Giorgia Vecchini, in arte Giorgia Cosplay, la più celebre cosplayer italiana, vincitrice nel 2005 del World Cosplay Summit di Nagoya, il 4 marzo è entrata nel Guinness World Record per la sua immensa collezione di ben 3.021 oggetti legati al suo anime preferito, L'incantevole Creamy.
La notizia è trapelata solo negli ultimi giorni, quando l'artista ha reso pubblico questo bellissimo traguardo sui suoi profili social, sottolineando tra l'altro che, per il libro dei record, non contavano gli oggetti doppi o uguali ma unicamente i pezzi singoli. Una passione, quella di Giorgia, che arriva da molto lontano, e che abbiamo voluto approfondire con questa intervista. 
 

Ciao Giorgia e grazie per esserti resa disponibile all'utenza di AnimeClick. Innanzitutto complimenti per questo straordinario traguardo che, immaginiamo, sia motivo di grande orgoglio per te, insomma non è da tutti essere una detentrice mondiale. Partiamo dalle origini: quando nasce la tua passione per L’incantevole Creamy?

È stato un cosiddetto amore a prima vista. L'anime è stato trasmesso in Italia a partire dal 5 Febbraio 1985 su Italia 1, ed era consuetudine anticiparne il debutto con dei brevi spot che annunciavano l’imminente messa in onda di questi nuovi cartoni animati, con un montaggio di vari fotogrammi tratti dalle prime puntate e pezzi di sigla. Ricordo che me ne stavo tranquilla a casa ammalata con l'influenza, e vedendo la reclame feci un balzo dal divano: si intravedeva la magica trasformazione che poi troveremo nel secondo episodio. E poi una deliziosa Creamy che si specchiava nel laghetto, e si sistemava il ciuffetto viola, con il suo abito giallo sgargiante ... ne rimasi folgorata. La mia prima reazione fu: 'Ma è più bella di Lamù!', sì, dissi proprio così, e solamente più tardi scoprii che era stata la stessa mano a curare il character design di entrambe, ossia la bravissima Akemi Takada. Creamy ai miei occhi era semplicemente meravigliosa e dopo quella pubblicità, non stavo più nella pelle, un hype pazzesco condiviso anche con i miei compagni di scuola. Vedere l'anime diventò in assoluto la mia priorità, la mia piccola dolce ossessione. La prima trasmissione in Italia avveniva in fascia pre serale, come per tutti gli anime di punta dell'epoca, alle ore 19.50, il martedì, il giovedì e il sabato, e non mi persi nessuna puntata nemmeno nelle varie repliche successive, finché qualche anno dopo a casa arrivò il primo videoregistratore che mi diede modo di registrare su vhs l’intera serie. Si può dire insomma che ne sono sempre stata innamorata.

Cosa ti piaceva in maniera particolare di quell’anime?

