Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi un assortimento più ampio con quattro recensioni. Per i manga Goth e Piece, per gli anime 5 cm per Second e Kill me baby!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Oggi un assortimento più ampio con quattro recensioni. Per i manga Goth e Piece, per gli anime 5 cm per Second e Kill me baby!
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Goth
9.0/10
Recensione di __HellGirl__
-
Sadismo, masochismo, misteri ed enigmi: Goth riassume in un volume unico tutto ciò, e sono consapevole dell'agitazione che un buon prodotto trasmette soprattutto al momento della valutazione oggettiva, ma cercherò comunque di espormi al meglio.
Sono rimasta colpita dalle copertine di ogni capitolo, e mi ha stupita il finale che mi ha fatto desiderare che la serie fosse stata più lunga, insomma, Goth è un albo veramente speciale per il genere horror-psicologico. Questa storia deriva da un romanzo, ma è stata adattata molto accuratamente perché divenisse un buon prodotto manga e sia le vignette, che i dialoghi, e lo sviluppo complessivo risultano efficaci ed appropriati: non è necessario leggere il libro per comprenderlo, ed è questo che mi ha colpita positivamente di Goth, infatti, esso porta il lettore a voler leggere anche il romanzo al termine dell'albo.
Due ragazzi nascondono i loro hobby macabri sotto false maschere studentesche: cosa vi è di più bello se non il vedere sangue altrui sgorgare da ferite profonde? E cosa potrebbe mai esserci di più appagante nel sentire le urla agonizzanti di povere vittime prima della loro morte? Itsuki Kamiyama e Yoru Morino sono uno l'antipodo dell'altro, ma la "passione" li accomuna: la morte è il loro mondo, essa è la loro realtà ed il loro universo. Insieme indagheranno su una serie di omicidi per poterne trarre puro piacere, ed insieme ci porteranno all'interno del loro mondo: Goth.
Le autrici hanno giocato con l'aspetto psicologico in maniera eccellente, non è stato tralasciato niente e nulla resta in sospeso o vuoto, tutto segue uno schema preciso e ben strutturato: un puzzle, sì, Goth è come un puzzle nero che man mano che si completa va ad infittire la storia.
I personaggi presentano un'ottima caratterizzazione ed è possibile avvertirne quasi i pensieri a lungo andare, ma è proprio questo il bello di questa serie; i disegni sono forse il lato migliore fra i molti pregi che Goth possiede, infatti, sono estremamente belli da vedere e curati, tutto appare assai delicato ed impalpabile, creando così una sorta di "eleganza macabra".
Gli enigmi paiono scontati, ma non sono così ovvi come appaiono, e questo è stato un punto a favore della storia; la relazione ambigua presente fra i due protagonisti è avvolta da un sottile strato illusorio, un velo che nasconde ma a sua volta mostra qualcosa, ma mai tutto.
In conclusione, l'edizione è buona ed il costo compensa il valore dell'opera, pertanto lo consiglio a tutti gli amanti del genere.
Sono rimasta colpita dalle copertine di ogni capitolo, e mi ha stupita il finale che mi ha fatto desiderare che la serie fosse stata più lunga, insomma, Goth è un albo veramente speciale per il genere horror-psicologico. Questa storia deriva da un romanzo, ma è stata adattata molto accuratamente perché divenisse un buon prodotto manga e sia le vignette, che i dialoghi, e lo sviluppo complessivo risultano efficaci ed appropriati: non è necessario leggere il libro per comprenderlo, ed è questo che mi ha colpita positivamente di Goth, infatti, esso porta il lettore a voler leggere anche il romanzo al termine dell'albo.
Due ragazzi nascondono i loro hobby macabri sotto false maschere studentesche: cosa vi è di più bello se non il vedere sangue altrui sgorgare da ferite profonde? E cosa potrebbe mai esserci di più appagante nel sentire le urla agonizzanti di povere vittime prima della loro morte? Itsuki Kamiyama e Yoru Morino sono uno l'antipodo dell'altro, ma la "passione" li accomuna: la morte è il loro mondo, essa è la loro realtà ed il loro universo. Insieme indagheranno su una serie di omicidi per poterne trarre puro piacere, ed insieme ci porteranno all'interno del loro mondo: Goth.
