Hakuouki
Considerarlo "subarashii" ("stupendo" in giapponese) potrebbe essere riduttivo.
Oltre alla sua nota sovrannaturale, che riprende anche leggende della mitologica giapponese grazie alla presenza di oni ("orchi", demoni giapponesi), forte è la sua valenza dal punto di vista storico, con la famosa Shinsengumi (speciale corpo di polizia dello Shogunato) e le varie battaglie e personaggi del periodo storico del Bakumatsu, che ha permesso al Giappone di riaprire i confini. Accanto a personaggi ed eventi storici, troviamo poi nuovi personaggi, gli oni, e le lotte che il loro arrivo porta. Profondi sono i motivi che portano i vari membri della Shinsengumi a prendere l'Ochimizu (la medicina che permette la trasformazione in oni, a discapito della riduzione della loro vita), così come profondi sono gli ideali presenti negli stessi, tipici della fedeltà giapponese (fedeltà è proprio il simbolo della Shinsengumi).
Su questo poi si trovano i sentimenti che nascono tra la protagonista e i personaggi dell'anime, dandogli un valore aggiunto.
Oltre alla sua nota sovrannaturale, che riprende anche leggende della mitologica giapponese grazie alla presenza di oni ("orchi", demoni giapponesi), forte è la sua valenza dal punto di vista storico, con la famosa Shinsengumi (speciale corpo di polizia dello Shogunato) e le varie battaglie e personaggi del periodo storico del Bakumatsu, che ha permesso al Giappone di riaprire i confini. Accanto a personaggi ed eventi storici, troviamo poi nuovi personaggi, gli oni, e le lotte che il loro arrivo porta. Profondi sono i motivi che portano i vari membri della Shinsengumi a prendere l'Ochimizu (la medicina che permette la trasformazione in oni, a discapito della riduzione della loro vita), così come profondi sono gli ideali presenti negli stessi, tipici della fedeltà giapponese (fedeltà è proprio il simbolo della Shinsengumi).
Su questo poi si trovano i sentimenti che nascono tra la protagonista e i personaggi dell'anime, dandogli un valore aggiunto.
Una malattia di cui poco si conosce si sta propagando in un Giappone del sedicesimo secolo. La vera storia di feudalesimi e shogunati viene trattata dall'autore con un tocco di fantasy. I personaggi non sono realmente esistiti, ma i clan di cui fanno parte sì; la Shinsengumi è un'organizzazione atta a mantenere la pace e stanare le rivolte contro lo shogun. La protagonista, Chizuru, dopo essere stata salvata dall'attacco di un infetto da un membro della Shinsengumi, si ritrova a farci parte. Costretta a indossare vesti da uomo e a spacciarsi per un giovane guerriero, Chizuru cercherà di ritrovare il padre scomparso, facendosi accettare dalla Shinsengumi e cercando di rimanere in vita nonostante la guerra incalzi.
Graficamente l'anime è impeccabile. Tutta l'atmosfera magica del Giappone è riproposta a meraviglia, con immagini che lasciano quasi sentire il profumo di ciò che illustrano. Ciliegi, fontane di bambù, templi, katana e kimono sono solo alcuni degli elementi tipici del Giappone del 1600. La trama è ben pensata; a tratti si fatica a seguirla, soprattutto se non si conosce un minimo di storia del paese del Sol Levante, tuttavia la parte fantasy dell'anime viaggia a braccetto con la parte reale, rendendo apprezzabile il tutto, sia agli appassionati del passato che a quelli che ricercano un prodotto innovativo.
L'unica pecca sembrano essere i combattimenti; tardano ad arrivare, o non arrivano proprio. Spesso i personaggi (curatissimi) si trovano faccia a faccia con i nemici (altrettanto ben disegnati e caratterizzati), ma, dopo due contrasti di spade, la battaglia si interrompe, senza un'apparente motivazione. La mancanza di pathos e duelli è davvero l'unico neo di un anime che poteva essere fantastico. Consigliato sicuramente agli appassionati di Giappone.
Graficamente l'anime è impeccabile. Tutta l'atmosfera magica del Giappone è riproposta a meraviglia, con immagini che lasciano quasi sentire il profumo di ciò che illustrano. Ciliegi, fontane di bambù, templi, katana e kimono sono solo alcuni degli elementi tipici del Giappone del 1600. La trama è ben pensata; a tratti si fatica a seguirla, soprattutto se non si conosce un minimo di storia del paese del Sol Levante, tuttavia la parte fantasy dell'anime viaggia a braccetto con la parte reale, rendendo apprezzabile il tutto, sia agli appassionati del passato che a quelli che ricercano un prodotto innovativo.
L'unica pecca sembrano essere i combattimenti; tardano ad arrivare, o non arrivano proprio. Spesso i personaggi (curatissimi) si trovano faccia a faccia con i nemici (altrettanto ben disegnati e caratterizzati), ma, dopo due contrasti di spade, la battaglia si interrompe, senza un'apparente motivazione. La mancanza di pathos e duelli è davvero l'unico neo di un anime che poteva essere fantastico. Consigliato sicuramente agli appassionati di Giappone.
I personaggi sono ben caratterizzati, i disegni davvero eccezionali e la trama per niente banale. L'amicizia e la lealtà verso gli altri sono il fulcro centrale di questa prima serie davvero ben riuscita.
Chizuru a volte sembra essere fin troppo ingenua, però durante la storia capirà qual è il suo posto all'interno dello Shinsengumi.
Dal punto di vista storico l'anime è piuttosto esaustivo, gli scontri tra demoni e falsi-demoni rispecchiano i desideri dei componenti dello Shinsengumi di emergere e affrontare le proprie difficoltà.
Do un volto così alto, oltre che per la particolarità dei disegni, anche per la focalizzazione sull'amicizia che unisce tutti i protagonisti.
Chizuru a volte sembra essere fin troppo ingenua, però durante la storia capirà qual è il suo posto all'interno dello Shinsengumi.
Dal punto di vista storico l'anime è piuttosto esaustivo, gli scontri tra demoni e falsi-demoni rispecchiano i desideri dei componenti dello Shinsengumi di emergere e affrontare le proprie difficoltà.
Do un volto così alto, oltre che per la particolarità dei disegni, anche per la focalizzazione sull'amicizia che unisce tutti i protagonisti.
