Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Nell'appuntamento di oggi due lungometraggi dedicati a serie cult, City Hunter - Arrestate Ryo Saeba e Lamù - Only You, con una chicca finale.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Nell'appuntamento di oggi due lungometraggi dedicati a serie cult, City Hunter - Arrestate Ryo Saeba e Lamù - Only You, con una chicca finale.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Recensione di Turboo Stefo
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Il film non inizia proprio bene per una discutibile scelta di adattamento. Il titolo originale di "Arrestate Ryo Saeba!" era molto più ambiguo, portando con sé un'ombra misteriosa e preoccupante acuita dal fatto che fosse l'ultima avventura animata di "City Hunter". Questo toglie la leggera suspense e la curiosità che avrebbero contagiato lo spettatore fin dall'inizio, ma si tratta di una sottigliezza che non preclude la visione del film.
Per colpa del poco lavoro Ryo e Kaori sono in grossi guai finanziari, ma fortunatamente una bella e misteriosa ragazza chiede loro aiuto offrendo una cifra piuttosto cospicua. Intanto un misterioso killer insegue un uomo, aiutato da un potente satellite di un network internazionale.
Il plot non offre nulla di nuovo, anzi, propone la classica struttura episodica della serie: un lavoro apparentemente facile che si interlaccia con la storia parallela che viene narrata a piccoli pezzi. Il tutto è costellato dalle classiche gag della serie, poi sostituite da momenti seri, mentre alcuni piccoli colpi di scena e diverse scene d'azione portano alla romanzata conclusione.
Il solito schema narrativo trito e ritrito? Le solite gag ripetitive e abitudinarie? Sorprendentemente la risposta è un fantasioso "nì" perché lo special riesce a proporre cose già viste ma in modo ponderato, dando vita a un eccellente prodotto.
La prima leggera ma sensibile differenza avviene nello schema narrativo, dove il solito netto contrasto tra la parte comica e quella seria è assente, o meglio, è un cambiamento graduale sviluppato con coerenza senza però snaturare le rispettive nature. Questo porta a una storia interessante fin dalle prime battute mentre le risate - basate sulle solite gag a base di mokkori, ma più irriverenti ed esilaranti del solito - dominano la scena, calando poi d'intensità ma non di qualità, lasciando spazio all'appassionante caso sempre più intrigante.
La conclusione dolce e malinconica è immancabile ma sempre d'effetto. Sorprende invece il fatto che si vada a indugiare in piccola parte sul passato di Ryo Saeba. Un argomento delicato che raramente è stato toccato.
Una piccola menzione sullo "sfruttamento" dei personaggi è d'obbligo, perché vengono mostrati nelle loro diverse sfumature e ciò fa risaltare così la loro caratterizzazione nel complesso. Questo avviene soprattutto per il protagonista, ovviamente, che mostra le sue molteplici sfaccettature che nell'anime si scoprivano a piccoli passi. Peccato che quest'intenzione porti anche ad alcune situazioni forzate e inutili per la storia, come la sfida con Falcon, ma si chiude volentieri un occhio.
Purtroppo, come già visto nei precedenti special, i disegni sono leggermente più curati e le animazioni più fluide, ma sempre rimanendo nell'anonimato che si confà maggiormente a una comune serie piuttosto che a un lungometraggio.
Tralasciando il deludente lato tecnico, bisogna notare come l'impostazione registica e le "pose" dei personaggi siano maggiormente affini allo stile di Tsukasa Hojo (che inoltre appare in un piccolo cameo) e risultino in diverse occasioni particolarmente evocative. In tal senso è perfetta la sigla di apertura che vanta bellissime illustrazioni.
Anche in quest'occasione la colonna sonora offre le impronte tipiche della serie, facilmente riconducibili allo stile anni '90, con qualche impronta maggiormente rock.
Il doppiaggio italiano è il solito degli altri special, ovvero il primo cast della serie con un migliore adattamento, dando vita alla miglior versione di "City Hunter" doppiata in italiano.
