Non solo manga ma anche anime nella carrellata di interviste agli editori italiani. Oggi su Animeclick.it intervistiamo Carlo Cavazzoni di DYNIT.

Carlo Cavazzoni
Ciao Carlo, sono passati 3 anni dall'ultima intervista con noi, ti va di ripresentarti, magari al pubblico più giovane che ancora non ti conosce?
Davvero, già 3 anni? Wow… Lavoro in Dynit da ormai 10 anni e sono il responsabile del settore video.



Vorrei cogliere subito l’occasione per fare un grande annuncio: il 2013 sarà una grande annata per l’animazione giapponese in Italia. E’ infatti con piacere (e con un pizzico di orgoglio) che annunciamo di aver siglato un accordo di distribuzione cinematografica che porterà al cinema alcuni grandi “classici”, insieme a diversi titoli “inediti”. Ancora non posso però svelare quali saranno i primi titoli, ma vedrete, non dovrete aspettare molto…
Non saranno semplici proiezioni, ma dei veri e propri eventi intorno ai quali contiamo possa riunirsi tutto il fanbase dell’animazione giapponese in Italia.




Comincio dalle ultime acquisizioni. Avete annunciato l'acquisizione di Psycho-Pass anticipando addirittura la fine della serie in Giappone. Non è stato un po' un rischio anche considerando che gli ultimi episodi trasmessi in Giappone hanno avuto un vistoso calo tecnico (qualcuno asserisce anche sceneggiativo) tanto da spingere il regista Naoyoshi Shiotani a porgere le sue scuse ai fan tramite il proprio profilo twitter? A favore c'è comunque da dire che la maggior parte della nostra utenza sembra aver gradito la serie, tanto che nei nostri recenti awards si è aggiudicata ben 7 nominations e 3 premi. Voi giudicate questa serie come una delle migliori dell'anno appena trascorso? Quanto ha influito il nome di Urobuchi come sceneggiatore nella vostra scelta?
La serie è ancora in corso, per cui aspetterei che finisca per dare giudizi. La serie ci ha colpito subito, non solo per lo staff che ci lavorava, la riteniamo una spanna sopra alle ultime produzioni Made in Japan.


È successo spesso che abbiate trascurato grossi fenomeni di massa giapponesi per dedicarvi invece a serie magari di minor successo in Giappone, ma che più potessero adattarsi al pubblico nostrano (penso soprattutto a mecha e serie di fantascienza). In questo contesto la scelta di portare in Italia Sword Art Online è un'inversione di tendenza? Come si inquadra nelle strategie della vostra azienda? Il pubblico a cui vi rivolgete con Psycho-Pass e con Sword Art Online è fondamentalmente lo stesso, o ritenete possa essere differente, magari anche solo per fascia d'età?
Non sempre quello che funziona in Giappone funziona in Italia, e non sempre riusciamo a prendere tutte le licenze che ci interessano. Il nostro lavoro consiste nell’individuare quelli che potenzialmente sono i titoli più forti e interessanti per il nostro pubblico, qualsiasi sia la fascia target. Abbiamo ritenuto che Sword Art rientrasse in questa casistica.


L'annuncio di Wolf Children è stato salutato con un tripudio quasi unanime. I precedenti film di Hosoda erano stati editati da un altro editore che però sembra aver abbandonato la distribuzione in Italia. Voi avete rilevato i diritti da Viz Media Europe? Cosa vi ha portato ad interessarvi a questo autore?
Ne sono felice, credo sia un grande film a cui presteremo la massima attenzione, come del resto facciamo sempre.
L’abbiamo acquistato dalla Viz, è vero, non so quali siano le loro strategie per il futuro in Italia.
Hosoda appartiene a quella ristretta cerchia di autori che sono riusciti a parlare ad un pubblico “allargato”. Penso che per il mercato degli anime sia importante riuscire a comunicare ad un pubblico più vasto, il rischio è che venga bollato come “mercato di nicchia”, vanificando tutto il lavoro fatto da maestri come Miyazaki, che hanno sdoganato gli anime al di fuori del Giappone.


