Ci sono, tra i molti giochi offerti dal mercato, alcuni titoli che, nonostante presentino dei limiti e dei difetti abbastanza evidenti, meritano, per quello che riescono a dare al giocatore, di essere segnalati come delle piccole gemme.
E’ il caso di Phoenix Wright: Ace Attorney, un’avventura grafica uscita per Nintendo DS pubblicata anche in versione PAL, recentemente tradotta in Italiano. Non essendo tratta da un anime o da un manga, questa recensione si fa spazio tra gli articoli di AnimeClick in modo un po’ forzato, ma visto quanto mi è piaciuto molto, volevo segnalarlo. Inoltre è di stampo chiaramente nipponico, e sia il character design che alcuni riferimenti sono decisamente in tema con il sito.
In Phoenix Wright vestirete i panni di un avvocato difensore chiamato a chiarire alcuni casi e difendere i suoi clienti in realtà sempre, e rigorosamente, innocenti, ma incastrati dalle situazioni. E’ curioso il vedere come in questo gioco i buoni siano sempre coloro costretti a difendersi in aula, mentre gli avvocati accusatori sono visti come ‘i cattivi’, che falsificano prove e testimonianze pur di arrivare al verdetto di colpevolezza. Ma ora hanno trovato sulla loro strada Phoenix Wright, che con il vostro aiuto dovrà smantellare le loro tesi accusatorie per arrivare al verdetto di innocenza. Inoltre c’è una vera e propria trama, quasi tutti i personaggi che conoscerete sono in qualche modo connessi fra di loro, con un passato oscuro che pian piano, caso dopo caso, uscirà fuori e che spiegherà molti misteri.

Phoenix WrightLa meccanica di gioco:

Ci troviamo davanti ad una avventura testuale, divisa in due fasi. La prima, esaltante e davvero ben fatta, è quella in tribunale, l’altra, secondo il mio parere un po’ noiosa, è quella di raccolta prove.
In genere, prima di iniziare il dibattito in aula, si deve andare in giro per varie locazioni a parlare con personaggi e analizzare i luoghi. Si tratta di una cosa abbastanza meccanica che, a parte negli ultimi capitoli, si risolve provando ad andare in ogni luogo, parlando con tutti di ogni cosa, e analizzando ogni oggetto presente sullo schermo. Solo nel 4° e soprattutto nel 5° capitolo le cose cambiano un po’, e l’iterazione si fa un po’ più intelligente. Le locazioni sono a schermate fisse, inizialmente potrete visitarne poche, poi parlando e investigando se ne sbloccano di nuove. I personaggi appaiono a mezzo busto in primo piano davanti allo schermo, e potrete parlare con essi di argomenti prefissati, o mostrare loro oggetti. Se saranno quelli giusti, si sbloccheranno altri argomenti di discussione. Il tutto, come vedrete, è decisamente guidato e l’ordine delle cose da fare è prefissato, viene lasciato poco spazio al libero arbitrio del giocatore. Facendo la cosa X si sblocca Y, e grazie a Y si sbloccherà Z, ecc…
Finita questa parte si arriva al momento più entusiasmante del gioco, il processo. E qui inizia il bello. In genere viene ascoltato un testimone e siete chiamati a fare la cross-examination, ovvero dovete, frase per frase, analizzare quello che dice, pressandolo per vedere se quanto dice contraddice una delle prove che avete raccolto. Non potete fare le cose a caso, avete cinque possibilità, poi vi sarete giocati il caso. Dovrete analizzare con cura ogni singola parola, guadare quello che avete in mano e, quando pensate di aver capito il problema, ‘OBJECTION!’. Più avanti, nel 4° e nel 5° capitolo, dovrete anche analizzare foto, mappe, rapporti e filmati, questi frame per frame. Detto così può non rendere l’idea, ma riuscire a capire i piani dell’accusa dà delle vere soddisfazioni.