Si può quindi affermare che "Arrestate Ryo Saeba!" ha un fascino unico e speciale. Non perché appende un virtuale cartello con scritto "fine" sulle avventure animate del City Hunter, ma perché prende tutte le cose positive viste nella lunga serie e le mescola con sapienza e cura, sfornando una storia divertente, appassionate e ben narrata.
Il miglior modo per chiudere la parte di ricordi legata ai fantastici personaggi nati dal maestro Tsukasa Hojo.
Per colpa del poco lavoro Ryo e Kaori sono in grossi guai finanziari, ma fortunatamente una bella e misteriosa ragazza chiede loro aiuto offrendo una cifra piuttosto cospicua. Intanto un misterioso killer insegue un uomo, aiutato da un potente satellite di un network internazionale.
Il plot non offre nulla di nuovo, anzi, propone la classica struttura episodica della serie: un lavoro apparentemente facile che si interlaccia con la storia parallela che viene narrata a piccoli pezzi. Il tutto è costellato dalle classiche gag della serie, poi sostituite da momenti seri, mentre alcuni piccoli colpi di scena e diverse scene d'azione portano alla romanzata conclusione.
Il solito schema narrativo trito e ritrito? Le solite gag ripetitive e abitudinarie? Sorprendentemente la risposta è un fantasioso "nì" perché lo special riesce a proporre cose già viste ma in modo ponderato, dando vita a un eccellente prodotto.
La prima leggera ma sensibile differenza avviene nello schema narrativo, dove il solito netto contrasto tra la parte comica e quella seria è assente, o meglio, è un cambiamento graduale sviluppato con coerenza senza però snaturare le rispettive nature. Questo porta a una storia interessante fin dalle prime battute mentre le risate - basate sulle solite gag a base di mokkori, ma più irriverenti ed esilaranti del solito - dominano la scena, calando poi d'intensità ma non di qualità, lasciando spazio all'appassionante caso sempre più intrigante.
La conclusione dolce e malinconica è immancabile ma sempre d'effetto. Sorprende invece il fatto che si vada a indugiare in piccola parte sul passato di Ryo Saeba. Un argomento delicato che raramente è stato toccato.
Una piccola menzione sullo "sfruttamento" dei personaggi è d'obbligo, perché vengono mostrati nelle loro diverse sfumature e ciò fa risaltare così la loro caratterizzazione nel complesso. Questo avviene soprattutto per il protagonista, ovviamente, che mostra le sue molteplici sfaccettature che nell'anime si scoprivano a piccoli passi. Peccato che quest'intenzione porti anche ad alcune situazioni forzate e inutili per la storia, come la sfida con Falcon, ma si chiude volentieri un occhio.
Purtroppo, come già visto nei precedenti special, i disegni sono leggermente più curati e le animazioni più fluide, ma sempre rimanendo nell'anonimato che si confà maggiormente a una comune serie piuttosto che a un lungometraggio.
Tralasciando il deludente lato tecnico, bisogna notare come l'impostazione registica e le "pose" dei personaggi siano maggiormente affini allo stile di Tsukasa Hojo (che inoltre appare in un piccolo cameo) e risultino in diverse occasioni particolarmente evocative. In tal senso è perfetta la sigla di apertura che vanta bellissime illustrazioni.
Anche in quest'occasione la colonna sonora offre le impronte tipiche della serie, facilmente riconducibili allo stile anni '90, con qualche impronta maggiormente rock.
Il doppiaggio italiano è il solito degli altri special, ovvero il primo cast della serie con un migliore adattamento, dando vita alla miglior versione di "City Hunter" doppiata in italiano.
Si può quindi affermare che "Arrestate Ryo Saeba!" ha un fascino unico e speciale. Non perché appende un virtuale cartello con scritto "fine" sulle avventure animate del City Hunter, ma perché prende tutte le cose positive viste nella lunga serie e le mescola con sapienza e cura, sfornando una storia divertente, appassionate e ben narrata.
Il miglior modo per chiudere la parte di ricordi legata ai fantastici personaggi nati dal maestro Tsukasa Hojo.