Tratto dall'omonimo videogioco, "Hakuouki" ci presenta le vicende di Chizuru Yukimura e dei guerrieri della Shinsengumi, un corpo di samurai specializzato nella difesa dello shogunato. La storia è infatti ambientata nel decennio a cavallo tra il 1860 e il 1870, in un Giappone conteso tra diverse fazioni rivali. Ed è proprio in uno di questi scontri, in cui si trova suo malgrado coinvolta, che la nostra protagonista conoscerà gli affascinanti membri della Shinsengumi. Vincolata da un segreto inconfessabile (l'esistenza dei "Rasetsu", uomini trasmutati in demoni alle dirette dipendenze del gruppo), Chizuru comincerà a lavorare nel quartier generale della Shinsengumi come domestica, con il tassativo divieto di fuggire, pena la morte. Ma con il passare del tempo la ragazza si dimostrerà degna di fiducia e comincerà a partecipare sempre più attivamente alle attività del corpo, fino a cominciare a provare qualcosa per...
La prima serie lascia in sospeso gli avvenimenti più importanti, perciò vi consiglio caldamente anche la visione del seguito "Hakuouki Hekketsu-Roku".
Che dire? Essendo tratto da un otome game (particolare tipo di videogioco dove lo scopo è conquistare il cuore di uno dei protagonisti), "Hakuouki" si presenta come il classico reverse-harem dove una protagonista inerte si ritrova circondata da un sacco di bei ragazzi pronti a servirla. Questa volta in più abbiamo l'elemento storico - la guerra civile per controllare i territori giapponesi, i continui scontri - ma anche un livello fantasy - i demoni purosangue, tra cui il temibile Chikage Kazama, e i Rasetsu - e una discreta quantità d'azione. Le ultime puntate, dove anche Chizuru prende parte alle attività, sono a mio parere le migliori.
E proprio riguardo alla protagonista Chizuru, vorrei spezzare una lancia a suo favore: gli evidenti difetti caratteriali che presenta (inattività, inerzia, sin troppa reverenza e sottomissione nei confronti dei membri della Shinsengumi) non sono a mio parere più di tanto imputabili a lei, quanto alle meccaniche di questo tipo di anime: personalmente non ho mai visto - sfortunatamente - delle protagoniste di visual novel dotate di carattere, e "Hakuoki" da questo punto di vista non esce dallo standard.
Nondimeno, ho apprezzato la cura che al contrario è stata adottata nella caratterizzazione dei personaggi maschili. Lo stoico e "demoniaco" vicecomandante Hijikata, definito così dagli stessi membri del gruppo, è colui che caratterialmente mi ha colpito di più, mentre il trio comico Harada-Shinpachi-Todo con la sua vivacità alleggerisce non di poco la continua atmosfera di guerra e tensione.
A questo poi va aggiunto quello che secondo me è il punto forte, ossia il comparto grafico: un design dei personaggi mozzafiato, ambientazioni in un Giappone da sogno ornato da alberi di ciliegio, antichi templi e duelli in perfetto stile samurai, secondo l'onore e lo spirito del guerriero. Anche la colonna sonora si integra perfettamente con le atmosfere dell'anime, e all'energetica opening "Izayoi Namida" si affianca la romantica ending "Kimi No Kyokuu".
Insomma, "Hakuouki" è un anime che sa reggere in maniera buona l'evidente provenienza da un videogioco, consigliatissimo alle ragazze sognatrici che abbiano voglia di vedersi un po' di sdolcinate romanticherie in stile cavalleresco godendosi al contempo la vista di affascinanti uomini guerrieri d'altri tempi.
La prima serie lascia in sospeso gli avvenimenti più importanti, perciò vi consiglio caldamente anche la visione del seguito "Hakuouki Hekketsu-Roku".
Che dire? Essendo tratto da un otome game (particolare tipo di videogioco dove lo scopo è conquistare il cuore di uno dei protagonisti), "Hakuouki" si presenta come il classico reverse-harem dove una protagonista inerte si ritrova circondata da un sacco di bei ragazzi pronti a servirla. Questa volta in più abbiamo l'elemento storico - la guerra civile per controllare i territori giapponesi, i continui scontri - ma anche un livello fantasy - i demoni purosangue, tra cui il temibile Chikage Kazama, e i Rasetsu - e una discreta quantità d'azione. Le ultime puntate, dove anche Chizuru prende parte alle attività, sono a mio parere le migliori.
E proprio riguardo alla protagonista Chizuru, vorrei spezzare una lancia a suo favore: gli evidenti difetti caratteriali che presenta (inattività, inerzia, sin troppa reverenza e sottomissione nei confronti dei membri della Shinsengumi) non sono a mio parere più di tanto imputabili a lei, quanto alle meccaniche di questo tipo di anime: personalmente non ho mai visto - sfortunatamente - delle protagoniste di visual novel dotate di carattere, e "Hakuoki" da questo punto di vista non esce dallo standard.
Nondimeno, ho apprezzato la cura che al contrario è stata adottata nella caratterizzazione dei personaggi maschili. Lo stoico e "demoniaco" vicecomandante Hijikata, definito così dagli stessi membri del gruppo, è colui che caratterialmente mi ha colpito di più, mentre il trio comico Harada-Shinpachi-Todo con la sua vivacità alleggerisce non di poco la continua atmosfera di guerra e tensione.
A questo poi va aggiunto quello che secondo me è il punto forte, ossia il comparto grafico: un design dei personaggi mozzafiato, ambientazioni in un Giappone da sogno ornato da alberi di ciliegio, antichi templi e duelli in perfetto stile samurai, secondo l'onore e lo spirito del guerriero. Anche la colonna sonora si integra perfettamente con le atmosfere dell'anime, e all'energetica opening "Izayoi Namida" si affianca la romantica ending "Kimi No Kyokuu".
Insomma, "Hakuouki" è un anime che sa reggere in maniera buona l'evidente provenienza da un videogioco, consigliatissimo alle ragazze sognatrici che abbiano voglia di vedersi un po' di sdolcinate romanticherie in stile cavalleresco godendosi al contempo la vista di affascinanti uomini guerrieri d'altri tempi.
Nota: la seguente recensione non contiene spoiler.
Hakuouki narra le vicende di una giovane ragazza, Chizuru, a partire dal momento in cui incontra i membri di una polizia statale, la Shisengumi.
Nello svilupparsi della storia si vengono a scoprire sempre più elementi riguardo al passato di Chizuru, compresa la sua reale essenza. I personaggi della polizia statale rappresentano dei condottieri veramente esistiti, rielaborati storicamente, aggiungendoci anche qualche tratto fantasioso, ovviamente. Il genere di quest'anime dunque è storico, tuttavia a ciò si aggiunge anche una storia d'amore imprevista, ma non per questo poco approfondita, anzi.
I personaggi sono trattati con cura nella loro personalità: vengono analizzati abbastanza nel profondo della loro psiche, e ciò non è una cosa da poco, dal momento che le puntate sono solamente 12, mentre i personaggi principali sono 8.
