Come ben sapete, abbiamo di recente potuto pubblicare una lunga intervista (parte1, parte2, parte3) ad Alex Bertani, marketing manager di Panini Comics, che non ha ovviamente mancato di leggere attentamente tutte le osservazioni fatte dagli utenti di AnimeClick.it tra i commenti. Abbiamo quindi deciso di tornare su alcuni quesiti rimasti così in sospeso, e che pare interessassero particolarmente ai lettori. Quindi eccovi un appuntamento "extra" dell'intervista ad Alex Bertani; buona lettura.
 


1- La questione delle bunko (volumi in formato A6, e cioè 10.50 cm x 15 cm) pare abbia ormai spaccato il fandom a metà. Ad esempio proprio di recente, in concomitanza con l’uscita di Yawara! che ha questo formato, abbiamo potuto leggere commenti agli antipodi: alcuni lettori si lamentano della leggibilità, nonché del prezzo (a prescindere dal numero di pagine) ritenendolo troppo alto rispetto alle dimensioni del volume; altri lo ritengono invece un buon compromesso qualità/prezzo (viste le 330 pagine a 7 euro), che permette anche di risparmiare molto spazio.
Avete forse, almeno voi, tratto le vostre conclusioni? Quale sarà il vostro orientamento futuro in merito a questo tipo di edizione?

In realtà non c’è mai stato un vero e proprio “orientamento”. Ai tempi di Hime Chan i giapponesi ci proposero quell’edizione (… potrei sbagliarmi ma mi sembra fosse l’unica ai tempi licenziabile) decidemmo di provare e ricordo ricevemmo critiche abbastanza positive. Da allora lo abbiamo fatto due sole altre volte e sempre su proposte dei licenzianti. Il 99% della nostra produzione continuerà ad essere editato nel formato classico, può darsi ci saranno altre edizioni così in futuro, ma sempre su proposta dei giapponesi e su titoli che sono stati pubblicati da loro in quel formato, in genere si tratta sempre di classici. Le serie in bunkoban non diventeranno certo la normalità.
Al momento non ricordo di averne altre in programma a breve.

2- Una delle cose che abbiamo constatato in questo giro di interviste, è che c’è una grossa fetta di lettori che, pur tenendo a collezionare volumi di discreta qualità e che resistano all’usura, non sembra in realtà granché interessata alle edizioni lussuose.
Molti infatti si dicono disposti a rinunciare ad esempio ad un extra come la sovraccoperta pur di risparmiare qualcosa.
Lanciamo quindi una provocazione: sarebbe fattibile pubblicare sistematicamente in doppia edizione (una pregiata ed una economica) almeno i titoli di più ampio richiamo?

Ribadisco una mia preferenza (sia come addetto che come lettore) verso edizioni più economiche e a più larga diffusione, anche se a volte il mercato (e anche siti come il vostro!) sembrano chiedere a gran voce altro (qualità, pregio, edizioni di valore, ecc ..) Come ho detto anche nell’intervista già apparsa, nel prosieguo del 2013 si vedrà un progressivo aumento delle edizioni Planet Manga da edicola quindi SENZA sovra coperta (in modo molto graduale perché tanti contratti erano già siglati da tempo) a scapito dei prodotti da libreria. In genere la doppia edizione è fattibile solo se c’è l’aspettativa di un grosso interesse di pubblico attorno alla collana altrimenti diventa anti-economica. Comunque, per rispondere alla tua domanda, direi che sui titoli di grande richiamo verrà sicuramente replicata (vedi per esempio anche il prossimo Ken inedito) pianificarla sistematicamente su tutto è invece poco realista.

3- Riguardo Ken il guerriero, molti si chiedono com'è possibile che Panini possa pubblicarlo quando nel contempo lo si trova anche nel catalogo di un’altra casa editrice.
Non conosco bene la situazione, credo che l’editore che attualmente ha a catalogo la serie di Ken a 9,90 €, non sia il licenziatario originale (la cui licenza è in effetti esaurita) ma un semplice detentore di uno stock acquistato e quindi “royalty free”. Sono comunque rapporti tra il licenziante il vecchio licenziatario, che non riguardano Panini se non di riflesso, Penso comunque che si tratti di due edizioni (la nostra a 4,20€ euro in edicola e quella a cui ti riferisci tu a 9,90 € per librerie) indirizzate a pubblici abbastanza diversi.