Le autrici hanno giocato con l'aspetto psicologico in maniera eccellente, non è stato tralasciato niente e nulla resta in sospeso o vuoto, tutto segue uno schema preciso e ben strutturato: un puzzle, sì, Goth è come un puzzle nero che man mano che si completa va ad infittire la storia.
I personaggi presentano un'ottima caratterizzazione ed è possibile avvertirne quasi i pensieri a lungo andare, ma è proprio questo il bello di questa serie; i disegni sono forse il lato migliore fra i molti pregi che Goth possiede, infatti, sono estremamente belli da vedere e curati, tutto appare assai delicato ed impalpabile, creando così una sorta di "eleganza macabra".
Gli enigmi paiono scontati, ma non sono così ovvi come appaiono, e questo è stato un punto a favore della storia; la relazione ambigua presente fra i due protagonisti è avvolta da un sottile strato illusorio, un velo che nasconde ma a sua volta mostra qualcosa, ma mai tutto.
In conclusione, l'edizione è buona ed il costo compensa il valore dell'opera, pertanto lo consiglio a tutti gli amanti del genere.
Piece
10.0/10
Mizuho Suga è una ragazza distaccata da tutto ciò che la circonda e profondamente incompleta. Al primo anno di università si ritrova a dover investigare sul passato di Haruka Origuchi, una sua compagna di classe del liceo morta di malattia. Piano piano Mizuho incomincia a conoscere meglio sé stessa, ciò che le piace e quello che invece odia e le dà fastidio. Inizia ad accorgersi delle persone che le stanno accanto e dei loro desideri. Apparentemente sembrerebbe una ragazza insensibile, fredda e razionale; in realtà ha una sensibilità per nulla superficiale, ma molto molto fragile. E' volubile, emotiva e solo per difendersi da possibili dolori o emozioni negative non si coinvolge pienamente e con passione in tutto quello che fa. Il cambiamento giunge quando torna nella sua vita un ragazzo, Hikaru Narumi, al quale si era legata con affetto al liceo, apparentemente lasciandosi trasportare dagli eventi, presa da una forte curiosità per lui. Narumi è considerato da tutti uno sciupafemmine, un ragazzo scansafatiche e privo di tatto. Mizuho, nonostante sappia queste cose di lui, ne è attratta e vuole conoscerlo meglio. Lei è il tipo che "pur sapendo di aver preso l'autobus sbagliato, resta comunque a bordo."
La storia è un giallo, una ricerca verso la verità compiuta da un gruppo di ragazzi tra i 19 e i 20 anni che si mostrano per quello che sono, con i loro difetti e le loro insicurezze. In ognuno di loro è possibile scoprire un pezzo, un frammento del loro carattere in cui ritrovare qualcosa di familiare e conosciuto. E' questa l'attrattiva maggiore di questo shojo fuori dalle linee: le sfaccettature e la complessità della caratterizzazione dei personaggi.
La Ashihara dopo "la Clessidra" non delude affatto! Il plot può apparire confuso, ma come i pezzi di un puzzle si incastrano per dar forma a un disegno completo, così i fili della trama si intrecciano volume dopo volume e danno vita ad un'opera davvero interessante!
La storia è un giallo, una ricerca verso la verità compiuta da un gruppo di ragazzi tra i 19 e i 20 anni che si mostrano per quello che sono, con i loro difetti e le loro insicurezze. In ognuno di loro è possibile scoprire un pezzo, un frammento del loro carattere in cui ritrovare qualcosa di familiare e conosciuto. E' questa l'attrattiva maggiore di questo shojo fuori dalle linee: le sfaccettature e la complessità della caratterizzazione dei personaggi.
La Ashihara dopo "la Clessidra" non delude affatto! Il plot può apparire confuso, ma come i pezzi di un puzzle si incastrano per dar forma a un disegno completo, così i fili della trama si intrecciano volume dopo volume e danno vita ad un'opera davvero interessante!
