Bokura ga ita - illustrazione cover 1Ci sono talvolta amori che nascono in un battito di ciglia, tra i banchi di scuola. Amori così felici e spensierati, la cui eccitazione dei primi tempi e palpabile nell'aria e visibile con gli occhi. Amori che, da uno sguardo più cinico o semplicemente da un'ottica di chi ne ha viste tante, decollano con l'acceleratore schiacciato al massimo per poi finire il carburante a metà giro, quando si è in aria... e si precipita giù, in quella che è la realtà di tutti i giorni che schiaffeggia i volti degli innamorati e fa in loro emergere il dubbio. Infine, i dubbi riportano alla propria identità, all'evoluzione della propria persona che va in netto contrasto con quella del partner. E così, la coppia che faceva scintille, giochi pirotecnici e razzi sparati in aria, la coppia che amoreggiava pubblicamente e che era sulla bocca di tutti, la hit couple insomma, scoppia come un fuoco fatuo. Si dice che tutti se lo aspettavano, e che il fatto che solo loro lo ignoravano li ha portati ad una lenta fine fatta di tiri e molla logoranti.
E allora si volge lo sguardo alle altre coppie, alle altre storie d'amore, alle altre relazioni che ci capita di osservare. Sono tutte diverse, sia nei loro esordi che nei loro sviluppi. C'è chi inizia lentamente, e sempre più coltiva il proprio amore sereno. E c'è chi dopo mille peripezie si trova ancora lì. Chi fa parte di quest'ultimo genere di coppia sta ancora lì, dopo ogni svoltata d'angolo, dopo ogni separazione sofferta, dopo ogni pianto... loro ci sono. E ci sono perché non sono gli ostacoli a separare una coppia, bensì loro stessi, ma loro non lo permetterebbero mai. Perciò loro ci sono stati sempre l'uno per l'altro, sia dopo i pianti, sia dopo le risate. Loro c'erano.

Bokura ga ita, in italiano "Noi c'eravamo", è il titolo più famoso e longevo della mangaka Yuuki Obata, iniziato nel 2002 e giunto in Italia solo cinque anni dopo. Come avrete intuito, il titolo rimanda all'essenza di questa storia che è stata possibile in quanto chi l'ha vissuta c'era ad ogni passo, senza voltare le spalle all'amore. Senza dunque rifiutare il dolore, senza che si rinunci ai propri sentimenti, senza evitare di vivere ogni sussulto del cuore. Yano e Nanami c'erano ad ogni parola pronunciata, ad ogni gesto, ad ogni istante, come ad ogni passo falso, ad ogni lite, ad ogni silenzio e bugia.
Eppure il tutto era nato come un rapporto qualunque fra due nuovi compagni di classe: Nanami è la ragazza buffa e gentile che tenta di fare amicizia, e Yano è il classico figo con dei problemi alle spalle. Lui prende in giro lei, e lei si indispettisce. Lui richiama la sua attenzione, e lei se ne innamora. Fin qui tutto semplice e lineare secondo ciò che ci si aspetta di trovare leggendo uno shoujo manga. Ma allora come è possibile che l'opera abbia potuto raccontarsi in ben 16 volumi?

Bokura ga ita - illustrazione 4I primi due volumi di Bokura ga ita aderiscono agli stilemi della classica storia d'amore nata tra i banchi di scuola. Senz'altro colpisce la freschezza del racconto, che ti strappa più di un sorriso, e la rapidità con cui i due protagonisti riescono a convolare senza l'inesorabile serie di incomprensioni e coincidenze da commedia degli errori. Piuttosto, i problemi giungono dopo i primi volumi - scontato, direte voi, ma aspettate a parlare. Yano ha un trascorso familiare ben poco sereno ma, come molti ragazzi che ne hanno passate tante sin dall'infanzia, riesce a trovare il lato positivo della sua situazione. Probabilmente se ne autoconvince e il suo atteggiamento è forzato persino a se stesso. Fatto sta che dimostra un carattere forte e reattivo, se non fosse che la vita cerca di rincarare la dose sempre sui soliti eletti. Infatti Yano dona il suo cuore a Nana-san, una ragazza pragmatica e affascinante di un anno più grande. Nana-san non è una fidanzata facile, tocca facilmente delle questioni scomode (come il fatto che il suo precedente ragazzo le mettesse le mani addosso), mentre non comunica serenamente altre cose, come i propri sentimenti o il perché di certe sue scelte, cosa che avrebbe reso più chiara e stabile la propria relazione con Yano. Quest'ultimo è intanto vittima della classica "sindrome del salvatore", quella che colpisce molti uomini che vedono nella propria fiamma la principessa imprigionata dal drago sulla cima della torre più alta. La loro storia d'amore è fatta di brividi e complicazioni, proprio come quella che descrivevo precedentemente come "fuochi fatui". Entrambi testardi, si fanno del male pur di persistere assieme, assieme senza riparare ai propri difetti ed errori. Assieme senza evolvere, ma restando immaturi e bisognosi d'affetto che succhiano l'uno dall'altro, senza essere capaci di restituirlo e donarlo con cura. La storia d'amore fra i due si consuma quando Nana-san perde la vita in un'incidente automobilistico con il suo ex. Yano si sente tradito dalla volubilità che teme insinuarsi in tutte le donne che fanno parte della sua vita, come la madre, e in più deve affrontare il dolore di una perdita così tragica e improvvisa per la quale gli rimangono bloccate dentro le parole che andavano dette.