Direi vari elementi: in primo luogo il tratto, così delicato e aggraziato, che rendeva la mia eroina bellissima dentro e fuori. Quando Yu si trasformava con quell’indimenticabile formula magica restavo a bocca aperta; per altro amavo già di mio il colore lilla, quindi figuratevi quando ho visto i suoi capelli! Volevo assolutamente essere così anche io da grande, portare i capelli lilla, cantare, essere una specie di idol, un sogno abbastanza comune per le ragazzine in fondo. Mi preparavo per andare a scuola mettendo il gel per fare i ciuffettini come lei..... e non ero l’unica! Mi piaceva così tanto che tutti i miei giochi erano incentrati fantasticando sui suoi poteri magici, del resto essendo quasi coetanea della piccola Yu, era facile immedesimarsi doppiamente nelle sue avventure. Ho provato a più riprese a portare Kiki e Susy, le mie micette di allora nel cappuccio a scuola, ma senza buon esito come potete immaginare. E la disegnavo ovunque, e sempre, tanto che la mia maestra, Clara, presa dallo sconforto, un giorno mi diede questa improbabile nota:'Giorgia deve smettere di disegnare Creamy su tutti i quaderni di scuola'. Insomma, se avevo uno spazio bianco da qualche parte, io lo riempivo con Creamy. Apprezzavo tantissimo ovviamente l'elemento magico, oltre che i deliziosi micini Posi e Nega. Del resto ho sempre pensato che la sequenza delle trasformazioni delle ragazze magiche negli anime shojo, per ragazze, stesse ai maschietti come la vestizione e l’ingresso del pilota al proprio robot. L’esaltazione era la medesima.
L’Incantevole Creamy, come sapete, fu il primo anime magico dello 
Studio Pierrot; a seguire avremmo avuto Evelyn, Magica Emi e Sandy dai mille colori. Prima avevo già seguito con molto interesse Lulù l'angelo tra i fioriBia, la sfida della magiaIl magico mondo di Gigì e Lalabel, per citarne alcuni, ma Creamy, per la prima volta, aveva una controparte magica adulta fissa, con cui ci si poteva sempre confrontare e immedesimare. Il tutto condito da queste bellissime storie di vita quotidiana di quel Giappone anni '80 così colorato e attraente, e poi c'erano le mitiche crêpes, questa pietanza così misteriosa allora per una bambina di paese come me. Mi domandavo che sapore avessero e chiedevo informazioni in famiglia ma nessuno sapeva dirmi nulla, mia madre mi diceva che esistevano le crespelle, ma non sapeva bene cosa fossero le crêpes e, ahimè, non aveva idea di come cucinarle. Altro tema fondamentale che creava una certa tensione era quello ricorrente legato alla magia “a scadenza”: i poteri di Yu/Creamy potevano durare solamente un anno e quindi, la piccola Yu viveva la doppia pressione di non farsi scoprire, di conciliare la vita di una bambina delle elementari con quella di un'adolescente famosissima, ma anche la consapevolezza che presto avrebbe dovuto lasciare i suoi fan. Poi non dimentichiamo le orecchiabili canzoni della serie, cantate in Italia da una giovane Cristina D'Avena, il doppiaggio azzeccatissimo con una Donatella Fanfani meravigliosa e perfetta nel doppio ruolo Yu/Creamy e un Antonello Governale strepitoso su Jingle Pentagramma, tanto per citarne alcuni, il tratto bellissimo e curato, insomma era proprio un anime perfetto, un cerchio che quadrava perfettamente. Adoravo anche i personaggi secondari, ben caratterizzati, che davano quella controparte ironica e spensierata, e facevano di questa serie la mia preferita senza dubbio. Inoltre, nonostante gli episodi fossero per lo più scollegati, veniva portava avanti una trama di fondo, con una crescita costante del rapporto tra i personaggi. Tra le altre cose, in Giappone, gli episodi venivano trasmessi settimanalmente in modo tale che ci fosse un collegamento diretto con il periodo dell'anno in cui andavano in onda, per rendere il tutto più vero. Per cui Yū perdeva i poteri nell'anime nel giorno esatto in cui avveniva nel cartone, la puntata di Natale andava in onda la settimana di Natale, così come quella di San Valentino e così via. Questo gioco rendeva per tutti gli spettatori ancora più vera, se possibile, la presenza di Creamy. Chiaramente questo in Italia non è stato possibile, cionondimeno ha segnato per tutte le bambine un piccolo cambiamento, e le fan , ormai cresciute della dolcissima Creamy, sono ancora davvero tantissime. Anche tra i ragazzi.
 


Cosa ti ha portato a collezionare così tanti oggetti legati a questo anime? Ricordi ancora qual è stato il primo di questa grandissima raccolta?