Lamù - Only You
7.0/10
All'età di 6 anni Ataru scambia involontariamente una promessa di matrimonio con una piccola aliena di nome Elle che si rivelerà essere un'erede al trono del suo pianeta. Una volta cresciuti giungono quindi direttamente sul liceo Tomobiki i sudditi della principessa per scortarlo e fargli mantenere la promessa. Nonostante la prevedibile opposizione di Lamù e della stessa famiglia Moroboshi, Ataru non se lo fa ripetere due volte e si prepara a partire, ma la nostra protagonista ha un piano, battere Elle sul tempo e costringere Ataru a sposarla con l'aiuto dei suoi genitori; quale delle due fazioni aliene porterà Ataru sull'altare?
Primo di una serie di lungometraggi dedicati a Lamù, "Only You" è un tipico film celebrativo dove appaiono, grazie alla trovata degli inviti matrimoniali, tutti i personaggi più noti della serie: Ran, Benten, Oyuki e via discorrendo - con una Shinobu in questo film lasciata leggermente in disparte, in realtà.
La narrazione e le gag hanno un retrogusto televisivo, quasi non sembra di guardare un film, bensì un episodio di 100 minuti. Lo stesso tema della promessa matrimoniale è ricorrente nelle opere della Takahashi - soprattutto successive, si pensi a Ranma. Ciò rende "Only You" tra i movie meno memorabili, ma il divertimento è comunque assicurato.
Non mancano inoltre bei momenti, come una Lamù in versione "malinconica", la battaglia spaziale e la movimentata ultima parte. Il bello dei personaggi della Rumiko che fu era che non deludevano mai, con i loro atteggiamenti esagerati ai limiti del grottesco. Abbiamo il solito Ataru mosso unicamente dall'istinto, incurante dei sentimenti che Lamù prova per lui per poi rimpiangerla quando questa viene a mancare per un motivo o per un altro; e "Only You" è infatti l'ennesima prova per il loro legame.
Per quanto riguarda la regia si ha ancora un Oshii televisivo e lontanissimo dai suoi lavori successivi. Qui egli si limita a seguire le direttive della serie: un Oshii per Lamù, non un Lamù per Oshii, come vedremo invece in "Beautiful Dreamer".
Tecnicamente siamo su buoni livelli con animazioni diverse spanne sopra alla serie tv e un character design morbido e dinamico, ma nulla che faccia gridare al miracolo, specie dal punto di vista sonoro.
Il film è presente nel primo cofanetto dedicato ai film di Lamù dove sono presenti anche "Beautiful Dreamer" e "Remember my love". L'edizione yamato video ha curato il doppiaggio a metà anni '90, quindi abbiamo voci differenti da quelle della serie.
In definitiva "Only You" è stato e sarà esattamente il film che immaginate voi, una celebrazione di oltre un'ora e mezza del "Lamù" che meglio conosciamo e abbiamo imparato ad amare: diverte ma non stupisce, o stupisce il suo non stupire. Beautiful Dreamer andrà decisamente oltre.
Primo di una serie di lungometraggi dedicati a Lamù, "Only You" è un tipico film celebrativo dove appaiono, grazie alla trovata degli inviti matrimoniali, tutti i personaggi più noti della serie: Ran, Benten, Oyuki e via discorrendo - con una Shinobu in questo film lasciata leggermente in disparte, in realtà.
La narrazione e le gag hanno un retrogusto televisivo, quasi non sembra di guardare un film, bensì un episodio di 100 minuti. Lo stesso tema della promessa matrimoniale è ricorrente nelle opere della Takahashi - soprattutto successive, si pensi a Ranma. Ciò rende "Only You" tra i movie meno memorabili, ma il divertimento è comunque assicurato.
