Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

A volte la tecnologia digitale spazza via l'analogico o il fatto a mano; altre volte invece proprio grazie ad essa un oggetto che era caduto nel dimenticatoio ottiene una nuova vita. È questo il caso del Kendama, vecchio giocattolo di legno che, grazie ad alcuni video su Youtube, sta conoscendo una seconda giovinezza.

Ma cos'è esattamente il kendama? Non è nient'altro che un giocattolo formato da un pezzo di legno di forma conica (il ken) connesso per mezzo di una cordicella (lunga circa 40 cm) ad una sfera di legno (la dama). Di solito per costruire il ken si usa faggio giapponese, mentre per la dama ciliegio selvatico. Il ken ha tre coppe di dimensioni diverse dove prendere la palla, e una punta dove infilare la dama. Lo scopo del gioco è quello di far in modo che la palla cada in una delle tazze o che la palla venga infilzata con la punta del bastone. Per fare questo ci sono un numero quasi illimitato di specifiche tecniche.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

Ma il Kendama non è stato inventato in Giappone: le teorie sulla sua terra di origine sono molte, anche perché è la combinazione di molti giochi simili di culture diverse. Infatti quasi dappertutto ci sono stati in un certo momento giochi simili: ad esempio in Gran Bretagna c'era il cup-and-ball, in Germania era chiamato Kugelfang, mentre in moltissimi paesi di lingua spagnola c’è stato un gioco simile chiamato balero. Alcuni invece ritengono che il kendama sia nato in Francia nel XVI secolo, dove era denominato Bilboquet (da bill che significa palla e boquet che vuol dire piccolo albero) ed era molto popolare nel tempo libero dei cortigiani.

Difficile però stabilirlo con certezza, questo perché fin dall’inizio dell’umanità sono sempre esistiti giochi per allenare la coordinazione occhio-mano, indispensabile soprattutto in quelle culture che avevano alla loro base la caccia come mezzo di sostentamento. Ad esempio il popolo Inuit di origine canadese possiede un gioco chiamato Pommawonga (traducibile come infilza il pesce), costruito con ossa di animale; anche tra gli Ainu, il popolo nativo del Giappone, c'era un gioco simile.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

La versione però che si conosce oggi in Giappone, risale quasi sicuramente ad un’importazione dall’Europa. Si pensa infatti che sia arrivato attraverso la Via della seta tra il 1603 e il 1868 a Nagasaki, l’unica città aperta al mercato internazionale in quel periodo. Una sua descrizione compare nel "Saggio sui giochi piacevoli e divertenti" di Kita Muranobu del 1830: a quel tempo il gioco era chiamato Sukuitamaken e per vincere il giocatore doveva prendere la palla entro 3 o 5 tentativi. Ma il tutto era riservato solo agli adulti perché il giocatore che commetteva un errore era costretto a bere un altro bicchiere, quindi il tutto si risolveva in una sonora sbronza!

Fu durante il periodo Meiji (1868-1912) che il kendama divenne sempre più popolare tra i giovani anche perché il Ministero della Pubblica Istruzione lo menzionò nella relazione per l'istruzione dei bambini del 1876 e nello stesso anno se ne trova una sua descrizione nel "Libro del divertimento delle ragazze" con il nome di Sakazukioyobidama.
Ma la sua evoluzione non era ancora finita: la forma definitiva, come la conosciamo oggi, apparve nel periodo Taisho (1912-1926) con il nome di Nichigetsuboru (che vuol dire palla di Sole e Luna perchè la palla era colorata di rosso e ricordava il Sole mentre le coppe ricordavano gli spicchi di Luna).
L'artefice di questo nuovo design fu il signor Hamaji Egusa di Hatsukaichi nella prefettura di Hiroshima; all'inizio ogni Kendama era fatto a mano e quindi se ne potevano creare pochi. Con l'avvento del tornio a motore, la produzione crebbe rapidamente e il Nichigetsuboru divenne presto popolare in tutto il Giappone.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