All'epoca, in Italia, non c'era molto da collezionare, difficilmente venivano fatti investimenti di merchandising importanti per gli anime. Il primo “oggetto” che ho raccolto è stato un ritaglio della rivista TV Sorrisi e Canzoni, dove pubblicizzavano il cartone animato, proprio la settimana di quel lontano febbraio del 1985. Poi sono arrivati via via i vari numeri de Il Corriere dei Piccoli da cui, anche qui, ritagliavo sempre le pubblicità. E le copertine. In età adulta parte della mia collezione di Corrierini l’ho dovuta ricomprare proprio per via di questa malsana abitudine. La passione per questa serie mi ha portato poi pian piano, in base alle mie possibilità dell'epoca, a collezionare tutto quello che trovavo, dal mitico album di figurine Panini ai vari ritagli, i poster, i libricini da colorare le cartoline, gli adesivi prismatici del cacao Sprint – che completavano il gioco della stella Piumata all’interno dell’album - il mitico libro AMZ fino al manga, pubblicato anch’esso sempre sul Corriere dei Piccoli. Mi ricordo benissimo della delusione: perché di tutti quanti gli altri cartoni animati venivano riprese le storie con i fotogrammi della serie, mentre per Creamy proprio il manga originale, colorato in Italia. Ammetto che non mi piaceva, il tratto era troppo approssimativo, non capivo perché lo disegnassero così male, ben lontano dalla bellezza dell’anime. Tra le cover dedicate alla bella idol lillochiomata sempre dal Corriere, conservo come un tesoro quella iconica del suo viso tra le bolle colorate su sfondo blu, proprio come nella sigla. Pensate che mio papà, fabbro e falegname, per il mio undicesimo compleanno mi aveva realizzato in legno, in gran segreto per farmi una sorpresa, la bacchetta magica a cuore, la stella e il medaglione per la trasformazione, basandosi unicamente sui miei disegni di carta. Piansi di felicità, mi sembrò un gesto stupendo: sono stati per anni i miei fedeli compagni di giochi e dei portafortuna da cui non mi separavo mai. E per finire il succitato album delle figurine Panini. Al tempo la copia omaggio veniva distribuita gratuitamente fuori dalla scuola e mi ci fiondai immediatamente, inebriata di felicità.
I miei genitori approfittarono immediatamente di questa mia passione: pacchetti in omaggio in cambio di buoni voti a scuola. Per cui ad un 'brava' corrispondeva una bustina, un 'molto brava' due, ma con un 'bravissima' ne ricevevo ben tre. In men che non si dica mi mancavano poco meno di 6-7 figurine. Ormai ne avevo aperte così tante che riconoscevo dal retro le mancanti e l’immagine corrispondete. Tuttavia siccome l’opzione “richiedi figurine mancanti” non era contemplata, la mia possibilità di completare la collezione era affidata unicamente all’intramontabile “celo celo manca” con gli amici. Per terminare l'album dovetti barattare tutte le mie doppie più belle, tra cui la 150 – un delizioso primo piano dove Creamy fa l’occhiolino - con quell’aguzzino di mio cugino, unico detentore della mia ultima mancante: la numero 127. Tra l'altro una figurina che singolarmente non significava davvero nulla, perché completava un insieme di quattro immagini che, unite, formavano una figura di personaggi secondari. Maledizione!

Entrare nel Guinness World Record per la tua collezione era una cosa a cui ambivi già da tempo? Era il tuo obiettivo mentre collezionavi tutti questi oggetti oppure senza accorgertene ad un certo punto ti sei ritrovata ad essere una detentrice mondiale?

A dire il vero no, non ci avevo mai pensato prima. Solamente un paio di anni fa, parlando con Dario Calabria, il detentore del Guinness World Record per la sua collezione di oggetti legati a Lupin III, venni informata di questa possibilità. Mi consigliò di tentare di fare lo stesso per la mia collezione de L'incantevole Creamy e così decisi di provarci. Dario mi ha aiutato, spiegandomi per filo e per segno tutto l'iter e la burocrazia legata al Guinness e così, negli ultimi mesi, la mia collezione si è impennata, perché ero già vicina alla soglia di 3.000 oggetti ed era un traguardo che volevo raggiungere.  Così ho acquistato prodotti che in teoria non avevo considerato, tutte cose piccoline per la verità ma che mi servivano allo scopo. Fino ad allora avevo collezionato solo quello che mi piaceva, anche perché il materiale che esce è veramente tanto e talvolta di qualità discutibile, preferisco quindi selezionare un po' tra quello che mi piace e quello che è evitabile.  Quindi non ho mai acquistato tutto indiscriminatamente, però per riuscire ad arrivare a 3.000 pezzi ho deciso di concedermi qualche piccola eccezione
 

Durante questa tua ricerca hai incontrato altre persone appassionate de L’incantevole Creamy che come te collezionavano qualsiasi tipo di merchandise legato a questo prodotto?