Non mancano inoltre bei momenti, come una Lamù in versione "malinconica", la battaglia spaziale e la movimentata ultima parte. Il bello dei personaggi della Rumiko che fu era che non deludevano mai, con i loro atteggiamenti esagerati ai limiti del grottesco. Abbiamo il solito Ataru mosso unicamente dall'istinto, incurante dei sentimenti che Lamù prova per lui per poi rimpiangerla quando questa viene a mancare per un motivo o per un altro; e "Only You" è infatti l'ennesima prova per il loro legame.
Per quanto riguarda la regia si ha ancora un Oshii televisivo e lontanissimo dai suoi lavori successivi. Qui egli si limita a seguire le direttive della serie: un Oshii per Lamù, non un Lamù per Oshii, come vedremo invece in "Beautiful Dreamer".
Tecnicamente siamo su buoni livelli con animazioni diverse spanne sopra alla serie tv e un character design morbido e dinamico, ma nulla che faccia gridare al miracolo, specie dal punto di vista sonoro.
Il film è presente nel primo cofanetto dedicato ai film di Lamù dove sono presenti anche "Beautiful Dreamer" e "Remember my love". L'edizione yamato video ha curato il doppiaggio a metà anni '90, quindi abbiamo voci differenti da quelle della serie.
In definitiva "Only You" è stato e sarà esattamente il film che immaginate voi, una celebrazione di oltre un'ora e mezza del "Lamù" che meglio conosciamo e abbiamo imparato ad amare: diverte ma non stupisce, o stupisce il suo non stupire. Beautiful Dreamer andrà decisamente oltre.
Recensione di The Narutimate Hero
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Tutto ha un'origine, si sa. Tutte le favole iniziano con "c'era una volta", tutti i supereroi hanno un qualche mucchio di sfighe alla base delle loro azioni e tutte le storie d'amore nascono con il primo incontro dei due - a meno che non si tratti di un epico incesto gemellare.
Ed ecco quindi che anche gli anime hanno un progenitore, cioè "Moving Picture", o "Katsudo Sashin". Il nome dice tutto, "disegni in movimento", perché questo sono, in effetti.
Quest'anime è facilmente individuabile su Youtube e potete tranquillamente vederlo senza trovarvi la finanza sotto casa, difficilmente verrà licenziato in Italia; infatti si sa che le case d'importazione hanno perso interesse per i classici del passato...
L'anime è peraltro stato probabilmente realizzato per un privato nel 1907, quindi difficilmente colui che ne fu padrone verrà a dirvi qualcosa se lo guarderete (e se dovesse farlo, sarà il caso di chiamare Dan Aykroyd), perciò niente paura e sotto con la visione!
Protagonista di quest'opera è un ometto che scrive appunto Katsudo Shashin sullo sfondo e poi, galante, si toglie il cappello e ci saluta. Finito, e scusate gli spoiler. Sì, dura quattro secondi netti, quindi per l'appunto visionarlo non è un problema, se consideriamo che la pubblicità sfascia-ammennicoli di Youtube stesso dura di più.
Misterioso figuro è, questo protagonista (che d'ora innanzi chiameremo Ernesto; sì, lo so, non è un nome da protagonista di anime e non voglio fare il Valerio Manero di turno, ma essendo il primo protagonista anime della storia, necessita di un nome importante, e la conosciamo tutti l'importanza di chiamarsi Ernesto), con quella tenuta marinaresca... Il primo caso di Sailor Fuku della storia? A tal punto sei innovativo, mio bell'Ernesto? Chi può saperlo.
Comunque, molti quesiti si alzano, inevitabilmente, su quest'enigmatica figura: avrà un fratello di nome Evaristo? Sarà nella marina militare, data l'uniforme? O è un pervertito che si veste da studentessa prima ancora che le studentesse si vestissero così? Avrà famiglia? E che famiglia è (questa family)? Ci saranno suoi cosplayers in giro per le fiere? E sue fanfiction? Perché solo il berretto è rosso? Sarà mica il papà di Super Mario, o di Bison? Saranno mica fratelli, Mario e Bison, quindi? M. Bison sta per Mario Bison, e quindi Bison Mario, Mario Mario e Luigi Mario? Ma che domande sto facendo?