Ultimamente vi state interessando ai film d'animazione. Qual è stato il riscontro di "Una lettera per Momo"? In termini economici produrre un film vi costa meno di una serie? Anche per "Wolf Children" possiamo aspettarci la stessa velocità di uscita (circa 3 mesi dall'annuncio)?
Le vendite di Momo sono andate abbastanza bene, c’è sicuramente interesse per prodotti di questo genere. Anche questo film può rientrare nel discorso che facevo prima di ampliare il fandom.
Produrre un film ci costa ovviamente meno che una serie in termini assoluti, ma in proporzione è più costoso. Spesso infatti siamo costretti a posizionarci sulla fascia prezzo più alta e non sempre rientriamo dei costi.
Purtroppo il mercato Home Video in Italia (e ahimè, anche nel resto del mondo) sta vivendo un momento di recessione a causa del dilagare della pirateria online e dei fansub. Non voglio paragonarli perché so bene la differenza, ma purtroppo la verità che il risultato è pressoché il medesimo.
Per l’uscita di Wolf Children dovrete pazientare fino alla fine dell’anno.


Wolf Children in Giappone ha avuto degli ottimi incassi al cinema, superiori anche a quelli del precedente film di Hosoda (Summer Wars). L'home video però, pur facendo buoni numeri si è fermato a meno della metà rispetto ai dati di Summer Wars. Secondo voi ci sono dei film che sono più adatti al grande schermo rispetto all'home video?
Non saprei, sono due film piuttosto diversi, usciti in due periodi differenti. Teoricamente se un film funziona bene al cinema, funziona bene anche in home video, in quanto il pubblico tende poi a collezionarlo in Home Video, per cui quello che dici mi sembra strano.
C’è anche da dire che Wolf Children è uscito dopo la catastrofe dello Tsunami, penso possa aver inciso. Il Giappone sta attraversando un periodo economico durissimo dal quale pare stia uscendo, è un popolo straordinario, se qualcuno ce la può fare, sono loro (penso che in questo senso noi italiani avremmo solo da imparare).


Per chiudere sui nuovi annunci (Psycho-Pass, Sword Art Online, Wolf Children) ci puoi già dire qualcosa sul tipo di edizioni che pensate di fare o se i doppiaggi saranno fatti a Roma o Milano?
Riguardo alle edizioni non ci abbiamo pensato, ora ci stiamo concentrando sul doppiaggio di Psycho Pass che, con ogni probabilità, sarà doppiato a Roma. Inoltre tra poco inizieremo lo streaming su Popcorn TV (in versione originale sottotitolata).

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Negli anni avete stabilito una forte sinergia con RAI 4. Com'è la situazione attuale? Guardando gli ultimi anni c'è l'impressione forte che dynit non faccia più acqusizioni di serie autonomamente senza la ragionevole certezza di un passaggio televisivo (l'unica eccezione recente che ricordi è black rock shooter che però è legata a un discorso diverso che riprenderò dopo). È così? Dobbiamo ormai considerare insostenibile sul mercato attuale l'acqusizione di serie televisive per il solo mercato home video?
Con Rai4 c’è da sempre una forte sinergia, speriamo di continuare questo rapporto anche se non sono al corrente di quale sia la situazione. Sicuramente l’eventuale acquisizione TV pesa nella scelta dei titoli, del resto, si chiamano “serie TV” per un motivo, no? Purtroppo sono pochi i prodotti che possono vantare un’autonomia solo col canale Home Video, per i motivi che ho già spiegato.


Massimiliano Morelli di RAI 4 ci ha rivelato che per l'autunno saranno confermati 4 slot per gli anime di cui uno sarà riservato alla replica di Anohana e gli altri 3 ad anime inediti. Voi per ora avete annunciato 2 serie TV. Dobbiamo aspettarci l'annuncio di un'altra serie nei prossimi mesi oppure per il 2013 vi ritenete già soddisfatti?
Lascio il piacere dell’annuncio a Massimiliano e vi confermo che abbiamo ancora diversi annunci in serbo, ma non posso ancora rivelarveli. Anche qui non dovrete aspettare molto, spero.


Oltre a RAI 4, avete nei piani l'intenzione di provare a seguire strade diverse? (nuove partnership con altri canali, canali tematici, tv on demand, ecc...)
Al momento Rai4 è il nostro unico referente per gli anime.


Guardando al di fuori della nostra penisola non possiamo non notare come il mercato degli anime in lingua inglese, francese e spagnola sia molto florido rispetto a quello italiano. È solo un problema di diffusione di lingua o la congiuntura economica del nostro paese è effettivamente più sfavorevole rispetto agli altri paesi? Il costo per le licenze è differente in base alle aree geografiche o in sostanza si può dire che una licenza per gli stati uniti dove la popolazione è oltre 5 volte quella italiana costi uguale? In tal caso, avete mai pensato a possibili sinergie per distribuzioni europee multilingua in collaborazione con altre società europee del settore operanti in altri paesi o è un'idea del tutto irrealizzabile?
Non pensiate che all’estero le vendite siano molto superiori alle nostre, recentemente diverse aziende hanno chiuso o ridimensionato il settore anime (Beez, Bandai USA, ecc..), segno che la crisi sta colpendo non solo l’Italia. Per questo motivo non ci siamo mai interessati troppo all’eventualità di distribuire i nostri prodotti all’estero. Nonostante questo, collaboriamo con diverse aziende in Europa, tra cui Dybex e Selecta Vision.


