Grazie agli amici di Ochacaffé, in occasione del Napoli Comicon abbiamo potuto incontrare e intervistare la band visual kei Adams.
Composto dal cantante Adam e dal chitarrista Shota, il duo degli Adams è attivo sin dal 2011 e si distingue dalle altre band del genere per la forte componente omosessuale che lo caratterizza. Il nome del gruppo, infatti, riprende la Genesi biblica, ma al posto di Adamo ed Eva sono considerati due uomini, due "Adamo".
Potete presentarvi ai nostri utenti?
Noi siamo gli Adams: Adam, il cantante, e Shota, il chitarrista.
Che tipo di musica fate?
La nostra musica è ascrivibile al genere "visual kei giapponese". È rock, ma stiamo cercando di fare ritmi un po' più pop.
Come mai avete scelto di fare questo tipo di musica?
Abbiamo scelto questo stile, incentrato sul cantare l'amore fra due ragazzi, perché era qualcosa di nuovo e originale, difficile da trovare nella scena visual kei giapponese.
Non volevamo essere come gli altri artisti j-pop e visual kei. Tutti cantano d'amore, noi volevamo fare qualcosa di diverso e abbiamo scelto di cantare dell'amore omosessuale per sentirci più liberi.
Pensiamo che l'amore, anche quello fra due uomini, sia un concetto universale.
È la prima volta che venite in Italia? Cosa ne pensate del nostro paese?
Siamo arrivati solo ieri e non abbiamo ancora avuto l'occasione di girare per bene. Contiamo di farlo nei prossimi giorni, dopo il concerto?
Seguite gli anime? Quali vi piacciono?
Slam Dunk e Dragon Ball. Da piccoli abbiamo visto tanti anime, come Ranma 1/2 e Detective Conan.
Composto dal cantante Adam e dal chitarrista Shota, il duo degli Adams è attivo sin dal 2011 e si distingue dalle altre band del genere per la forte componente omosessuale che lo caratterizza. Il nome del gruppo, infatti, riprende la Genesi biblica, ma al posto di Adamo ed Eva sono considerati due uomini, due "Adamo".
Potete presentarvi ai nostri utenti?
Noi siamo gli Adams: Adam, il cantante, e Shota, il chitarrista.
Che tipo di musica fate?
La nostra musica è ascrivibile al genere "visual kei giapponese". È rock, ma stiamo cercando di fare ritmi un po' più pop.
Come mai avete scelto di fare questo tipo di musica?
Abbiamo scelto questo stile, incentrato sul cantare l'amore fra due ragazzi, perché era qualcosa di nuovo e originale, difficile da trovare nella scena visual kei giapponese.
Non volevamo essere come gli altri artisti j-pop e visual kei. Tutti cantano d'amore, noi volevamo fare qualcosa di diverso e abbiamo scelto di cantare dell'amore omosessuale per sentirci più liberi.
Pensiamo che l'amore, anche quello fra due uomini, sia un concetto universale.
È la prima volta che venite in Italia? Cosa ne pensate del nostro paese?
Siamo arrivati solo ieri e non abbiamo ancora avuto l'occasione di girare per bene. Contiamo di farlo nei prossimi giorni, dopo il concerto?
Seguite gli anime? Quali vi piacciono?
Slam Dunk e Dragon Ball. Da piccoli abbiamo visto tanti anime, come Ranma 1/2 e Detective Conan.
Apprezzo lo sforzo, anche se in effetti l'eigo (il japanglish per intenderci) non è sempre di immediata comprensione...
Love has no gender.
Eh ragazzo, facciamone un proclama perché tanta gente questo concetto così semplice non lo capisce ç__ç
Grazie mille a Kotaro per quest'intervista!
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