Passiamo al sonoro. Che non c'è, olè! L'avevano sperimentato solo l'anno prima a Pisa, in effetti, quindi, caro Ernesto, sei giustificato.
Detto ciò, va dato atto a questo "Moving Picture" di essere il padre di tutti gli anime. E' grazie a lui, che un sacco di fanciulle sono diventate casalinghe disperate perché sognavano di sposare André Grandier e invece lì sul divano hanno una copia in piccolo di André the Giant. E' grazie a lui che milioni di tiranni galattici si sono ritrovati davanti dei robot fighissimi, tornando a casa con le pive nel sacco. E' grazie a lui che i fan di "Saint Seiya" non perdono un secondo a strapparsi le sopracciglia tra loro appena hanno in mano una connessione LAN, ADSL, Wi-Fi o con i due barattoli con il filo attaccato. E' grazie a lui che ci sono ragazzi che si lanciano in esibizioni con cori stile stadio "Cha-la, Head Cha-la, gnaviga ochideuochi suuuna, enoeno pappaaaa...". E' grazie a lui che si è riusciti a fare l'impossibile rima "Remì-sfiga". E' grazie a lui che ragazzine passano i pomeriggi a discutere di "quantèffigo Light". E' grazie a lui che se un ragazzo regala una rosa a una ragazza lei sente automaticamente nella testa una chitarra e gli vede comparire addosso un mantello rosso e una mascherina bianca. E' grazie a lui che milioni di tentativi di tiri della tigre sono diventati milioni di visite fisioterapiche. E' grazie a lui che legioni di otaku hanno perso numerosissime diottrie con giochi da villani davanti alle scene di hentai, ecchi e kodomo, se necessario. E' grazie a lui che per sentirsi fighi i boys si facevano crescere le basette tenendo la sigaretta in bocca e indossando una giacca rossa (o blu). E potrei andare avanti con tantissimi altri esempi.
Ora, decidete voi se ringraziare Ernesto dal profondo del cuore o augurargli un'orchite apocalittica, a seconda delle vostre esperienze di vita, mentre si giunge alla fatidica domanda: perché guardare "Moving Picture"?
Per curiosità, e perché vi porterà via non più di quattro secondi, come detto più sopra. Il tempo di una puntura dal dentista e potrete aggiungere un nuovo anime alla vostra lista degli anime completati, ed essendo il primo anime della storia, potrete anche bullarvi di essere degli espertoni con i vostri compagni di scuola alle medie, anche se magari non sapete chi è Lady Oscar - ho le prove, esistono anime fan che non lo sanno, ahinoi.
Il voto è 5, essenzialmente perché "Moving Picture" può essere tutto e può non essere nulla, quindi è bene che il voto, puramente indicativo, stia nel mezzo.
Grazie di esistere, Sparalesto.
P.S.: ebbene sì, una recensione di svariate righe su un anime di quattro secondi, evidente prova che si possono scrivere wall of text anche su cose (apparentemente?) insignificanti, se si è abbastanza intelligenti. O scemi.
Ed ecco quindi che anche gli anime hanno un progenitore, cioè "Moving Picture", o "Katsudo Sashin". Il nome dice tutto, "disegni in movimento", perché questo sono, in effetti.
Quest'anime è facilmente individuabile su Youtube e potete tranquillamente vederlo senza trovarvi la finanza sotto casa, difficilmente verrà licenziato in Italia; infatti si sa che le case d'importazione hanno perso interesse per i classici del passato...
L'anime è peraltro stato probabilmente realizzato per un privato nel 1907, quindi difficilmente colui che ne fu padrone verrà a dirvi qualcosa se lo guarderete (e se dovesse farlo, sarà il caso di chiamare Dan Aykroyd), perciò niente paura e sotto con la visione!
Protagonista di quest'opera è un ometto che scrive appunto Katsudo Shashin sullo sfondo e poi, galante, si toglie il cappello e ci saluta. Finito, e scusate gli spoiler. Sì, dura quattro secondi netti, quindi per l'appunto visionarlo non è un problema, se consideriamo che la pubblicità sfascia-ammennicoli di Youtube stesso dura di più.