Negli anni 70, 80 e 90, in Italia siamo stati abituati ad essere inondati di titoli, magari replicati ossessivamente, alcuni dei quali sono diventati col tempo veri e propri cult. oggi la situazione è decisamente peggiore, cosa è cambiato da allora? Può bastare la diffusione di internet (e della pirateria) a spiegare il fenomeno anche in considerazione del fatto che non sono solo gli anime a soffrirne, ma anche film, telefilm, ecc..
Buona domanda. È cambiato il modo di passare il tempo. Mi spiego meglio: negli anni 70/80/90 la televisione era la principale fonte di intrattenimento domestico e i bambini quando non guardavano la TV andavano al parco a giocare. Poi sono arrivate le console per videogames, i cellulari e internet. Oggi ci sono svariati modi di divertirsi e la televisione è solo uno dei tanti. E i parchi si sono svuotati. O quantomeno, l’età media dei bambini che vanno ai parchi si è notevolmente abbassata. Ad esempio: mi ricordo che a 10 anni guardavo Goldrake e Daitarn 3 e poi correvo ai giardini a giocare con i miei amici, spesso a parlare o a giocare ai nostri eroi. Ed erano sempre pieni di bambini come me. Oggi però è tutto cambiato, si preferisce chattare su Facebook o ritrovarsi in casa a giocare a videogames. Con questo non voglio dire che sia meglio o peggio, questo lo lascio giudicare a voi, ma senza dubbio è diverso.


Come giudicate le vendite attuali dei blu-ray? Il formato si sta affermando o i DVD sono ancora irrinunciabili? È possibile in futuro che delle serie dell'attuale parco titoli dynit vengano rieditate in blu-ray? (almeno dove esista una versione in alta definizione o una rimasterizzazione originale).
Il formato Blu-ray si è sicuramente affermato ma ancora è imprescindibile dal Dvd. Sono due formati destinati a due clientele diverse, il primo non ha compromessi di qualità ma ha una diffusione minore a causa del minor numero di apparecchi Blu-ray rispetto ai Dvd. Il Dvd invece da molti è già visto come un formato superato, ma per la clientela “occasionale” (o senza particolari esigenze di qualità) è ancora il più richiesto.
Nel nostro caso, la nostra clientela, da sempre molto esigente in termini qualitativi, ha accolto molto bene questo nuovo formato e in certi casi (ad es.: Gundam Unicorn) le vendite sono state anche superiori al Dvd.
Riguardo alle riedizioni in Blu-ray, valutiamo la fattibilità in termini di vendibilità, costi e materiali, ma la differenza la fa sempre e solo il titolo.


A Lucca hai affermato che al giorno d'oggi gli anime invecchiano male e che per questo motivo il vostro interesse è rivolto solo a serie recenti. Alla stessa domanda Massimiliano Morelli, responsabile di RAI 4 ha detto che pur avendo un occhio di riguardo per i titoli più recenti, nello scegliere i titoli vengono prese in considerazione serie inedite degli ultimi 10 anni. Dennou Coil (del 2007) è stata un'eccezione da parte vostra?
No, io ho detto un’altra cosa, forse sono stato frainteso: ho detto che gli anime moderni invecchiano velocemente, e cioè che un titolo che oggi consideriamo una novità, tra 1 anno sarà già preistoria. In pratica affermo che sono pochi i titoli che diventano dei “classici”. Questo accade appunto per il diverso modo di fruire delle cose rispetto a 10-20 anni fa, oggi tutto viene fagocitato più velocemente, per cui dobbiamo stare molto attenti al valore delle serie che ci interessa comprare. In certi casi, se il panorama non offre di meglio, prendiamo in considerazione anche titoli non recentissimi, come appunto Dennou Coil.
Quando valutiamo un titolo “vecchio” lo facciamo anche nell’ottica di quanto esso sia stato un “classico” oppure no.


