Vi proponiamo la seconda parte dell'intervista a Cristian Posocco, direttore editoriale di FlashBook Edizioni, che ci svelerà interessanti retroscena riguardanti il mercato editoriale... e non solo. Se non l'avete ancora fatto, andate a leggere la prima parte dell'intervista: AnimeClick.it intervista Cristian Posocco di Flashbook PARTE 1.
Visto in contenuto altamente piccante di alcune risposte, consigliamo la lettura della seguente intervista ad un pubblico maturo...

 
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21- È indubbio che per molti versi le scanlation amatoriali tendano a formare un "pubblico specializzato ed informato", che addirittura si prodiga strenuamente per perorare la pubblicazione italiana dei propri titoli preferiti. Ad esempio Samidare è ben conosciuto da molti lettori che hanno già avuto modo di leggerlo integralmente ed apprezzarlo proprio in questa maniera… e che ora ne consigliano l’acquisto.
Fin dove arrivano quindi gli effetti benefici delle scanlation e dove iniziano quelli negativi?

Più o meno a ogni intervista mi viene chiesto un parere sulle scanlation. La risposta, però, non cambia. Io rappresento ufficialmente una casa editrice italiana che intrattiene rapporti professionali con editori e autori giapponesi, e che con essi ha stipulato dei contratti. Questa posizione ci impone di tutelare i loro diritti in Italia. Le scanlation ledono tali diritti, e pertanto sono un fenomeno illegale. Questo è quel che posso dire.

22- Quanto è difficile instaurare rapporti con le case editrici giapponesi? Molte son abitudinarie, lo sappiamo, e tendono preferire sempre gli stessi editori italiani per quel che riguarda la cessione dei diritti dei loro titoli. Ad esempio è stato difficile stringere legami con Shueisha (Noi x sempre e Devil & Love Song)?
È decisamente difficile, a volte anche frustrante e snervante. Sono necessarie tanta costanza, pazienza, disponibilità e affidabilità; e a volte neppure tutto questo è sufficiente. Per stringere legami con Shueisha è stato necessario presentarsi e ripresentarsi con costanza alla loro porta, inserendo man mano nel nostro curriculum titoli come Rozen Maiden, Bokura ga ita, Cross Game, King of Thorn, Elettroshock Daisy, The Five Star Stories. Ora le cose vanno a gonfie vele, e abbiamo diverso materiale “made in Shueisha” che annunceremo a breve.

