Avevamo dato notizia a suo tempo dell'inaugurazione di una mostra dedicata al maestro del fumetto giapponese Leiji Matsumoto, noto per opere come Capitan Harlock, Galaxy Express 999, Queen Emeraldas o La regina dei mille anni.

Di seguito vi riportiamo un breve filmato in cui poter ammirare la mostra in questione, passando dalle piezografie ai rodovetri originali degli anime a cui il maestro aveva lavorato, senza dimenticare alcune fotografie d'epoca del maestro, con la famiglia, al tavolo da lavoro o addirittura in compagnia di Osamu Tezuka. Ricordiamo che tutti i lavori esposti, ad eccezione delle fotografie e delle due tavole originali del manga di Capitan Harlock, sono in vendita per chi fosse interessato. Tutte le immagini utilizzate in quest'articolo sono prese da opere in vendita.



Inoltre, il pomeriggio di sabato 22 c'è stato un incontro via skype in cui gli appassionati italiani hanno potuto incontrare - anche se solo virtualmente - il maestro Matsumoto.
Il maestro si è rilevato una persona disponibilissima ed entusiasta, mettendosi più volte a salutare sorridente davanti allo schermo e per niente turbato dei numerosi problemi di connessione, che hanno costretto a ripetere la videochiamata più volte. Senza considerare l'ora dell'incontro, tenutasi in Italia a partire dalle 15:00, pari alle 23:00 di notte in Giappone.

L'incontro si è svolto in due parti. Nella prima Santo Verduci di Contactoons, autore e cantante della nuova sigla italiana di Star Blazers (Uchu senkan Yamato), ha realizzato una breve intervista al maestro; nella seconda è stato permesso al pubblico presente in sala di porre direttamente le proprie domande al maestro. Inizialmente erano state autorizzate 5 domande, ma il calore dei fan italiani ha convinto il maestro a permetterne anche altre.

Leiji Matsumoto - Arcadia

Santo Verduci: Nei suoi personaggi e nelle opere da lei create sono presenti elementi autobiografici, di lei e della sua vita?
Leiji Matsumoto: L'elemento principale che ho voluto riversare nella Yamato era la mia passione per la natura e la necessità di difenderla, Terra intesa come ambiente naturale da preservare e proteggere. Questo è il messaggio che prima di tutti volevo trasmettere nel manga e nell'anime della Yamato. Praticamente, ho voluto disegnare un sogno.

È stato come un Leonardo da Vinci, perchè ci ha mostrato un futuro tecnologico. Si sente onorato di queste cose che un tempo erano fantascienza e ora stanno invece diventano realtà? Un po' come Jules Verne, come si sente ad aver dato questo contributo?
Non è proprio questo il mio stato d'animo. Mi sono reso conto che molti progettisti si sono ispirati ai manga che disegnavo quando loro erano bambini e molte cose che io avevo immaginato ora sono diventate realtà proprio perchè i realizzatori sono rimasti influenzati dal mio lavoro. Si ritorna sempre al “sogno”. Io metto su carta i miei sogni che, come fossero un treno, vanno a collegarsi con i sogni di chi riceve il messaggio dei miei fumetti, alcuni dei quali possono metterli in pratica realizzando queste cose. Mi rende molto felice sapere che alcuni progettisti hanno realizzato determinate opere.

Leiji Matsumoto - Galaxy Express

Parlando di viaggi, col Galaxy Express, qual è il pianeta preferito - inteso come stato d'animo mentre lo realizzava?
Il mio preferito è sicuramente la Terra, per due motivi. Da un lato sono convinto che su alcuni pianeti del Sistema Solare, tra cui Venere, ci sia stata nel passato una civiltà come quella terrestre – ci sono delle fotografie che mostrerebbero la presenza di rovine su tali pianeti che potrebbero essere riconducibili a civiltà scientificamente avanzate che in qualche modo si sono autodistrutte. Nei miei fumetti voglio quindi dare un messaggio forte sulla difesa della Terra perchè temo che anche l'umanità possa, spingendosi troppo oltre, fare la loro stessa fine. Secondariamente, nel Galaxy Express ho infuso molti miei ricordi che sono stati vissuti qui sulla Terra; in particolare, da giovane decisi di trasferirmi dal Kyushu, dove sono nato, a Tokyo per tentare la carriera di fumettista. Partii stile Galaxy Express, senza biglietto di ritorno, solo con la mia valigia con i colori, gli inchiostri e le penne e infusi nel personaggio di Tetsuro lo stato d'animo di ragazzo che avevo quando feci questa scelta di cambiare vita. Per cui è un manga, un anime, che pur essendo ambientato nello spazio rimane molto terrestre; ecco perchè scelgo la Terra.