4- Ristampe a prezzo maggiorato: nonostante la tua spiegazione, alcuni lettori proprio non riescono a giustificarle. L’osservazione più ricorrente è che se licenze, localizzazione, approvazioni… insomma se è già tutto pronto e le pagine son già lavorate, non basta semplicemente tirare nuovamente fuori dal cassetto i files già pronti e riavviare le rotative? Dove sta il sovrapprezzo rispetto alla prima tiratura?
Quando si ristampa un titolo si ha un risparmio in costi editoriali (il materiale è già tradotto, impaginato, ecc …) per contro il costo di stampa unitario si impenna perché l’incidenza dei costi fissi (soprattutto per gli avviamenti macchina che, credetemi, vanno rifatti assolutamente ex-novo) è molto pesante se spalmato su tirature di 1.000-2.000 copie (in genere per le ristampe parliamo di queste quantità) e non più sulle varie decine di migliaia di copie come in prima battuta.
Chiedetelo a qualunque stampatore.
In sintesi: mentre il risparmio che si ha sui costi editoriali diventa poco influente riferito al singolo costo unitario (perché anche lui nella tiratura iniziale era distribuito su grosse tirature) il costo fisso di stampa (poco influente nella prima tiratura) finisce col diventare pesantissimo nella singola economia della ristampa (a volte fino ad 1 euro a copia). Considerate il solito 50% e oltre che se ne va in distribuzione, le royalty, l’IVA, la carta, la quota parte dei costi fissi, ecc .. capite che i margini di manovra sulle ristampe sono veramente molto risicati.
Non sono un tecnico, spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Come spiegavo l’altra volta le ristampe non sono un business diretto ma aiutano a generarlo.
In ogni modo, per il momento i prezzi delle ristampe NON hanno subito nessun aumento di prezzo, di fatto sono ormai quasi allineati coi prezzi del nuovo.
Cerchiamo di resistere così.

5- In soldoni, hai spiegato come molte delle lacune che vi vengono attribuite (ritardi, errori, tirature che vanno esaurite presto) sono imputabili alla gran mole di uscite mensili da gestire. Di conseguenza molti lettori han meramente proposto, come soluzione del problema, la diminuzione del numero delle vostre uscite. Osservazione ovviamente provocatoria, ma cosa ne pensi? È forse fattibile?
So che sembra la solita risposta “diplomatica” o un modo per sottrarsi alla domanda, ma i lettori nel 2012 hanno fortemente premiato questo ampliamento del parco testate facendoci registrare dei risultati da record, continuiamo a ricevere un sacco di mail che ci chiedono questo o quel titolo e con queste premesse non è semplice proporre alla propria azienda di fare un passo indietro. Anche se di questi tempi nella società civile va di moda l’idea della “decrescita felice” in campo aziendale credetemi è’ un concetto più ostico :-). Quello che però posso dire è che sul mercato ora c’è veramente molta offerta, per il 2013 abbiamo valutato di stabilizzarci un poco e non aumentare ulteriormente il piano uscite, a tale scopo abbiamo spostato al 2014 alcuni lanci originariamente previsti quest’anno.
In relazione alle lacune che citi, preferisco provare a lavorare internamente per cercare di migliorare procedure e risultati a prescindere dall’ampiezza del piano uscite.

Yawara 1 cover Planet MangaHagane 1 cover Planet MangaPlanetes 1 cover Planet Manga




















6- Nella lista di serie interrotte di Planet Manga negli anni, hai fatto notare come non vi siano titoli di recente pubblicazione; forse l’unica vera eccezione è Hagane, di cui a inizio 2012 avete ufficialmente comunicato l’interruzione della pubblicazione (ad un passo dalla fine) per la sospensione dei diritti al di fuori del Giappone. I più maliziosi han però azzardato l’ipotesi che abbiate fatto apposta ad attendere così tanto, proprio in vista di tale eventualità. Infatti il manga è stato pubblicato a singhiozzo, con pause durate svariati anni. Come sono andati i fatti?
Nulla da nascondere, Hagane era un manga che andava male, la pubblicazione è proseguita per tanto tempo a singhiozzo, una evidente strategia per diluire un poco le perdite che generava. Nel 2009 (vado a memoria) decidemmo di accelerare e terminare la pubblicazione della serie, di cui ormai erano rimasti solo due volumi inediti, la nostra intenzione è facilmente comprovabile se non vado errato uscì persino su Anteprima il teaser con la futura data di uscita. Invece dal Giappone la cosa ci venne improvvisamente bloccata, con una precisa richiesta di interromperne le uscite; la cosa ci stupì molto ma non ci fu nessun modo per convincere l’autore a farci terminare la collana, mi sembra la serie venne bloccata anche in altri mercati (ma questo dovrei verificarlo). Quella volta, giuro, non fummo noi ad interrompere la serie.