Per aumentare la sua popolarità, si iniziarono anche a tenere delle competizioni pubbliche con tanto di giudici e trofei; fu in quest'ambito che si codificarono le principali manovre, usate ancora al giorno d'oggi, come la Uguise (uccello), la Hikoki (aeroplano) o la Todai (faro) che fanno parte del repertorio standard di ogni giocatore di kendama.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Kendama cadde inizialmente nell’oblio a causa della mancanza di tempo ma rimase in vendita nei negozi di dolciumi insieme ad altri giochi popolari e all'interno delle case come tradizione. Fu a metà degli anni ’60 che venne riscoperto, questa volta dagli adulti, che crearono associazioni di Kendama e studiarono nuove manovre; nel 1975 Issei Fujiwara fondò l’Associazione giapponese di kendama, JKA.
Egli standardizzò dimensioni, forma e caratteristiche del kendama facendoli produrre solo seguendo quelle regole; inoltre definì le manovre standard allo scopo di consentire a un maggior numero di persone di giocare insieme nello stesso modo.
Per la prima volta, il Kendama era quindi visto come una pratica professionale e sportiva.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

Da allora esami e competizioni annuali sono tenute a livello nazionale: sotto il patronato del "Ministero Giapponese dell’Educazione, dello Sport e della Cultura" una competizione nazionale per le scuole elementari viene organizzata ogni anno. Le competizioni per il livello di maestro, per tutte le classi, sono organizzati dalla JKA una volta l’anno e sono aperte a giocatori di Kendama da tutto il mondo.
Dato che la varietà di manovre combinate è molto ampia, la scena freestyle si sta espandendo sempre più e qui entra anche in gioco internet: una crescente comunità internazionale si scambia manovre di Kendama nei siti di giochi o su YouTube.
 

Uno dei primi sostenitori stranieri sembra sia stato Colin Sander, un regista freelance che ha conosciuto questo gioco dopo aver visto un video di sciatori in Hokkaido che giocava a kendama durante una tempesta. Da qui ad imparare la tecnica e a rilasciare video su Youtube il passo è stato breve; il regista afferma che quello che gli piace soprattutto del kendama è che può aprire la mente a nuovi modi di pensare.
"La natura dettagliata delle manovre aumenta la percezione in generale. Inoltre penso che il suo successo dipenda anche dal fatto che è così analogico mentre noi stiamo entrando in un'era molto digital-pesante. La gente ha risposto bene alla natura low-tech del gioco" ha dichiarato il regista.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

Dello stesso avviso Nobuaki Komoto, proprietario di Decade, un negozio di abbigliamento per skater e piloti di BMX nel quartiere alla moda di Harajuku di Tokyo, che ha iniziato a vendere kendama due anni fa circa.
"Per molti versi, il kendama è come la BMX: il modo in cui si mettono insieme tutte le varie mosse, il senso di realizzazione che si prova quando si è in grado di finire una mossa con il botto o il semplice piacere di competere contro i tuoi amici" ha dichiarato Komoto, che ha organizzato una gara di kendama freestyle nel quartiere di Shinjuku di Tokyo, chiamata Catch & Flow a cui ha partecipato anche Yoshiki Matsunaga, 62 anni, attuale presidente dell'Associazione giapponese di kendama che da oltre 40 anni si occupa di diffondere la cultura di questo gioco.
 
Giochi tipici Giapponesi il Kenadama

"L'atmosfera era elettrica, con musica rimbombante a fare da scenario rumoroso per le mosse fantasiose sul palco. Devo ammettere che è stato difficile per noi vecchi sedersi in quel rumore per tre ore!" ha detto Matsunaga ridendo "Il Kendama è una parte tradizionale della cultura giapponese e per questo lo chiamiamo kendama-do. Alle nostre competizioni, chiediamo a tutti di essere tranquilli in modo da permettere ai giocatori di concentrarsi".

L'anno scorso è stata anche tenuta una mostra presso la galleria d'arte UltraSuperNew nel quartiere Harajuku di Tokyo, dal titolo "Around the World — What the Dama?"; 75 artisti nazionali e stranieri provenienti da una grande varietà di ambienti (illustratori, designer kimono e writers) hanno interpretato a modo loro il kendama.

Insomma digitale ed analogico possono convivere benissimo insieme, anzi possono addirittura aiutarsi l'uno con l'altro!

Fonti consultate:
Japantimes
Wikipedia
Kendamaitalia