5 centimetri al secondo
10.0/10
Recensione di grandebonzo
-
"5 Cm Per Second" è una riflessione sul rapporto dell'uomo con il Mondo, tra un essere fragile e impotente e una Natura né madre né matrigna, tragicamente indifferente al suo dolore. Una Natura sublime nella sua fredda maestosità, che ci annichilisce con i suoi cieli tersi, con le acque plumbee dell'oceano, con la vista dello spazio infinito, mentre il vento avvolge freddo ogni cosa e la neve non cessa di cadere.
Uno scenario gelido in cui, delicati, si affacciano i sogni degli uomini, fugaci e poetici come petali di ciliegio, brevi istanti di felicità che illuminano una realtà fatta di lontananza, di solitudine non solo fisica.
E solo è Takaki, protagonista della vicenda, tanto prima di conoscere Akari, quanto dopo averla persa; solo in un mondo popolato di estranei, solo all'inseguimento ostinato del proprio sogno. Un unico momento sembra dar senso alla sua sofferenza: due labbra che s'incontrano, una mistica tensione verso l'infinito, la comprensione dell'Universo a portata di mano.
La disillusione è spietata: nulla è cambiato, e la solitudine, subito dopo, è ancora più forte. Tanto forte da non fargli nemmeno scorgere i sentimenti di un altro essere vivente, al punto da costringere Kanae a piangere amare lacrime per la sua apatica gentilezza.
Il tempo, che si contrae man mano che l'anima s'indurisce (come metaforicamente simboleggiato dalla decrescente lunghezza dei tre episodi di cui è costituita la pellicola), smorza l'invadenza dei sogni, confinandoci in una dimensione di normalità da cui nulla ci può salvare, né il lavoro né gli amici né l'amore. Anche la tecnologia, demone apparentemente in grado di colmare il vuoto della distanza, è in realtà l'ennesima illusione: non ha il potere d'infrangere la mancanza di comunicazione tra gli uomini, è un palliativo neppure così efficace.
Non c'è via d'uscita.
Ultimo approdo è un consapevole disincanto, l'accettazione dell'umana miseria, la coscienza dell'inconsistente bellezza delle nostre speranze.
Fondali che sembrano staccati dalle pareti di un museo, maniacale cura dei dettagli, toccanti accompagnamenti musicali, giochi di luce che impreziosiscono animazioni fluide e ottimi disegni fanno da contorno a un'opera eccelsa, che non può lasciare indifferente lo spettatore. Un'ora in cui si condensano emozioni e appagamento visivo, un'esperienza indimenticabile. Meraviglioso.
Uno scenario gelido in cui, delicati, si affacciano i sogni degli uomini, fugaci e poetici come petali di ciliegio, brevi istanti di felicità che illuminano una realtà fatta di lontananza, di solitudine non solo fisica.
E solo è Takaki, protagonista della vicenda, tanto prima di conoscere Akari, quanto dopo averla persa; solo in un mondo popolato di estranei, solo all'inseguimento ostinato del proprio sogno. Un unico momento sembra dar senso alla sua sofferenza: due labbra che s'incontrano, una mistica tensione verso l'infinito, la comprensione dell'Universo a portata di mano.
La disillusione è spietata: nulla è cambiato, e la solitudine, subito dopo, è ancora più forte. Tanto forte da non fargli nemmeno scorgere i sentimenti di un altro essere vivente, al punto da costringere Kanae a piangere amare lacrime per la sua apatica gentilezza.
Il tempo, che si contrae man mano che l'anima s'indurisce (come metaforicamente simboleggiato dalla decrescente lunghezza dei tre episodi di cui è costituita la pellicola), smorza l'invadenza dei sogni, confinandoci in una dimensione di normalità da cui nulla ci può salvare, né il lavoro né gli amici né l'amore. Anche la tecnologia, demone apparentemente in grado di colmare il vuoto della distanza, è in realtà l'ennesima illusione: non ha il potere d'infrangere la mancanza di comunicazione tra gli uomini, è un palliativo neppure così efficace.