E qual è il personaggio che vorrebbe lo accompagnasse in un lungo viaggio personale, simile a quello del Galaxy Express?
In quel viaggio che ho appena citato – tra l'altro un viaggio molto più lungo rispetto a quelli attuali - immaginai di avere a fianco una ragazza come Maetel, che è poi diventata il personaggio della serie. Quindi, esattamente come quella sera di tanti anni fa, anche oggi vorrei riavere Maetel vicino in un eventuale lungo viaggio.

Come valuta l'animazione moderna? L'uso della tecnologia secondo lei la priva dell'anima dei personaggi oppure invidia qualcosa che lei avrebbe voluto avere?
Non è ancora possibile dare una risposta definitiva a questa domanda. Il disegno viene dal cuore della persona che lo realizza, ed il computer potrebbe essere un mezzo per permettere alla persona di realizzare ciò che ha nel cuore. Una volta si faceva tutto a mano, perchè non c'era altro modo, quindi il cuore poteva venire direttamente trasferito su carta tramite l'operazione manuale. Oggi invece c'è il computer che, sì, forse potrebbe essere un rischio, potrebbe rendere le cose più fredde come dici, tuttavia se riuscisse a integrarsi perfettamente con l'animo della persona che vuole realizzare questo disegno, allora il computer potrebbe addirittura migliorare le cose. Questa è la sfida del mondo dell'animazione d'ora in avanti, perchè quello che non deve mancare è il disegno come espressione del cuore del suo realizzatore. Se il computer ben utilizzato può essere un veicolo per riprodurre l'animo di una persona, non ci saranno problemi.
Essendo una pratica ancora abbastanza recente, non me la sento di dare un giudizio definitivo.



Si è poi passati alle domande del pubblico:

Dato che ha parlato di questo viaggio a Tokyo, che immaginava di farlo insieme ad una donna come Maetel, può spiegarci il rapporto che c'è tra Maetel e Tetsuro?
Nel nome di Maetel è racchiusa la parola “madre”, quindi Maetel per Tetsuro è in qualche modo una figura materna, una sorella maggiore, un personaggio che ha il compito, il dovere, la missione di guidare Tetsuro nel mondo, essere una guida per lui che sta crescendo, imparando lei stessa da lui alcune cose attraverso le esperienze che vivono.

Potrebbe dare qualche anticipazione sui suoi prossimi lavori? Essendoci stata nel 2013, al Festival di Venezia, la visione del nuovo Capitan Harlock, ci saranno lungometraggi anche sugli altri soggetti delle sue opere, sulla riga di Capitan Harlock? Oppure anche un seguito di Capitan Harlock?
Sì, è in progetto un grande film. Non mi posso sbottonare sul soggetto. Nel film di Capitan Harlock io ho avuto un ruolo importante, ma non ho avuto la regia dell'intero progetto, per cui ora ne sta elaborando uno nuovo, per il cinema, nel quale sarò assolutamente più coinvolto: sarò io in prima persona a realizzare quasi tutto, mi siederò io al computer per animare e dirigere, sceglierò io la musica. Sarà il progetto più importante, in cui metterò più di me stesso.

Leiji Matsumoto - Calendario

Dal momento che abbiamo parlato di Maetel come figura materna di Tetsuro, Capitan Harlock potrebbe essere la guida dell'umanità, dato che sulla sua nave sono presenti quaranta diversi tipi di esseri umani?
No, non è proprio così. Capitan Harlock è un pirata che vive sotto la bandiera del teschio, che ci tengo sempre a sottolineare non è un simbolo di morte, di paura nei confronti degli altri, ma il simbolo di una persona che combatte per i propri ideali fino a quando non sarà diventato uno scheletro. Quindi il senso del personaggio di Capitan Harlock è quello di una persona che vive sotto la sua bandiera liberamente, senza padroni, senza dover rendere conto a nessuno, soltanto per i propri sogni. In questo senso è simile al mestiere del fumettista, una libera professione in cui si è in qualche modo da soli ma si è liberi di esprimere il proprio pensiero o le proprie idee nelle opere. La ciurma di Capitan Harlock è formata da personaggi con lo stesso ideale, che a loro volta vogliono vivere sotto la propria bandiera, per i propri ideali, con uno scopo personale non necessariamente comune, ma che per realizzarlo si rende conto che deve interagire con gli altri, avere amici e compagni. Per cui non è un discorso di guida, ma di persone animate da un ideale di libertà che si mettono insieme aiutandosi l'un l'altro per realizzare ciascuno il proprio obiettivo. Harlock tirà un po' le fila di tutto questo, il leader di un gruppo di persone animate da un medesimo ideale.

