Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.

In apertura di settimana un focus sul genere (ma anche un po' "sui generis") storico con Thermae Romae, N.Y. Komachi e Brave 10.

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.


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6.0/10
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L'idea che attraverso un buco temporale un personaggio del passato arrivi fino al nostro presente non è di certo una clamorosa novità, basti pensare allo spassoso film francese del 1993 "I visitatori", con Jean Reno. Quello che però ha reso, a mio avviso, popolare in Giappone un'opera come il manga "Thermae Romae" è, al di là dell'aspetto comico, anche una certa nostalgia per una delle tradizioni più radicate nel Sol Levante, quella del bagno termale. L'autrice Mari Yamazaki fa arrivare dal passato niente di meno che un antico architetto romano, Lucius Modestus, e questo non è un caso dato che la civiltà classica, al pari di quella giapponese, aveva in gran considerazione la pulizia e le stesse terme, che come le odierne palestre o club sportivi trascendevano la loro effettiva funzionalità per divenire ambiente di socializzazione.

L'idea, come ho detto, è piaciuta non poco a critica e pubblico, regalando al titolo premi e notorietà, arrivando persino da noi in Italia in edizione curata dalla Star Comics; la trasposizione animata era quindi scontata, approdando sulla tv giapponese Fuji Tv agli inizi del 2012 e seguita a breve anche da un film live-action. A basso costo: questa è la quasi immediata sensazione che si ha alla visione della breve, appena sei puntate, serie animata e non, o almeno non solo, per la lunghezza, ma per la scelta di realizzare le animazioni in flash, del tipo che ha spopolato tanto nel web perché per l'appunto facili da realizzare - basta avere il software giusto -, ma soprattutto economiche. Se questa scelta mi pare condivisibile per delle piccole produzioni destinate ai fruitori della rete, resta inspiegabile il perché invece venga utilizzata questa tecnica per una trasmissione televisiva. Animazioni lente e macchinose, inespressività dei personaggi, estrema povertà dei disegni: insomma, non pare di stare di fronte alla trasposizione di uno dei manga di maggior successo dell'ultimo periodo.
Al di là dell'aspetto tecnico davvero povero, la storia mantiene una certa verve comica basata sul conosciuto canovaccio dell'incontro/scontro tra culture e periodi storici diversi. Il fiero e arrogante cittadino romano piano piano rimarrà sempre più stupito di fronte alle innovazioni tecniche degli "uomini dalla faccia piatta" e, superando ogni orgoglio, farà grandi fortune proprio nel riproporre quanto visto nel suo tempo arrivando a entrare nelle grazie persino dell'imperatore Adriano.

L'introspezione psicologica è quasi inesistente, una colonna sonora basata su musica classica a dir poco fuori luogo, puntate autoconclusive tutte più o meno con la stessa impronta, non dico tutte uguali, ma molto simili.
"Thermae Romae" non riesce a uscire dai binari di una miniserie simpatica ma niente di più, davvero troppo breve, anche nella durata dei singoli episodi, ma proprio per questo fruibile per quello che è: un simpatico intrattenimento - anche se piuttosto altalenante, ci sono anche dei momenti noiosi -, ma sempre se si riesca a chiudere un occhio su dei disegni a dir poco scadenti.



8.0/10
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È il primo manga che leggo di Waki Yamato e devo dire di non esserne stata per niente delusa. Conosco "Una ragazza alla moda" (avendo visto il cartone di "Mademoiselle Anne" da bambina) e qui in "N. Y. Komachi" riconosco lo stesso tratto preciso e pulito dei disegni e lo stesso chara design. Il tema sociale della condizione della donna in Giappone si ritrova anche qui, forse in maniera ancora più marcata. Una giovane donna (cresciuta come un maschio) che trovandosi di colpo in una situazione per lei "anomala" vuole mantenere la sua indipendenza come un uomo, in una società dove la donna è vista solo come una moglie che cura la casa e cresce in figli. Per i giapponesi vedere la donna mantenersi con un lavoro è un disonore e alla Yamato questo tema probabilmente sta molto a cuore. Soprattutto per combatterlo, e nei suoi manga lo fa davvero con convinzione. Si parla anche della grande diffidenza che in quel periodo i giapponesi avevano per gli stranieri e questo è un particolare importante nello sviluppo della trama. Le avventure vissute da Shino sono davvero divertenti e anche i suoi amici non sono da meno. Tutti interessanti e affezionati. Per non parlare dei suoi nemici... Un vero spasso. Gliene capitano davvero di tutti i colori. Risolve un problema e subito si trova in un altro guaio! Mi sono trovata in certe situazioni a ridere davvero di cuore. E non è facile far ridere le persone.
Ma la cosa più importante, come in tutti gli shoujo manga, è l'amore e anche qui la trama è ben sviluppata e mai noiosa. Penso che leggerò altri manga di questa autrice perchè mi piacciono molto i suoi disegni, anche ogni tanto con facce comiche, e le sue storie. Un bell'otto se lo merita. Consigliato.