Non c'è via d'uscita.
Ultimo approdo è un consapevole disincanto, l'accettazione dell'umana miseria, la coscienza dell'inconsistente bellezza delle nostre speranze.
Fondali che sembrano staccati dalle pareti di un museo, maniacale cura dei dettagli, toccanti accompagnamenti musicali, giochi di luce che impreziosiscono animazioni fluide e ottimi disegni fanno da contorno a un'opera eccelsa, che non può lasciare indifferente lo spettatore. Un'ora in cui si condensano emozioni e appagamento visivo, un'esperienza indimenticabile. Meraviglioso.
Kill me baby
8.0/10
Recensione di VerderameAlih
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"Kill me baby" è un anime di genere demenziale composto da 13 episodi: si tratta di una commedia scolastica ambientata per la maggior parte delle scene proprio sui banchi di scuola, nelle aule, nei corridoi.
In una scuola dove gli altri studenti e le altre studentesse sono delle anonime sagome bianche, si susseguono le piccole (ma grandi) avventure quotidiane delle nostre due protagoniste, molto diverse tra loro, che frequentano le superiori: Sonya e Yasune.
Sonya, amante dei coltelli, è un'assassina codarda dai lunghi codini biondi, mentre Yasune è una ragazza allegra, piuttosto sbadata e chiacchierona, che possiede lo speciale dono di far innervosire Sonya in un attimo e collezionare una quota non indifferente di lividi.
Agiri, che fa uso di particolari e alquanto discutibili tecniche ninja, si unirà alle nostre due simpatiche protagoniste.
Gli episodi auto-conclusivi, che vedono le nostre protagoniste poste in perenni situazioni di difficoltà e colme al tempo stesso di ilarità, trattano tematiche varie e avventure di ogni sorta: sono composti da diversi capitoli, perciò all'interno di un singolo episodio assisteremo a molte storie che si susseguono, divertendoci e mostrandoci le "prodezze" di cui sono capaci le nostre eroine, Sonya e Yasune. Difatti i due personaggi principali, protagoniste indiscusse di gag talvolta esilaranti, si ritroveranno sempre a dover fronteggiare nuove insidie o coinvolte in circostanze inusuali, però non mancheranno i momenti legati alla quotidianità.
In un certo senso, si potrebbe considerare "Kill me baby" come una raccolta di pezzi di vita, quindi simile a uno slice of life, ma con la componente demenziale che lo caratterizza maggiormente.
Il character design nel complesso risulta semplice eppure di grande efficacia, così come gli sfondi che sono adatti alla tipologia di anime. La semplicità, in questo caso, è da considerarsi come un pregio.
Risultano davvero ottime sia l'opening sia l'ending, che riproducono alla perfezione la vitalità che contraddistingue l'intero anime.
"Kill me baby" è un anime frizzante, pieno di brio e molto spiritoso, ma anche prevalentemente demenziale e basato proprio su questo genere, quindi se non siete amanti delle gag illogiche, delle scene insensate e delle assurdità in generale, vi consiglio di evitarne la visione perché non sapreste apprezzarlo per le sue qualità.
In una scuola dove gli altri studenti e le altre studentesse sono delle anonime sagome bianche, si susseguono le piccole (ma grandi) avventure quotidiane delle nostre due protagoniste, molto diverse tra loro, che frequentano le superiori: Sonya e Yasune.
Sonya, amante dei coltelli, è un'assassina codarda dai lunghi codini biondi, mentre Yasune è una ragazza allegra, piuttosto sbadata e chiacchierona, che possiede lo speciale dono di far innervosire Sonya in un attimo e collezionare una quota non indifferente di lividi.
Agiri, che fa uso di particolari e alquanto discutibili tecniche ninja, si unirà alle nostre due simpatiche protagoniste.