Rimanendo su questo discorso, noi abbiamo deciso di proporre annualmente, prima di Lucca, un sondaggio chiedendo ai nostri utenti quale serie vorrebbero arrivasse in Italia, impegnandoci a portare i risultati a tutti i soggetti interessati (li abbiamo sottoposti a voi e anche a RAI 4). Il risultato ottenuto quest'anno è stato anche in controtendenza rispetto al preferire le serie recenti. Anzi spesso si è visto come serie datate siano ancora molto richieste dagli utenti. Noi ci siamo limitati agli ultimi 5 anni, ma tante richieste ci sono state anche per titoli molto datati quali Saikano o Haibane Renmei. Fermo restando che rimane a voi il giudizio sull'attendibilità del campione presentato, siete disponibili a ricevere i risultati di questa nostra iniziativa e a valutarli?
Certamente.


Con Gundam UC siete riusciti addirittura ad accordarvi con i giapponesi ed editerete la versione italiana in contemporanea con quella giapponese. Quanto è difficile riuscire a strappare accordi del genere? È davvero impensabile riuscire a farlo con le serie TV? Il modello crunchyroll o funimation (simulcast in streaming di anime sottotitolati per abbonati al servizio) è inattuabile in Italia?
È vero, con Gundam UC6 stiamo facendo la contemporanea col Giappone, non era mai successo prima e conferma l’ottimo rapporto che abbiamo con i licensor giapponesi (non solo con Sunrise). Non sono operazioni semplici, non tanto per la liberatoria alla contemporaneità (che ci è anzi stata data velocemente) quanto per la velocità con cui abbiamo dovuto organizzare il tutto (e speriamo di arrivare puntuali!), ma quando dall’altra parte c’è la disponibilità diventa tutto realizzabile.


Abbiamo nominato Gundam, non può mancare la domanda di rito. Avete altri piani per questo brand? Anche per Gundam vale il discorso di guardare solo alle produzioni più recenti o, vista la solida base di fan, è possibile anche il recupero di vecchie produzioni?
Per ora siamo concentrati sullo Unicorn, poi si vedrà.


Madoka Magica. Qui le domande sono tante, comincio da quella che in passato ci ha riguardato direttamente, ovvero la scelta delle doppiatrici della serie, scelta che si è svolta tramite sondaggio su Animeclick.it. Non abbiamo avuto più modo di confrontarci sui risultati. A distanza di tempo come giudicate l'iniziativa e il risultato ottenuto? È in qualche modo un problema l'essere legati ad un detrminato cast, visto che avete acquisito anche i diritti dei film e che non sono neanche escluse nuove produzioni? La domanda più ovvia è: confermerete il cast di doppiaggio? Per il futuro pensate di coinvolgere ancora il fandom in qualche altra iniziativa? (magari anche differente)
Il sondaggio di Madoka Magica è stata un’ottima iniziativa, peccato non si possa sempre fare cose del genere, purtroppo a volte i tempi stretti non lo permettono. Se in futuro si dovesse ripresentare un’occasione del genere torneremo a farlo.
Per i film useremo lo stesso doppiaggio della serie, con l’aggiunta delle nuove parti inedite doppiate.


Ancora su Madoka Magica, ma riguardo ai film. Avete già un'idea di come raccoglierete i film in home video e sui tempi di uscita? Avete portato i primi due film a Lucca e a San Marino. Che riscontro avete avuto anche considerando che San Marino è stata una fiera bersagliata da avverse condizioni meteo? Per il terzo film, annunciato in Giappone per l'autunno 2013, pensate di ripetere un'operazione del genere?
Non abbiamo ancora iniziato a pensare all’edizione, cioè, a dir la verità mi sono già fatto un’idea, ma devo ancora fare i conti per vedere se sarà realizzabile. Quindi è ancora prematuro parlarne, diciamo che mi piacerebbe realizzare qualcosa di speciale come per la serie tv.
La proiezione a Lucca Comics è andata “sold-out” (metto le virgolette in quanto la proiezione era gratuita), mentre purtroppo in pochi hanno avuto la possibilità di veder quelle di San Marino.
Quel che posso dirvi, è che stiamo organizzando qualcosa di speciale…


Con Madoka Magica e con Black Rock Shooter avete intrapreso la strada delle edizioni super lusso con figure allegate. Nell'ultima Lucca avete dichiarato di essere rimasti particolarmente soddisfatti dei risultati ottenuti, pensate di ripetere l'operazione in futuro? In tal caso, esistono secondo voi nel panorama attuale dell'animazione prodotti di appetibilità tale da permettere da ripetere questa operazione (forse proprio tra i petit nendoroid ci sono diversi set di successo) oppure è un'operazione da rimandare ad eventuali serie di successo future? In questi casi pensate che sia l'appetibilità dell'anime a spingere il merchandising o il contrario?
Operazioni del genere funzionano sempre meglio sulle novità, per cui in futuro se si ripresenterà l’occasione, valuteremo di ripeterla, anche se devo dire che con Madoka è stata proprio una fortunata congiunzione di fattori a decretare il successo dell’edizione (titolo+edizione+velocità di realizzazione), e lo sforzo per realizzarla è stato notevole, per cui dovremo stare veramente attenti a scegliere il titolo su cui farla.