I disegni sono il punto particolarmente forte di questa serie animata: sono fatti benissimo, dettagliati, privi di ripetizione. Le forme dei personaggi sono assolutamente in proporzioni adatte, senza sbavature.
Le musiche sono un altro elemento positivo: l'opening, così come l'ending, sono orecchiabili, ma non banali. La colonna sonora che accompagna lo svolgimento dell'anime è abbastanza varia e dalla composizione laboriosa.
Finalmente, si tratta di un anime che consiglio vivamente, perché anche dal punto di vista storico è pertinente e chiaro. C'è solamente una pecca tra tutto, ossia la storia che è troppo corta: questa è la prima serie di 12 episodi, e la seconda ne detiene solamente 10. A parer mio 22 puntate sono un po' poche: proseguendo poteva venire un lavoro di gran lunga più coinvolgente e ancor più profondo.
Questo è tutto, grazie dell'attenzione e della pazienza. Buona (ed eventuale) visione.
Hakuouki narra le vicende di una giovane ragazza, Chizuru, a partire dal momento in cui incontra i membri di una polizia statale, la Shisengumi.
Nello svilupparsi della storia si vengono a scoprire sempre più elementi riguardo al passato di Chizuru, compresa la sua reale essenza. I personaggi della polizia statale rappresentano dei condottieri veramente esistiti, rielaborati storicamente, aggiungendoci anche qualche tratto fantasioso, ovviamente. Il genere di quest'anime dunque è storico, tuttavia a ciò si aggiunge anche una storia d'amore imprevista, ma non per questo poco approfondita, anzi.
I personaggi sono trattati con cura nella loro personalità: vengono analizzati abbastanza nel profondo della loro psiche, e ciò non è una cosa da poco, dal momento che le puntate sono solamente 12, mentre i personaggi principali sono 8.
I disegni sono il punto particolarmente forte di questa serie animata: sono fatti benissimo, dettagliati, privi di ripetizione. Le forme dei personaggi sono assolutamente in proporzioni adatte, senza sbavature.
Le musiche sono un altro elemento positivo: l'opening, così come l'ending, sono orecchiabili, ma non banali. La colonna sonora che accompagna lo svolgimento dell'anime è abbastanza varia e dalla composizione laboriosa.
Finalmente, si tratta di un anime che consiglio vivamente, perché anche dal punto di vista storico è pertinente e chiaro. C'è solamente una pecca tra tutto, ossia la storia che è troppo corta: questa è la prima serie di 12 episodi, e la seconda ne detiene solamente 10. A parer mio 22 puntate sono un po' poche: proseguendo poteva venire un lavoro di gran lunga più coinvolgente e ancor più profondo.
Questo è tutto, grazie dell'attenzione e della pazienza. Buona (ed eventuale) visione.
Non mi metterò a descriverne la trama, perché è sintetizzata già nel modo migliore possibile. Ne analizzerò i punti salienti che mi hanno sia colpito che deluso.
In sostanza quest'anime ha delle basi narrative a mio parere notevoli. I personaggi sono caratterizzati nel modo giusto e, poiché si tratta di una serie piuttosto breve, lo sono senza eccessi, si gustano tutti a brevi tratti. Le battaglie sono degne di nota, crudeli al punto giusto, con una punta 'shonen' che mi è piaciuta molto.
Grande pecca a mio parere è la protagonista. Insignificante, banale, senza carattere, è un piagnisteo costante. Con ciò non significa che si arriva a detestarla, diventa solo un peso per la trama in sé . E dico pio, stiamo parlando della protagonista. Unico elogio è che grazie a lei si scoprono un po' gli altri personaggi.
Tuttavia uno dei motivi principali per cui ho continuato a seguire questo anime è la drammaticità del personaggio di Souji Okita. Non so se sia corretto in una recensione menzionare un personaggio secondario, per par condicio lo si dovrebbe fare di tutti ma, sebbene nessuno degli altri possa essere da meno, ho ritrovato in Souji una poetica molto più profonda. E' l'unico in cui non ho visto un volteggio attorno alla protagonista, ma una psicologia solida (del resto si parla anche di un personaggio realmente esistito), drammatica e commuovente al contempo. Non posso dire molto perché cadrei nello spoiler e mi fermo qui, ma preciso che se potessi valutare quest'anime in maniera emotiva darei la valutazione massima solo per la sua presenza.
Purtroppo l'anime in sé non dà il giusto valore a nessuno dei personaggi, Souji compreso, specialmente nella seconda serie. E questo, per me, è grave perché quando ti affezioni a dei personaggi, vuoi che vengano fatti valere nel modo giusto. Specialmente quando la trama si sviluppa sulla loro psicologia, sulle loro scelte, in base ai loro principi e alla loro morale. E stiamo parlando di guerrieri, non di liceali con crisi d'identità .
A volte invece si perde il senso della trama a causa della prevalenza di cenni storici e del lato sentimentale della protagonista, che secondo me stona terribilmente con il contesto in cui tutto si muove. Il bello di quest'anime è proprio il "pathos" che deriverebbe dalle battaglie e dalle parti meno romantiche possibili. Il contesto storico inoltre renderebbe il tutto più sentito e interessante, se fosse gestito nel modo giusto, del resto si parla di un momento storico assai drammatico, con il crollo di determinati ideali. Ma, ahimè, gli autori sono stati già bravi a farse sì che non si scada nel solito "tutti amano lei". Sarebbe stato il colmo.
Quindi, che dire? Io consiglio di provare a guardarlo e di sopportarsi la protagonista almeno nella prima serie (a mio parere molto più degna della seconda, non approvo il cambio d'abiti, un po' fanservissato, e il rigiro shoujo all'ennesima potenza), perché comunque vi sono dei momenti in cui non puoi fare a meno di venirne ammaliato. Personalmente, mi sono fermata alla sesta puntata della seconda serie, quindi il mio giudizio si limiterà a questo.
Hakuouki è un prodotto che poteva essere reso mille volte meglio ma che, come ho già detto prima, probabilmente ha dovuto comunque sottostare alla trama predisposta del videogioco. Anche se, dato che esiste un prequel del suddetto, avrei preferito quella trasposizione in anime. Ma, ahimè, non si può avere tutto.
In sostanza quest'anime ha delle basi narrative a mio parere notevoli. I personaggi sono caratterizzati nel modo giusto e, poiché si tratta di una serie piuttosto breve, lo sono senza eccessi, si gustano tutti a brevi tratti. Le battaglie sono degne di nota, crudeli al punto giusto, con una punta 'shonen' che mi è piaciuta molto.
Grande pecca a mio parere è la protagonista. Insignificante, banale, senza carattere, è un piagnisteo costante. Con ciò non significa che si arriva a detestarla, diventa solo un peso per la trama in sé . E dico pio, stiamo parlando della protagonista. Unico elogio è che grazie a lei si scoprono un po' gli altri personaggi.