7- La risposta sull’adattamento di Planetes sembra non sia piaciuta a nessuno. Qualcuno ha addiruttura auspicato una ristampa corretta (magari seguendo l’adattamento dell’anime italiano) del volume interessato. Alla luce di ciò, e visto che davvero non abbiamo letto un solo commento a favore dell’adattamento di Gianluca Bevere, possiamo almeno sperare che prenderete atto dei gusti dei lettori, e che in futuro ci si comporti di conseguenza, evitando in casi simili di reinterpretare in maniera così significativa l’originale?
Grazie di darmi l’occasione di parlare della discussione (e sono in vena di eufemismi) su Planetes.
Premetto che la diatriba sulle traduzioni, tra chi predilige il “religioso” rispetto letterale dell’originale anche quando in passaggi complessi o giochi di parole intraducibili signifchi rischiare di ottenere un testo non sempre scorrevole e chi invece privilegia la fluidità della narrazione e la comprensione del testo/della situazione (nel rispetto, è chiaro, del significato originale) è vecchia come il mondo.
Ricordo anche ad inizo anni ’90 sui fumetti USA forti polemiche in merito.
Si tradisce maggiormente un testo originale trasponendolo letteralmente alla perfezione anche se in una lingua diversa il suo significato o la sua percezione possono essere non perfettamente coincidenti o avendo come priorità la ricostruzione di atmosfere, significati, ed effetti voluti dall’ autore (anche grazie a qualche libertà in più rispetto al testo originale)?
Mi astengo dal rispondere, sarebbe solo un’opinione in più, peraltro poco significativa perché “di scuderia”.
CI tengo però a precisare che Planet Manga, dopo un inizio (inutile negarlo) con qualche incertezza e qualche passo falso e da anni fortemente impegnata nel garantire la massima qualità delle proprie traduzioni dal giapponese. Lavora per noi una nutrita schiera di traduttori, traduttrici ed esperti, selezionata in tanti anni, di cui gran parte, vive e lavora stabilemente in Giappone, che è il modo migliore per assorbire lingua, cultura, tradizioni e realtà di un paese, una scelta fortemente voluta, per riuscire a garantire ai nostri lettori trasposizioni di qualità che non sfigurerebbero nemmeno in ambito letterario. Ora che si voglia dipingere Planet Manga come una novella Mediaset che censura e stravolge il significato delle opere che edita (a quale scopo poi??) per superficialità e trascuratezza è un’idea priva di riscontro reale.
Nessuno mi darà credito, ma sono certo alla lunga questa realtà verrà fuori, al di la di qualche svista o episodio in cui magari può non essere così.
Detto questo abbiamo preso atto di questa (energica) levata di scudi e condivideremo coi nostri traduttori le opinioni espresse da questa parte dei nostri lettori.

8- In questa lunga tornata di domande, ci siam scordati di porre una di quelle domande che si fan spesso tra lettori e appassionati. Quindi rimediamo ora: qual è il manga che di recente più ti sta appassionando o di cui più vai orgoglioso?
Trovo che Ooku sia un piccolo gioiello, non ha ottenuto i risultati che meriterebbe perché il prezzo impegnativo gli ha un po’ tagliato le gambe. Poi Pun Pun e le altre cose di Asano, un autore geniale, a volte un po’ disturbante e visionario, ma poetico e ricco di spunti e riflessioni filosofiche. Sarebbe bello riuscire a proporre questi manga in edizioni più economiche alla portata di tutti. Speriamo... un giorno.

9- Ultimissima domanda per congedarci: so che si stenta a crederlo, ma c’è stato qualche nostro lettore che ci ha fatto notare come noi della redazione di AnimeClick.it siam stati troppo cattivi con le domande poste a te Alex in questa lunga intervista/interrogatorio. Se è così, come possiamo farci perdonare?
:-) No … non c’è nulla da farsi perdonare. E non è una risposta ruffiana, Planet Manga (e ogni editore in genere) deve il proprio successo e la propria sopravvivenza ai lettori (e ai negozianti e distributori) credo ci sia, da parte di chi fa un mestiere come il mio un preciso dovere, di trasparenza e disponibilità al confronto. Sottrarsi a questo elementare esigenza dei lettori sarebbe ingiusto.
Potermi occupare, per lavoro, di fumetti è un privilegio, un grande privilegio che ho avuto dalla vita, ma che comporta anche obblighi. Se oggi non trattassi i lettori esattamente come avrei voluto essere trattato quando era solo uno sconosciuto (e ingordo) lettore di fumetti, faticherei la mattina a guardarmi allo specchio.

Di nuovo grazie Alex. A presto!