23- Gli acquirenti di sesso femminile son storicamente sempre stati considerati una minoranza, ma FlashBook è un editore che ha dimostrato di puntare molto sul gentil sesso, anche "troppo" se rapportiamo il numero di uscite a tinte rosa dell'ultimo anno a quelle totali. Come mai questa particolare affezione al pubblico femminile? Per caso siete interessati anche agli shoujo classici? E dei josei cosa ne pensate?
Quello dello “sbilanciamento” del numero delle nostre testate in favore del pubblico femminile è un discorso che puntualmente ritorna, e francamente la cosa è un po’ frustrante. Si tratta di una situazione che si è venuta a creare un po’ per caso un po’ per contingenze di mercato, ma che non è legata a una nostra volontà di trascurare il target maschile. Semplicemente, la concorrenza sui fronti shonen e seinen è molto più agguerrita, ed è molto più difficile ottenere titoli “forti” su quel settore, soprattutto se, com’è nostra policy, non si è intenzionati ad alimentare folli aste al rialzo. È quindi successo che, dividendo equamente le nostre trattative fra serie per ragazze e serie per ragazzi, un’alta percentuale delle contrattazioni shojo andava a buon fine, mentre sul fronte seinen la percentuale di esiti positivi era molto più bassa.
C’è poi da dire che, forse proprio perché il pubblico femminile è considerato una minoranza, mi sembra che ci sia generalmente minor interesse da parte dell’editoria italiana nel genere shojo. Di conseguenza è molto più facile pescare in queste acque, per chi fosse interessato raggiungere dei buoni titoli senza invischiarsi in aste o proporre prezzi folli che non rispecchiano assolutamente la realtà del mercato italiano (e ciò che negli anni passati accadde nel campo degli anime dovrebbe insegnare che gonfiare i prezzi in maniera “bugiarda”, sproporzionata alla realtà del mercato, non è forse una idea geniale...).
È così successo che, mentre i principali titoli seinen e shonen venivano spartiti a suon di rialzi, noi portavamo in saccoccia serie shojo di tutto rispetto, che hanno attirato su di noi l’attenzione delle lettrici. Ora, va precisato che il pubblico femminile, se pur numericamente inferiore a quello maschile, è più affezionato e affidabile, nonché maggiormente incline al passaparola. Avere uno zoccolo duro di lettrici non è necessariamente una cosa negativa, anzi. Mi permetto quindi di contestare il “troppo” contenuto nella formulazione di questa domanda: dire che puntiamo “troppo” sul gentil sesso è un’osservazione secondo me non pertinente, anche perché, per assurdo, se lo volessimo saremmo liberi di specializzarci unicamente nel genere shojo, e non vedo perché ciò dovrebbe essere contestato. E ti dirò di più: è difficile dare piena fiducia al pubblico maschile quando titoli di assoluto rilievo come, per fare un esempio, LineBarrels ottengono risultati assolutamente insoddisfacenti e inversamente proporzionali alla qualità e al valore dell’opera; oppure quando tutti ti chiedono di ristampare la “girella” 2001 Nights ma poi pochissimi sono in grado di compiere il salto alle altre, splendide opere dello stesso autore. È una cosa deprimente, sono sincero. Detto questo, continueremo a cercare di proporre nuovi seinen, e nei prossimi mesi non mancheranno annunci in questo settore. Gli shojo classici ci interesserebbero, ma ci sono altri editori che li stanno già facendo, e vorremmo fare in modo che la nostra lineup sia il più possibile unica e riconoscibile. Del josei pensiamo che sia un genere narrativo strepitoso e che ha dato vita ad autentiche perle; tuttavia le nostre escursioni nel genere sono state sinora fallimentari, e ciò, unitamente al fatto che i titoli cui avremmo eventualmente puntato o sono già stati licenziati da altri o appartengono a licensor con cui non abbiamo accesso o sono bloccati per qualche astruso motivo, ci dissuade al momento dal tentare nuove sortite in questo territorio.

24- Restando in tema, notiamo che vi siete timidamente aperti anche al genere yaoi (citiamo Come mai arrossisci qui e Neanche il tempo di sognare). Hanno portato risultati positivi queste pubblicazioni? Avete intenzione di continuare con questo genere (e magari con le stesse autrici), oppure Alberto Galloni ha ormai già opzionato tutti gli yaoi sul mercato?
Galloni non ha opzionato tutti gli yaoi sul mercato, Galloni è l’incarnazione perfetta dello spirito yaoi. Di fronte a cotanta maestosità, non posso che inchinarmi. Uhm. No, forse è meglio inginocchiarsi, va’. Chinarsi è pericoloso.

Rozen Maiden II 1Bokura Ga Ita 16Devil & Love Song 1






















25- Inutile negarlo: i vostri lettori si sentono orfani di Adachi. Ci son speranze di vedere altro di questo apprezzato autore? Avete mai pensato di pubblicare ad esempio le raccolte con le storie d'esordio di Adachi?
Inutile negarlo: anche noi ci sentiamo orfani di Adachi! Le speranze vostre sono anche le speranze nostre, ma devo confessare che l’ottimismo è in calo. In ogni caso, le storie d’esordio, quelle in cui lui curava solo i disegni, quelle proprio no. Non hanno nulla a che vedere con l’Adachi che conosciamo, che prima che disegnatore è narratore, regista, poeta.

26- Recentemente sta prendendo sempre più piede la tendenza a ripubblicare vecchie glorie ben note ai lettori italiani, donando loro nuova vita con delle vesti editoriali al passo coi tempi. FlashBook invece ha continuato finora a puntare sempre e solo su novità assolute.
Intendete continuare a perseguire questa politica o state valutando qualche succosa riedizione (magari proprio Touch o Rough)?