Tuttavia uno dei motivi principali per cui ho continuato a seguire questo anime è la drammaticità del personaggio di Souji Okita. Non so se sia corretto in una recensione menzionare un personaggio secondario, per par condicio lo si dovrebbe fare di tutti ma, sebbene nessuno degli altri possa essere da meno, ho ritrovato in Souji una poetica molto più profonda. E' l'unico in cui non ho visto un volteggio attorno alla protagonista, ma una psicologia solida (del resto si parla anche di un personaggio realmente esistito), drammatica e commuovente al contempo. Non posso dire molto perché cadrei nello spoiler e mi fermo qui, ma preciso che se potessi valutare quest'anime in maniera emotiva darei la valutazione massima solo per la sua presenza.
Purtroppo l'anime in sé non dà il giusto valore a nessuno dei personaggi, Souji compreso, specialmente nella seconda serie. E questo, per me, è grave perché quando ti affezioni a dei personaggi, vuoi che vengano fatti valere nel modo giusto. Specialmente quando la trama si sviluppa sulla loro psicologia, sulle loro scelte, in base ai loro principi e alla loro morale. E stiamo parlando di guerrieri, non di liceali con crisi d'identità .
A volte invece si perde il senso della trama a causa della prevalenza di cenni storici e del lato sentimentale della protagonista, che secondo me stona terribilmente con il contesto in cui tutto si muove. Il bello di quest'anime è proprio il "pathos" che deriverebbe dalle battaglie e dalle parti meno romantiche possibili. Il contesto storico inoltre renderebbe il tutto più sentito e interessante, se fosse gestito nel modo giusto, del resto si parla di un momento storico assai drammatico, con il crollo di determinati ideali. Ma, ahimè, gli autori sono stati già bravi a farse sì che non si scada nel solito "tutti amano lei". Sarebbe stato il colmo.
Quindi, che dire? Io consiglio di provare a guardarlo e di sopportarsi la protagonista almeno nella prima serie (a mio parere molto più degna della seconda, non approvo il cambio d'abiti, un po' fanservissato, e il rigiro shoujo all'ennesima potenza), perché comunque vi sono dei momenti in cui non puoi fare a meno di venirne ammaliato. Personalmente, mi sono fermata alla sesta puntata della seconda serie, quindi il mio giudizio si limiterà a questo.
Hakuouki è un prodotto che poteva essere reso mille volte meglio ma che, come ho già detto prima, probabilmente ha dovuto comunque sottostare alla trama predisposta del videogioco. Anche se, dato che esiste un prequel del suddetto, avrei preferito quella trasposizione in anime. Ma, ahimè, non si può avere tutto.
Ho letto le varie recensioni che sono state fatte intorno a quest'anime e devo dire di essere rimasto piuttosto impressionato dalla competenza storica di chi le ha scritte. Essendo un perfetto ignorante sulla storia del Giappone, invece, devo confessare che ho avuto diversi problemi a seguire questa serie la cui corretta lettura richiedeva indubbiamente almeno un minimo di conoscenza dei fondamenti della struttura sociale vigente durante il diciannovesimo secolo nel paese del sol levante. Ahimè purtroppo non possedevo né tantomeno posseggo tale requisito minimo, per cui ritengo abbastanza inopportuno sbilanciarmi in giudizi intorno alla capacità degli autori di riprodurre fedelmente le vicende storiche che si intendeva raccontare. Unico appunto possibile è forse proprio la mancanza di un intento divulgativo diretto agli ignoranti come me.
Lasciando, quindi, ad altri il compito di commentare il lato "storico" di Hakuouki, questa recensione è diretta esclusivamente a chi nel mezzo del cammin della sua vita si trovasse a incrociare quest'anime e decidesse di guardarlo pur non avendo nessuna preliminare nozione sugli argomenti di cui si tratta.
Ho già accennato al fatto che Hakuouki non ha una struttura che aiuta nella comprensione degli eventi storici; sinceramente se questo è il vostro intento consiglio o di leggere preliminarmente qualche libro oppure di passare ad altro. La trama però non include solo questo: ci troviamo ad esempio esseri come gli oni (demoni della mitologia giapponese) e uomini che si trasformano in vampiri bevendo una medicina. E questa indubbiamente non è Storia per cui è possibile un giudizio anche da parte di noi profani in materia.
Riassumendo, Chizuru parte alla volta della capitale alla ricerca del padre, un medico, ma arrivata lì viene attaccata da degli uomini-vampiro; quando sembra stia per avere la peggio - e questo capiterà praticamente ogni volta che qualcuno cerca di sfiorarla anche solo con il pensiero - viene tratta in salvo da alcuni membri della "Shinsengumi", una specie di squadra di samurai. Finirà per unirsi a loro e per condividere le loro avventure.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Questa parte, decisamente più "fantasy", l'ho trovata abbastanza noiosa anche perché dominata da una serie di incoerenze che si ripetono con discreta frequenza e che diventano ben presto frustranti. Anche se temo di sfociare nello spoiler tenterò comunque un esempio: gli oni decidono di rapire Chizuru, fanno irruzione nel quartier generale, ammazzano un sacco di gente e, nonostante qualche piccola difficoltà, sembrano destinati ad avere la meglio quando all'improvviso incomprensibilmente decidono di ritirarsi. Sembra quasi che si annoino a vincere per cui fanno dietrofront e arrivederci alla prossima. Mah.
Valutazione complessiva: tenendo conto di quanto detto sopra e di ciò che mi suggerisce il mio istinto, anche se a malincuore non riesco proprio a dargli la sufficienza. Anche perché il coraggio di seguire altri dieci episodi c'è ancora, ma la voglia proprio no.
Lasciando, quindi, ad altri il compito di commentare il lato "storico" di Hakuouki, questa recensione è diretta esclusivamente a chi nel mezzo del cammin della sua vita si trovasse a incrociare quest'anime e decidesse di guardarlo pur non avendo nessuna preliminare nozione sugli argomenti di cui si tratta.
Ho già accennato al fatto che Hakuouki non ha una struttura che aiuta nella comprensione degli eventi storici; sinceramente se questo è il vostro intento consiglio o di leggere preliminarmente qualche libro oppure di passare ad altro. La trama però non include solo questo: ci troviamo ad esempio esseri come gli oni (demoni della mitologia giapponese) e uomini che si trasformano in vampiri bevendo una medicina. E questa indubbiamente non è Storia per cui è possibile un giudizio anche da parte di noi profani in materia.
