doposcuolista per anni - non si interessano a niente che riguardi quello che li circonda, che sia lo studio, la lettura, la conoscenza. Certo, non tutti sono così, e meno male, ma la percentuale di analfabetismo di ritorno, con ragazzini che arrivano alle superiori e non sanno manco leggere sta aumentando. E no, non dipende solo dai genitori, ma anche dalle famiglie e dall'organizzazione legislativa, che fa schifo.
Contemporaneamente, le famiglie spesso sono le prime a non dare il buon esempio. È fin da piccoli che si educano i ragazzini alla lettura: le mamme che leggono le fiabe ai bambini è un primo importante passo. Molti genitori non hanno tempo/voglia e, sicuramente, sono gli stessi che non danno neanche il buon esempio leggendo loro stessi.
Le istituzioni, ovviamente, non fanno niente. Scherziamo? A che serve leggere? La prima cosa che subisce tagli, in Italia, è la cultura: le biblioteche hanno sempre meno fondi, le case editrici alzano i prezzi perché le librerie on line sono concorrenti spietati e i pochi che vogliono ancora leggere, devono spendere fior fior di soldi; anche se uno ama leggere, oggi non può neanche permettersi di farlo. E se uno non è proprio malato di lettura come me, alla fine, si dedica ad altro.
Come vedete, unite tutti questi fattori, e avremo che i ragazzi non leggono, che gli analfabeti aumentano e che in Italia, secondo gli ultimi dati, la metà della popolazione non legge; e della metà restante, un terzo legge un libro all'anno.
Finisco con un commento su quei libri alla "Tre metri sopra il cielo" e "Twilight" che vengono così tanto criticati - in primis, dalla sottoscritta.
Anche a me fanno schifo, anche io pesterei i protagonisti e li brucerei, eppure.. eppure sono convinta che certe letture, in fondo, servano. Servono perché un adolescente oggi si ritrova nei protagonisti di questi libri e, alla fine, si avvicina e li legge. Servono perché piano piano queste persone si dicano: ma dai, ma magari esiste anche qualche altro libro che parla di un adolescente come me! E, per quanto possa sembrare strano, è successo. Moccia, Meyer, Rowling, ce l'hanno fatta; certo, come dicevo, non hanno salvato il mercato editoriale, ma qualcosina l'hanno fatta. L'importante, poi, è che questo ipotetico lettore non si fermi a questi romanzi e cresca e vada oltre.
J-Pop ha ufficializzato solo i titoli indicati. La seconda di Suzumiya e la prima di Toradora!
La conferenza era sul "fenomeno" delle lightnovel, non sui piani editoriali per il loro futuro.
Quando (e se) ufficializzeranno nuovi titoli, il discorso cambierà
Oddio quest'articolo è la fiera delle banalità!!!
Innanzitutto non vedo perché si debbano inventare bugie su un mercato editoriale (quello italiano per l'infanzia in questo caso, o adolescenziale) per vendere un prodotto estero che, leggendo tra le linee, a pensarla male viene svenduto come un tappabuchi, cosa che NON é.
La "vittimizzazione" della light novel, che andrebbe a finire nel reparto bambini/fumetti, mi pare inutile, essendo gli unici reparti in una libreria nella quale può essere collocata. In fondo anche le riedizioni dei classici illustrate da vari autori sono nella sezione bambini/adolescenti, no?
Pessima l'uscita di Dante/Caravaggio, simili proposte editoriali in Italia ci sono sempre state (dal 1800 fino ad oggi), bastava esserci alla Fiera del libro di Bologna per vedere L'Isola del Tesoro illustrata da Innocenti, Alice fatta da Lacombe, tanto per dire un paio di titoli, in Giappone non sono gli unici a fare queste pubblicazioni. ^^
(che poi il paragone classico/prodotto nuovo va sempre a svantaggio del prodotto nuovo, nel bene o nel male)
La lettura: facile dare la colpa alle scuole, ma se in famiglia nessuno legge, come fa il bambino/ragazzo ad accettare serenamente qualcosa a cui è completamente estraneo?
Per non parlare del discorso scuola=obbligo e fatica, che personalmente detesto e su cui non concordo affatto, ma mi dilungherei troppo e credo non basterebbe un bel lavaggio del cervello per sradicare l'ignoranza di certi italiani.
Tornando alle novel, come ogni novità si necessita di educare il lettore, perché non tutti sono internauti e sanno usare google translate sui siti jappici (ma anche solo quelli inglesi eh...), o meglio ancora, non tutti leggono fumetti, e ancora meno persone leggono libri, e in Italia sono ancora pochi quelli che si sono avvicinati per bene alla letteratura orientale.
Se davvero si vuole fare un discorso di apertura e avvicinamento di nuove fasce di lettori, perché allora questi prodotti vengono presentati solo alle fiere del fumetto?
Qualsiasi riflessione per me scade nel vuoto se non si fa nulla per avvicinarsi al lettore, sono tutti investimenti che vanno fatti prima o poi, perché ora come ora gli editori più sulla cresta dell'onda (per vendite/fama/cacchioneso) sono quelli che più rispondono al lettore e si mostrano attenti alle sue esigenze.
E questo premia.
In primis perché sono ormai in via d'estinzione i librai/fumettari che "consigliano", ed è già tanto che ci siano quelli che sanno catalogare, e le pubblicazioni sono così tante che uno, con la crisi che tira, deve contarsi i soldi almeno dieci volte prima di poter anche solo pensare di volerli spendere.
Ma, soprattutto, perché un lettore a cui vengono mostrati e spiegati certi libri è un lettore cosciente, che può avere una piccola (piccolissima in questo caso) roccia a cui aggrapparsi in questo "mare" di pubblicazioni, può concordare o meno con quello che gli dite, ma se trova anche solo una cosa che gli piace allora, oltre il denaro, arriva la fiducia.
E, in tempo di crisi, guadagnarsi la fiducia di un lettore è sapere che, con le prossime pubblicazioni, il lettore guarderà prima TE rispetto ad altre case editrici, e forse vedrà qualcosa nel tuo catalogo che gli piacerà e deciderà di comprare proprio un tuo fumetto/libro perché gli hai dimostrato che tu lo rispetti e che non farai cazzate.
Ergo, basta vittimismi, è ovvio che c'è crisi, che i manga sono (per ora) anti-crisi e che vendono perché sono più "easy" (generalizzazione al massimo, chiedo scusa), ma questi prodotti se presentati, non con un "noi siamo di nicchia" ma spiegandone la natura (es. "letteratura illustrata per un pubblico vasto, facile ed emotivamente appagante", che ne so), allora può darsi che possano arrivare a più persone di quelle previste, anche perché non si può sempre e solo puntare sul mercato degli appassionati.
penso comunque che sarebbe una buona strategia commerciale, per le varie case, presentare i LN delle serie delle quali hanno i diritti: è una fetta del mercato nn ancora esplorata e che promette di rendere piuttosto bene! senza contare che c sarebbero un sacco d titoli interessanti (quelli citati alla fine dell'articolo sono previsti x il futuro o no?)
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.