Questo è forse uno dei momenti più belli che sto vivendo perchè adesso anch'io faccio animazione e lei è stato forse il più incisivo nella scelta del mio percorso di vita, specialmente grazie alla figura di Harlock. Per cui, davvero grazie mille.
La domanda è più una semplice curiosità. Il manga di Capitan Harlock ha un finale aperto, mentre la prima serie animata ha un finale ben preciso. C'erano state altre idee per un finale? Lei era d'accordo nel farlo finire così o voleva anche lì un finale aperto?

Sono molto felice nel sapere che anche tu hai deciso di diventare un'animatrice. Metticela tutta!
Quello che mi interessa soprattutto nel fumetto è il perchè viene disegnato, quando ne realizzo uno mi chiedo “perchè lo sto disegnando?” e lo realizzo in questo senso. Il finale è meno importante rispetto alla motivazione che lo spinge. È per questo che a volte i miei fumetti possono essere visti come inconcludenti. Nell'animazione ho collaborato molto, quindi il finale è accettabile, ma nel fumetto, dipendendo solamente da me, in quel momento avevo esaurito la motivazione di scriverlo. In ogni caso per me è un fumetto che ancora continua e avrà sviluppi ancora nel futuro.


Leiji Matsumoto - Arcadia 2Leiji Matsumoto - Harlock

Siccome il film di Capitan Harlock ha avuto un grande successo e adesso è in pubblicazione un manga Captain Harlock: Jigen koukai, potrebbe promuovere le sue opere in Italia, spingere ad aprire di più le porte verso l'Europa, facendo anche una piccola traduzione in inglese di una parte del sito ufficiale? Potrebbe rendere le sue opere più fruibili per l'Europa, perchè qui il pubblico lo ama?
Il mondo del fumetto e dell'animazione è un mondo senza confini, e anche le mie opere sono fatte per essere lette da tutto il mondo. Io sono tra i principali fautori di questa internalizzazione che richiedi. Tra l'altro già molto tempo fa ho attinto molto dall'Europa e dall'Italia, per la natura, l'architettura, la storia da inserire poi nei miei fumetti. Per cui, possiamo dire che quando realizzo le mie opere ho già uno sguardo internazionale e so che all'estero ci sono molte edizioni dei miei lavori, sia fumetto che animazione. Sono sempre disponibile a lavorare con l'estero e a cercare di spingere questa internalizzazione.

Uno degli aspetti più noti della sua opera sono le figure femminili, connubio perfetto tra la femminilità e la forza interiore, le virtù guerriere. C'è una in particolare, tra le sue figure femminili, che lei considera la donna ideale, un modello a cui una ragazza si può ispirare?
Per me la donna ideale deve essere molto bella, molto gentile ma che quando si arrabbia è terribile e fa paura a tutti, una donna veramente spaventosa. Nella mia vita ho incontrato tutte donne di questo tipo, e per questo ho infuso nei miei personaggi femminili queste caratteristiche. Le mie protagonista femminili sono un po' tutte donne ideali, ma la cosa importante è che siano tutte ispirate a persone reali, che ho conosciuto durante la mia vita e che possedevano queste tre caratteristiche. Nei miei manga sono diventante così, gentili ma capaci di difendere il protagonista combattendo con grande forza.

Leiji Matsumoto - EmeraldasLeiji Matsumoto - Gruppo

Potrebbe raccontarci di questo ragazzo che è arrivato col Galaxy dalla provincia giapponese al Pianeta Tokyo? Che è successo a questo giovane artista in mezzo a questa metropoli del dopoguerra? Qualche ricordo, aneddoto da condividere?
Appena arrivato a Tokyo mi sono trasferito in una specie di pensionato per studenti, molto povero, molto umile. Questa mia esperienza giovanile è stata poi trasferita nel fumetto Otoko oidon.

Visto il suo amore per la natura e per la Terra, potrebbe intitolare il suo prossimo fumetto “Dersu Uzala”?
Ce la metterò tutta per realizzare anche questo tuo desiderio.

Ricordiamo che la mostra dedicata al maestro sarà aperta fino al 4 dicembre, in vicolo Ciovasso 1 a Milano (zona Brera). Per gli interessati all'acquisto delle opere in mostra, rimandiamo invece al sito ufficiale.
Inoltre, domani sabato 29 alle ore 16:00 si terrà un incontro di presentazione de Il mondo quadridimensionale, opera del maestro recentemente tradotta e pubblicata da Hikari, il cui direttore editoriale, Antonio Scuzzarella, sarà presente all'incontro. Per maggiori dettagli rimandiamo alle immagini nella gallery sottostante.