Riassumendo, Chizuru parte alla volta della capitale alla ricerca del padre, un medico, ma arrivata lì viene attaccata da degli uomini-vampiro; quando sembra stia per avere la peggio - e questo capiterà praticamente ogni volta che qualcuno cerca di sfiorarla anche solo con il pensiero - viene tratta in salvo da alcuni membri della "Shinsengumi", una specie di squadra di samurai. Finirà per unirsi a loro e per condividere le loro avventure.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Questa parte, decisamente più "fantasy", l'ho trovata abbastanza noiosa anche perché dominata da una serie di incoerenze che si ripetono con discreta frequenza e che diventano ben presto frustranti. Anche se temo di sfociare nello spoiler tenterò comunque un esempio: gli oni decidono di rapire Chizuru, fanno irruzione nel quartier generale, ammazzano un sacco di gente e, nonostante qualche piccola difficoltà, sembrano destinati ad avere la meglio quando all'improvviso incomprensibilmente decidono di ritirarsi. Sembra quasi che si annoino a vincere per cui fanno dietrofront e arrivederci alla prossima. Mah.
Valutazione complessiva: tenendo conto di quanto detto sopra e di ciò che mi suggerisce il mio istinto, anche se a malincuore non riesco proprio a dargli la sufficienza. Anche perché il coraggio di seguire altri dieci episodi c'è ancora, ma la voglia proprio no.
Hakuouki è sicuramente il prodotto di una nuova tendenza giapponese all'anime di avventura per ragazze. La parola chiave di questo nuovo genere é "bishounen" ovvero "bei ragazzi", che sicuramente non mancano in quest'anime.
La storia non è particolarmente originale, ma ben resa e raccontata e i personaggi sono piuttosto curati sia dal punto di vista grafico sia da quello psicologico.
La trama può essere sintetizzata così: una ragazza è alla ricerca del padre misteriosamente scomparso e finisce per rivolgersi alla Shinsengumi, corpo speciale di "polizia" giapponese all'epoca della riapertura delle frontiere con l'occidente (fine '800), che pare abbia avuto contatti con il genitore. Inizialmente scambiata per un maschio e sospettata di essere un pericolo o una spia per la Shinsengumi, la ragazza viene trattenuta prima con riluttanza e disprezzo, per integrarsi poi perfettamente ed entrare addirittura a fare parte delle file armate, al fianco di bellissimi ed eroici soldati.
Naturalmente non manca l'elemento sovrannaturale: demoni minacciano l'incolumità della ragazza che pare avere qualche legame con questi esseri non umani.
La protagonista ha sicuramente tutti i tratti particolari della ragazza impacciata che si trova in mezzo a un branco di soldati mozzafiato: piange, si lamenta della sua inutilità, si ficca nei pasticci e crea problemi a tutti. Ma nonostante tutto secondo me riesce comunque a risultare una buona protagonista - cosa rara per questo genere di personaggi femminili che di solito si fanno odiare e basta - grazie alla sua grinta e volontà.
Hakuouki è un anime storico, e da studentessa di lingua e cultura giapponese posso dire che gli eventi narrati sono piuttosto veritieri e ben trattati. Gli stessi capitani della Shinsengumi, con cui la protagonista stringe "amicizia", sono reinterpretazioni (molto fantasiose) di personaggi realmente esistenti.
L'anime prende vita partendo da un "gyaru gēmu" (videogioco per ragazze) giapponese, in cui la protagonista si trova catapultata nelle vicende sopra narrate, ma il focus è spostato sulle storie d'amore che la giocatrice nei panni della protagonista può intraprendere con i vari protagonisti maschili. La modalità "dating sim" del videogioco per fortuna si perde nell'anime, lasciando spazio alle emozioni, ma in maniera meno invasiva e infantile.
L'animazione è davvero buona e interessante, i disegni li trovo belli e ben curati, sulla base di quelli realizzati dalla bravissima Kazuki Yone per il videogioco. Anche la colonna sonora è piacevole e ben realizzata.
In conclusione direi che si tratta di un ottimo prodotto, consigliato sicuramente a un pubblico femminile, ma anche a tutti coloro a cui piacciono le avventure nel Giappone Meiji con un tocco di fantasia.
La storia non è particolarmente originale, ma ben resa e raccontata e i personaggi sono piuttosto curati sia dal punto di vista grafico sia da quello psicologico.
La trama può essere sintetizzata così: una ragazza è alla ricerca del padre misteriosamente scomparso e finisce per rivolgersi alla Shinsengumi, corpo speciale di "polizia" giapponese all'epoca della riapertura delle frontiere con l'occidente (fine '800), che pare abbia avuto contatti con il genitore. Inizialmente scambiata per un maschio e sospettata di essere un pericolo o una spia per la Shinsengumi, la ragazza viene trattenuta prima con riluttanza e disprezzo, per integrarsi poi perfettamente ed entrare addirittura a fare parte delle file armate, al fianco di bellissimi ed eroici soldati.
Naturalmente non manca l'elemento sovrannaturale: demoni minacciano l'incolumità della ragazza che pare avere qualche legame con questi esseri non umani.
La protagonista ha sicuramente tutti i tratti particolari della ragazza impacciata che si trova in mezzo a un branco di soldati mozzafiato: piange, si lamenta della sua inutilità, si ficca nei pasticci e crea problemi a tutti. Ma nonostante tutto secondo me riesce comunque a risultare una buona protagonista - cosa rara per questo genere di personaggi femminili che di solito si fanno odiare e basta - grazie alla sua grinta e volontà.
Hakuouki è un anime storico, e da studentessa di lingua e cultura giapponese posso dire che gli eventi narrati sono piuttosto veritieri e ben trattati. Gli stessi capitani della Shinsengumi, con cui la protagonista stringe "amicizia", sono reinterpretazioni (molto fantasiose) di personaggi realmente esistenti.
L'anime prende vita partendo da un "gyaru gēmu" (videogioco per ragazze) giapponese, in cui la protagonista si trova catapultata nelle vicende sopra narrate, ma il focus è spostato sulle storie d'amore che la giocatrice nei panni della protagonista può intraprendere con i vari protagonisti maschili. La modalità "dating sim" del videogioco per fortuna si perde nell'anime, lasciando spazio alle emozioni, ma in maniera meno invasiva e infantile.
L'animazione è davvero buona e interessante, i disegni li trovo belli e ben curati, sulla base di quelli realizzati dalla bravissima Kazuki Yone per il videogioco. Anche la colonna sonora è piacevole e ben realizzata.
In conclusione direi che si tratta di un ottimo prodotto, consigliato sicuramente a un pubblico femminile, ma anche a tutti coloro a cui piacciono le avventure nel Giappone Meiji con un tocco di fantasia.