In questi anni sono entrata in contatto con tantissimi collezionisti di oggetti legati agli anime e quindi anche di Creamy. Sono iscritta ad un gruppo Facebook di appassionati, dove ho trovato tanti amici e che è ben strutturato. Parliamo di tutto il merchandise di questa serie, facciamo sondaggi, ci sono speciali di approfondimento, postiamo le nostre collezioni, i nostri acquisti, insomma si parla di tutte le novità che ci sono per restare sempre informati. Inoltre ci aiutiamo a vicenda per far crescere la nostra collezione, scambiando o vendendo oggetti, magari doppi, in cambio di altri item e così via.

C’è un oggetto che ti sta particolarmente a cuore tra gli oltre 3.000 in tuo possesso? O meglio, se potessi sceglierne soltanto uno, quale sceglieresti e perché proprio quello?

L'oggetto a cui sono più legata è sicuramente il gioco da tavolo di Creamy, di cui avevo anche scritto un post dedicato sui miei profili social. Non è un prodotto giapponese ma è legato al merchandise italiano, e veniva regalato durante la gloriosa trasmissione di Bim Bum Bam condotta dal giovane Paolo Bonolis, Manuela e Uan. Inviando una letterina alla trasmissione si poteva essere sorteggiati durante la puntata e vincerne uno! Se si era fortunati si riceveva a casa questo gioco da tavolo, oggetto inarrivabile per tutti noi. Per me si trattava letteralmente un sogno, ci provai tantissime volte ma alla fine niente di fatto. Mi rimase sempre quel desiderio impossibile, vedevo quella scatola con Creamy raffigurata su sfondo blu tra le bolle e per me era iconica, mi sembrava la cosa più bella che avessi mai visto, considerando che all'epoca non c'era molto merchandise legato alla serie. Sono riuscita ad aggiungerlo alla mia collezione solo molti anni più tardi, lo tengo come l'oro e ci sono affezionatissima. 
 

Immaginiamo che tu ne abbia reperiti parecchi tra i tuoi tanti viaggi, o fiere a cui hai partecipato, ma ne acquisti tanti anche online?

Durante i miei numerosi viaggi nella terra del Sol Levante mi è capitato di acquistare diversi oggetti legati a Creamy, anche perché ciclicamente è un anime che rivive grazie a qualche anniversario o evento dedicato,in collaborazione o con la presenza di Akemi Takada stessa. Insomma o per San Valentino, o per Natale, o per una mostra c'è sempre merchandise nuovo legato al personaggio, almeno da quando si è festeggiato il trentennale della serie in poi. Questi riesco a recuperarli spesso online o qualche volta, se fortuitamente mi trovo in Giappone durante quell'esatto periodo, direttamente in loco. Nelle fiere c'è molto meno, perché è un personaggio degli anni '80 e in quegli eventi c'è materiale più attuale in vendita. Si trova decisamente molto di più online, tra le varie aste giapponesi o anche italiane, e nei gruppi di vendita sui social. Per questo tipo di collezione il mercato online è fondamentale. 

Ci racconti un aneddoto simpatico legato ad un acquisto? Magari qualche pazzia fatta pur di ottenerne uno…..

Quello che ricordo con un sorriso fu quando al temporary shop di Kyoto dedicato a Creamy, c'era una piccola lotteria in cui, a seconda del numero che si estraeva si otteneva un gadget in omaggio. Siccome però li avrei voluti tutti, e c'era un limite di pescata per ogni persona, ho coinvolto tutti gli amici del gruppo e li ho sostanzialmente obbligati a pescare questi numerini, così sono riuscita ad ottenere tutta la collezione. Insomma, come si suol dire, l'unione fa la forza.