Noi in realtà abbiamo sempre valutato le riedizioni, dimentichi forse 2001 Nights? Il problema è che non è proprio possibile trasformare in atto tutto ciò che si vorrebbe fare. Fosse per noi, Touch e Rough li avremmo già ristampati da un pezzo, ma non è possibile, in quanto i diritti sono sempre saldamente in mano all’editore italiano che ne curò la prima edizione. Idee, comunque, ne abbiamo avute, ma per un motivo o per l’altro non è mai stato possibile concretizzarle.

27- Ora che Bokura Ga Ita si è concluso, siete interessati ad altri titoli di Yuuki Obata?
La Obata sta al momento lavorando su due fronti: un progetto in corso per Shogakukan, l’editore di Bokura ga ita, e uno per Shueisha. C’è molta curiosità nel vedere quali differenze porteranno il lavorare per diverse riviste e con diversi editor. L’autrice ha già fatto capire di che pasta è fatta, aspettiamo che escano i nuovi volumi e vediamo.

28- Avete intenzione di pubblicare altre opere di Kako Mitsuki, una delle vostre autrici di punta?
No, non siamo più interessati alle opere di questa autrice.

29- Si sa qualcosa di nuovo per caso sulle sorti di titoli interrotti in patria come The Summit o Chonchu?
Di Chonchu non si sa nulla. Il fatto però che gli autori, una volta tornati finalmente a produrre fumetti per il mercato coreano, abbiano deciso di iniziare una serie totalmente nuova non lascia ben sperare. Riguardo a The Summit, qualche tempo fa in rete han cominciato a circolare notizie assai tristi riguardo alle sorti dell’autrice. Non ci sono state né conferme ufficiali né smentite. Noi, per quella che è la nostra sensibilità, abbiamo finora preferito non approfondire. Anche perché The Summit era già ufficialmente interrotto da molto tempo, e questa cosa non cambia a prescindere.

30- Come è stata accolta la "nuova serie" di Rozen Maiden? Per caso vi è qualche progetto in cantiere per riproporre la serie originale?
Non benissimo. Probabilmente c’è stato un fraintendimento, e nonostante i nostri ripetuti chiarimenti in molti devono averlo scambiato per una ristampa o una riedizione. Se si fosse intitolato “Rozen Maiden 2”, probabilmente, sarebbe stato tutto più facile. Nessun progetto riguardo alla vecchia serie: i diritti andrebbero ricontrattati e riacquistati ex novo come si trattasse di una novità, ma con le prospettive di vendita di una ristampa. Ora come ora il gioco non vale la candela

31- FlashBook è interessata alle light novel?
Ci abbiamo pensato e ripensato, ma non abbiamo acora raggiunto una conclusione. Quel che è certo è che si tratta di un tipo di medium che ha costi, modi e prospettive profondamente diversi rispetto al fumetto.

32- Che ne pensi del digital delivery? Pare che l’editoria tutta si stia di misura muovendo in tale direzione. A FlashBook interessa?
Anche intorno a questo argomento ci sono delle discussioni in atto. Essendo in atto, non mi è possibile ancora darti una risposta ufficiale. L’unica cosa certa è che fra di noi ne parliamo.

33- E qui ci i accomiatiamo chiedendoti quali sono i propositi e le aspettative per il nuovo anno editoriale di FlashBook.
Il nostro principale proposito è di continuare come abbiamo sempre fatto, lavorando sodo e con coscienza, coltivando i rapporti col pubblico, e magari cercando di “riconquistare” quella parte del pubblico maschile che pensa siamo interessati solo agli shojo. Aspettative? Mah, ci aspettiamo che anche in questo anno ci siano cambiamenti ed evoluzioni nel panorama editoriale, auspicando che tutto porti, nel giro di qualche tempo, ad una situazione più stabile e sostenibile.

Grazie ancora Cristian, e a presto.
Live long and prosper!

Che tu possa marcire all’inferno per l’eternità!
...
Bazinga!!
Grazie per l’opportunità, e un saluto e un ringraziamento allo staff e ai lettori.