Bene, parto dicendo che amo alla follia il genere samurai/ninja. Insomma, in Hakuouki siamo nel Giappone feudale ai tempi dello Shogunato. Chizuru è una ragazza alla ricerca del padre che non è più tornato. Una notte viene attaccata da dei soldati assetati di sangue e viene salvata da alcuni ragazzi membri della Shinsengumi, un antico gruppo di "polizia" dell'epoca.
Andando avanti si scoprirà che suo padre è andato via di casa per continuare le ricerche su un medicinale che dà forza, guarisce le ferite, ma fa perdere letteralmente la testa a chi lo beve - un'ottima arma per la guerra.
Beh, i disegni sono stupendi a parere mio, i ragazzi sono tutti bellissimi, in particolare Okita. Mi è piaciuto tantissimo che gli autori abbiano usato i veri nomi dei membri della Shinsengumi. La storia inizia a farsi davvero interessante alla puntata 10, poi dopo le due che rimangono si vuole vedere la seconda serie a tutti i costi.
La cosa che mi ha lasciata un po' delusa è la storia d'amore. Quest'anime è preso da un videogame molto popolare in Giappone per PS2, PSP, PS3 e Nintendo DS: lì l'amore non manca di certo, considerando che si può finire il gioco con tutti i personaggi e ognuno di loro è diverso. Tutti amano Chizuru e Chizuru ama tutti. Qui quel lato viene praticamente cancellato. A parte questo, consiglio Hakuouki.
Andando avanti si scoprirà che suo padre è andato via di casa per continuare le ricerche su un medicinale che dà forza, guarisce le ferite, ma fa perdere letteralmente la testa a chi lo beve - un'ottima arma per la guerra.
Beh, i disegni sono stupendi a parere mio, i ragazzi sono tutti bellissimi, in particolare Okita. Mi è piaciuto tantissimo che gli autori abbiano usato i veri nomi dei membri della Shinsengumi. La storia inizia a farsi davvero interessante alla puntata 10, poi dopo le due che rimangono si vuole vedere la seconda serie a tutti i costi.
La cosa che mi ha lasciata un po' delusa è la storia d'amore. Quest'anime è preso da un videogame molto popolare in Giappone per PS2, PSP, PS3 e Nintendo DS: lì l'amore non manca di certo, considerando che si può finire il gioco con tutti i personaggi e ognuno di loro è diverso. Tutti amano Chizuru e Chizuru ama tutti. Qui quel lato viene praticamente cancellato. A parte questo, consiglio Hakuouki.
Bisogna premettere che questo Hakuouki è tratto da un video game indirizzato ad un pubblico femminile, e gli elementi li ritroviamo tutti anche nell’anime, salvo scegliere, gli autori, di direzionare maggiormente l’affezione della protagonista verso un determinato personaggio, almeno così m’è sembrato, dovendo optare per una linea narrativa unica e non potendo usare la tecnica delle storie parallele-alterantive e i finali multipli del videogame.
Dicevo, gli elementi del gioco ci sono: un reverse harem, con personaggi bi-shouen, che mischia storia, mistero, avventura e sentimenti.
La storia segue Chizuru Yukimura, che parte da Edo alla volta di Kyoto, travestendosi da uomo, in cerca del padre, rinomato medico, scomparso e mai tornato da un viaggio. Il suo destino s'incrocerà con quello della Shinsengumi, un manipolo di abili ronin al servizio dello shogun, che hanno il compito di scovare i traditori e reprimere ribellioni e macchinazioni varie nella città di Kyoto. La nostra protagonista in una notte nevosa viene assalita da due uomini che di umano hanno solo le sembianze da lontano, in quanto sono diventati delle bestie, ma all’ultimo minuto viene salvata proprio da uno di questi affascinati spadaccini. Chizuru viene a conoscenza dell’esistenza di questi esseri che dovevano rimanere nell’ombra e ignoti, e viene, quindi, condotta presso il quartier generale della Shinsenguni, e tenuta prigioniera sotto mentite spoglie maschili; in caso tenti di scappare non le verrà fatta salva la vita. La prigionia si trasformerà ben presto in convivenza, e la ragazza conquisterà la fiducia, l’amicizia e forse qualche cuore dei guerrieri, che l’aiuteranno a risolvere il mistero della scomparsa del padre, perché anche questi ultimi stanno cercando il dottore, che è indissolubilmente legato a una serie di misteri che li riguardano da vicino.
I personaggi maschili sono dipinti uno più figo dell’altro, un Bi-shouen all’ennesima potenza; dubito che molti spettatori di sesso maschile possano reggere il confronto, senza che il loro ego venga ferito, tanto da rigettare la visione dell’anime… Un po’ come succede al pubblico femminile nel confronto degli harem, in cui tutte belle donzelle danzano intorno al solito protagonista insignificante. Beh, qui succede l’esatto opposto: reverse harem, aitanti maschi si schierano tutti in difesa della protagonista, un po’ alla Saiunkoku Monogatari, in cui però al contrario la protagonista è forte, tenace, indomita.
Sullo sfondo, lotte intestine dell’inquieto Giappone di fine ’800 s'incrociano con stani fenomeni sovrannaturali, mostri o demoni quasi vampireschi. Ma qual è il segreto che si cela dietro queste immonde creature? Da dove vengono? Cosa sono? Ecco questo nella prima serie lo si scoprirà, ma come si concluderanno le vicende e gli amori dei nostri protagonisti, invece no, e nemmeno che fine ha fatto il dottore, perché la prima serie di tredici episodi è terminata con un finale in sospeso, ma ne è prevista una seconda per ottobre 2010.
Hakuouki sembra un buon anime, ma ha dei difetti: ci sono momenti di una lentezza soporifera e poi all’improvviso stacchi di azione o un susseguirsi di avvenimenti troppo veloci. Un attimo rallenta e poi fa salti di mesi o stagioni, e quando pigia sull’acceleratore e un po’ confusionario: il contesto storico è mal raccontato, si presuppone che lo spettatore lo conosca, anche se viene dato un certo rilievo alle tradizioni, per esempio nella seconda puntata viene messo in evidenza il suggestivo Gion Matsuri di Kyoto, festival delle lanterne.
Ma la nota peggiore è il personaggio di Chizuru, che piange, piagnucola e piange ancora: una lagna, così c’è sempre qualcuno dello Shinsengumi che la salva. Basta lacrime, c’affoghi! Spero che nella seconda serie si dia una scossa, e mostri un po’ più di carattere e forza, perché in realtà ne dovrebbe avere un bel po’…
Spicca il dramma di samurai e ronin esperti maestri della katana che devono confrontarsi con una dura realtà: è finito il tempo della spada, siamo all’avvento delle armi da fuoco nel paese sol levante, e anche il più temibile spadaccino nulla può contro l’ultimo degli scalzacani con un fucile in mano. La verità fa male, ma bisogna accettare il cambiamento e adeguarsi, altrimenti se ne viene cocciutamente travolti.