Phoenix WrightProblemi e difetti:

Un problema trovo sia ben evidente: la prima fase di ricerca è noiosa, strutturata in modo semplicistico e solo un riempitivo tra un processo e l’altro. Serve a creare la trama, vero, ma comunque risulta pesante e rischia di farvi mollare il gioco.
Inoltre tutto è guidato, dovete fare le cose nell’ordine giusto, e dovete farle come intendono loro.
Inutile dire che lo giocherete solo una volta, limite questo di molte avventure grafiche, ma soprattutto di questa, vista sia la sua struttura, che il tema: trattandosi in pratica di un giallo, una volta scoperto il colpevole e le modalità del crimine, difficilmente avrete gli stessi stimoli. La sua longevità pertanto è limitata, per finirlo credo ci vogliano una decina di ore, forse qualcosa di più, poi non lo rigiocherete più.
Ma l’ostacolo maggiore, per tanti, sarà la lingua. Per giocarlo, dovrete sapere BENE l’inglese (AGGIORNAMENTO: è uscita la versione italiana!). Peccato non sia stato tradotto, spero che i prossimi capitoli lo saranno (in Giappone la saga è famosa, e lentamente i vari capitoli stanno per essere convertiti su NDS).



Phoenix WrightI pregi:

Se all’inizio pensavo di trovarmi davanti a casi slegati fra di loro, sono rimasto stupito quando ho notato che ne 4° e nel 5° capitolo un po’ tutti i protagonisti erano connessi in qualche modo con un caso archiviato qualche anno addietro, che spiega molte cose precedentemente accennate. La trama è nel complesso molto appassionante, ma impiega almeno i primi 2 capitoli a ingranare.
Altro punto di forza di questo gioco sono i personaggi, davvero belli e carismatici. Il rapporto di stima/odio/rivalità tra il protagonista e il principale antagonista è davvero ben reso. Il disegno è in puro stile giapponese e nel complesso è molto carino. I fondali invece non sono sempre altrettanto ben riusciti, ma fanno bene il loro lavoro.
Splendide le musiche e gli effetti sonori, magistrale il modo in cui sono usate, con silenzi e sottofondi che rendono ancora più esaltanti alcune sequenze. Senza considerare l’urlo ‘OBJECTION’ o ‘HOLD IT’, quest’ultimo che potete attivare anche vocalmente.
Bella poi l’ironia che permane il gioco, con punzecchiature al protagonista e gag piuttosto divertenti.
Splendida la modalità dei processi, in grado di dare vere soddisfazioni. Trovare il mode di fregare l’insopportabile avvocato accusatore è un’esperienza da fare, soprattutto quando la soluzione non è per nulla ovvia.
Poi, come ormai è classico per il DS, perfetto l’utilizzo del touch screen, che rende molto più comode e naturali la selezione dei menù e degli oggetti.


Phoenix WrightConclusione:

Se amate le avventure grafiche, i gialli o i vari telefilm polizieschi, Phoenix Wright è un titolo che dovete provare.
Ci sono punti in cui il titolo rallenta un po’ troppo, ma durante alcune sequenze nel corso dei processi mi sono davvero esaltato, complici anche le musiche e gli effetti sonori. Rimane uno dei giochi che nel complesso mi sono più piaciuti, e nonostante la sua rigiocabilità sia pari a zero, trovo sia un’esperienza, se vi piacciono i titoli abbastanza impegnati, da fare almeno una volta.
Non vedo l’ora di giocare ai prossimi capitoli.











Phoenix WrightRiassumendo:

+ Ottima trama
+ Ottimi personaggi
+ Sonoro molto azzeccato
+ Molte ben strutturata la parte del processi, davvero divertenti
+ 4° e 5° capitolo con più complessi e appassionanti dei precedenti
+ Da oggi (24/11) anche in italiano
- Scarsa longevità
- Parte investigativa un po’ deludente e noiosa