Bokura ga ita - illustrazione 3Intanto passa l'estate, e Yano inizia il liceo. Tra le sue compagne c'è una ragazza che porta il nome di Nana-san, Nana-chan - più comunemente chiamata Nanami. Lei è diversa dalla sua omonima, e Yano sa apprezzarne carattere franco e ingenuo, e scherzandoci su prova a lasciarsi andare con lei e a credere nuovamente nell'amore. Ma involontariamente riversa su Nanami tutti i timori nati dalla precedente relazione. Lei, Nanami, è alle prese con il suo primo amore del quale non riesce bene a capire determinate dinamiche.
Combatte tra le incomprensioni scaturite dai problemi di Yano e dalla propria inesperienza che la porta a provare un senso di insicurezza nei confronti degli spiriti del passato che si frappongo tra lei e lui. Dal principio lotta per farsi capire da Yano, il cui passato lo ha reso diffidente e fatalista; poi, in seguito, emerge la questione di Nana-san, di come riporla nel mondo dei ricordi senza che si riaffacci nel presente con le proprie questioni irrisolte. A complicare ulteriormente la relazione di Yano e Nanami è la sempre più instabile madre di Yano che intende cambiare città e che versa sul figlio le proprie frustrazioni.
Questa donna cede talvolta al proprio egoismo attaccandosi morbosamente al figlio che si trova a fare l'adulto di casa. Yano - che porta il volto del padre, il che le ricorda l'amore non corrisposto della sua giovinezza - è nuovamente responsabile nel salvare un'altra donna che chiede la propria forza in lui.

Ma altri due personaggi risultano incisivi all'interno della storia, e portano con sé la gelosia e il possesso nelle dinamiche relazionali sia d'amore che di amicizia. Infatti la sorella di Nana-san, Yuri Yamamoto, è ossessionata da Yano, attaccandosi perversamente a quello sprazzo d'amore ricevuto da lui, e che vuole rievocare nonostante i continui rifiuti del ragazzo. Unico elemento positivo di questi amori mal riposti e di questi sentimenti che si sviluppano in maniera deviante è Takeuchi, l'amico di Yano, timidamente innamorato di Nanami.
Ma tornando ai due protagonisti, notiamo come tra le figure femminili che invocano a gran voce l'amore di Yano, e ne vogliono sempre di più fino ad abbatterlo, emerge la gentilezza e il candore di Nanami. Quest'ultima è la sola a cui manca una costruzione della storia che precede l'incontro con Yano, probabilmente perché ha vissuto una vita serena e senza crucci, il che la rende meno interessante ai fini del sondaggio sul malessere dei personaggi di questa storia. Lei sa dare amore oltre che riceverlo. Ed è proprio lei che viene messa da parte per questo, almeno fin quando non è la felicità che diventa la meta da perseguire.

Bokura ga ita - illustrazione 2Eccitazione. Dolcezza. Volubilità. Debolezza. Dolore. Comprensione. È attraverso queste fasi che si può ripercorrere la narrazione di una delle più acclamate serie di punta di FlashBook Edizioni. La graziosa edizione gode di ottime illustrazioni sia sul versante anteriore che sul retro della sovracoppertina, e anche nella banda dove possiamo leggere dei "messaggi in bottiglia" che l'autrice rivolge ai lettori.
Nel corso dei sei anni richiesti dalla pubblicazione italiana, l'edizione è stata proposta con uno stile costante sia nel design che nella qualità resistente del prodotto, saldo nella rilegatura e nel contempo estremamente piacevole da sfogliare.

La storia ha subito un'interruzione lunga circa due anni tra il dodicesimo e il tredicesimo volume, periodo in cui l'autrice si rimetteva dai propri problemi di salute. Ciò non ha compromesso la popolarità dell'opera che, oltre a godere di una serie animata incentrata sulla prima metà della storia, vanta ben due film che debuttarono al cinema nella primavera del 2012, periodo in cui venne pubblicato l'ultimo volume del manga.
A chi ha letto interamente questa serie non sarà sfuggita l'evoluzione stilistica e contenutistica di Bokura ga ita. Il disegno inizialmente abbozzato e spigoloso, si fa sempre più morbido, dalle linee sinuose e dal tratto sicuro. La perfetta circonferenza delle teste diventa più allungata, ovale e quindi gradevole, mentre i lineamenti, da cui talvolta si esentavano determinati elementi (specialmente gli occhi), risultano più accattivanti e particolareggiati assieme alla crescita fisica dei personaggi che passano dagli anni del liceo a quelli post universitari. Di pari passo è la crescita dei contenuti i cui messaggi non risultano mai prolissi, né per questo scarni. Con semplicità, la Obata sceglie delle frasi cariche di significato su cui lascia riflettere il lettore. Spesso si tratta di frasi spezzate, di "se..." e di "ma...", nel mentre che dipinge tratti psicologici estremamente convincenti dei propri personaggi. Le evoluzioni relazionali e le riflessioni individuali presentano una profondità psico-emotiva che non lascia spazio ai luoghi comuni. Assieme ai personaggi, i sentimenti di ciascuno crescono di intensità dando loro diverse sfaccettature che fanno diventare una trama apparentemente semplice, una storia unica e originale.

"E se in quel punto mi fossi fermata…
Se avessi svoltato…
Se non fossi inciampata in quel sasso…
Se non avessi fatto quella deviazione…
E se quella volta…
E se… E se…"


(Bokura ga ita, vol. 16 di Yuuki Obata)

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