Misterioso figuro è, questo protagonista (che d'ora innanzi chiameremo Ernesto; sì, lo so, non è un nome da protagonista di anime e non voglio fare il Valerio Manero di turno, ma essendo il primo protagonista anime della storia, necessita di un nome importante, e la conosciamo tutti l'importanza di chiamarsi Ernesto), con quella tenuta marinaresca... Il primo caso di Sailor Fuku della storia? A tal punto sei innovativo, mio bell'Ernesto? Chi può saperlo.
Comunque, molti quesiti si alzano, inevitabilmente, su quest'enigmatica figura: avrà un fratello di nome Evaristo? Sarà nella marina militare, data l'uniforme? O è un pervertito che si veste da studentessa prima ancora che le studentesse si vestissero così? Avrà famiglia? E che famiglia è (questa family)? Ci saranno suoi cosplayers in giro per le fiere? E sue fanfiction? Perché solo il berretto è rosso? Sarà mica il papà di Super Mario, o di Bison? Saranno mica fratelli, Mario e Bison, quindi? M. Bison sta per Mario Bison, e quindi Bison Mario, Mario Mario e Luigi Mario? Ma che domande sto facendo?
Passiamo al sonoro. Che non c'è, olè! L'avevano sperimentato solo l'anno prima a Pisa, in effetti, quindi, caro Ernesto, sei giustificato.
Detto ciò, va dato atto a questo "Moving Picture" di essere il padre di tutti gli anime. E' grazie a lui, che un sacco di fanciulle sono diventate casalinghe disperate perché sognavano di sposare André Grandier e invece lì sul divano hanno una copia in piccolo di André the Giant. E' grazie a lui che milioni di tiranni galattici si sono ritrovati davanti dei robot fighissimi, tornando a casa con le pive nel sacco. E' grazie a lui che i fan di "Saint Seiya" non perdono un secondo a strapparsi le sopracciglia tra loro appena hanno in mano una connessione LAN, ADSL, Wi-Fi o con i due barattoli con il filo attaccato. E' grazie a lui che ci sono ragazzi che si lanciano in esibizioni con cori stile stadio "Cha-la, Head Cha-la, gnaviga ochideuochi suuuna, enoeno pappaaaa...". E' grazie a lui che si è riusciti a fare l'impossibile rima "Remì-sfiga". E' grazie a lui che ragazzine passano i pomeriggi a discutere di "quantèffigo Light". E' grazie a lui che se un ragazzo regala una rosa a una ragazza lei sente automaticamente nella testa una chitarra e gli vede comparire addosso un mantello rosso e una mascherina bianca. E' grazie a lui che milioni di tentativi di tiri della tigre sono diventati milioni di visite fisioterapiche. E' grazie a lui che legioni di otaku hanno perso numerosissime diottrie con giochi da villani davanti alle scene di hentai, ecchi e kodomo, se necessario. E' grazie a lui che per sentirsi fighi i boys si facevano crescere le basette tenendo la sigaretta in bocca e indossando una giacca rossa (o blu). E potrei andare avanti con tantissimi altri esempi.
Ora, decidete voi se ringraziare Ernesto dal profondo del cuore o augurargli un'orchite apocalittica, a seconda delle vostre esperienze di vita, mentre si giunge alla fatidica domanda: perché guardare "Moving Picture"?
Per curiosità, e perché vi porterà via non più di quattro secondi, come detto più sopra. Il tempo di una puntura dal dentista e potrete aggiungere un nuovo anime alla vostra lista degli anime completati, ed essendo il primo anime della storia, potrete anche bullarvi di essere degli espertoni con i vostri compagni di scuola alle medie, anche se magari non sapete chi è Lady Oscar - ho le prove, esistono anime fan che non lo sanno, ahinoi.
Il voto è 5, essenzialmente perché "Moving Picture" può essere tutto e può non essere nulla, quindi è bene che il voto, puramente indicativo, stia nel mezzo.
