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Abbiamo già parlato (vedi articolo) di come la serie animata di Aku no Hana (in inglese Flowers of Evil abbia fatto scalpore tra gli appassionati per la scelta anticonvenzionale di affidarsi per le animazioni alla tecnica detta del rotoscopio. Sono state spese molte parole nel web,  e il fandom si è spacato in due fazioni: tra chi ha accolto favorevolmente la novità e chi invece l’ha impietosamente stroncata. All'Animazement 2013 di Raleigh (Carolina del Nord - USA), annuale convention relativa al mondo anime/manga, i fan americano hanno avuto la fortuna di poterne parlare di persona proprio con il regista della serie, quel Hiroshi Nagahama, già conosciuto per Detroit Metal City e Mushishi.

Che il personaggio fosse particolare lo si poteva già intuire, ma nel momento in cui si è presentato ad una proiezione del settimo episodio di Aku no Hana con tanto di maglietta dal led luminoso sul petto (come il mini reattore arc di Iron Man), ogni dubbio al riguardo è stato fugato. Al termine della visione il regista ha voluto conoscere le impressioni dei presenti, dando il via ad un raffica di domande prontamente riportate dal portale in lingua inglese Japanator:

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Domanda (D): Perchè il rotoscopio?
Nagahama (N): Voi lo conoscete il manga, giusto? Io l'ho letto e credo che sia dipinto come un qualcosa di realistico e vicino alla vita dei nostri giorni, per cui ho pensato che il rotoscopio fosse la via giusta da percorrere.

D: Potrebbe dirci quanto tempo si impiega nell'uso del rotoscopio, rispetto a quello necessario per la realizzazione di un'animazione di tipo tradizionale?
N: Ci sono voluti circa tre mesi, più o meno, per filmare le parti in live action. Segue poi la parte di editing. In totale abbiamo perso circa il doppio di tempo che è richiesto per una normale animazione. Come ho fatto con i miei precedenti lavori, prima ho letto il manga e poi ho pensato a come animare la storia.

D: Se con Aku no Hana si cerca il realismo, perchè non girare direttamente una serie in live action?
N: Nei live action c’è bisogno degli attori. Mi piace Iron Man. Quando ho sentito per la prima volta del film di Iron Man ho subito pensato che era un rischio. La persona che sta nel film non è Iron Man ma l’attore che lo interpreta, Robert Downey Jr. Lui è figo ma sta sempre interpretando un personaggio che esiste solo nel fumetto e non nella vita reale. E questo stesso pensiero io lo applico anche ai manga e agli anime. Raffigurare la finzione connettendola al mondo e per fare questo ho deciso che il rotoscopio fosse la strada da percorrere. E’ stata la scelta migliore da fare? Non lo so ancora ma voglio scoprirlo. Spero che questa mia risposta sia di vostro gradimento.

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D: Dopo il primo episodio ci sono state alcune reazioni negative. Qual è stata la sua reazione? Le trova giustificate? Magari si tratta semplicemente di gente che non capisce?
N: Ero consapevole, ancor prima che l'episodio andasse in onda, che ci sarebbero state delle critiche perché ho scelto una via che non poteva non generarle. La gente dice che fa venire i brividi ma io credo che sia meglio sentire qualcosa che non sentire completamente niente. Viene trasmesso alla tv in tarda serata quindi tutti possono vederlo girando per i diversi canali. Immagino che qualcuno, facendo zapping, possa dire che questo anime è comunque diverso dagli altri. Magari tra cinque anni qualcuno lo vedrà su qualche Blu-ray (se esisteranno ancora) e allora potrà commentare dicendo "ehi, è quell'anime strano che ho visto una volta in tv". Ci sono molti anime in Giappone e pochi riescono a rimanere impressi nella memoria della gente. Non mi va di creare qualcosa che non abbia un certo impatto sugli spettatori.

D: Il ritmo, la colonna sonora e il modo in cui Aku no Hana si presenta creano un'atmosfera unica. C'è una particolare sensazione che vuole suscitare nello spettatore o una particolare atmosfera che vuole ricreare?
N: E qui c'è un'analogia. È come quando incontri qualcuno per la prima volta. Prima dai un'occhiata ai suoi vestiti o al suo taglio di capelli. Quindi presti attenzione alla sua voce. Poi cominci a parlarle e magari scopri che ci sono degli interessi in comune. Quando guardo o lavoro su un anime, non appena abbasso la guardia lo spettacolo comincia a ricordarmi qualcosa. Comincio ad avere dei preconcetti. Potrebbe essere facile capire lo show se riesci a paragonarlo a qualcos'altro.
Se è qualcuno che incontri per la prima volta ti incuriosisci. Per esempio, se mi piace Gundam e vado ad una fiera potrei vedere una folla di cosplayer di Naruto. Tutti sembrano adorare Naruto ma è lì che vedi che un cosplayer sta indossando il tipico coprifronte ninja ma il suo corpo invece è quello di un robot. Potresti pensare "ma che diavolo di roba è?". Magari è la prima volta che fa cosplay e non sa cosa sta facendo ma in questo modo potresti riuscire a capire che è interessato sia a Naruto che a Gundam e domandargli qualcosa riguardo al suo bizzarro costume. Se ti piace Gundam e vedi un mare di fan di Naruto diventa difficile approcciare con loro. D'altro canto, se il cosplay è particolarmente strano potresti domandarti il perchè.
Io voglio un anime che sembri fresco. Voglio continuare a fare anime in questo modo. Ci sono diversi progetti che trovo interessanti. Spero che la gente non pensi che anche i miei prossimi lavori saranno come Aku no Hana. Ho ancora nei miei programmi di fare anime con ragazze carine o trasporre dei lavori della Shonen Jump. Ricevo diverse offerte ma è difficile trovare il momento giusto per tutto.



Fonte consultata: Japanator