Nei giorni in cui l'Italia boccheggia sotto la cappa dell'anticiclone Caronte, v'invitiamo a dare un'occhiata a delle simpatiche rivisitazioni dell'intramontabile ventilatore, proposte dall'ingegnoso marketing nipponico come ausili eco-friendly per combattere la canicola.

Nihon vs canicola 1

Messo in commercio il 28 aprile, il Kuru Kuuuuru Eco-Fan della Takara Tomy è andato a ruba nei negozi di giocattoli del Sol Levante, tanto che ai 60.000 pezzi distribuiti ai dettaglianti se ne son dovuti aggiungere altrettanti, per poter così far fronte alla domanda d'acquisto.
Il simpatico ventilatore giocattolo garantisce 100 giri d'elica in cambio di un singolo giro di manovella ― non esattamente il refrigerio assicurato da un condizionatore, ma col vantaggio di non incidere sul consumo di corrente elettrica.
Il look ammicca simpaticamente a icone come Pikachu, Rilakkuma, Sugarbunnies e Cars; anche il materiale utilizzato, resistente ma leggero, è pensato per i più piccoli, al fine di evitare spiacevoli incidenti qualora le pale dell'elica venissero a contatto col viso. Il prezzo del prodotto, trasportabile grazie alla tracolla omaggio, è di 630 yen; tuttavia, eccezion fatta per i modelli in stile Pokémon e Cars, sul sito della Takara Tomy il Kuru Kuuuuru Eco-Fan è già esaurito.

Sempre in tema di refrigerio eco-friendly, il rivenditore online Rare Mono Shop propone un cappellino da baseball con integrato ventilatore ad energia solare.

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Il Solar Fan-Naizō Bōshi è disponibile in quattro colori. Il ventilatore è integrato nel visore e produce un soffio d'arietta fresca sul viso attraverso un piccolo foro. L'oggetto è in vendita su Rare Mono Shop al prezzo di 1260 yen.

Senza voler entrare nel merito delle considerazioni sulla possibile connessione tra l'avvicendarsi di torride estati e il surriscaldamento globale, quest'ultimo pone dinanzi a problematiche cui, probabilmente, solo le più avanzate tecnologie, unitamente a una diffusa sensibilizzazione sulle tematiche ecologiche, possono offrire risposte. Siccità e desertificazione rappresentano già una drammatica realtà per numerose aree del pianeta, cui gli sforzi delle organizzazioni internazionali preposte cercano di far fronte. In questa battaglia spetta un ruolo di primo piano alla ricerca: proprio in Giappone, un gruppo di studiosi della Tsukuba University ha annunciato in questi giorni di aver portato a termine con successo un esperimento di produzione di pioggia artificiale.
In febbraio, gli studiosi hanno vaporizzato delle nuvole incombenti sopra l'isola di Miyake, sorvolate a bordo di un aeroplano, con acido carbonico (ossiacido presente, tra l'altro, in bevande gassate come la Coca-Cola) in forma liquida per la durata di un'ora. In seguito a ciò, si sono verificate delle precipitazioni sulle vicine isole, che, in alcuni casi, hanno raggiunto i 10 mm/h.
Di seguito una spiegazione del processo. L'acido carbonico in forma liquida, una volta spruzzato sulle nuvole, comincia ad evaporare; ciò abbassa la temperatura attorno ad esso, in maniera intensa e rapida, accelerando il processo di crescita dell'ammasso nuvoloso. Non appena le goccioline di pioggia si trovano ad essere rivestite da cristalli di ghiaccio, esse aumentano di peso trasformandosi infine in precipitazioni.

Nihon vs canicola 3

La differenza con i metodi precedentemente sperimentati è appunto l'utilizzo dell'acido carbonico al posto dello ioduro d'argento, sfruttato in geoingegneria dalle fine degli anni '60 proprio per l'inseminazione delle nuvole (cloud seeding), con risultati controversi. L'acido carbonico sembra essere in grado di produrre un quantitativo di pioggia maggiore dello ioduro d'argento nello stesso intervallo di tempo, risultando dunque più efficace ed affidabile.

Fonti consultate:
RocketNews24 1, 2
Japan Today