Gli episodi auto-conclusivi, che vedono le nostre protagoniste poste in perenni situazioni di difficoltà e colme al tempo stesso di ilarità, trattano tematiche varie e avventure di ogni sorta: sono composti da diversi capitoli, perciò all'interno di un singolo episodio assisteremo a molte storie che si susseguono, divertendoci e mostrandoci le "prodezze" di cui sono capaci le nostre eroine, Sonya e Yasune. Difatti i due personaggi principali, protagoniste indiscusse di gag talvolta esilaranti, si ritroveranno sempre a dover fronteggiare nuove insidie o coinvolte in circostanze inusuali, però non mancheranno i momenti legati alla quotidianità.
In un certo senso, si potrebbe considerare "Kill me baby" come una raccolta di pezzi di vita, quindi simile a uno slice of life, ma con la componente demenziale che lo caratterizza maggiormente.
Il character design nel complesso risulta semplice eppure di grande efficacia, così come gli sfondi che sono adatti alla tipologia di anime. La semplicità, in questo caso, è da considerarsi come un pregio.
Risultano davvero ottime sia l'opening sia l'ending, che riproducono alla perfezione la vitalità che contraddistingue l'intero anime.
"Kill me baby" è un anime frizzante, pieno di brio e molto spiritoso, ma anche prevalentemente demenziale e basato proprio su questo genere, quindi se non siete amanti delle gag illogiche, delle scene insensate e delle assurdità in generale, vi consiglio di evitarne la visione perché non sapreste apprezzarlo per le sue qualità.
Penso che un 7 sia una valutazione più realistica u_u ( a mio modesto parere )
Gran bella casa editrice!
* 5 cm x second ce l'0ho da parte da un sacco di tempo e aspetta pazientemente di essere visto.
Gli altri due titoli presi in esame non destano il mio interesse.
L'horror/psicologico non è il mio genere preferito, ma quel Goth sembra interessante, Kill me baby pare carino ma uguale a tanti altri mentre 5cm al secondo l'ho visto solo l'altro ieri, devo rivederlo in originale e inquadrarlo bene, se è tecnica sopraffina mista a poesia pura, o come dice la recensione di Ais Quin un uovo Farbergé con una sorpresina Kinder dentro. Pregevole in ogni caso la recensione di bonzo, che va oltre la superfice, scavando più nel profondo.
Sono d'accordo con il nove dato al primo (anche se avrei voluto leggere il romanzo dal quale è tratto, prima di giudicare la trasposizione manga), ma a parer mio un 10 per Piece è eccessivo: ottimo manga sentimentale, ma non darei più di otto anche vista la pubblicazione ancora in corso. ;D
Ottima la recensione di 5cm per second, sono d'accordo su tutto quello che Grandebonzo ha scritto, voto compreso.
Non so niente di Kill me baby, invece. °°
Visto il voto, gli darò un'occhiata, però. °°
Kill Me Baby, francamente l'ho trovato divertente ma fino alla terza puntata, dopo poco comincia a stufare copiosamente. La demenzialità è troppa e spesso mal riuscita, e poi il titolo....boh non ha alcun senso (e non fa ridere nel non averlo).
Gli altri non li conosco.
"La disillusione è spietata"
Complimenti
Delle opere qui presenti conosco solo "5 cm per second" e devo ammettere che la recensione è riuscita a farmi tornare alla mente tutte le emozioni che ho provato durante la visione. Secondo me ha centrato in pieno il senso delll'opera. Del resto, le recensioni di grandebonzo mi piacciono sempre.
Gli altri titoli non li conosco ma sono incuriosito dal carattere stramboide di Kill me, baby.
Complimenti agli autori!
per "5 cm per second"... cosa dire? E' davvero bellissimo e coinvolgente! L'ho visto subbato, ma mi son decisa di prendere il DVD, ma devo ancora trovare il tempo per vederlo doppiato
Ma dare 8 è troppo...non tutto brilla, anche di qualità tecnica e spesso risulta ripetitivo...
tutto il resto è noia con pochissime risate a sprazzi
Esagerato, io direi 10 secondi, ovvero il tempo compresa tra quando ho deciso di dropparlo al secondo episodio e quando ho chiuso l'episodio e cancellato i file.