In definitiva do la sufficienza perché non resisto al fascino degli anime ambientati storicamente; di tutti questi ronin dal bel character design; e dei bei paesaggi, quasi poetici, nel cadenzato cambio delle stagioni. Guarderò la seconda stagione perché non sono rimasta soddisfatta dal finale in sospeso e voglio sapere come proseguono le vicende, ma non so se consigliare la visione della prima.
Dicevo, gli elementi del gioco ci sono: un reverse harem, con personaggi bi-shouen, che mischia storia, mistero, avventura e sentimenti.
La storia segue Chizuru Yukimura, che parte da Edo alla volta di Kyoto, travestendosi da uomo, in cerca del padre, rinomato medico, scomparso e mai tornato da un viaggio. Il suo destino s'incrocerà con quello della Shinsengumi, un manipolo di abili ronin al servizio dello shogun, che hanno il compito di scovare i traditori e reprimere ribellioni e macchinazioni varie nella città di Kyoto. La nostra protagonista in una notte nevosa viene assalita da due uomini che di umano hanno solo le sembianze da lontano, in quanto sono diventati delle bestie, ma all’ultimo minuto viene salvata proprio da uno di questi affascinati spadaccini. Chizuru viene a conoscenza dell’esistenza di questi esseri che dovevano rimanere nell’ombra e ignoti, e viene, quindi, condotta presso il quartier generale della Shinsenguni, e tenuta prigioniera sotto mentite spoglie maschili; in caso tenti di scappare non le verrà fatta salva la vita. La prigionia si trasformerà ben presto in convivenza, e la ragazza conquisterà la fiducia, l’amicizia e forse qualche cuore dei guerrieri, che l’aiuteranno a risolvere il mistero della scomparsa del padre, perché anche questi ultimi stanno cercando il dottore, che è indissolubilmente legato a una serie di misteri che li riguardano da vicino.
I personaggi maschili sono dipinti uno più figo dell’altro, un Bi-shouen all’ennesima potenza; dubito che molti spettatori di sesso maschile possano reggere il confronto, senza che il loro ego venga ferito, tanto da rigettare la visione dell’anime… Un po’ come succede al pubblico femminile nel confronto degli harem, in cui tutte belle donzelle danzano intorno al solito protagonista insignificante. Beh, qui succede l’esatto opposto: reverse harem, aitanti maschi si schierano tutti in difesa della protagonista, un po’ alla Saiunkoku Monogatari, in cui però al contrario la protagonista è forte, tenace, indomita.
Sullo sfondo, lotte intestine dell’inquieto Giappone di fine ’800 s'incrociano con stani fenomeni sovrannaturali, mostri o demoni quasi vampireschi. Ma qual è il segreto che si cela dietro queste immonde creature? Da dove vengono? Cosa sono? Ecco questo nella prima serie lo si scoprirà, ma come si concluderanno le vicende e gli amori dei nostri protagonisti, invece no, e nemmeno che fine ha fatto il dottore, perché la prima serie di tredici episodi è terminata con un finale in sospeso, ma ne è prevista una seconda per ottobre 2010.
Hakuouki sembra un buon anime, ma ha dei difetti: ci sono momenti di una lentezza soporifera e poi all’improvviso stacchi di azione o un susseguirsi di avvenimenti troppo veloci. Un attimo rallenta e poi fa salti di mesi o stagioni, e quando pigia sull’acceleratore e un po’ confusionario: il contesto storico è mal raccontato, si presuppone che lo spettatore lo conosca, anche se viene dato un certo rilievo alle tradizioni, per esempio nella seconda puntata viene messo in evidenza il suggestivo Gion Matsuri di Kyoto, festival delle lanterne.
Ma la nota peggiore è il personaggio di Chizuru, che piange, piagnucola e piange ancora: una lagna, così c’è sempre qualcuno dello Shinsengumi che la salva. Basta lacrime, c’affoghi! Spero che nella seconda serie si dia una scossa, e mostri un po’ più di carattere e forza, perché in realtà ne dovrebbe avere un bel po’…
Spicca il dramma di samurai e ronin esperti maestri della katana che devono confrontarsi con una dura realtà: è finito il tempo della spada, siamo all’avvento delle armi da fuoco nel paese sol levante, e anche il più temibile spadaccino nulla può contro l’ultimo degli scalzacani con un fucile in mano. La verità fa male, ma bisogna accettare il cambiamento e adeguarsi, altrimenti se ne viene cocciutamente travolti.
In definitiva do la sufficienza perché non resisto al fascino degli anime ambientati storicamente; di tutti questi ronin dal bel character design; e dei bei paesaggi, quasi poetici, nel cadenzato cambio delle stagioni. Guarderò la seconda stagione perché non sono rimasta soddisfatta dal finale in sospeso e voglio sapere come proseguono le vicende, ma non so se consigliare la visione della prima.
Dunque quest'anime è nella categoria degli anime storici, ma io non so se abbia davvero il diritto di farvi parte. Parto subito dicendo che questa serie deriva da un videogioco, cosa che, appena l'ho saputa, mi ha fatto sollevare il sopracciglio. Di fatto poi non ho avuto torto: il lato storico della questione è proprio maltrattato. E anche se capisco la scelta che la narrazione, essendo dal punto di vista della protagonista, si pieghi alla sua visione delle cose, ritengo che si potesse fare molto di meglio. Inoltre Hakuoki è uno di quegli anime brevi (a meno di non aver capito male, ma la 12a dovrebbe essere l'ultima puntata) e con il non finale.
Vediamo la trama: siamo nell'epoca degli ultimi anni del periodo della Shinsengumi - quando questa era alla frutta per intenderci. Qui manca in toto la perfetta fusione tra eventi fantastici e storici che si può vedere in serie come Bakumatsu.
Seguiamo le vicende dei membri della Shinsengumi, ma in questa serie vediamo buona parte dei dieci storici comandanti (come Okita e Saitou, i due più noti negli anime, ma sia chiaro ci sono quasi tutti e 10 qui) riuniti sia nelle loro mansioni che sotto un'unica squadra avente una missione un pochino speciale e dai toni misteriosi.
Chizuru Yukimura è figlia di un medico che studia la medicina occidentale, una rarità per l'epoca; questa ragazzina, che si veste da uomo per riuscire a entrare nella capitale, è alla ricerca del padre che non dà più notizie da settimane. Mentre cerca d'intrufolarsi in città Chizuru finisce nel mezzo di un allegro massacro di spadaccini un pochino oltre l'umano e viene salvata dai membri della Shinsengumi. Da qui iniziano i suoi guai in quanto risulta testimone della missione che la misteriosa squadra deve, per ordini superiori, tenere allo scuro di tutta la popolazione, ufficiali inclusi.