C’è un oggetto che non fa parte della tua collezione ma che vorresti avere?

In realtà no, ma trovo difficile immaginarlo adesso, perché spesso saltano fuori specie nelle aste nipponiche on line oggetti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. Non esiste un catalogo di riferimento omnicomprensivo di tutta la gadgettistica uscita negli anni, anche se diciamo che buona parte è cosa nota. Pensa alle stesse cel: non sai mai cosa potrebbe saltar fuori in futuro, arrivano sul mercato in maniera randomica e spesso bisogna star attenti al mercato dei falsi. E dire che fino a pochi anni fa era un tipo di collezione mi interessava poco, non solo per via dei costi, che invece erano assai più abbordabili rispetto ad ora. Inoltre devo dire che ho un rapporto di odio e amore con le bacchette magiche originali, sia la Lumina Star (la stella) che la Stick (la bacchetta a cuore)che il medaglione. Ho tutte le repliche più recenti ma quelle storiche originali degli anni '80 non sono in mio possesso, per scelta, perché prezzi stellari a parte alla fine sono degli approssimativi giocattoli di plastica che non mi convincono. Insomma per la collezione è un po’ un peccato non averle, ma mi rendo conto che se ho quel tipo di disponibilità economica preferisco investirla in altro, qualcosa che mi piace di più. Magari in futuro le recupererò. 

Possiamo sapere qual è stato l’oggetto che ti ha richiesto l’esborso più grande? Ovviamente non vogliamo sapere le cifre, anche perché immaginiamo che in generale sia stato un record piuttosto dispendioso.

Sicuramente il gioco da tavolo che vi ho descritto prima non fu economico, però l'oggetto più importante da questo punto di vista fu una cel molto molto bella che ha richiesto un esborso notevole, però ne valeva la pena perché proviene da una puntata che mi piace particolarmente e molto ben disegnata: penso che questo frame sia stupendo, non trovate?
 
Giorgia tiene a precisare che il background della cel è originale, ma di un altro fotogramma. Quindi il background non corrisponde a questa cel di Creamy ma viene utilizzato solo per valorizzarla.

Non c’è mai stato nessuno che ha tentato, invano, di fermarti? Simpaticamente parlando, nessuno ti ha mai detto che sei pazza o un’accumulatrice seriale?

Qualcuno che ha cercato di fermarmi? Probabilmente quelli della banca! Scherzi a parte, in realtà nessuno, anzi spesso chi mi accompagna durante un viaggio o anche in rete, vedendo qualche oggetto particolare legato a Creamy me lo indica, perché sa che ci tengo. Lo stesso a casa familiari e amici, anche se magari non condividono quello che è lo sforzo economico, sanno che ognuno ha le proprie passioni, no? In futuro potrebbe fermarmi soltanto una cosa: la mancanza di spazio!

Un giorno smetterai di collezionare oppure ti vedi con i capelli bianchi tra tantissimi anni ancora a spolverare la tua collezione che nel frattempo sarà cresciuta ancora di più?

In realtà la mia idea sarebbe un'altra: visto che la mia collezione non comprende solo materiale inerente Creamy ma anche tanti altri oggetti legati agli shojo e majokko degli anni '80, così come merchandise sempre legato agli anni '80 come poster cinematografici, album di figurine, riviste anime, ecc, più che a spolverarli da attempata ottuagenaria, mi vedo mentre li tramando a qualche museo, oppure a collocarli in una mostra personale permanente, dedicata proprio agli anime anni '80. Lo farei per i posteri, perché credo sarebbe proprio un peccato se tutto questo un giorno andasse perduto, mi piace pensare che questa sarebbe una degna conclusione di una vita di collezioni e passioni. 

Ora scusate ma mi devo trasformare!

Pampulu Pimpulu Parimpampum!

Ringraziamo e ci complimentiamo ancora con Giorgia e vi invitiamo a seguirla sui suoi profili Facebook e Instagram.