10 secondi di vera goduria.
In confronto il manga (un 4-koma di modestissima qualità) fa sganasciare dalle risate.
Piece lo seguo e mi piace tanto, però ad un certo punto le cose hanno iniziato ad essere esageratamente drammatiche, troppe storie sovrapposte, c'è il rischio di portare avanti una storia che mette troppa carne al fuoco e unisce i pezzi in modo inverosimile... però se l'autrice lo concluderà a breve, questa minaccia sarà scongiurata! Speriamo bene!
Anche se non mi sarei mai aspettato di vedere comparire la mia vecchia recensione di "5 cm per second", dato che a ben guardare una recensione vera e propria non è, quanto piuttosto una serie di impressioni 'a caldo' dopo la visione dell'anime.
Anime che, rivisto più volte, continua ad emozionarmi come pochi altri.
Ringrazio chi mi ha fatto i complimenti, e a mia volta li faccio a chi condivide con me lo spazio odierno della rubrica.
"Kill me Baby" l'avevo adocchiato tempo fa, ma alla fine non l'ho guardato; un po' di sana demenzialità ogni tanto ci vuole, potrei farci un pensierino.
Interessante sembra invece "Goth", che non conoscevo, sia per la trama, sia per i disegni, che mi piacciono parecchio.
@Ironic: li tengo cortissimi apposta, così non si notano i segni dell'età. Almeno spero!
@TWINKLE
Grazie per avermi citata
-Piece mi incuriosisce molto, credo che farò qualche ricerca più approfondita, anche se, viste le mie finanze al momento, credo lo comprerò a serie conclusa, quando saranno stati pubblicati tutti i volumi.
-Kill me baby, non mi dispiacciono gli anime demenziali, credo gli darò un'occhiata
-Goth, essendo un horror, non è decisamente il mio genere.
Complimenti a tutti i recensori!!
Vidi quest'anime circa un anno fa, dopo aver letto proprio in questa rubrica una bella recensione. Certo, dal momento che si tratta di un anime così toccante, bisogna essere nello stato d'animo giusto per guardarlo, altrimenti si finisce per deprimersi sul serio xP
Un anime con un finale di quelli che piacciono a me. Disilludente.
Il 10 di Piece mi sembra un tantino troppo, piace molto anche a me, e devo dire che apprezzo sia i disegni che l'originalità... però, non so perchè, non mi ha coinvolto proprio del tutto.. gli darei un 8,5 ^^
Per chi ha apprezzato uno dei suoi volumi autoconclusivi come La Luna e il Lago o La Forma delle Nuvole (per citarne due fra quelli che mi son piaciuti di più) oppure la Clessidra - Ricordi d'Amore
[OT] che per me è molto più di un manga, scrive quasi esattamente una parte della mia vita nel lato sentimentale, oltre ad aver avuto la fortuna di scrivere la mia prima - e unica - lettera a Max Brighel dopo aver letto l'8 e trovarsela pubblicata nel volume 10 (oltre ad aver fatto leggere manga+lettera alla persona in questione)
[/OT]
è OBBLIGATORIO comprarselo ^^ come consiglio a tutti di leggersi almeno l'1 che sarà dare grandi emozioni per un tema tutt'altro che banale (anche se spesso trattato nei film) a chi ha un po' d'umanità.
Ogni manga triste e romantico della Ashihara per me è un 10 obbligato, anzi per me sono proprio storie che vanno oltre la semplice definizione di "manga" o "shojo" quasi dispregiativi o che sminuiscono l'opera.
Naturalmente per come percepisco io le sue storie ^^
EDIT: degli altri mi interessa molto 5cm per second che prima o poi voglio vedere (tassativo!)
Sugli anime ho visto solo 5 cm per second e posso solo dire che mi è rimasto dentro. Soprattutto la colonna sonora con quel gusto dolceamaro. Bellissima la senzazione che ne traspare dalle parole di grandebonzo.
Complimenti a tutti.
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