Quando i membri della Shinsengumi scoprono che la ragazza è proprio la figlia del bizzarro medico di cui sono a loro volta alla ricerca, la obbligano a restare con loro come “ospite”: se non accetta la giustiziano sul posto, la delicatezza è tutto nella vita. Chizuru finisce quindi per fare parte della vita quotidiana e dei piani dei membri della Shinsengumi, i quali le concederanno di cercare con loro informazioni sul padre scomparso e da qui via a cascata ai mille misteri connessi.
Che dire, la trama sembrerebbe gradevole, ma si perde e si banalizza man mano che si evolve, sia per il fatto che la serie è davvero troppo breve (sempre che non ci sia un seguito), sia perché la protagonista è un pochino una piaga che i lupi di Mibu si portano appresso tipo zavorra. A guardare la storia nuda e cruda poi forse la faccenda della droga sperimentale e del padre scomparso risulta troppo difficile da gestire e da amalgamare, e alla fin fine stona, anche perché se da un lato affascina, dall'altro c'è poco tempo per spiegare tutto e si trascurano per questo le psicologie dei personaggi, cosa secondo me sbagliatissima visto di chi si tratta.
Il fatto di seguire in modo asfissiante Chizuru, facendo risultare i membri della Shinsengumi che le stanno attorno delle intriganti comparse senza un reale approfondimento, è tremendo da vedere. Poi per carità è molto bello il dramma dei limiti dell'essere umano e della frustrazione che i primi danno a chi, tra gli esseri umani, già risulta sopra la norma, ma è davvero bistrattato il modo in cui ognuno di questi soggetti vi si confronta con la propria psicologia.
Do 6 perché onestamente i disegni sono buoni (anche se vedere Saito puccioso e carino è raccapricciante) e le musiche decenti e non fastidiose, anche se non si va oltre. Sono ben altri gli anime storici con i controcavoli alla base, ma sono consapevole che se si vuole una storiella banale e qualche volteggio di spada questa serie ha tutte queste caratteristiche.
Io confesso che da appassionata dell'epoca trattata sono stata tratta in inganno, l'ho guardato solo perché riguardava gli anni dei grandi casini a Kyoto e perché non avevo capito la tipologia di videogioco da cui derivava. Come anime storico lo sconsiglio.
Vediamo la trama: siamo nell'epoca degli ultimi anni del periodo della Shinsengumi - quando questa era alla frutta per intenderci. Qui manca in toto la perfetta fusione tra eventi fantastici e storici che si può vedere in serie come Bakumatsu.
Seguiamo le vicende dei membri della Shinsengumi, ma in questa serie vediamo buona parte dei dieci storici comandanti (come Okita e Saitou, i due più noti negli anime, ma sia chiaro ci sono quasi tutti e 10 qui) riuniti sia nelle loro mansioni che sotto un'unica squadra avente una missione un pochino speciale e dai toni misteriosi.
Chizuru Yukimura è figlia di un medico che studia la medicina occidentale, una rarità per l'epoca; questa ragazzina, che si veste da uomo per riuscire a entrare nella capitale, è alla ricerca del padre che non dà più notizie da settimane. Mentre cerca d'intrufolarsi in città Chizuru finisce nel mezzo di un allegro massacro di spadaccini un pochino oltre l'umano e viene salvata dai membri della Shinsengumi. Da qui iniziano i suoi guai in quanto risulta testimone della missione che la misteriosa squadra deve, per ordini superiori, tenere allo scuro di tutta la popolazione, ufficiali inclusi.
Quando i membri della Shinsengumi scoprono che la ragazza è proprio la figlia del bizzarro medico di cui sono a loro volta alla ricerca, la obbligano a restare con loro come “ospite”: se non accetta la giustiziano sul posto, la delicatezza è tutto nella vita. Chizuru finisce quindi per fare parte della vita quotidiana e dei piani dei membri della Shinsengumi, i quali le concederanno di cercare con loro informazioni sul padre scomparso e da qui via a cascata ai mille misteri connessi.
Che dire, la trama sembrerebbe gradevole, ma si perde e si banalizza man mano che si evolve, sia per il fatto che la serie è davvero troppo breve (sempre che non ci sia un seguito), sia perché la protagonista è un pochino una piaga che i lupi di Mibu si portano appresso tipo zavorra. A guardare la storia nuda e cruda poi forse la faccenda della droga sperimentale e del padre scomparso risulta troppo difficile da gestire e da amalgamare, e alla fin fine stona, anche perché se da un lato affascina, dall'altro c'è poco tempo per spiegare tutto e si trascurano per questo le psicologie dei personaggi, cosa secondo me sbagliatissima visto di chi si tratta.
Il fatto di seguire in modo asfissiante Chizuru, facendo risultare i membri della Shinsengumi che le stanno attorno delle intriganti comparse senza un reale approfondimento, è tremendo da vedere. Poi per carità è molto bello il dramma dei limiti dell'essere umano e della frustrazione che i primi danno a chi, tra gli esseri umani, già risulta sopra la norma, ma è davvero bistrattato il modo in cui ognuno di questi soggetti vi si confronta con la propria psicologia.
Do 6 perché onestamente i disegni sono buoni (anche se vedere Saito puccioso e carino è raccapricciante) e le musiche decenti e non fastidiose, anche se non si va oltre. Sono ben altri gli anime storici con i controcavoli alla base, ma sono consapevole che se si vuole una storiella banale e qualche volteggio di spada questa serie ha tutte queste caratteristiche.
Io confesso che da appassionata dell'epoca trattata sono stata tratta in inganno, l'ho guardato solo perché riguardava gli anni dei grandi casini a Kyoto e perché non avevo capito la tipologia di videogioco da cui derivava. Come anime storico lo sconsiglio.
Lo sto seguendo e devo dire che Hakuouki mi piace sempre più. La storia parla di una ragazza che è alla ricerca del padre e, trovandosi in pericolo, viene salvata dagli Shinsengumi, un gruppo di bellissimi ragazzi che difendono la città. E' una storia che secondo me contiene tutto: l'anime è storico, ma anche una storia piena di misteri che verranno svelati a poco a poco, e per coronare il tutto la serie è anche sentimentale (anche se per il momento non è successo nulla). Insomma, Hakuouki è una storia succosa che secondo me va bene sia per il pubblico femminile, per la bellezza dei personaggi e per il lato sentimentale, sia per un pubblico maschile, in quanto azione e mistero non mancano di certo!