Grazie di esistere, Sparalesto.
P.S.: ebbene sì, una recensione di svariate righe su un anime di quattro secondi, evidente prova che si possono scrivere wall of text anche su cose (apparentemente?) insignificanti, se si è abbastanza intelligenti. O scemi.
Di City Hunter e Lamù ho i dvd. Quello di City Hunter è un bel film, il migliore tra i sei fatti, mi è piaciuto proprio.
Only You di Lamù è carino, ma anche io gli preferisco Beautiful Dreamer.
Per l'ultimo, che dire, la recensione di Narutimate l'avevo già letta e spolliciata tempo fa, è molto divertente.
Ma adesso so a chi dare la colpa quanto cantavo "Cha-la, Head Cha-la...", (stonando e inventando le parole...
Ottima la recensione di The Narutimate Hero su Moving Picture, mi sono scompiscato dallle risate e sono andato a vederlo su youtube ve lo posto pure così non perdete tempo a cercarlo hehehe:
I film di City Hunter li ricordo a stento, ma con piacere, in particolare l'ultimo. Su Only You non credo vi sia altro da aggiungere, nulla di memorabile ma devo dire che ha i suoi momenti. Oshii però non vedeva l'ora di togliersi da lì, è palpabile.
Un anime che ha due caratteristiche che lo rendono unico:
1. E'il primo
2. E' indroppabile
Ripeto, una recensione intelligente e piena di creatività.
Lo temo non perchè non li merita (gliel'ho messo anch'io). ma perchè il record attuale è il mio (con una recensione ancora più demenziale)...
poi però ogniuno ha le sue opinioni!
Dei film su Lamù ho preferito decisamente Beautiful Dreamer e Boy Meets Girl.
E' un onore ricevere così tanti apprezzamenti, di par mio ho fatto tutto il possibile per potermi esprimere nei confronti di un anime teoricamente "irrecensibile", e per riuscire nell'impossibile l'unica è prendere tutto con ironia ù.ù
Moving picture mi ha letteralmente conquistato, è stata una rivelazione, un'illuminazione, da oggi ho un nuovo eroe: Ernesto. Se è vero che si tratta del primo anime della storia e per tutte le ragioni espresse nella spiritosissima recensione di Narutimate hero il voto è troppo ingeneroso e non gli rende giustizia. Questo film è un mito, un gioiello minimalista, un concentrato di energia creativa, un capolavoro assoluto di concisione ed espressività, un'apoteosi di poesia, è un monumento davanti al quale inginocchiarsi con reverenza... non ho altre parole, devo ancora riprendermi, sono esterrefatto e commosso fino alle lacrime.
City hunter lo conosco solo di fama.
Complimenti agli autori per le belle letture proposte!
PS: Qualcuno sa cosa scrive esattamente il nostro beniamino di Moving picture?
In effetti una produzione del genere è praticamente irrecensibile, io non saprei come fare
@ Bob71
Lo dice anche la recensione, c'è scritto "katsudou shashin", ossia "fotografia in movimento" (Movin Picture, appunto).
P.S. tra l'altro leggo su Wikipedia che il primo disegno animato l'ha realizzato Charles-Émile Reynaud in Francia nel dicembre 1888, e suo e' il primo film d'animazione della storia, Pauvre Pierrot, di ben 15 minuti e uscito il 28 ottobre 1892. Chissa' quanta fatica per realizzarlo! I giapponesi con 4 secondi sono stati piu' concisi
Più che scemi direi folli. Naturimate, sei il mio nuovo eroe!
In ogni caso (?), complimenti a The Narutimate Hero (e anche agli altri recensori, benchè non abbia visto i due film
Complimenti anche agli altri due recensori, ovviamente, anche se non conoscendo nel dettaglio le opere non posso parlare molto nei dettagli!
E' grazie a lui che ragazzine passano i pomeriggi a discutere di "quantèffigo Light".
Ah ah ah muoio!
W Ernesto!
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