6.0/10
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Valorosi. Intrepidi. Impavidi. Fighi. Tamarri. Tutto questo è l'esilarante "Brave 10".
Esso è un adattamento anime dell'omonimo shonen manga di Kairi Shimotsuki, composto da 8 volumi; la versione animata conta complessivamente 12 episodi. I "Valorosi 10": questo è il titolo dell'anime ed è, forse, ciò che ci si aspetterebbe di vedere: dieci impavidi personaggi dotati del fascino e del carisma di un eroe, le cui gesta altrettanto eroiche si intrecciano in una storia avvincente dai colpi di scena mozzafiato.
Col cavolo, non è neanche lontanamente così: in realtà "Brave 10" è una tamarrata trash di bassissimo livello (perfino l'opening e i disegni contribuiscono ad aumentare la sua tamarriggine di fondo), che viene condita da una serie di personaggi banali, una trama scontata sin dai primi episodi, perché si tratta di qualcosa di oscenamente improponibile.

"Saizooooooooooooo!" questo è l'urlo di battaglia che contraddistingue "Brave 10", e con cui potremmo riassumere l'intero senso dell'anime, ammesso che in fin dei conti ne possegga davvero uno. Il nostro protagonista è il baldo guerriero Saizo che, uno sfortunato giorno durante il periodo dell'epoca Sengoku, si ritrova a salvare la sacerdotessa di Izumo, ovvero Isanami. Mi correggo: per sua - e nostra - immensa, enorme, gigantesca, mastodontica sfortuna si ritrova a salvare quell'essere insopportabile all'udito. Quindi il nostro baldo giovane salva la donzella in pericolo, l'adorabile Isanami, decretando inconsciamente la propria morte - e la nostra.
Dal momento in cui la sorte del povero Saizo verrà decretata, ci sarà l'entrata in scena di nuovi personaggi che, ovviamente, andranno a comporre i famosi Brave 10 da cui il prodotto prende il proprio nome.

"Brave 10" potrebbe rivelarsi un enorme, lunghissimo incubo a occhi aperti che dura ben 12 episodi per chi odia gli stereotipi e le banalità che si susseguono ininterrottamente. Il fatto è che io ho l'insana passione per il trash, lo ammetto, e mi sto vergognando come se stessi rubando le caramelle a un bambino. Non so quando, dove e perché l'ho sviluppata - o forse è meglio dire contratta? - ma esiste, perciò "Brave 10" rappresenta per me un prodotto gradevole nonostante tutti i suoi evidenti difetti. Io vi garantisco che ho riso sonoramente dalla prima all'ultima puntata: è così trash, così tamarro e così banale da far scaturire una risata inarrestabile quando lo si guarda.

"Brave 10" dispone di un cast eccezionale: apro quindi la parentesi sui nostri carissimi Valorosi, tanto per farvi capire davvero con quali casi umani abbiamo a che fare, la cui profondità è quanto quella di una pozzanghera.
Saizou Kirigakure: il classico protagonista freddo e insensibile dal triste passato, che non mostra le proprie emozioni.
Isanami: uno degli esseri più fastidiosi mai incontrati nella storia degli anime e dei manga, che vorrete fucilare dopo i primi secondi dalla sua prima comparsa. Rassegnatevi: sarà onnipresente e voi non potrete farci proprio nulla se non sopportarla o tentare il suicidio.
Kamanosuke Yuri: un masochista di sesso assai confuso che ha una cotta per Saizo e che arrossisce come una scolaretta quando lui lo sfiora. Viene sempre scambiato - giustamente - per una donna, ma si ostina a ribadire il contrario.
Questi sono i personaggi di spicco, o comunque quelli che hanno attirato maggiormente la mia attenzione, ma il nostro repertorio è assai più vasto: abbiamo un amante degli animali, un monaco senza cervello, un guerriero pudico con i pettorali in mostra, un pirata il cui unico scopo è andare a donne, una bellissima e biondissima combattente, un affascinante Rokuro Unno e un ragazzino, Benmaru, che ha la stessa passione di Deidara.

Trama. Quale trama? C'è una trama? Devo essermi persa qualcosa.
Dopo il salvataggio di Isanami abbiamo un susseguirsi di nuovi personaggi che entrano in scena e che comporranno il gruppo dei Valorosi; alcuni cattivoni perché gli antagonisti sono sempre d'obbligo; e gag alquanto spassose che divertono. Difatti una vera e propria svolta ci sarà soltanto durante gli ultimi tre episodi, che culmineranno con un finale che lascia presagire una seconda serie, anche perché lascia aperti diversi interrogativi e getta le basi per un - probabile - seguito.

I disegni sono quantomeno decenti e accrescono la tamarriggine di fondo che regna ovunque in modo indisturbato, come un'eterna sovrana. Quindi ammesso che vi piaccia questo genere di disegno, io credo che potreste anche trovarli gradevoli: non sono però particolarmente realistici e i capelli - soprattutto quelli degli uomini - sembrano degli spuntoni e fanno tanto "effetto porcospino".
Io, a "Brave 10", un 6, glielo devo, gli sono estremamente grata. È il mio personale ringraziamento per avermi quasi fatta soffocare dalle risate: ho riso tanto per l'assurdità di ciò che vedevo - e perché riuscisse anche a piacermi per giunta.
I veri Valorosi sono coloro che, come me, sono arrivati fino in fondo e hanno visto l'anime al completo. Chi è riuscito in quest'impresa degna di tale nome è davvero ma davvero valoroso.