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Tante volte si fa riferimento alla fruibilità delle opere rispetto al pubblico italiano, indicando uno o l'altro titolo magari come "troppo giapponese", ma quali sono le tipologie di opera e i generi che realmente sono maggiormente popolari tra il pubblico nostrano e come si interseca tale tendenza italiana rispetto a quella delle nuove opere d'animazione che emergono costantemente in Giappone come stili, generi, contenuti? I dati di vendita sul mercato giapponese anticipano in qualche modo il successo sul mercato italiano o avete notato un forte disallineamento?
Il mercato giapponese è molto diverso da quello italiano, non solo in termini assoluti di vendite (ad esempio un Gundam Unicorn può superare anche i 100.000 pezzi venduti) ma anche di genere, ad esempio, in Giappone vanno molto le varie serie incentrate sulle Idol, mentre in Italia passano pressoché inosservate. Questione di cultura.
In Italia il genere robotico va sempre per la maggiore, del resto, siamo tutti figli (o nipoti?) di Goldrake, no? 


Ultimamente vi state interessando molto al settore live action e in particolar modo ai film di Takashi Miike. Come è stata la risposta del pubblico? Questo tipo di produzioni vengono premiate dal pubblico italiano più o meno dei prodotti d'animazione? Siete interessati a proseguire su questa strada con altri film di Miike? Oppure prevedete anche di ampliare l'offerta live action in futuro?
Sukiyaki Western Django è stato un vero successo, dovuto principalmente al perfetto momento di distribuzione, che ha ovviamente goduto del successo del Django di Tarantino. Penso sia in assoluto il film di cui abbiamo chiuso il contratto/doppiato/editato in dvd più velocemente, ci abbiamo messo solo 1 mese e mezzo, un vero record. Per il momento non abbiamo altri titoli simili nel mirino, ma siamo sempre all’erta!

Negli ultimi anni Dynit ha ripubblicato diverse opere già note agli appassionati come Evangelion, Escaflowne, Cowboy BeBop, FullMetal Alchemist, Street Fighter V. Avete intenzione di proseguire quest'opera recuperando serie già pronte da altri cataloghi?
Si, e tra qualche giorno saprete anche quali.


Realisticamente quale futuro pensi si prospetta per l'animazione giapponese in Italia? Esistono possibilità di rilancio? Noi abbiamo potuto riscontrare come ci sia in ogni caso una buona fetta di appassionati che in mancanza della loro serie preferita sul mercato italiano, spesso finisca per acquistare il prodotto originale sul mercato estero. Sei d'accordo che forse il fandom potrebbe essere potenzialmente largo, ma che esista un frazionamento eccessivo dei gusti e pochissimi prodotti che riescano a mettere d'accordo tutti?
Dipenderà, come sempre, dai titoli che arriveranno dal Giappone. Se i titoli saranno di qualità ci sarà continuità e si spera anche un ricambio generazionale. E’ per questo motivo che colgo l’occasione ancora una volta per invitare il nostro pubblico a comprare i prodotti originali per supportare il settore. Per farla breve, se non arriva sufficiente denaro agli autori e agli addetti ai lavori, difficilmente in futuro ci saranno persone che investiranno in questo settore.


Avete intenzione di puntare ancora sul settore manga? Qual è la situazione di Honey Bitter, fermo al 4° volume? La Obana l'aveva interrotto per problemi di salute, ma poi ha ricominciato a disegnarlo nel 2009 ed è nel frattempo giunto al 7° volume.
Stiamo lentamente abbandonando il settore, Honey Bitter è stato sospeso e non verrà continuato a causa delle vendite troppo ridotte. Ciò non toglie che possa in futuro essere acquistato eventualmente da un altro editore.


Al momento il vostro rapporto con il pubblico tramite i social network è limitato ai soli annunci di novità, ma sono poche le opportunità di confronto con il pubblico. Pensate di potenziare in futuro la vostra interattività con il pubblico sotto questo aspetto pur correndo il rischio di dover rispondere con tanti "no" a possibili richieste stile "lista della spesa"?
Ci piacerebbe, ma poi passeremmo tutto il tempo a parlare con voi e i dvd non uscirebbero più!


Ti ringraziamo per la disponibilità e speriamo di tornare a risentirci presto, magari con una nuova intervista prima di far passare altri 3 anni.
 
Ci conto, ciao!